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Le orchidee di Grace (Di Fabrizio Corazza), Racconto squalificato per l'edizione in corso, in attesa di punti noir per il prossimo mese

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BIOLAster
icon11  view post Posted on 7/5/2012, 12:13




Fabrizio, purtroppo per via del regolamento dobbiamo sospendere il racconto per la sessione corrente
in attesa che tu riesca a cumulare i 20 punti necessari. Ti abbiamo scritto un MP con le modalità di partecipazione presenti nel regolamento. Mi raccomando ti ricordo di votare i tuoi colleghi autori nel precedente thread entro il 10 di questo mese.
Come ti abbiamo scritto, per qualsiasi cosa, non esitare a contattarmi. Sono a tua disposizione,
A presto,
Luigi


La stanza aveva finestre grandi, la serra era illuminata a giorno. L'odore di terriccio e di erba tagliata si mescolava ad un intenso profumo dolciastro che proveniva da un diffusore d'essenze acceso sopra un tavolino di legno chiaro. Il soffitto era alto e le travi in legno erano state imbiancate di recente.
L'uomo giaceva nudo sul letto posto al centro dell'ambiente, attorno a lui c'erano molti scaffali su cui erano riposti ordinatamente decine di vasi con fiori bianchi, soprattutto orchidee, calle e tulipani.
Il materasso era sottile e ricoperto di un tessuto lucido simile alla pelle, era riscaldato e piacevole al tocco.
Alcuni vasi con piante più piccole erano disposti ordinatamente attorno al letto in prossimità di sottili scoli laterali e non avrebbero perso nemmeno una goccia del prezioso sidro che Shin Zuo avrebbe loro donato.
Grace era sempre stata una maniaca dell'ordine e della precisione.
I polsi e le caviglie del giovane erano assicurati alla struttura del letto con robuste striscie di cuoio nero, gli occhi ruotavano vorticosamente alla ricerca di una via d'uscita.
Che non c'era.
Avrebbe voluto gridare, ma non poteva.
Un collare di quelli utilizzati per le pratiche sadomaso era assicurato alla nuca con una cinghia che gli stringeva tra le mandibole una palla di ceramica bianca. La bocca era spalancata in modo innaturale ed era praticamente impossibile emettere qualsiasi suono.
"Sei bellissimo Shin Zuo” disse Grace girandogli attorno, mentre una mano gli accarezzava la pelle del ventre. Dalla tasca del kimono sfilò un bisturi e praticò una piccola incisione. Una goccia di sangue scivolò fuori sulla linea degli addominali dell'uomo, la donna la raccolse sull'indice e la leccò.
Lui si agitò, i pugni si serrarono, ma più tentava di liberarsi dalla presa, più l legacci di cuoio si serravano attorno ai polsi ed alle caviglie.
Lei sorrise.
"Si, hai ragione. Ti devo una spiegazione" - iniziò lei. "L'avevo capito subito Shin Zuo, fin dalla prima volta che ti ho visto mentre potavi le rose nel giardino della signora Jones. Poi, forse non te ne sei accorto, un pomeriggio ti ho sorpreso ad ammirare i miei tulipani. Il tuo era uno sguardo eloquente, i tuoi occhi dicono già tutto e non occorrono parole per capire cosa cerchi. Sei un uomo raffinato. Lo si capisce dal sorriso che fai quando annusi un fiore, si vede come ti gusti il suo profumo, il tuo viso trasmette il piacere che ti stai godendo. Tu ami sentire quella fragranza penetrare dentro le tue narici e ti bei del dono che quella pianta ti fa, come se volesse ringraziarti per la cura e l'amore che hai per lei. Lasciamelo dire Shin Zuo, tu non sei un semplice giardiniere, sei uno scultore floreale”.

Si avvicinò ad un tavolino, sorseggiò un sorso di te e proseguì girando attorno al letto e fissando l'uomo che continuava a muovere gli occhi a destra ed a sinistra, alla ricerca di un barlume di speranza o di un aiuto.
Che non sarebbe mai arrivato.

