Nero Cafè Forum

(ri)CICLO, di Attilio Facchini (2490 caratteri, escluso il titolo)

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Fini Tocchi Alati
view post Posted on 24/11/2011, 23:49




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(ri)CICLO







«In quello giallo! Quante volte ti ho detto che la plastica va gettata nel contenitore giallo?»
La voce stridula di Luisa risuonava nel piccolo appartamento. Franco annuiva, gli occhi fissi a terra a seguire la linea spezzata delle mattonelle. La storia della raccolta differenziata proprio non gli andava giù: la carta nel secchio bianco, la plastica in quello giallo, per l'alluminio il rosso. O era il verde? Niente, non gli riusciva di ricordare.
«Allora? Mi stai a sentire?»
I piccoli occhi scuri di Luisa lo scrutavano con astio.
«Sì... sì», rispose Franco.
«Non ho nessuna intenzione di esaurirmi per causa tua, hai capito?»
C'era da darle ragione: negli ultimi giorni avevano ricevuto diversi richiami dalla ditta che si occupava della raccolta, e più volte era stata minacciata la sospensione del servizio.
Avete fatto un'altra cazzata, eccellenza, gli aveva detto con fare mafioso il ragazzo che passava porta a porta. Ai miei superiori, questo non piacerà per niente, aveva aggiunto facendogli penzolare davanti la Gazzetta dello Sport che Franco aveva frettolosamente gettato nel contenitore verde, quello destinato al vetro.
Negli ultimi anni, il problema della difesa ambientale era diventato prioritario. Era sempre più difficile reperire aree per le discariche tradizionali. Inoltre il riciclaggio di materie prime, come il vetro, l'alluminio, la plastica, consentiva un notevole risparmio e dava a tutti la possibilità di essere utili alla causa.
Tutto questo, Franco lo sapeva maledettamente bene, solo che aveva bisogno di tempo per imparare le combinazioni colore-rifiuto.
Luisa lo guardò, ora con occhi compassionevoli, gonfi di lacrime.
«Ti prego», gli disse supplice. «Promettimi che imparerai». Gli sfiorò la guancia. Franco prese le mani tra le sue e le baciò. Un colpetto e le mani di Luisa vennero via. Lei sorrise. Franco le accarezzò: non era passata neanche una settimana e quelle mani si erano già usurate. Che grande invenzione la raccolta differenziata!
Si avvicinò ai famigerati contenitori. Giallo, rosso, arancione. Marrone, verde.
Giallo. La plastica andava nel contenitore giallo. Vi gettò le mani. Guardò ancora Luisa e ora fu lui a sorridere, mentre la ragazza piangeva di gioia. Quindi si sedette e si tolse le scarpe. I piedi nudi frusciarono: per realizzarli, questa volta aveva usato il Corriere. Li accartocciò e con sicurezza li gettò nel contenitore bianco. Poi, si toccò la testa che tintinnò. No, pensò sorridendo. L'alluminio passano a prenderlo domani.




F I N E




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lauralafenice
view post Posted on 27/11/2011, 12:15




Davvero carino, ben organizzato e scritto in maniera impeccabile. Lo stile e il ritmo funzionano alla perfezione e non si fa alcuna fatica ad andare avanti nella lettura visualizzando scene e personaggi.
Quelli che all'inizio sembrano i soliti patetici battibecchi di coppia sulle banalità della vita quotidiana a poco a poco svelano la loro particolarità in una trama che si dipana in modo assolutamente godibile. L'unico appunto è quell'intermezzo in cui spiega cosa è successo negli ultimi anni e che puzza un po' di infodump. Tra l'altro il racconto funzionerebbe assolutamente bene anche senza quella spiega un po' pallosa e retorica, insomma lo sappiamo tutti che la differenziata serve fa bene e quali sono le materie prime che vanno raccolte!

Nel complesso il racconto però è molto buono!
 
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Selene B.
view post Posted on 27/11/2011, 17:26




Il racconto è scritto bene, come di consueto, ma devo dire che non mi è risultato affatto chiaro il nucleo della vicenda: i due protagonisti chi sono, in che società vivono? Perché cadono a pezzi? Avresti forse dovuto chiarire meglio questi punti, in modo da consentire anche al lettore mononeuronico di decifrare meglio il senso della storia. Certo le battute a disposizione erano poche, ma a mio parere restano troppi sottintesi.
 
