| Nessun problema, Mirko.
Ci mettiamo in gioco e poi sono convinto che il confronto, come già sperimentato in altre occasioni,
sia la cosa più indicata per migliorarsi e per distinguere meglio quello che a volte non si riesce a vedere leggendo più volte una (propria)storia.
Per la prima annotazione, devo dirti che, chi parla all'inizio, in corsivo, è la stessa persona che poi parlerà, sempre in prima persona(e sempre in corsivo per evidenziare ciò) alla fine.
E chi parla in prima persona è proprio il carabiniere protagonista.
L'intento era quello di far credere che invece all'inizio, a parlare, fosse il cattivo, il maniaco preso dai sensi di colpa e,quindi, pentito.
Non so se sono riuscito in questo, purtroppo i limiti dei caratteri non hanno permesso un approfondimento ulteriore della storia molto più lunga in origine, come già detto in altri post.
Quanto alle altre annotazioni, ho deciso di non fare usare la sirena per non mettere in allarme l'inseguito,
senza specificarlo; ho invece ascoltato il tuo suggerimento sui tempi dell'inseguimento, cercando di dilatarli leggermente, con l'impiego di qualche parola in più.
Mi rendo conto che il rischio di usare un numero limitato di caratteri può condizionare la storia,
ma è un rischio che si corre, è una sorta di allenamento, una piccola sfida.
Ho scritto anche racconti brevissimi (ad.esempio, nel concorso "Il tuo racconto in 300 parole"),
ma adattare un testo già scritto, riducendolo, è una delle cose più difficili.
Grazie comunque dell'attenzione e dei consigli.
A presto.
Maurizio
Edited by mauritius64 - 6/3/2012, 19:00
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