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Imprinting, 2487 caratteri - di Maurizio Bertino

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Peter7413
view post Posted on 24/11/2011, 23:42




Imprinting

La casa era di fronte a lei.
Rumore assordante di heavy metal.
- Non devi mai andarci da sola - le diceva sempre suo padre.
La luna illuminava il prato dietro di lei. La brezza soffiava leggera creando piccole onde che si spostavano sull’erba alta. Un incubo, non poteva essere altro. Si sarebbe svegliata e ne avrebbe riso. Ma ecco l’onda grossa, l’erba che si piegava calpestata lungo una linea che andava da un capo all’altro del prato. E quel rumore, cic ciak cic ciak, di mille zampette fameliche che avanzavano inesorabili.
Suo padre era morto. Erano morti tutti. Raggiunse il cortile della casa e riprese a urlare.
- Eh! Che c’è? Chi è a quest’ora?
La vecchia uscì con una sigaretta in bocca e l’altra fra le dita.
- Sono la figlia del Beppe! Stanno arrivando! Aiuto! - riuscì a dire la ragazza prima di svenire.

Metal a tutto volume.
- Non sei mai venuta a trovarmi a quest’ora! Non sei mai venuta a trovarmi! Proprio mai!
Di fronte a lei, avvolto nel fumo di una sigaretta, un omone con i capelli unti. Urlava, unico modo per farsi sentire in quel rumore. E ballava, nudo, sorridendole con un’espressione ebete.
- Erik, che stai facendo? - gli chiese cercando riparo in un angolo del letto su cui si era risvegliata.
- Che cosa? Parla più forte! - le rispose lui continuando a esibirsi - Lo sapevo che una notte saresti venuta da me! Lo sapevo!
Un movimento alle sue spalle. La ragazza urlò disperata indicando con la mano. Qualcosa saltò su Erik attaccandosi al suo collo. Lui la prese e la scaraventò a terra schiacciandola con il piede.
- Ma’! - urlò chiamando la madre.
- Eh? - rispose la madre dal piano di sotto.
- Ho ucciso una di quelle robe per ricchi!
- Ce ne sono anche qua! Vieni giù!
- E questa dove la butto?
- Nella plastica! Muoviti!
Erik buttò la mano che l’aveva aggredito in un cesto vicino al letto.
- Torno subito - disse alla ragazza senza accorgersi che era di nuovo svenuta.

I timpani le facevano male. Si alzò dal letto, la testa le batteva forte. Dov’era? Raggiunse la tivù e cambiò canale.
- Gli attacchi aumentano di giorno in giorno - un tiggì.
Cambiò canale.
- Progettate come estensioni dell’uomo, continuano a operare senza controllo anche dopo la morte dei padroni - un talk show.
Cambiò canale.
- Imprinting, hanno rivelato la vera natura dell’uomo - un santone su rete locale.
Spense.
Silenzio.
Raggiunse la finestra. Erik e la madre erano nel cortile, smembrati da mille mani assassine.
Cic ciak cic ciak, tutt’intorno a lei.
La ragazza urlò, per l’ultima volta in vita sua.

Fine
 
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kendalen
view post Posted on 25/11/2011, 09:18




Ecco il simpatico Erik in un'immagine di repertorio (sconsigliata la visione a minorenni e a persone deboli di cuore):
 
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Peter7413
view post Posted on 25/11/2011, 09:25




CITAZIONE (kendalen @ 25/11/2011, 09:18) 
Ecco il simpatico Erik in un'immagine di repertorio (sconsigliata la visione a minorenni e a persone deboli di cuore):

Minchia, ma è proprio lui!!!
:woot:
 
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lauralafenice
view post Posted on 27/11/2011, 11:00




L'attacco delle mani assassine forse non è un'idea originalissima e il modo in cui spieghi come e perché sono state create e da dove vengono mi è sembrato un po' sbrigativo. Eppure sei riuscito a rendere alla perfezione un'ambientazione da B-movie che fa passare in secondo piano le "mancanze" che ho citato prima. Contesto e personaggi sono costruiti in modo da risultare assolutamente riconoscibili, pur nella loro particolarità, e proprio questa atmosfera "sopra le righe", grottesca e inverosimile, diventa una cifra stilistica dell'intero racconto.
Lo stile della scrittura accompagna alla perfezione gli elementi messi in gioco nella narrazione e conferisce il giusto ritmo all'insieme.

Dal punto di vista formale, le uniche cose che mi sento di sottolineare sono l'errato uso di trattini brevi - al posto di quelli lunghi – nel discorso diretto e negli incisi, e il fatto che negli stralci riportati dalla TV sarebbe meglio usare il corsivo invece che i trattini in modo da differenziarli dal discorso e non creare confusione. Anche visivamente il testo risulterebbe più equilibrato.