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giudappeso
view post Posted on 27/11/2011, 18:23




Molto… surreale, perciò mi piace. I nomi poi mi hanno ricordato una coppia di amici, e me li sono visti lì man mano che leggevo. Comunque l’idea è davvero buona, originale e giocata in maniera corretta. Il finale spiega mostrando, che è la cosa migliore quando c’è tutto un mondo – o un micro-mondo – da trasferire al lettore, quindi si legge senza intoppi o incertezze, anche se la sorpresa di scoprire come loro stessi siano prodotti di riciclo mi ha fatto tentennare un attimo prima di accettare questa nozione sorprendente.
 
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patriktroll
view post Posted on 28/11/2011, 01:24




Che dire, fino alle ultime righe del racconto non mi aspettavo la scomposizione dei personaggi, e questa è una nota a favore. Mi piace che le mani qui non siano che una delle possibili cose da riciclare, che l'idea di partenza si ritrovi integra ma fusa negli elementi del racconto. Un altro elemento che si fonde con la storia è la dinamica relazionale dei due personaggi, che riproducono comportamenti di assoluta normalità in un contesto che poi si rivela surreale, e anche questo contribuisce a mio avviso al fascino del racconto. Altra nota di simpatia è per la difficoltà di apprendimento del personaggio di Franco.
 
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Olorin
view post Posted on 28/11/2011, 10:15




A me è rimasta più impressa la testa di alluminio piuttosto che le mani di plastica, per cui l’elemento tematico c’è, ma non mi pare centrale. L’idea è carina, ma sa un po’ d’imbroglio. Il finale arriva repentino, senza essere preparato e accompagnato da alcun indizio reperibile nel resto del racconto. Sicuramente avrei gridato all’eccezionalità se tu avessi per esempio inserito il tintinnio come una sorta di tormentone in sottofondo, per cui scoprirne la reale natura avrebbe legato tutto il racconto. Scritto bene, questo è innegabile.
 
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Peter7413
view post Posted on 28/11/2011, 10:31




Un racconto molto buono. Il tema è rispettato e inserito in un contesto molto originale, i personaggi sono ottimamente caratterizzati, il susseguirsi degli eventi è chiaro anche se emerge una certa lentezza della prima parte, un'asciugatura ci stava bene. Molto apprezzabile la rilevanza del contesto italiano con il mafioso che si occupa della raccolta. Molto buono il finale anche se, anche qui, avrei apprezzato una maggiore incisività. Ottima prova in ogni caso, complimenti.
 
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Selene B.
view post Posted on 28/11/2011, 10:54




FTA, ti prego spiegami chi sono 'sti due: visto che qua hanno colto tutti, e io sono l'unica rintronata che non ha capito un accidenti. :unsure: Poi, giuro che se c'erano elementi nel testo che ho male interpretato per mia colpa (o che non ho interpretato affatto) vado a rettificare la classifica che ho postato.
 
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Fini Tocchi Alati
view post Posted on 28/11/2011, 12:04




Selene :)
beh, 'sti due, in pratica, sono esseri umani riciclati che, quindi, partecipano alla raccolta differenziata "gettando" nei vari bidoni parti di se stessi: le mani di plastica, i piedi di carta, la testa di alluminio; e di volta in volta si riciclano e se non lo fanno si "esauriranno" ben presto, anche in seguito alle minacce del garzone della raccolta.
Ma era questo che non avevi capito? :o:

Olorin: in effetti un indizio c'è. Quando Luisa, in preda all'ansia, dice: «Non ho nessuna intenzione di esaurirmi per causa tua, hai capito?», quell' "esaurirmi", nella mia intenzione, va inteso nella duplice accezione di "impazzire", ma anche e soprattutto di "estinguersi" :P E poi c'è anche la Gazzetta dello Sport. Poi, si scopre a cosa servono 'sti giornali :)
Ah!, le mani sono il tema centrale, perché il buon Franco aveva sbagliato nel riciclarle e da qui nasce tutta la discussione!

Laura: quelle informazioni, in realtà, le volevo calate nel contesto nel senso che volevo accennare al fatto che il risparmio era soprattutto "vitale" per esseri umani destinati altrimenti a "esaurirsi". Ma era un concetto mmolto complicato da esprimere e non avevo più tempo ^_^

Grazie a tutti!
 
