Nero Cafè Forum

Fiori d'Inverno, di Ilaria Tuti

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Nauthiz7
view post Posted on 20/2/2012, 12:52




Rimosso dall'amministratore.
Racconto pubblicato da Nero Press Edizioni nella raccolta I RACCONTI DEL LABORATORIO, con prefazione di Barbara Baraldi.


Edited by Daniele_QM - 18/1/2013, 02:06
 
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Wild Child
view post Posted on 20/2/2012, 13:50




Ciao Nauthiz,
ciò che contraddistingue i tuoi lavori è, come sempre, la delicatezza della prosa.
Leggerti è come passeggiare in un campo di neve fresca.
Il tuo racconto mi è piaciuto molto.
Sebbene sia la storia atroce di un'assassina che inizia la figlioletta all'arte della morte, il lettore non può che schierarsi dalla sua parte, in quanto le emozioni che descrivi sono così calde da chiedersi come sia possibile che fioriscano dal gelo dei corpi di chi non c'è più.
Toccante.
 
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Alessanto
view post Posted on 20/2/2012, 14:00




Ciao!

Scrittura interessante, forse, i principio specialmente ho trovato un eccesso di aggettivazione ma poca roba.
Il pezzo non è male, l'unica cosa che proverei è di rendere la spiegazione meno appiccicata e più vissuta. Mi spiego. Col dialogo madre-figlia e con la parte iniziale riesci a tenere alta l'attenzione, quel passaggio che ti ho citato, invece, spezza il ritmo. Forse perché acceleri troppo in contrasto con la tranquillità con cui la protagonista pratica la sua arte, o forse, semplicemente, perché spieghi.
Perché non provi a inserire la cosa come dialogo della protagonista col morto stesso? Innestando magari piccoli pezzetti che chiariscano i sentimenti dei cari del defunto? Dalla tua avresti la TV e il fatto che è opinione comune che chi ha a che fare con i cadaveri parli con loro.

Un saluto!
 
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Selene B.
view post Posted on 20/2/2012, 14:32




Ciao Nauthiz, mi appresto a postare un altro commento pressochè inutile ;)
Il racconto è bello, delicato e triste; la scrittura composta e misurata, adatta alla storia che racconti, la forma è corretta. Dal punto di vista "tecnico" credo che Alessanto abbia ragione: forse avresti potuto evitare lo spieghino, sostituendolo con un dialogo, ma devo dire che non mi ha dato fastidio, nel corso della lettura, secondo me è accettabilissimo anche così. Un solo dubbio:
CITAZIONE
Le famiglie si rivolgevano a lei per un consiglio quando ancora i loro cari lottavano tra la vita e la morte e la sua sensibilità li faceva aprire a confessioni che non avrebbero mai osato fare a nessun altro.

detta così sembra che le famiglie contattino (ancora ignare di quello che lei davvero fa) le pompe funebri prima della morte dei parenti... Uhm, io non so se qualcuno lo fa davvero, a me sembra una cosa impossibile, non preparerei mai in anticipo il funerale a una persona cara, si spera sempre fino all'ultimo, anche in situazioni disperate. Forse la chiamano perchè già sanno che lei fornisce anche un altro tipo di "servizio funebre"? In questo caso però sarebbe molto rischioso, e forse strano che in tanti anni la storia non sia mai arrivata all'orecchio della polizia... Insomma è un punto su cui dovresti riflettere bene, dato che regge la credibilità di tutta la situazione.
Ciao e a rileggerti!
 
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Nauthiz7
view post Posted on 20/2/2012, 22:07




Grazie a tutti per i commenti!
@Wild Child, grazie di cuore per le tue parole, è davvero difficile dirti quanto piacere mi abbiano fatto. Felice che ti siano arrivate queste belle emozioni.
@Alessanto, nn capisco bene a quale parte ti riferisci, ma in ogni caso mi sarebbe difficile correggere il testo nel senso che dici tu, perchè obiettivamente non lo trovo così "spiegato". A differenza di molti miei scritti, in questo non ci sono particolari riflessioni o ragionamenti, più "pulito" di così non potrei farlo. Non ricorro mai a protagonisti che parlano da soli o con se stessi, lo trovo sfacciatamente artificioso, in questo caso poi avrei reso Magdalene una "matta che parla da sola" mentre volevo che la sua pazzia fosse più sottile, quindi agghiacciante.
@Selene, la vicenda si svolge in un paesino sperduto di montagna, dove il medico è come il prete: si rivolgono tutti a lui per consigli di ogni genere, e Magdalene è un patologo; se hai un caro gravemente malato è naturale chiedere a un medico consiglio, delucidazioni, previsioni, il passo che porta allo sfogo della propria disperazione è breve; ancora di più lo è quello che porta a dire "che cosa possiamo fare per non farlo soffrire?" o "così non ce la facciamo più, ci aiuti". Ho scritto che comunque lei non sempre può "aiutarli", lo fa solo quando può essere discreta e non far sorgere sospetti.
Grazie ancora!
 