“Non avrei voluto Shin Zuo, te lo giuro. Ma non è stata colpa mia se mi hai chiesto come facevo, quale fosse il mio segreto. Hai insistito con quegli occhi da gatto...Lo sai vero che la curiosità è la prima delle cause di morte dei gatti? Ho cercato di dissuaderti, cercando delle scuse sciocche, parlandoti di impegni, volevo a tutti i costi evitare che accadesse, è troppo giovane mi son detta, non puoi, non devi! E invece tu che fai? Senza chiedermi nulla, un giorno, ti presenti a casa mia con quel libro, Il libro del Tè. Lo leggiamo insieme Grace? Come se non fosse già chiaro dove volessi arrivare. Mi hai fatto il tuo miglior sorriso, quello dell'uomo “puro e leale”, quello del “fidati di me” e hai proseguito io ti insegno un pò di saggezza orientale e tu mi dici qual'è il tuo segreto...come fai ad avere orchidee così brillanti e mi hai sorriso ancora, ingenuo e malizioso allo stesso tempo.
Te lo confesso: è impossibile resisterti.
Poi dopo alcuni giorni sei ritornato. Metodico, inesorabile e consapevole dei doni che la natura ti ha fatto. Mi hai portato quella tela quadrata che mi dici aver dipinto apposta per me.
Mettila in un luogo sacro della casa Grace, un luogo che abbia a che fare con la vita stessa – mi hai detto- l'ho messa qui, in questa stanza. Qui celebro la mia vita e quella delle mie piante.
Qui, dove anche tu morirai per vivere eternamente”.
Il corpo dell'uomo ebbe un altro tremito di rabbia, cominciò a muoversi con scatti violenti e le corde di cuoio che lo tenevano bloccato serrarano ulteriormente la loro presa. Il viso divenne paonazzo, iniziò a sudare ed emise un verso strozzato.
“Shin Zuo...ma per chi mi hai presa? - Sorrise la donna - stai tranquillo, non sono un vampiro, anche se Bram Stoker è uno dei miei scrittori preferiti. La tua sarà una morte vera, definitiva. Lascerai però traccia di te e vivrai con noi per sempre.
Vedi queste flebo? - Disse indicando due contenitori in vetro – quella con l'etichetta gialla contiene eparina, mentre nell'altra con l'etichetta verde c'è un cocktail di mia invenzione che inibisce quasi completamente l'attività delle piastrine e ti darà un generale senso di intorpidimento.
Iniettate contemporaneamente e nelle giuste dosi eviteranno che il sangue coaguli ed il deflusso dal tuo corpo s'interrompa.
Le condotte ai lati del letto raccoglieranno tutto il tuo siero distribuendolo in modo equo alle orchidee che se ne stanno in dolce attesa ai piedi del letto.
Nemmeno una goccia andrà perduta e le mie piccole si sazieranno di te.
Poi, quando ci avrai dato tutto quello che puoi, ti farò seppellire nel giardino mettendoti dentro un sacco di quelli biodegradabili. No, non quelli neri, tu meriti il meglio.
Così, dopo aver nutrito le mie piante, sfamerai la colonia di vermi e lombrichi e talpe e sarai concime per i tulipani, il mandorlo e le rose. Non sciuperemo nulla”.
Avvicinò le labbra a quelle dell'uomo sfiorandole lievemente. La lingua continuò lasciva fino all'orecchio “e così saprai qual'è il segreto di bellezza delle mie piante”.
Grace aprì i piccoli rubinetti delle due flebo ed i liquidi iniziarono a scendere lungo due tubicini che dopo una ventina di centimetri confluivano in uno unico collegato al braccio destro dell'uomo.
Gli occhi della donna osservarono attentamente i tentativi dell'uomo di liberarsi dalle corde di cuoio che lo tenevano bloccato sul letto. Dalla tasca sinistra del kimono sfilò fuori una Smith & Wesson.
"Non che non mi fidi Shin Zuo, ma non si sa mai. Si dice che la paura liberi energie insospettabili, meglio essere prudenti". Puntò la canna del revolver mantenendola a circa un mezzo metro di distanza dalla tempia di Shin Zuo. Il sorriso si fece un pò tirato ed attese.
Suoni inumani uscirono dalla bocca occlusa dell'uomo, impegnato in un'estremo tentativo di liberarsi dalla stretta dei legacci, ma in breve la disperazione lasciò il campo ad una quiete chimica, in meno di un minuto l'uomo cadde immobile dentro una catalessi consapevole.
Gli occhi erano aperti, le pupille dilatate fissavano un punto invisibile del tetto in legno della serra.