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Olorin
view post Posted on 28/11/2011, 12:59




CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 28/11/2011, 12:04) 
Olorin: in effetti un indizio c'è. Quando Luisa, in preda all'ansia, dice: «Non ho nessuna intenzione di esaurirmi per causa tua, hai capito?», quell' "esaurirmi", nella mia intenzione, va inteso nella duplice accezione di "impazzire", ma anche e soprattutto di "estinguersi" :P E poi c'è anche la Gazzetta dello Sport. Poi, si scopre a cosa servono 'sti giornali :)

FTA, miseria, ci saranno anche 'sti indizi ma a me sembrano davvero un po' troppo nascosti! L'effetto dovrebbe essere che una volta svelato il finale, io possa rileggere il tutto e dirmi "però, ci potevo quasi arrivare...". Al netto della sopravvalutazione che potrei fare di me stesso, in questo caso mi rifiuto di mettere il mio cervello nel bidone dell'umido! :D
 
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Selene B.
view post Posted on 28/11/2011, 20:56




CITAZIONE
beh, 'sti due, in pratica, sono esseri umani riciclati che, quindi, partecipano alla raccolta differenziata "gettando" nei vari bidoni parti di se stessi: le mani di plastica, i piedi di carta, la testa di alluminio; e di volta in volta si riciclano e se non lo fanno si "esauriranno" ben presto, anche in seguito alle minacce del garzone della raccolta.

Ah. :huh: Ora è chiaro. :unsure: (esseri umani riciclati? partecipano alla raccolta differenziata?? le mani di plastica, le teste di alluminio??? continuo a non capire, ma non fa niente, grazie lo stesso, allora sono proprio scema, sì, sì, vedi che lo sono :cry: )
Ora ho capito: chiave di lettura "tutto può succedere, siamo in un cartone animato". Eh? Ci sono? :woot:


Edited by Selene B. - 29/11/2011, 08:48
 
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silver moon
view post Posted on 29/11/2011, 17:25




Selene, tranquilla, neanche io l'ho capito O_O Cioè ho capito che alla fine buttano le varie parti nei rispettivi contenitori, ma poi? Non credo di aver afferrato il senso del racconto, scusami tanto Fini Tocchi Alati. Anche perché... se gettano la testa di alluminio in quel contenitore, le mani di plastica in quell'altro... poi loro restano senza? Il "controllore" aveva già fatto notare che il corriere era stato buttato in quello sbagliato, ma Franco si toglie di nuovo i piedi di giornale, quindi se ne fa sempre alcuni nuovi? Oh mamma D: E se continuano a sbagliare nel gettare la spazzatura, vuol dire che verranno soppressi del tutto? D: Sono perplessa :|
 
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KillerQueen
view post Posted on 1/12/2011, 15:56




Mi aggiungo anch'io alla serie di quelli che non l'hanno capito. Tu parli di esseri umani, eppure questi qui mi sembrano tutto fuorché umani, visto che si staccano addirittura la testa. Poi, perché Luisa piange di gioia? Solo perché lui le mette le mani nel contenitore giusto?
Lo stile è buono, è indubbiamente scritto bene, ma per quanto riguarda la trama sono più le cose che mi sono oscure di quelle che ho capito... scusami! :(
 
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MichelaZ
view post Posted on 2/12/2011, 00:20




Interessanti diversi spunti, come l’idea che la mafia gestisca il riciclaggio di rifiuti piuttosto che di denaro, e che le persone siano sempre più dei burattini e sempre meno persone in carne e sangue.
Purtroppo non rimangono più che spunti: con più spazio sarebbe tutto più chiaro.
Un dettaglio che mi lascia perplessa è: se il bidone giusto è tanto importante, ma non potrebbero semplicemente scriverci sopra il materiale a cui è destinato? Forse è una sottigliezza, ma visto che il racconto è imperniato sulle difficoltà di Franco a azzeccare il contenitore, credo che sia rilevante.
Un’altra cosa che mi ha causato perplessità sono tutti questi arti artificiali usa-e-getta: mani e piedi, con fatica, li posso accettare, ma perfino la testa senza proprio una spiegazione è un po’ troppo per me, perdonami.
Invece i nomi sono azzeccatissimi, Franco che è schietto e sincero e naturale nella sua inadeguatezza, e Luisa che è tutta voce stridula e squillante.
 
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13 replies since 24/11/2011, 23:49   111 views
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