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LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE (MC NEW AGE III EDIZIONE)

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L'Aguzzino
view post Posted on 24/4/2012, 12:13




Di seguito i racconti in gara:

Doppia coppia di Simonetta Longo (23.32), 3535 caratteri 6 punti di penalizzazione
Secondo posto di Luigi Locatelli (23.33), 1852 caratteri 6 punti di penalizzazione
4 Donne di Ilaria Tuti (23.30), 2146 caratteri
Prenderò il tuo posto di Paola Rossini (23.29), 985 caratteri
Partita a poker con signora di Marco Migliori (23.28), 3582 caratteri
Torneo a inviti di Ariele Agostini (23.28), 2309 caratteri
Perdenti di Tina Caramanico (23.27), 3226 caratteri
Il dono di Serena Strinati (23.26), 3184 caratteri
Un lavoro come un altro
di Maurizio Bertino (23.26), 3635 caratteri
Solitario nella notte di Lady Masumi (23.23), 3167 caratteri
Death Hold’em di Andrea Viscusi (23.18), 3657 caratteri
Padre Scommettitore di Roberto Bommarito (23.14), 1450 caratteri
Poker for life di Angelo Frascella (23.14), 3607 caratteri
Partita con la morte
di Viola Lodato (22.09), 3656 caratteri 6 punti bonus

I racconti fuori concorso:

Non so giocare a poker di Giordano Efrodini (23.49), 3641 caratteri
Poker con la morte di Gianluca Morena (23.37), 3655 caratteri

Note

I Racconti fuori concorso possono essere commentati nei rispettivi thread, ma non devono apparire nelle classifiche. Gli autori di questi racconti non possono votare i racconti in gara (forse dalla prossima edizione lo renderemo possibile).

Termine per l'inserimento delle classifiche


Considerando la settimana ricca di feste e possibili ponti, avete fino alle ore 23.59 di martedi 8 maggio per stilare classifiche e commenti.

I commenti ai racconti (con un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno premiati in questo modo (solo se postati in risposta a questo thread, indipendentemente dai commenti sui thread relativi ai singoli racconti):

- 6 punti bonus per chi commenta TUTTI i racconti.

- 3 punti bonus per chi commenta la metà dei racconti +1

Come al solito, ha valore questo CONTATORE per il conteggio dei caratteri.

Felice massacro! :B):

Edited by L'Aguzzino - 29/4/2012, 16:09
 
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RobertoBommarito
view post Posted on 24/4/2012, 12:57




Ecco la mia classifica con i relativi commenti:

1. Perdenti, di Tina Caramanico

Ottima l'idea, che riesce a sorprendere nel finale, rientrando in pieno nella tematica "poker con la morte". Buona la forma anche se ci sono alcuni avverbi di troppo, qualche eccesso retorico. I personaggi risultano un po' stereotipati, anche se non piatti: grazie alla descrizione di alcuni dettagli appaiono comunque credibili. Non è chiaro perché gli occhi della protagonista appaiano "oscuri", strani, in quanto l'intero racconto non è basato su un'idea fantastica, e quindi dire che gli occhi appaiono "scuri" potrebbe non essere una buonissima idea. Rimane comunque un ottimo racconto.

2. 4 donne di Ilaria Tuti

Molto bella la scena finale. Bella l'idea. Si potrebbe forse lavorare di più sul mostrare invece che dire. L'intero racconto viene infatti mostrato molto poco. La lettura risulta lontana, rischiando di non riuscire a provocare il necessario coinvolgimento da parte del lettore. Inserire dei dialoghi, anche molto brevi, avrebbe potuto rendere le immagini più immediate in tutto il racconto, non solo nella parte finale. Ci potrebbe essere anche un problema che riguarda le dinamiche del racconto. Le donne muoiono conficcate "uno nell'altro". Questo però è un problema in quanto anche se perfettamente sincronizzate le quattro donne difficilmente si sarebbero potute conficcare l'una nell'altra: al limite sarebbero finite tagliate a pezzi.

3. Doppia coppia di Longo Simonetta

Molto buono lo stile. La lettura fila liscia e piacevole. Tutto viene espresso dall'autrice con grande naturalezza. I personaggi femminili sono caratterizzati bene. Quelli maschili molto meno, tanto da risultare troppo stereotipati. Il problema principale del racconto, a mio avviso, è appunto un senso di dejà vù che caratterizza non solo i personaggi, ma anche la trama del racconto: la vendetta, all'interno di un contesto di violenza nella coppia, è stato proposto moltissime volte, anche in ambito cinematografico. Un problema con la trama potrebbe essere rappresentato sul perché le donne abbiano proprio deciso di eliminare i loro compagni in questo modo. Essendo il tema del racconto "poker con la morte", sarebbe forse stato meglio fornire una spiegazione, in quanto essendo armate di pistola avrebbero potuto eliminarli anche senza l'escamotage del poker.

