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Lo splendore dei supplizi (Libero Neri)

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Libero Neri
view post Posted on 9/12/2011, 13:05




:)

Edited by Libero Neri - 19/9/2012, 14:40
 
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Nauthiz7
view post Posted on 10/12/2011, 09:41




Ciao Libero Neri, ho letto il tuo racconto già ieri, ma ero indecisa su commentarlo o meno, perché trovo sia un ottimo lavoro e non vorrei dire banalità. Ti scrivo perché sarebbe un peccato non dirti che mi hai creato un gran senso di nausea, un disagio che da sottile si è fatto più pesante a ogni parola, sei stato davvero bravo. Agganciare la storia a fatti, luoghi e persone reali non fa altro che renderla più agghiacciante, perché terribilmente verosimile. All’inizio ho avuto paura che alcuni potessero leggerla come un “manifesto” politico, ma poi mi sono resa conto che questa preoccupazione era data proprio dal fatto che hai reso in modo eccellente i pensieri del protagonista, rendendolo di fatto reale.
È una storia che permette al lettore di interagire, perché, ammetto la mia ignoranza, mi sono andata a cercare chi fosse la sanguigna Marianna, apprendere grazie a un racconto lo rende stimolante.
I suggerimenti che posso dare sono davvero minimi e per lo più di gusto personale:
- “essere pronto a ricevere e sopportare il dolore, per infliggerlo a un paziente”, toglierei quel paziente finale e lo cambierei con altro che renda più veemente la frase, è superfluo ed è già stato detto; non mi piace molto come termine, richiama alla mente il concetto di asettico, mentre qui la situazione è ben altro. È una frase molto bella, ma si spegne nel finale a causa di questa parola.
- “E tra i mercenari uno vale l’altro – non è così anche per voi? – tanto siete tutti uguali”: non ho capito a chi ti stai riferendo, poco prima ti riferivi a lui (cane da guardia), ora c’è il plurale. Noi lettori? Noi mercenari?
- Quando prende PUL8 e lo fa alzare dalla sedia portandolo verso il cavalletto, descrivi tutto concentrandoti sul torturatore e mantieni la scena su lui, mentre il lettore si sta chiedendo cosa fa l’altro. Scalcia? Grida? Si dimena? Poche righe dopo scrivi che è imbavagliato, ma questo non spiega il “silenzio” di poco prima; lo incatena, gli strappa i vestiti senza dire nulla sulle sue reazioni, che devono per forza esserci, è un maschio adulto che sa di essere nelle mani di un folle o quanto meno di un delinquente, almeno un po’ di opposizione dovrà farla.
- Per tutto il racconto mi sono chiesta che cosa muova il torturatore, se cieca follia o un motivo più “umano”, come un lutto dovuto ai mercenari che tanto profondamente disprezza. La storia si conclude senza rispondere a questa domanda e non so se la cosa mi dispiaccia o se questa “sospensione” doni fascino alla vicenda.
 
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Paola B.R.
view post Posted on 10/12/2011, 19:05




Ciao Libero,
ricambio il favore della lettura. Premetto che non sono brava a fare editing e sinceramente, lo lascierei fare a chi lo fa di mestiere.
Il tuo racconto non è proprio nelle mie corde (ma questo non deve 'demolirti'= buttarti giù, troverai sempre una schiera di fan che condivide e un'altra che non apprezza, purtroppo!). Ma, non mi è dispiaciuto! Mi ha ricordato una scena di "Io uccido" di Faletti, quando l'assassino fa fuori il cinese legato alla sedia, e mentre gli gira attorno lo accoltella in qua e là (per farla breve!). È una scena diversa ma, mentre la leggevo, mi è tornata a mente questa.
Ho notato che tu punti molto sui dialoghi, e dirti magari di intervarlarli: di qualche sensazione che sopraggiunge, di uno sguardo rivelatore, di odori strani che arrivano ecc, se tu hai deciso di crearlo e basarlo solo sul dialogo, sarebbe sbagliato. Quindi mi astengo!
Ti ringrazio per la dritta del pistone idraulico, ho corretto e mi sono un pò documentata!
Grazie, in bocca al lupo
Paola
 
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Wild Child
view post Posted on 11/12/2011, 20:47




Ciao Libero,
è stato un piacere rileggerti, anche perché ho trovato questo racconto più accattivante di Zawiya, che comunque avevo apprezzato.
Mentre il precedente era una scheggia che si conficcava nella testa del lettore, "Lo splendore dei supplizi", anche se avrebbe bisogno di un'ulteriore limatina, è una vera e propria mattonata in faccia.