Nel complesso una buona prova davvero! Bravo!
 
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Selene B.
view post Posted on 27/11/2011, 17:21




Racconto tutto sommato discreto, abbastanza divertente. Ho avuto alla prima lettura la sensazione di alcuni “salti” tra le sequenze, ma niente che una rilettura non potesse chiarire. Mi sono rimaste alcune curiosità sulle mani che uccidono, soprattutto: cosa se ne facevano di tutte quelle protesi? Se poi devo essere sincera, c’è anche un’altra cosa che non ho capito: cosa c’entra l’imprinting con tutto questo?
 
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giudappeso
view post Posted on 27/11/2011, 18:24




C’è qualcosa che stona tra la paura della ragazza e la presentazione dell’incubo, un’aspettativa drammatica che però introduce una realtà surreale e quasi comica, anche un po’ sbrigativa nel modo in cui si rivela. Forse una chiave più ironica e meno seria avrebbe fornito uno stacco meno forte, e avrebbe rivelato e accompagnato meglio il finale. Mi è piaciuta la breve apparizione di Erik – be’, magari non proprio l’idea di lui che balla nudo e unto sotto i miei occhi (quella foto, mio dio, quella foto) – ma è ben caratterizzato e divertente, compresa la madre che si rivela con un solo strillo e che mi ha fatto un po’ la Signora Wolowitz (BBT) in un impagabile cameo/citazione (sbaglio?). Alla fine devo dire che ero troppo dispiaciuto per loro due per preoccuparmi della ragazza, che muore sui titoli di coda in maniera – secondo me – un po’ goffa e già vista.
 
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patriktroll
view post Posted on 28/11/2011, 01:04




Interessante l'idea della rivelazione della natura umana anche se non mi è del tutto chiaro proprio l'uso del termina imprinting, il cui riferimento mi sembra solo accennato. Nel complesso c'è un'atmosfera da vecchio film horror apocalittico che apprezzo. Dal punto di vista della scrittura mi piace che la situazione prenda forma gradualmente atraverso le varie voci e i vari punti di vista. Erik mi sembra più di una persona che ho conosciuto nella vita e ritrovare qeusto tipo di personaggio mi ha davvero divertito.
 
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Peter7413
view post Posted on 28/11/2011, 07:52




Grazie a tutti per i commenti!
Rispondo ai dubbi sulla questione dell'imprinting. Ho cercato il più possibile di limitare l'infodump, ma mi sono regolato male con il limite dei caratteri. Sostanzialmente, queste mani dovevano essere protesi accessorie, nel senso che chi ne faceva uso le mani poteva anche averle, semplicemente se ne comprava qualche paio in più collegate in qualche modo (mentalmente o chissà cosa) a se stesso. Ero partito dall'idea di un tizio che non usciva mai di casa: un paio di mani le usava per cucinare, un altro paio per lavare, un altro per videogiocare e così via. Il problema è che la prima volta che si sbagliava a pensare al suicidio le mani gli si avventavano addosso e lo facevano a pezzettini. Da lì ho immaginato che rimaste senza padrone le mani andassero a cercare nuove vittime, segnate dall'ultimo ordine ricevuto. Ho immaginato che molti degli acquirenti di questo nuovo prodotto potessero pensare a suicidi, omicidi e quant'altro e che ovviamente in pochissimo tempo si perdesse il controllo e si generasse una situazione stile quella che ho delineato.
Mi rendo conto che avrei avuto bisogno di molti più caratteri e che probabilmente avrei fatto meglio a concentrarmi sulla prima situazione che mi era venuta in mente, ma mi sono fatto dominare dalla voglia di provare a creare un racconto sulla scia dei B-Movie... ;-)
 
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Olorin
view post Posted on 28/11/2011, 11:19




Ormai sono abituato alle ambientazioni da film horror non proprio destinate a palati fini, però ‘sta storia delle mani che vagano per il paese a massacrare le persone, mi pare manchi di adeguate spiegazioni, dove con adeguate intendo 'nello stile dei suddetti film': pezzi di manichini robotici in agitazione sindacale, scalata ostile da parte di spiriti immondi sull’azionariato di una fabbrica di bambole, ribellione da parte delle Barbie sedotte e abbandonate nel corso delle passate festività.
Buona l’idea dei cambi di scena usando la perdita dei sensi da parte della protagonista, però manca il disorientamento del risveglio soprattutto nel secondo flash. Finale scontatissimo, nella migliore tradizione dei B-movies!