4. Death Hold 'em, di Andrea Viscusi

Il racconto è scritto bene. La forma è buona. La lettura scivola liscia, non è affatto difficile. Il racconto manca però di originalità. Non riesce a sorprendere. Giunti alla fine si ha la sensazione di averlo già letto da qualche parte. Pur essendo attinente al tema - gli elementi principali: il poker e la morte sono entrambi presenti - c'è forse qualche problema nella trama. Perché la morte sfida a carte il protagonista? La morte dice che gli è concesso. Ma la domanda rimane: Perché? Da questo punto di vista, il racconto è un po' carente. Forse andrebbe fornita qualche spiegazione in più.

5. Partita a poker con signora di Marco Migliori

Il racconto presenta diversi errori (ad esempio ripetizioni "ma si si blocco" ecc.) che si sarebbero potuti facilmente evitare con una rilettura più attenta. Il problema del racconto, però, potrebbe essere un'altro: ovvero il tema del poker non ha un ruolo centrale, non è fondamentale come dovrebbe. Un altro problema è forse il dialogo che a tratti risulta confuso. Il racconto non esprime al massimo il suo potenziale. Una riscrittura più attenta e una maggiore importanza data all'elemento del poker potrebbero migliorarlo molto.

6. Un lavoro come un altro, di Maurizio Bertino

Le troppe descrizioni tecniche già nei paragrafi di apertura, e in un racconto così breve, rende pesante la lettura. Si rischia di perdere la concentrazione del lettore, che leggendo si trova a domandarsi che cosa significhi il termine che ha appena letto. Da rivedere la punteggiatura (ad esempio: I tre scoppiano in una risata, io guardo verso il soffitto, le mani cominciano a prudermi. - sarebbe meglio sostituire le virgole con punti o punti e virgola essendo frasi di senso compiuto, non parte di una lista.) L'idea è valida anche se forse andrebbe sviluppata meglio, appunto facendo più enfasi sui problemi del protagonista che non sugli aspetti tecnici.

7. Partita con La Morte di KillerQueen

Lo stile è buono, la forma lo è anche. Il racconto fila liscio fino all'ultimo. Quello che manca però è un'idea capace di catturare il lettore. Ed essendo questo un racconto brevissimo, l'idea ha la sua importaza. La sorpresa finale non riesce a impressionare, forse perché non ci viene dato modo durante la lettura di empatizzare particolarmente con la vittima. Non è nemmeno chiarissimo come i personaggi si siano potuti trovare in quella situazione, del tutto impotenti. Nel racconto si dice che "Non potevano scappare", ma una situazione così sarebbe potuta davvero accadere? Rimane il dubbio e la sospensione dell'incredulità ne risente.

8. Poker for Life di Angelo Frascella

Il racconto è scritto bene. Ottimo lo stile, la lettura scivola liscia fino all'ultimo. La storia non ha però l'impatto che dovrebbe avere, specialmente considerando che si tratta di un racconto brevissimo. La sorprensa finale non riesce a essere tale. A parte questo, anche se c'è un elemento di "poker," non si tratta di un poker vero e proprio, ma di un gratta e vinci che si chiama poker. Chiamare un gratta e vinci poker non toglie il fatto che il racconto, in realtà, ruota attorno al biglietto del gratta e vinci.

9. Il dono di Serena Strinati

Pur essendo un racconto molto breve, si arriva alla fine con una certa difficoltà. Questo potrebbe essere a cause di diverse ragioni. Primo, la forma sarebbe forse da rivedere. Essendo il racconto privo di paragrafi, il lettore non ha la possibilità di recuperare il fiato. L'effetto "muro di parole" non aiuta la lettura. Secondo, l'intero racconto è narrato, non mostrato. Non ci viene fatto vedere nulla. Introdurre qualche dialogo potrebbe rimediare a questo problema. Sarebbero da rivedere anche diversi errori grammaticali nella costruzione delle frasi e le decisioni che riguardano la punteggiatura.

10. Solitario nella notte di Lady Masumi

L'attinenza con il tema non è chiarissima. Nel racconto si dice più volte che forse bisognerebbe chiedere alle carte. Eppure è di Poker che stiamo parlando, non di Tarocchi. Qualche problema anche per quanto riguarda la forma. Mancano i paragrafi. L'effetto "muro di parole" scoraggia la lettura, rendendola pesante. Il lettore non ha tempo di tirare il fiato. Si arriva alla fine con fatica. Essendo questo un racconto brevissimo, non dovrebbe accadere. Forse il racconto andrebbe riscritto badando anche alla forma. Sempre meglio usare le caporali al posto delle virgolette, ed evitare le "d" eufoniche.