Ti segnalo due refusi che puoi correggere al volo:

è così dicendo torno su di lui con il pugnale: ti è partito un accento sulla congiunzione
un aritmia: articolo da apostrofare

Per quanto riguarda il racconto credo che la figura di Serena abbia bisogno di un leggero approfondimento. Lo dico perché mi è venuta un'idea, dimmi se ti piace:
Il torturatore tiene in ostaggio i poliziotti (questo che hai descritto è solo uno dei tanti) per dare la possibilità ai familiari delle vittime di vendicarsi su chi ha dato la morte ai loro cari. A questo punto Serena sarebbe potuta essere, la butto lì, la sorella di Stefano Cucchi, o la mamma di Carlo Giuliani, che non vede l'ora di sbizzarrirsi con ogni strumento di tortura sul corpo del Commissario. Il racconto in questo caso andrebbe impostato diversamente, con l'azione che si svolge in una specie di capannone abbandonato (come in Saw), in cui il nostro "eroe" conduce guardie e pulotti su cui, i parenti dei ragazzi uccisi, sfogheranno la propria rabbia repressa.

Sinceramente neanche a me convince troppo il termine "paziente".
Nel tuo racconto non c'è nessun esperimento in atto, nessun test diabolico, ma solo cruda e selvaggia rivincita. Potresti sostituire "paziente" con "amico", creando un incipit che confonda il lettore, il quale crede che il narratore è davvero affezionato alla persona con la quale rimarrà da solo, per poi liberare la follia che hai già egregiamente descritto.

A presto Libero!

PS

Un elogio a parte per come riesci a farci aprire gli occhi sulle brutture e i "veri" orrori che ci circondano.


 
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Libero Neri
view post Posted on 12/12/2011, 16:29




Per tutti:
- Per i boia cresciuti in seno alla Congregazione per la Dottrina della Fede (leggi Inquisizione) ogni supplizio che viene inferto fa parte di un rituale, che ha i suoi codici, e "paziente" è il termine con cui si designa il suppliziato :)
Per Nauthiz7:
se qualcuno legge questo racconto come un manifesto politico non vedo il problema, fa parte della vita, e sopratutto dell'arte, essere fraintesi... ma a me piace giocare con questi fraintendimenti, muovermi a bordolinea, e vedere le reazioni. Sono piacevolmente sorpreso che ti abbia incuriosito "Ciccilla", ci sono capitato documentandomi per una sceneggiatura di un fumetto sui briganti che poi non ho più realizzato:(
- alla prima ho già risposto sopra...
- “E tra i mercenari uno vale l’altro – non è così anche per voi? – tanto siete tutti uguali”: non ho capito a chi ti stai riferendo, poco prima ti riferivi a lui (cane da guardia), ora c’è il plurale. Noi lettori? Noi mercenari?... mi riferisco ai cani da guardia: passo al plurale per accomunare PUL8 a tutti gli altri poliziotti, o come scrivo nel racconto "mercenari", anche per sottolineare che se loro (i poliziotti) non fanno distinzioni tra chi gli capita sotto mano, tanto meno le farà il boia :)
- questo boia non è nè folle nè delinquente, è solo il 'destino' che si manifesta e quante volte davanti al destino manifesto restiamo basiti, paralizzati?
- Quello che muove il boia arriva dal G8 di Genova... potrebbe bastare? :)
Per Wild Child:
- Grazie per i refusi;
- Grazie anche per il suggerimento per la figura di Serena... lei fa parte di un altro discorso, magari avremo modo di parlarne, magari avrai modo tu di leggerne ;)
Per Paola B.R.:
- Giusta l'osservazione sui dialoghi: ma devono essere prevalenti, in fondo il boia sta giocando col paziente ;) e siccome è anche l'io narrante, è troppo preso dalle sue cose per prestare attenzione alle rezioni di PUL8 :)
Felice di esserti stato utile col pistone idraulico.

Buenaventura!
 
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Nauthiz7
view post Posted on 13/12/2011, 10:35




"Per i boia cresciuti in seno alla Congregazione per la Dottrina della Fede (leggi Inquisizione) ogni supplizio che viene inferto fa parte di un rituale, che ha i suoi codici, e "paziente" è il termine con cui si designa il suppliziato": :o: allora cambia tutto, sorry! (inserendo nota dell'autore potresti porre rimedio all'ignoranza, sarebbe interessante sapere, altrimenti si perde una sfumatura importante del racconto)
 
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FABRI_123PATTI
view post Posted on 14/12/2011, 12:22




Ciao Libero,
il racconto mi è piaciuto molto. Il tuo stile di scrittura mi piace! Veniamo ai MA... non mi sono chiare 2 cose:

1. perché ha scelto il commissario, non l'ho capito, perché proprio Lui?
2. lSerena come si colloca nella storia?

