Leggendo il racconto mi sono accorto che c'erano troppi elementi dati per noti (perché proprio
quel commissario? perché si comporta così da duro, in un contesto così folle? perché nemmeno si stupisce quando gli viene tolto il cappuccio? perché dà del barista al carnefice? chi è Serena?), ma che noti non erano, come se il racconto fosse parte di altro e, infatti, spulciando sul www ecco che ho fatto la scoperta che ben sai. A questo punto una valutazione sulla trama del brano non ha senso, posso solo dire che l'atmosfera è resa bene anche se, ne converrai, alcuni dei supplizi sono oltre l'umana sopportazione (secondo le cronache medievali, per far svenire una persona bastavano molte meno frustate, stesso risultato lo raggiungerebbero, probabilmente subito, la strizzata di testicoli e i cunei), mentre la bravura di un torturatore sta proprio nella sua capacità di procurare dolore senza far perdere i sensi alla vittima. Ecco che tutta la scena, al di là della follia intrinseca, mi ha perso di credibilità molto presto (alla strizzata, per capirsi), inoltre, fosse rimasto davvero sveglio, neanche un Rambo (ma forse lui
è Rambo?
) avrebbe risposto in quel modo. Dubito poi, che esista un solo poliziotto che conosca tutti quei nomi (ma questo potrebbe essere un altro elemento, della personalità del pul8, dato per noto), a meno che non si creda davvero che siamo (
ebbene sì, lo sono anch'io, anche se un po' anomalo, sia rispetto alla media reale dei miei colleghi, sia, ma molto di più, rispetto all'idea media che la gente, purtroppo, ha di noi
) tutti dei pazzi fanatici che mandano a mente i morti della storia repubblicana attribuibili a colpe delle forze dell'ordine.
Sulla struttura niente da dire e grazie allo stile diretto la lettura è andata via liscia (al di là di alcuni paragrafici troppo didascalici che sembrano più lezioni di sociologia che i pensieri di un "folle"); per la forma ci sono diversi refusi e controllerei meglio la punteggiatura.
Per i motivi di cui sopra, non commento né i personaggi né la situazione in sè che, slegata dal suo contesto, ha per me davvero poco senso.