11. Secondo posto di Locatelli Luigi

Bella l'idea di interpretare la partita a poker in ambito virtuale. Malgrado ciò il racconto trasmette l'impressione che la trama si sarebbe potuta sviluppare meglio. Non c'è sorpresa (l'entrata in scena della morte non sorprende più di tanto essendo appunto il tema del racconto). Si sarebbe potuto caratterizzare il personaggio meglio, offrendo qualche spunto con cui il lettore potrebbe empatizzare. Così com'è, invece, ci viene solo presentata una persona interessata a vincere. Difficile empatizzare. La forma andrebbe forse rivista. Ci sono errori (ad esempio le maiuscole mancanti nei dialoghi) che si sarebbero potuti evitare facilmente.

12. Prenderò il tuo posto di Paola Rossini

L'intero racconto viene svolto in forma di dialogo. La mancaza di descrizioni e di precisazioni danneggia il racconto, impoverendolo, anche se si sarebbe potuto sviluppare meglio la narrazione senza sforare il numero massimo di caratteri. L'idea non convince del tutto. Sa un po' di dejà vù. L'idea della morte che viene sostituita da qualcun altro è già stata proposta diverse volte, per esempio da Pratchet (Il tristo mietitore, credo). Il problema principale rimane comunque la forma che andrebbe sviluppata meglio. Se si vuole proprio manterene la forma del dialogo, si potrebbe comunque infoltire la prosa.

13. Torneo a inviti, di Ariele Agostini

Il problema principale, a mio avviso, è che il racconto vero e proprio manca. Si tratta di una vignette più che altro, ma anche da questo punto di vista ci sono dei problemi: manca una scena vera e propria. Ci vengono date delle informazioni, ma tutto lì. Cosa davvero conta - personaggi, trama, idea - tutte queste cose mancano. Ci sono anche dei problemi di punteggiatura (punti mancanti). Forse il brano andrebbe rivisto trasformandolo appunto in racconto, inserendo gli elementi citati sopra e facendo accadere delle cose che possano catturare il lettore.
 
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Piscu
view post Posted on 24/4/2012, 18:47




di seguito i commenti in ordine sparso, in fondo la classifica.


doppia coppia

non sono un giocatore di poker, quindi non so se tecnicamente si dice "giocare col morto" come in altri giochi di carte. quell'espressione mi è sembrata una forzatura per aderire al tema, ma dato il finale penso che in realtà non ce ne fosse bisogno. la storia in realtà è piuttosto banale... e nemmeno del tutto credibile. già è strano che le due donne entrino in un poker mascherate, ma che poi ammazzino i mariti in pubblico, al tavolo da gioco, è assurdo! la forma è precisa, però credo tu abbia sprecato troppo tempo a delineare la situazione iniziale, prima di arrivare al "succo" della vicenda, che si svolge in poche righe finali.



secondo posto

un'idea di fondo simile alla mia (ma infatti ho ammesso che fosse scontata), anche se in questo caso mi pare usata in realtà senza un vero effetto sorpresa. tutti si aspettano che la morte sfidi il protagonista, per cui "scoprire" che è lei al primo posto non è affatto sconcertante. inoltre il racconto mi sembra scritto in modo superficiale, ci sono diversi refusi (anche bruttini) e imprecisioni di vario genere.



4 donne

devo ammettere che è piuttosto inquietante, però... beh, è più un'immagine che un racconto. come il protagonista che ritrae le donne, non hai fatto altro che fotografare la scena. in realtà non si sa niente di lui, di loro, delle sue motivazioni e metodi. l'interpretazione del tema volendo sarebbe anche più originale, al limite dell'aderenza, ma a parte l'immagine delle quattro donne morte non offre nulla.



prenderò il tuo posto

stessa mia idea anche qui. anche in questo caso parlare di "racconto" è ardua... è uno sketch, una scenetta interamente dialogata... e di certo non per limiti di spazio. non sono nemmeno sicuro di aver capito bene il finale: lui prende il posto della morte quindi... boh, non muore? dovrebbe esserci una qualche sorpresa finale, o è solo quello che si vede? sulla forma non riesco ad esprimermi perché un dialogo come questo lascia poco spazio alla narrazione.



partita a poker con signora

all'inizio i continui giochi di parole mi facevano sperare in una sorpresa finale in cui emergesse il tema vero e proprio, in modo grottesco e diertente (come è tua abitudine). invece devo dire che il finale mi ha un po' deluso. mi sembra un po' contradditorio il fatto che lei lo uccida perché lui non sa disegnarli il quadro, e lui non sappia disegnarlo perché lei è la morte per lui. a meno che non mi sia perso qualcosa (per esempio non ho capito perché tutti quegli amennicoli tecnologici che indossa lei... servono a qualcosa?. sulla forma niente da dire, preciso ed efficace.


torneo a inviti

molto intrigante, anche se alla fine non mi torna del tutto. in questo torneo da una parte ci sono i disperati e dall'altra i superricchi: ma quindi in che modo uno dei disperati può venirne fuori? nel senso: se hanno solo la vita da potersi giocare, questa come viene messa in gioco? a parte questo particolare, che forse è sfuggito a me, ho gradito molto l'idea, e ancora di più la forma, anche con la piccola sorpresa finale. non c'è bisogno però di mettere trattino E virgolette per i dialoghi!



