| Simone è così; puoi dirgli qualunque cosa, e lui al massimo risponde «Ah, va bene». Poi fa la rivoluzione. Quando la madre gli ha detto di avere il cancro, e che doveva abbandonare l’azienda di famiglia, Simone ha risposto «Va bene». Poi l’ha portata in Olanda a fare una cura sperimentale, lui che non aveva mai preso l’aereo in tutta la vita e non spiccica una parola d’inglese. Tornati in Italia ha messo da parte gli studi e s'è fatto carico da solo dell’azienda senza sapere neanche la metà di quel che c’era da sapere sulla coltivazione delle piante esotiche. Qualche mese dopo aveva trovato nella serra delle piante grasse alcuni germogli marroncini. Siccome non sapeva cos’erano li aveva lasciati crescere, sorvegliandoli solo per vedere che non diventassero infestanti. Crescono in un gruppetto come funghi, in un angolo riparato: all'inizio erano tre, affiancati, una settimana dopo ne sono spuntati altri due più bassi. Hanno solo una foglia, molto dura, e crescono lentamente: sono passate due settimane, si inizia a vedere la giuntura tra indice e medio, prima che capisca che sta guardando delle dita. Prova a toccarle, e quelle reagiscono appena: sono tiepide, come tutto lì nella serra. Lui fa spallucce e aspetta di vedere. Ci vogliono un paio di mesi perché spunti tutta la mano, rosa sul palmo e bruna sul dorso: ogni tanto si muove reagendo al calore, alla luce, al tocco. Stringendola quella ricambia, come un uomo schietto che saluta: una notte lui le dà da tenere una torcia e lei la regge per dieci minuti, poi la lascia scivolare a terra. Dopo un mese che la mano non cresce più Simone si è deciso a scavare delicatamente attorno al polso, trovando una radice simile a una carota scura. All'inizio lui aveva temuto di ritrovarsi un uomo-pianta, ma sembra che sia tutto lì. Una mano destra nera, e basta. La trasferisce in un vaso e la tiene in casa. Un cliente la vede e gli offre diecimila euro. Lui pensa con entusiasmo a una macchina nuova, annuisce, apre la bocca e dice: «Assolutamente no». Poi con più calma ribadisce «non è in vendota». Il cliente se ne va sconcertato. Lui coglie un movimento, abbassa gli occhi e vede la mano che si apre e si chiude beffarda, in direzione della porta: ciao ciao.
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