Nero Lab di aprile: vince Grazia Gironella

La nostra giurata eccellente Barbara Baraldi, dopo una scrupolosa lettura dei finalisti, è giunta a decidere il vincitore dell’edizione di aprile di questo Lab.

Questa la sua decisione, corredata dalla motivazione di rito:

Il collezionista (di Grazia Gironella)

Un racconto onirico e crudele sulla perdita dell’innocenza.

All’autrice vanno dunque i complimenti di tutta la redazione di Nero Cafè. Grazia Gironella entra nella rosa dei selezionati per l’antologia del Nero Lab.

Un applauso, come di consueto, va anche agli altri finalisti. A loro e a tutti gli altri autori che finora non ce l’hanno fatta, diciamo: l’edizione di maggio vi attende!

Congratulazioni!!!

Tina! Che fai? Ritorna subito sull'astronave!
Complimenti Grace! Meritatissima!

Mi sono iscritta al SIL e sono riuscita a ottenere mezza giornata libera alla settimana e un piccolo aumento di stipendio

Complimenti a Grazia!
Le donne continuano ad andare forte in questo Lab! (Lo so, mi ripeto. )
Catia

Congratulations!

Catia, ci manchi! Torna al LAB...

Congratulazione a Grazia, e agli altri finalisti.
Mi associo a Luigi: torna Catia!

Grazie a tutti, anche se un po' in ritardo... e buona edizione di maggio!

anch'io in ritardo, ma complimenti.

Complimenti alla vincitrice
e a tutti i partecipanti. Racconti cazzuti, mi è piaciuto leggerli. Avete delle menti malate, ragazzi e ragazze. Molto malate. Una cosa è certa non dormirei con voi nella stessa stanza.

Un appunto sul commento del racconto vincitore. Ribadisco, non sul racconto, ma sul commento che definisce l'opera come la perdita dell'innocenza del bimbo.
Immagino si riferisca non al finale e al collezionista ma al contesto familiare e sociale.
Un contesto fatto di sesso, capezzoli tagliati, famiglia assente. Perché a confronto la roba del collezionista è davvero ben poca cosa. E questo lo avevo sottolineato nel primo commento al racconto postato lo scorso mese.
Oppure ci si riferisce proprio al collezionista?

Sam, il commento è di Barbara Baraldi. Immagino che si riferisca, però, al bambino, al modo in cui si imbatte in qualcosa di perverso e lo costringe a "capire" che il suo amico non è un amico per niente e, quindi, a crescere.