perdenti

fino a poche righe dalla fine temevo che fosse una morte "metaforica", una specie di annichilimento interiore... e forse, bah, sarebbe stato meglio. "la malattia che le ho trasmesso?" nah, dai, sa di zombie apocalypse di serie b, aggravata dagli occhi demoniaci! e poi, tutto sommato, non mi pare giusto che il pover'uomo subisca questa pena. quello che ha fatto è forse spregevole, ma sembra che facesse parte di un accordo tra i due, perché impartirgli la morte per questo? la forma è molto buona, un'atmosfera soffusa da bèlle epoque in cui rientrano bene anche i dialoghi.



il dono

intanto, morto che parla: narrazione in prima persona al passato, piuttosto improbabile. poi, per quanto mi sia piaciuta l'immagine iniziale dei pesci rossi ammassati, tutta questa parte mi pare non abbia niente a che fare col resto. l'inquilina che dal nulla propone il poker, i fratelli che si puntano a vicenda, lo sparo... tutto avviene all'improvviso, confusamente, non c'è un vero e proprio svolgimento della trama. la forma è confusa come la trama, senza un solo ritorno a capo, punteggiatura discutibile e imprecisioni che affaticano la lettura.



un lavoro come un altro

un racconto mediamente buono, anche se mi pare che questo tema (il protagonista matto che asseconda le sue illusioni) sia molto frequente nei tuoi lavori. non ho capito però se anche i tre giocatori sono persone vere o del tutto immaginari. buona la caratterizzazione del protagonista, anche se appunto non è del tutto originale. la forma regge, nonostante qualche tecnicismo da giocatore che forse non tutti possono capire subito.



solitario nella notte

posso dire che non ho capito nulla? il tizio gioca da solo a carte e in questo modo immagine di parlare con la sua compagna, che dovrebbe essere morta. la trama credo sia questa, ma si esaurisce qui e più che una storia è una situazione che viene presentata, senza nessuna concreta azione in atto. forma confusa e difficile da seguire, tutto racchiuso in un unico paragrafone.



padre scommettitore

nonostante l'orrore supremo del padre che ha scommesso la vita della figlia, non ho ben capito il contesto. queste bombe che cadono, le esplosioni e gli incendi... si trovano nel mezzo di una guerra? e se è così, che ci fa la bambina? forse era da interpretare in qualche modo metaforico, ma non ci sono arrivato. non mi è piaciuta però la battuta finale sulla "quota" di teste, mi è sembrata fuori luogo dopo che si è consumato il dramma. forma perfetta come al solito.


poker for life

era partito molto bene, all'inizi pensavo che giocasse sul fatto che vinceva "3000 euro al mese per il resto della vita" e trattandosi di una 99enne succedesse qualcosa in merito... ma da quando tiri in ballo le onoranze funebri, e poco dopo la rapina, mi è scaduto tutto! sinceramente non ho capito nemmeno bene cosa succede da quel punto in poi: un gratta e vinci che regale il funerale? va inteso nel senso che chi vince muore, e per quello il ladro viene ammazzato? ma anche se fosse così, da dove viene fuori questa cosa, e perché? sulla forma ci siamo, funziona abbastanza bene anche se all'inizio si fa una certa confusione coi nomi.



partita con la morte

complimenti per l'idea semplicissma ma originale di usare "la morte" come un cognome (che per altro esiste davvero)! peccato però che mi pare tu abbia sprecato l'opportunità che questa interpretazione ti concedeva, riducendo il tutto a una semplice storia "psicopatico che ammazza senza ragione". da quando introduci la "variante del poker" le cose precipitano, cadendo rapidamente nel banale, e con diversi errori e imprecisioni (tempi verbali, cambio di persona della narrazione). la conclusione pulp tutto sommato ci si poteva aspettare.


1- torneo a inviti
2- padre scommetitore
3- perdenti
4- un lavoro come un altro
5- partita a poker con signora
6- poker for life
7- doppia coppia
8- 4 donne
9- partita con la morte
10- prenderò il tuo posto
11- il dono
12- solitario nella notte
13- secondo posto
 
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Selene B.
view post Posted on 25/4/2012, 17:46