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Alessanto
view post Posted on 20/2/2012, 23:05




CITAZIONE (Nauthiz7 @ 20/2/2012, 22:07) 
@Alessanto, nn capisco bene a quale parte ti riferisci, ma in ogni caso mi sarebbe difficile correggere il testo nel senso che dici tu, perchè obiettivamente non lo trovo così "spiegato". A differenza di molti miei scritti, in questo non ci sono particolari riflessioni o ragionamenti, più "pulito" di così non potrei farlo. Non ricorro mai a protagonisti che parlano da soli o con se stessi, lo trovo sfacciatamente artificioso, in questo caso poi avrei reso Magdalene una "matta che parla da sola" mentre volevo che la sua pazzia fosse più sottile, quindi agghiacciante.

Vero!
Infatti pensavo potessi appoggiarti alla visione di patologo della TV. Io verità credo che visto il trasporto che lai ha per i suoi fiori, il pericolo "matta" sia non vicinissimo.
E poi una cosa. Parli di pazzia. Io pazzia, alla fine, non ne vedo. Ho sentito più la pietà. E la volontà di renderei i corpi perfetti.

Per quanto riguarda la parte in questione eccola:

CITAZIONE
Aveva iniziato con la preparazione dei cadaveri, ma ben presto il suo lavoro si era aperto a nuove prospettive.
Le famiglie si rivolgevano a lei per un consiglio quando ancora i loro cari lottavano tra la vita e la morte e la sua sensibilità li faceva aprire a confessioni che non avrebbero mai osato fare a nessun altro. Magdalene provava compassione per il dolore straziante e, quando poteva, li aiutava ad alleviarlo con discrezione e senza destare sospetti. Come nel caso di Robert, che ormai era diventato un peso insostenibile per i genitori anziani. In quello sperduto paesino di montagna, come medico patologo spettava a lei accertare il decesso e compilare il certificato di morte.
Nessuno voleva sapere i dettagli su come lei facesse. Volevano solo la rassicurazione che non ci fosse sofferenza e lei non li faceva soffrire, ma come l’esperienza le aveva insegnato, i suoi fiori erano più belli se la morte sopraggiungeva alla fine del complesso lavoro di preparazione. Li sedava e poi il lungo rito aveva inizio.

Ciao!
 
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William Munny
view post Posted on 20/2/2012, 23:41




Ciao Nauthiz7,
sono riuscito a rientrare a casa di riposo lab e, come prima cosa, passo a leggere i racconti.... Sono sicero nello scriverti che, dopo la prima letture, ho pensato: devo stare attento a Nauthiz!
Conosco i tuoi racconti e anche questo colpisce nel segno. Breve, scritto bene e delicato. Anche se l'effeto che innesca è terrificante. Sembra una normale scena famigliare... hai mai letto Bierce? C'è un suo racconto che provoca un effetto simile!
Non ci sono grossi difetti... Hai preso a modello Aleee76? Vorrai mica vincere una sessione del Lab? Mi sa che devo tornare a dare fastidio! Eh, eh, eh!
Complimenti e Buon Lab!
 
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Nauthiz7
view post Posted on 21/2/2012, 09:43




Ciao William, per fortuna non ti sei imbattuto nell'Aguzzino entrando!
Grazie per il bellissimo commento. Dammi dammi fastidio, così leggerò un altro tuo bel racconto mf_bookread
 
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view post Posted on 21/2/2012, 15:23
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Fabrizia

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Ciao Nauthiz7, molto bello il tuo racconto, molto toccante.

Ti segnalo solo alcuni piccoli dettagli:

- Teneva un diario con le foto di tutti i capolavori usciti dal laboratorio adiacente all’ufficio delle pompe funebri, gestito da suo zio. Le piaceva sfogliarlo, ricordandoli uno per uno.

La prima frase è un po' troppo lunga e complicata e nella seconda si fa un po' fatica e sentire il riferimento al diario.


- «Sì» le rispose, stropicciandosi gli occhi.

- Magdalene se la strinse al cuore, ...


- Agatha si sporse, stampando un bacio sulla guancia rasata da poco.
La rimise giù con una carezza, poi andò a preparare l’occorrente.


Specificherei un soggetto nella seconda frase, dato che cambia rispetto alla precedente.


- Le famiglie si rivolgevano a lei per un consiglio quando ancora i loro cari lottavano tra la vita e la morte e la sua sensibilità li faceva aprire a confessioni che non avrebbero mai osato fare a nessun altro.

In una risposta dici che si rivolgono a lei come medico ma hai detto prima che

Aveva lasciato il lavoro di medico patologo per dedicarsi a quei corpi,

quindi forse dovresti chiarire per che tipo di consiglio la chiamano.


- Nessuno voleva sapere i dettagli su come lei facesse. Volevano solo la rassicurazione che non ci fosse sofferenza e lei non li faceva soffrire, ma come l’esperienza le aveva insegnato, i suoi fiori erano più belli se la morte sopraggiungeva alla fine del complesso lavoro di preparazione. Li sedava e poi il lungo rito aveva inizio.