Veniamo invece alle fragilità del racconto.
1. Sembra un telequiz e il commissario le sa proprio tutte!!! Ora tolto Cucchi e Giuliani, mi sembra che PUL8 ne sappia troppe, alla fine è un commissario non il depositario della storia di alcune ingiustizie italiane.
2.7 casi è troppo lungo per il racconto, perchè il racconto parte a mille e parte benissimo, ma 7 casi penso diluiscano l'effetto sconvolgente/travolgente.

Poi:
"Spengo la sigaretta, prendo le tre buste e vado verso il cavalletto. Tolgo il cappuccio a PUL8 ma non ancora il bavaglio. Ho bisogno che non mi interrompa.
- Ho bisogno che non mi interrompa Commissario, per questo non le ho tolto il bavaglio."

Ripeti 2 volte la stessa cosa.

"barista del cazzo"... lo sa che è un barista o è un semplice intercalare?

" Coraggio Commissario, addenti da bravo cane qual è la busta che vuole, oppure preferisce disinteressarsi della cosa e lasciare che qualcuno scelga per lei? Scelgo io?" l'unico dialogo che trovo troppo lungo e pasticciato.

E di nuovo complimenti! gran bel racconto.
 
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Libero Neri
view post Posted on 14/12/2011, 17:00




Ciao Fabri_123Patti
grazie del commento! Passo a chiarire i dubbi:
1. Solo perchè è un Commissario, anzi un mercenario, e come dice il boia "tra i mercenari uno vale l'altro"; ma potrebbe esserci dell'altro...
2. Serena si colloca hai margini, il nome dice tutto: è serena, come l'umanità inconsapevole... ma anche qui potrebbe esserci dell'altro sotto...

Passiamo alle fragilità:
1. Intanto al PUL8 capita la lista facile "È davvero fortunato il Commissario: ha scelto proprio la lista facile. E tuttavia non mi pento di aver stilato una lista facile, no, perché questa sera impersonifico il Destino e il Destino dà sempre una possibilità." ;) davvero facile, la maggioranza dei nomi della lista sono storia. Eppoi mi serviva che le indovinasse altrimenti non avrei potuto far sfilare tutti i supplizi che avrei voluto :D c'è un'altra cosa: siccome non volevo che il commissario morisse, dovevo trovare il modo di salvare lui e contemporaneamente salvare la passerella dei supplizi :woot: ...il gioco doveva protrarsi fino alla fine (mi sa che ho risposto anche alla seconda "fragilità"?)

POI:
"Spengo la sigaretta, prendo le tre buste e vado verso il cavalletto. Tolgo il cappuccio a PUL8 ma non ancora il bavaglio. Ho bisogno che non mi interrompa.
- Ho bisogno che non mi interrompa Commissario, per questo non le ho tolto il bavaglio.
"
sì, ripeto due volte la stessa cosa ma la seconda volta è il Boia che informa il Commissario, mentre la prima è la descrizione di ciò che accade, di ciò che fa il boia. Mi piaceva l'idea di legare le cose facendo dire a alta voce quello che stava solo pensando.

è un barista, e il commissario lo sa: magari i due si conoscono (devono conoscersi perchè l'insetto cada nella rete), magari è il barista del bar vicino la questura, magari c'è dell'altro sotto...

L'ultimo: è un dialogo pasticciato? non c'avevo fatto caso, davvero? vedrò...

Grazie ancora
Buenaventura!
 
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patriktroll
view post Posted on 16/12/2011, 15:26




ciao Libero,
il racconto è scritto bene, lo trovo compatto e serrato e lo stile è adatto alla storia.
ho due osservazioni:

- anch'io trovo Serena solo accennata. mi sembra di capire che questa storia è qualcosa come un episodio di una vicenda più lunga e capisco che lei possa essere sviluppata altrove. tuttavia qui leggiamo "lo splendore dei supplizi" come una storia a sé stante e come lettore mi piacerebbe che gli elementi inseriti fossero tutti leggibili nel contesto presente. ad esempio mi è difficle capire perché il protagonista non è felice di averla svegliata, posso solo fare ipotesi.

- ti prendo un esempio per fare un discorso generale: un passo come
CITAZIONE
PUL8 strizza gli occhi quasi a riandare con la memoria ai tanti 'incidenti sul lavoro' ma sembra incapace di trovare il filo giusto in quella matassa che aggroviglia, unisce e lega le storie di chi è stato vittima della violenza e della repressione dello Stato. E come non capirlo, in fondo le storie di queste vittime si assomigliano un po' tutte; chi viene colpito da un colpo “partito involontariamente”, chi viene pestato a morte in carcere, durante un fermo oppure a una manifestazione, dove se non stai attento puoi venire ucciso da un lacrimogeno sparato ad altezza d'uomo o investito da un automezzo.