Commenti e mia classifica



1) Torneo a Inviti di Ariele Agostini: bella idea, ben raccontata. Ci sono solo alcuni passaggi che mi sono sembrati un po’ troppo rapidi, forse, ma nel complesso è il migliore che ho letto in questa tornata di MC. Credo di averlo apprezzato anche perché visti i tempi che viviamo sa stranamente di reale, di “possibile”, e proprio per questo dà i brividi.
2) 4 donne di Ilaria Tuti: fantastico e perverso, come tuo solito ;-). Anche ben scritto, trovo il tuo stile sempre elegante, senza sbavature. L’unico particolare poco convincente è il finale, secondo me: non sono riuscita a visualizzare la scena che descrivi, mi è parsa in contraddizione con i movimenti delle 4 donne che hai raccontato prima. Comunque a mio parere è uno dei migliori di questo mese.
3) Un lavoro come un altro di Maurizio Bertino: carino, molto. Ho apprezzato il cambio improvviso di prospettiva, ben costruito. Mi sono piaciuti forma e stile, corretti e adeguati. Ho anche apprezzato la tua perizia nel gioco del poker (che io conosco solo per sentito dire wink ) e la ricchezza della terminologia: spero che non sia tutto un bluff, naturalmente…
4) Padre scommettitore di Roberto Bommarito: il racconto è cattivo di una cattiveria del tutto gratuita, e questo è il suo pregio principale. Non si capisce bene dove si trovino il padre, la figlia e la Morte: tutto risulta sospeso nel vuoto, assolutamente surreale. Ti è scappato questo errore:
“Quasi avessi paura che potrebbero slittarmi via…”= potessero
5) Partita a poker con signora di sgerwk: c’è un refuso proprio all’inizio: “raffigurava mostrava”.
L’atmosfera e l’ambientazione sono rese bene, con pochi tocchi. Il tono riesce a mantenersi in equilibrio tra horror e comico. Quello che meno mi è piaciuto è il finale, proprio le ultime righe, che mi sono sembrate superflue e tutto sommato controproducenti. Mi sarei fermata volentieri con la lettura a “Un altro investimento fallito”.
6) Poker for life di Angelo F: il tuo racconto, divertente, si inserisce nel filone delle “vecchiette terribili”. Naturalmente è abbastanza ovvio come andrà a finire la storia, dato appunto il filone di riferimento. A parte questo mi è sembrato discreto; forse c’è qualche punto in cui il parlato che vuoi rendere non mi è parso del tutto riuscito.
7) Partita con la morte di Killer Queen: non male per come è scritto, anche se non ci sono molte sorprese e tutto va esattamente come ci si aspetta. L’unica sorpresa è la pistola della signorina Morte, che però mi ha fatto l’effetto di spuntare fuori un po’ troppo bruscamente, come se ci fosse un salto nella storia. La sorpresa va bene, ma la sensazione di aver saltato qualche passaggio non è piacevole, per il lettore.
8) Death Hold’em di Andrea Viscusi: l’aderenza letterale al tema non giova al tuo racconto. È scritto bene, ma l’unica mezza sorpresa sugli anni perduti forse non è abbastanza per reggere tutto il racconto. Non ho molto capito l’ultima frase, anzi ti dirò che, secondo me, avresti potuto anche toglierla senza che la storia ci perdesse.
9) Solitario nella notte di lady masumi: ho un paio di appunti da fare a questo racconto.
1)Tecnicamente un solitario non è un poker, dunque credo che tu sia abbastanza fuori tema.
2)Dopo un inizio abbastanza promettente, il finale si perde un po’ nel nulla di fatto.
Per questi motivi non mi ha convinto del tutto, malgrado una certa atmosfera cupa e claustrofobica che hai saputo rendere bene.
10) Doppia coppia di Simonetta Longo: l’ho trovato un po’ troppo spiegato e poco raccontato, mostrato. Questa modalità narrativa mi ha reso difficile visualizzare i personaggi e gli ambienti. Inoltre il finale mi è sembrato un po’ troppo prevedibile, senza una vera sorpresa. Per questi motivi, complessivamente, il tuo racconto non mi ha convinto.
11) Secondo posto di Luigi Locatelli: anche in questo caso ho trovato un po’ deludente il finale, che riduce la storia a una interpretazione troppo pedissequa del tema proposto. Inoltre non mi sono chiare alcune cose: perché la morte lo fa vincere al videopoker? Solo perché fumi tre pacchetti di sigarette al giorno e le faciliti il lavoro? E come mai la Morte è così annoiata dal suo lavoro da voler rinunciare a portarsi via un “cliente”?
12) Il dono di cometumivuoi: devo dire che non ho ben capito cosa succeda nel finale del tuo racconto e, soprattutto, perché succede. Perché la sorella lo uccide prima della fine della partita? E perché malgrado lo uccida dice che “ha perso”? Questi dubbi non mi hanno permesso di apprezzare appieno il tuo lavoro, malgrado ci siano punti riusciti.
13) Prenderò il tuo posto di Paola Rossini: l’aderenza al tema mi è sembrata eccessiva, hai proprio messo lì uno a giocare a poker con la morte... ;-) A parte questo, non ho ben capito come e perché il perdente dovrebbe prendere il posto della Morte: eppure immagino che questo sia un punto chiave della storia, visto che lo riporti anche nel titolo. Magari i commenti degli altri mi aiuteranno a focalizzare meglio.
 