Grace attese ancora un minuto, poi ripose la pistola e con il bisturi incise con precisione le vene dei polsi, la carotide, la safena ed il sangue iniziò a scorrere sulla pelle, scivolando sul materasso fino ad incanalarsi senza sosta lungo le condotte laterali.
Una leggera pendenza convogliò la corsa dentro i vasi delle piante posti ordinatamente attorno al letto.
Nulla sarebbe andato perduto, Grace era una maniaca dell'ordine e della precisione.

La donna controllò per alcuni istanti che la procedura non avesse intoppi, poi si sedette sulla chaise longue, con la mano sinistra prese la tazza di ceramica bianca e bevve un sorso di tè ancora tiepido. Poi indossò gli occhiali e iniziò a leggere.

Tra le mani un libro, “Il libro del Tè”.

Edited by luigi bonaro - 7/5/2012, 21:30
 
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Libero Neri
view post Posted on 7/5/2012, 14:33




Ciao
l'idea del racconto mi piace, è un'idea ecologicamente sostenibile :) ma sveli subito cosa sta succedendo! Peccato. Così il racconto si ammanta di manualistica: cosa serve e come fare per nutrire le orchidee col sangue, non so se mi sono spiegato. Se posso darti un consiglio, distrarrei il lettore da quello che è l'obiettivo di Grace, magari confondendolo col sesso (in fondo anche Grace dice a Shin Zuo "sei bellissimo"): in fondo la scena di un uomo legato al letto potrebbe funzionare, ma a quel punto dovresti disseminare e nascondere abilmente le tracce dell'obiettivo di Grace (ad esempio va bene dire che ci sono le piante vicino al letto, potrebbe essere una mania sessuale di Grace o di Shin Zuo, ma eviterei di dire che sono in prossimita di sottili scoli)... sempre nell'ottica di non svelare, anche se non volessi prendere in considerazione il mio consiglio, eliminerei la frase "non avrebbero perso nemmeno una goccia del prezioso sidro che Shin Zuo avrebbe loro donato"... in fondo lo dici nelle prime 10 righe, è come giocare a carte scoperte:)
Sulla tua scrittura niente da dire invece, mi piace.
Buenaventura!
 
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jwdr1996
view post Posted on 7/5/2012, 18:26




“Le orchidee di Grace” sembrano inizialmente ritrarre il più masochistico dei sogni maschili: quello di essere sequestrati completamente in balia di un’assatanata. Concordo con Libero: con qualche limatura potresti fuorviare il lettore in questa direzione, salvo poi sorprenderlo con la rivelazione: Grace non è un’assatanata, ma una specie di vampiro altruista, che non desidera il sangue della vittima per sé, ma per i suoi fiori! :)
In chiave allegorica, poi, il racconto è meno lontano dalla realtà di quanto possa sembrare (continuo a pensare che tra realtà e narrazione, il primato delle sorprese spetti alla prima): è di settimana scorsa la notizia della ninfomane seriale (tedesca), che ha scioccato la sua vittima segregandola per 48 ore! Lì, per fortuna, l’epilogo non è stato quello di Shin Zuo … :D
 
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2 replies since 7/5/2012, 12:13   142 views
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