EDIT istantaneo: ho letto or ora la tua spiegazione circa l'origine della mani. Originale e stuzzicante, ma a mio parere assente nel racconto così com'è.
 
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silver moon
view post Posted on 30/11/2011, 15:34




Mi è piaciuta l'idea che volevi dare a quell'imprinting, ma come ti hanno già segnalato, putroppo non si riesce a capire da dove vengano quelle mani e cosa abbia a che fare con loro l'imprinting. Peccato, perché se fossi riuscito a spiegarlo meglio nel testo, secondo me sarebbe stato un racconto molto gradevole da leggere. Invece così al lettore restano in testa alcune domande che non trovano risposta (almeno a me, come lettrice, ovviamente ^^).
Un'altra cosa che vorrei segnalarti è che secondo me è poco credibile, o se vuoi poco probabile, che la ragazza, appena ripresa dopo essere svenuta due volte, accenda la tv, invece di guardare subito fuori dalla finestra per scoprire se le mani erano ancora là o no. Oppure, sempre secondo me, si sarebbe dovuta affacciare alla porta della camera per capire se Erik e sua madre erano ancora vivi.
A rileggerti ^^
 
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Fini Tocchi Alati
view post Posted on 1/12/2011, 10:24




Peter, io credo che la tua idea originaria fosse eccellente! Poi, ti sei concentrato, in pratica, su una sorta di sequel di quello che doveva essere il racconto. Sequel che a me non è dispiaciuto: è divertente e grottesco. Ma davvero tutte quelle cose che hai spiegato non si riescono ad afferrare ed è un peccato. A questo punto, io ti dico: fanne una trilogia! Tre racconti brevissimi che narrano la genesi, l'evoluzione e la morte di queste mani (con la vendetta degli umani ^_^ ).
A rileggerti!
 
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KillerQueen
view post Posted on 1/12/2011, 16:28




Mi ha dato molto l'idea di un B movie, tipo quelli che recensisce Yotobi, senza alcuna connotazione negativa... anzi! XD L'ho trovato un racconto molto divertente e simpatico, anche perché sono una fan del genere. Con una spiegazione un po' più approfondita riguardo all'imprinting poteva essere anche meglio. Inoltre forse si poteva differenziare un po' di più il telegiornale dal discorso diretto, ma è comunque un buon racconto.
 
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MichelaZ
view post Posted on 2/12/2011, 00:17




Idea di fondo buona e forte, che avrebbe bisogno di più spazio per svilupparsi adeguatamente.
L’atmosfera da incubo è suggerita nel pensiero della ragazza all’inizio, e poi sostenuta con l’immagine del grassone nudo che balla in mezzo a quello sfacelo, completamente separato dalla realtà.
Il pensiero che fosse un incubo va bene, ma il cercare conforto nella riflessione che “l’indomani ne avrebbe riso” non ci sta: se mi dici che suo padre e tutti gli altri erano morti lei probabilmente si trova in un tale stato emotivo da non andare a pensare “domani ne riderò”.
L’idea della spiegazione data dal televisore è valida, ma di nuovo, mi sembra strano che si svegli in quella situazione e la prima cosa che le viene in mente sia di cambiare canale: piuttosto potresti accennare al fatto che dopo tutto quell’heavy metal c’era un silenzio rotto solo dalla voce del telegiornale che parlava delle mani assassine.

- Non devi mai andarci da sola - le diceva sempre suo padre.
Il sempre e il mai così vicini sono troppo assoluti, toglierei il sempre.

Ma ecco l’onda grossa, l’erba che si piegava
Mi piace l’onda grossa, suggerisce l’immagine del prato sotto la luna che sembra un mare.

E quel rumore, cic ciak cic ciak, di mille zampette fameliche che avanzavano inesorabili.
Il “cic ciak” lo toglierei
le zampette fameliche e inesorabili sono un suggerimento troppo diretto sulla natura di chi emette quel rumore, magari puoi fdire “come mille zampette di “e ci metti il nome di un animale famelico e inesorabile che adesso non mi viene in mente, così il lettore ci arriva da solo.

Raggiunse il cortile della casa e riprese a urlare.
- Eh! Che c’è? Chi è a quest’ora?
La vecchia uscì con una sigaretta in bocca e l’altra fra le dita.

Messa così sembra che quello che lei urla sia la frase della vecchia, ci vuole un po’ a ricostruire. Basta spostare l’ordine delle ultime due righe e risulta tutto più chiaro.
Bella l’immagine della vecchia con le due sigarette accese, molto originale.

Ultimo dubbio, non capisco cosa c’entri l’imprinting, anche se il santone in TV lo nomina.
 
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12 replies since 24/11/2011, 23:42   149 views
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