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Longo Simonetta
view post Posted on 27/4/2012, 17:26




Ecco la mia classifica e di seguito i commenti:

1) "Partita a poker con signora" di Marco Migliori
2) "Perdenti" di Tina Caramanico
3) "Torneo a inviti" di Ariele Agostini
4) "Padre Scommettitore" di Roberto Bommarito
5) "Un lavoro come un altro" di Maurizio Bertino
6) "Partita con la morte" di Viola Lodato
7) "Death Hold’em" di Andrea Viscusi
8) "Quattro donne" di Ilaria Tuti
9) "Secondo posto" di Luigi Locatelli
10) "Solitario nella notte" di Lady Masumi
11) "Poker for life" di Angelo Frascella
12) "Il dono" di Serena Strinati
13) "Prenderò il tuo posto" di Paola Rossini


1) Partita a poker con signora di Marco Migliori
Interpretazione davvero originale del tema. E uno stile sorprendente in cui le variazioni lessicali rendono intrigante, piacevole e divertente la lettura, malgrado il tema “orrifico”.
Abbastanza ben delineati i personaggi, con quell’ironia sul mondo dell’arte di matrice borghese che ho molto apprezzato (“Lo sai quanto costa acquistare un pittore visionario? Tu dovevi essere il migliore, quello che avrebbe fatto tremare di emozione i miei ospiti. Avrebbero dovuto rabbrividire, o piangere, o anche scappare, così da non poter negare neanche volendo le mie capacità di mecenate”). Forse, in relazione al tema, avrei spiegato solo la motivazione del “soggetto” dell’opera “partita a poker con…”. Per il resto, complimenti. Un racconto che si fa leggere e “vedere”.

2) Perdenti di Tina Caramanico
Atmosfera decadente, a partire dall’Hotel Des Fleurs e fino agli occhi verdi e “così oscuri” della donna, che mi hanno riportato alla mente un’aura di morte simile in “Digitale purpurea” di Pascoli.
Poco importa l’originalità del tema (questa volta non semplice da realizzarsi…). Qui è il fascino del racconto che trasporta il lettore fino alla conclusione. Stile impeccabile. Unico appunto il finale, forse più che far “rivelare” direttamente alla donna della malattia, si poteva suggerirlo, lasciarlo intendere in modo più indiretto.

3) Torneo a inviti di Ariele Agostini
Interessante l’idea. Racconto dal tono pericolosamente “realistico”, anche se con delle piccole incongruenze: non è chiaro, ad esempio, il ruolo dei ricchi annoiati nel gioco a “quel tavolo”. Scommettono sui giocatori? E poi, scrivi “Alcuni ci si sono giocati la vita”: solo alcuni? ma tu spieghi che a vincere è uno solo. Insomma, si ha l’idea che nel racconto non tutto torni.

4) Padre Scommettitore di Roberto Bommarito
Racconto spietato. Duro. C’è la guerra (anche se non si capisce come e perché) e nessuno spazio per un residuo di umanità. Ed è proprio il tuo stile a renderne atto: crudo, anche nell’affermazione finale della Morte.
Manca, tuttavia, una caratterizzazione dei personaggi che faccia comprendere perché un padre, per quanto posto di fronte alla scelta della morte, debba giocarsi la figlia. È un uomo comune? È un militare? Perché c’è la figlia lì con lui? E poi lo stereotipo della falce…

5) Un lavoro come un altro di Maurizio Bertino
L’attacco è davvero buono, con le ripetizioni che rendono perfettamente l’alienazione del gioco (spiegata poi in modo efficace dalla seconda parte del racconto).
Peccato che la narrazione si perda un po’ nei tecnicismi, che scoraggiano nella lettura chi, come me, è del tutto sprovveduto sulle regole del gioco. Un’ultima considerazione, non risulta chiaro in che senso questa sfida a poker debba intendersi giocata con la morte.


6) Partita con la morte di Viola Lodato
Il racconto è scritto bene, si svolge in modo lineare. Ecco, forse troppo. Senza sorprese. Già dalla rivelazione del cognome si capisce l’esito della vicenda, così come la caratterizzazione in stile Misery dell’antagonista appare eccessiva, calcata.
E poi, perché uccidere per prima, apostrofandola per di più come “stronzetta”, l’unica collega che in tre anni le abbia mostrato un minimo di interesse, definendola addirittura “squisita”? Mi sarei aspettata, quantomeno, un trattamento… di favore ;)

7) Death Hold’em di Andrea Viscusi
Il pregio del racconto è nell’invenzione finale dell’aver dimenticato il gioco da parte del protagonista. La narrazione scorre fluida, con la variazione quasi aliena della morte incappucciata. Per il resto, l’aderenza al tema è ottenuta a scapito di una caratterizzazione del personaggio che lo avrebbe reso maggiormente empatico. Ci si chiede: chi è questo Xavier che sta giocando se stesso con la morte? Così che, alla fine, quasi non si prova dolore per la sua sconfitta .