è una riflessione che senz'altro il protagonista può fare, tuttavia oltre al tono personale sembra averne anche uno didattico. è una scelta stilistica legittima, ovviamente, ma il rischio è che un flusso da "romanzo-saggio" interferisca con gli aspetti emotivi della situazione. comprendo che il persecutore ha idee chiare ma forse un'esposizione più indiretta aiuterebbe l'aspetto artistico della narrazione. comunque è una scelta, ti offro solo uno spunto, il racconto può anche considerarsi perfetto così in base alle tue intenzioni.
spero che i commenti ti siano utlli. in bocca al lupo!
Stefano
 
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black cat walking
view post Posted on 21/12/2011, 18:24




Ogni promessa è un debito... :)
Di solito spoilerizzo per non influenzare altri lettori, stavolta devo farlo doppiamente. :B):
Leggendo il racconto mi sono accorto che c'erano troppi elementi dati per noti (perché proprio quel commissario? perché si comporta così da duro, in un contesto così folle? perché nemmeno si stupisce quando gli viene tolto il cappuccio? perché dà del barista al carnefice? chi è Serena?), ma che noti non erano, come se il racconto fosse parte di altro e, infatti, spulciando sul www ecco che ho fatto la scoperta che ben sai. A questo punto una valutazione sulla trama del brano non ha senso, posso solo dire che l'atmosfera è resa bene anche se, ne converrai, alcuni dei supplizi sono oltre l'umana sopportazione (secondo le cronache medievali, per far svenire una persona bastavano molte meno frustate, stesso risultato lo raggiungerebbero, probabilmente subito, la strizzata di testicoli e i cunei), mentre la bravura di un torturatore sta proprio nella sua capacità di procurare dolore senza far perdere i sensi alla vittima. Ecco che tutta la scena, al di là della follia intrinseca, mi ha perso di credibilità molto presto (alla strizzata, per capirsi), inoltre, fosse rimasto davvero sveglio, neanche un Rambo (ma forse lui è Rambo? ;)) avrebbe risposto in quel modo. Dubito poi, che esista un solo poliziotto che conosca tutti quei nomi (ma questo potrebbe essere un altro elemento, della personalità del pul8, dato per noto), a meno che non si creda davvero che siamo (:o: ebbene sì, lo sono anch'io, anche se un po' anomalo, sia rispetto alla media reale dei miei colleghi, sia, ma molto di più, rispetto all'idea media che la gente, purtroppo, ha di noi <_<) tutti dei pazzi fanatici che mandano a mente i morti della storia repubblicana attribuibili a colpe delle forze dell'ordine.
Sulla struttura niente da dire e grazie allo stile diretto la lettura è andata via liscia (al di là di alcuni paragrafici troppo didascalici che sembrano più lezioni di sociologia che i pensieri di un "folle"); per la forma ci sono diversi refusi e controllerei meglio la punteggiatura.
Per i motivi di cui sopra, non commento né i personaggi né la situazione in sè che, slegata dal suo contesto, ha per me davvero poco senso.

A rileggerci! ^_^
 
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Libero Neri
view post Posted on 22/12/2011, 09:41




Grazie per aver mantenuto la promessa :)
avevo avuto un dubbio, quando ho letto la tua risposta al mio commento a "Ordine Pubblico" :) dettagli che sa solo chi c'è dentro.
Terrò presente per il futuro le tue giuste osservazioni: non è Rambo ma serviva alla storia che quasi lo fosse (anche se a un certo punto, proprio per le frustate, il commissario perde i sensi - aggiungo solo che non convengo con te nel dire che alcuni sono oltre l'umana sopportazione)... mi fa piacere che la lettura abbia anche stimolato una ricerca sul web dalla quale hai appreso quello che sappiamo: sei il primo. Davvero un segugio di razza :)
Buenaventura!
 
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black cat walking
view post Posted on 22/12/2011, 22:23




CITAZIONE
non è Rambo ma serviva alla storia che quasi lo fosse

Lo capisco e, probabilmente dove deve, ci sta tutto, qui invece è leggermente fuori posto. <_<
CITAZIONE
a un certo punto, proprio per le frustate, il commissario perde i sensi

Sì, qui ne facevo solo una questione di quantità, probabilmente 5 sarebbero state sufficienti, ma, in effetti, non le conti e lui potrebbe essere Rambo. ;)
CITAZIONE
non convengo con te nel dire che alcuni sono oltre l'umana sopportazione

Opinioni, speriamo di non verificare mai chi aveva ragione. :unsure:

CITAZIONE
Davvero un segugio di razza :)

;)
 
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Libero Neri
view post Posted on 4/1/2012, 09:40




Arriva il momento delle valutazioni (parola indigeribile); eccole:

Nauthiz7 - 4
Paola B.R. - 4
Wild Child - 4
FABRI_123PATTI - 4
patriktroll - 4
black cat walking - 4

grazie a tutti!
 
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12 replies since 9/12/2011, 13:05   227 views
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