In questa frase i verbi non suonano bene.
Cambierei almeno:
che non ci sarebbe stata sofferenza e lei non li avrebbe fatti soffrire


- Posizionò il divaricatore sull’occhio del giovane.

Dubbio: sull'occhio o nell'occhio?


- «Brava, Agatha.» Gettò la siringa nella pattumiera, poi tornò da lei, abbracciandola. Rimasero così per un lungo momento, contemplandolo in silenzio.

Suggerirei di sostituire contemplandolo con contemplando il risultato


- Pensò che suo padre avesse ragione:

Qui forse aveva invece di avesse


In bocca al lupo!


 
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Nauthiz7
view post Posted on 21/2/2012, 17:54




ciao stray dog! grazie per l'editing sempre attento e prezioso ;)
ho corretto al volo gran parte di quanto hai segnalato, per il resto ripasso con più calma, grazie ancora
 
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Lu Kang
view post Posted on 25/2/2012, 23:04




Salve Nauthiz,

per quanto mi riguarda, non mi stupirei se questo racconto fosse tra i tre finalisti.

Hai mantenuto la concentrazione su Magdalene, nonostante la presenza attiva della figlia Agatha, narrando sempre in terza persona. Cosa non facile che gioca molto a tuo favore sotto il profilo tecnico.

Vedo una stonatura nella coerenza del narrato quando prima dici che
CITAZIONE
Aveva lasciato il lavoro di medico patologo per dedicarsi a quei corpi

mentre qualche riga più sotto scrivi che
CITAZIONE
come medico patologo spettava a lei accertare il decesso e compilare il certificato di morte

Al di là del fatto che ci si trovi in un paesino di montagna, cosa che potrebbe anche avvalorare la tua tesi sotto il profilo della verosimiglianza, resta il fatto che all'interno della storia sei tu stessa a contraddirti, prima dicendo che non fa quel mestiere, poi dicendo che lo fa.
Riusciresti ad "aggiustare" la seconda frase per evitare il contrasto?

In ultimo, un dettaglio:

CITAZIONE
Volevano solo la rassicurazione che non ci sarebe stata sofferenza

Hai dimenticato una b nel verbo.

Data la bellezza del racconto, sarebbe un peccato vederlo macchiato da questa minuscola distrazione.

Complimenti
 
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Nauthiz7
view post Posted on 28/2/2012, 13:48




Grazie Lu Kang, per la segnalazione e per i complimenti ^_^
Ho corretto subito il refuso. Per quanto riguarda il secondo appunto, non intendevo dire che fa ancora il medico patologo, ma che in virtù del fatto che lo era e grazie alla sua qualifica professionale, è stata incaricata di occuparsi dei certificati di morte. Adesso cerco di sistemare e fare chiarezza. Purtroppo questo mese ho avuto pochissimo tempo per seguire gli sviluppi del Lab. Grazie ancora!
 
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B. Bacardi
view post Posted on 28/2/2012, 17:38




mettiamola così: Puoi dire al tuo peggior critico - quello che vive con te - che qui sei stata pressoché perfetta, non sei stata a pettinare le bambole, insomma.
nessuno appunto o suggerimento, nulla, solo che t'invidio il racconto - va be', anche come racconti.
quindi, se anche mi darai 1 come voto per la critica nient'affatto costruttiva, lo riterrò un mio personale successo.
Brava.
 
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aleeee76
view post Posted on 28/2/2012, 22:53




Ciao Nauthiz7!
Non so se posso postare prima della chiusura ufficiale della gara ma non ce l'ho fatta a trattenermi! Il tuo racconto mi è piaciuto molto, secco e terribilmente incisivo come sempre. Qui sei andata per sottrazione, hai lavorato sul tuo pezzo con la dedizione che la protagonista mette nel suo lavoro sui cadaveri viventi... Il tuo fiore d'inverno :D
Che dire se non complimenti, per l'ennesima volta! Leggerti è sempre un piacere!
Non cambierei una virgola! Anzi sì, una la cambierei... In questa frase: "In quello sperduto paesino di montagna, grazie al suo curriculum professionale spettava a lei accertare il decesso e compilare il certificato di morte." La inserirei dopo professionale, giusto per chiudere l'inciso.
In bocca al lupo!
 
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Nauthiz7
view post Posted on 29/2/2012, 09:19




@B., ci sono commenti che ti aiutano a migliorare la tecnica, altri la trama e poi ci sono quelli come il tuo, che ti aiutano ad andare avanti, a stare sveglio la notte a scrivere, che danno un senso a quello che ti ostini a fare. Non è inutile, è da incorniciare e leggere ogni volta che le cose sembrano andare male. Grazie.

@aleee, eccoti finalmente! È vero, ho tenuto a bada la penna e ho tolto ancora prima di scrivere
Correggo subito, grazie per la segnalazione e l’apprezzamento!
 
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19 replies since 20/2/2012, 12:52   257 views
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