8) Quattro donne di Ilaria Tuti
Scena inquietante e perversa da film (tanti ne vengono in mente). Immagine alla Poe. E lo stile perfetto. Se non fosse che mancano motivazioni e caratterizzazioni. È quasi un quadro in movimento, bello, ma solo in sé. E poi l’aderenza al tema. Sì, il poker di donne. Ma appare troppo tirato. Un dubbio infine, perché parli di donne da copertina e di scelta dei tratti somatici , se poi copri i volti delle modelle con delle maschere da cui si intravedono unicamente gli occhi?

9) Secondo posto di Luigi Locatelli Racconto aderente al tema, ma con poche sorprese. Per quanto quel giocatore che consuma la propria vita Online sia abbastanza inquietante, poiché, in qualche modo verosimile, perso com’è a dimostrare di essere qualcuno, e non uno dei tanti mediocri Marco qualunque. Non è chiaro, comunque, perché la morte, alla fine, scelga il poker classico, invece che concludere la sfida già ingaggiata.

10) Solitario nella notte di Lady Masumi
Nel racconto si parla di un “solitario”, e dunque il tema non è del tutto rispettato, se non in senso lato. La narrazione riesce a coinvolgere il lettore in quell’atmosfera cupa e sconsolata che sa d’assenza.
Ma non tutto è chiaro e risolto. Cosa è accaduto alla fine al protagonista? Un malore dovuto alla paura? E perché preoccuparsi che sia la madre a trovarlo, se questa si è rivelata egoista e “distaccata”, tanto da risolvere tutto con delle gocce? La forma andrebbe perfezionata per qualche svista e qualche costruzione sintattica che appesantisce un po’ la lettura.

11) Poker for life di Angelo Frascella
Il tema è stato interpretato in senso un po’ troppo esteso, per cui non può dirsi del tutto rispettato. L’inizio era promettente, anche per il tentativo, non sempre riuscito, di costruire dialoghi con la forma tipica del “parlato”. Il personaggio della vecchietta è ben delineato. Il finale non convince del tutto, c’è un salto logico, a meno che tu non volessi aggiungere un’ellissi, non è chiaro come sia potuto arrivare così presto il poliziotto.
Da un punto di vista formale, sono da rivedersi la punteggiatura e il lessico, per evitare qualche ripetizione.

12) Il dono di Serena Strinati
Come già ti è stato fatto notare, non si capisce in che modo il protagonista possa raccontare la storia, dato che è morto. L’idea poteva essere interessante. Ma diversi elementi non sono attendibili sul piano narrativo: il narratore (morto), il dono e, soprattutto, il finale non chiaro. Perché la sorella spara e dice di aver “perso”? Sul piano formale, poi, sono presenti alcuni errori.

13) Prenderò il tuo posto di Paola Rossini
Manca una vera narrazione. E anche dal dialogo risulta poco chiara la situazione. Entrare dove? Ritengo in un qualunque aldilà. E in che senso “La morte bussa”? Il tema del poker con la morte è rispettato, certo, ma in senso davvero letterale, senza alcuna possibilità di sorpresa. C’è da dire che il tema, affatto semplice dal punto di vista dell’originalità , e il tempo a tua disposizione non hanno certo giocato a tuo favore, se mi passi la metafora in tema 
Alla prossima sfida, dunque!



 
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view post Posted on 29/4/2012, 13:04
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Medico legale

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Ecco qua la mia classifica:

1. Partita a poker con signora di Marco Migliori.

Finalmente un racconto che fa sorridere e che non narra di nessuna partita a carte! Mi è piaciuta molto l'idea del pittore e della mecenate. Forse l'uccisione finale è di troppo perché banalizza un po'. I due personaggi sono descritti molto bene. La ricca signora vestita di diamanti e il pittore segregato nello studio. Complimenti.

2. Death Hold’em di Andrea Viscusi

Nonostante l'idea, per tua stessa ammissione, non troppo originale e l'attinenza fin troppo letterale al tema, mi è piaciuto molto il racconto della partita e il bluff della morte. Quello l'ho trovato invece originale! Mi ha sorpreso positivamente. Complimenti. Si legge bene, una lettura piacevole.

3. Doppia coppia di Simonetta Longo

Refusi e ripetizione a parte, il racconto mi è piaciuto, attinente al tema con in più una riflessione sul gioco d'azzardo e una delle possibili conseguenze. Bella vendetta! Spero che le protagoniste siano scappate immediatamente con la cassa. Un bel modo per lasciare un marito violento.

4. Prenderò il tuo posto di Paola Rossini

A me è piaciuto. Il giocatore incallito, ammazzato per aver barato, che non resiste a sfidare la morte! E anche il finale, per me ha lasciato aperto un possibile bluff in cui il morto prende il posto della Morte e fa a cambio di eternità. Una lettura scorrevole dove con pochi dialoghi si delineano bene i personaggi.

5. Torneo a inviti di Ariele Agostini

Bello! Complimenti, mi è piaciuta l'idea della tentazione per disperati. L'invito buttato lì, la soluzione a tutti i problemi con qualche controindicazione. La partita con la morte si gioca proprio lì e il discorso dell'imbonitore sembra essere la prima "mossa". L'idea è originale e attinente al tema, almeno secondo me.

6. Secondo posto di Luigi Locatelli

L'inizio mi è piaciuto proprio tanto. La descrizione del personaggio e della sua vita on-line mi hanno affascinato e incuriosito, poi però la morte che gli parla mi è sembrata un'idea un po' scontata...peccato perché l'incipit è promettente; in poche righe mi avevi portato a casa di AJ. Avrei voluto sbirciare ancora.

7. Poker for life di Angelo Frascella

Mi è piaciuta la soluzione del Gratta e Vinci, ma non ho amato i personaggi o meglio, non tutti. Il personaggio di Marianna non la capisco, mi infastidisce e rende la narrazione poco scorrevole. Inoltre secondo me le entrate del quarto e del quinto personaggio sono forzate. Avrei preferito fermarmi alla vincita della vecchia signora.

8. Perdenti di Tina Caramanico

Bei dialoghi, ma la narrazione al presente non mi affabula proprio. Inoltre fin da " Dunque ho perduto" sapevo come sarebbe andata a finire. Ricorda un po' una leggenda metropolitana, forse quello che manca è un po' di ironia. Ma si legge bene, senza nessuna fatica. E anche questo racconto ha il pregio di non essere letteralmente attinente al tema.

9. Quattro donne di Ilaria Tuti

L'aspettativa data dall'inizio promettente del poker di donne da copertina, viene delusa dalla banalità della vicenda. Mi dispiace , ma lo svolgimento mi ha annoiata un po'. Stuporone lui è un pazzo maniaco! Peccato, perché il racconto è scritto molto bene. Ma con un limite di tempo di due ore, preferisco le idee alla forma.

10. Un lavoro come un altro di Maurizio Bertino

Non mi ha fatto impazzire. Il racconto è troppo incentrato sulla partita e anche la schizofrenia del protagonista non mi incuriosisce più di tanto. Guarda un po', un pazzo maniaco, che novità. Scritto bene e senza errori, ma mi ha lasciata fredda.

11. Il dono di Serena Strinati

La descrizione iniziale della sorella e della vicenda mi è piaciuta e mi ha catturata, ma dall'ingresso del tema del dono, il racconto comincia a perdere senso fino al finale in cui non si capisce come sia possibile che il narratore muoia e per quale ragione la sorella gridi "Ho perso". Inoltre l'attinenza al tema per me, è troppo letterale.

12. Padre Scommettitore di Roberto Bommarito

13. Partita con la morte di Viola Lodato



 
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view post Posted on 30/4/2012, 16:05
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Martin Sileno

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La mia classifica:

1) Un lavoro come un altro
2) Partita a poker con signora
3) Death Hold'em
4) Padre scommettitore
5) 4 Donne
6) Perdenti
7) Poker for life
8) Torneo a inviti
9) Doppia coppia
10) Il Dono
11) Solitario nella notte
12) Partita con la morte
13) Prenderò il tuo posto

UN LAVORO COME UN ALTRO

TRAMA: un viaggio all'interno della schizzofrenia di un folle.
Il racconto è scritto bene e procede fluido e lineare fino alla fine. finale che lascia il giusto amaro in bocca. tuttavia, non ho capito se i tre personaggi di contorno sono reali oppure immaginari. se fossero immaginari avrei visto bene, nella scena al momento che introduci la prostituta legata, qualcosa tipo tre peluches seduti al tavolo che dopo il pugno, tornano a essere giocatori. se sono reali mi domando come mai rimangono inermi e sorridenti, inanzi a quella follia omicida.
PERSONAGGI: il personaggio principale è ben caratterizzato e presente durante tutto lo svolgimento della storia.
Mi piace l'intrusione della mamma che lo riporta alla realtà e il sucessivo quasi consapevole ritorno al suo mondo di follia.
AMBIENTAZIONE: I termini utilizzati sono consoni a una partita di poker texano e l'idea di essere nel mezzo della partita è resa molto bene.
NOTE
CITAZIONE
prima che girassi le tre carte,

hai già detto preflop penso che il personaggio non dovrebbe anche precisare che significa prima di girare le tre carte (infodump).
CITAZIONE
che siano in quello che si chiama slow play?

secondo me essendo un flusso di pensieri, dovrebbe semplicemente chiedersi:
che stiano facendo slow play? e non cercare di spiegare al lettore.
CITAZIONE
esce dalla mano.

anche qui sembra che tu voglia spiegare a chi non conosce i termini del gioco.
avrei scritto folda uscendo dalla mano oppure folda ed esce dalla mano.
PARTITA A POKER CON SIGNORA
TRAMA: una ricca donna del futuro ingaggia un pittore visionario per dipingere la morte.
Il racconto è piacevole nel suo insieme. ma l'aderenza al tema mi sembra un po' forzata.
PERSONAGGI E AMBIENTAZIONE: i personaggi e l'ambientazione sono presenti e ben delineati.
FORMA: la forma è scorrevole e precisa: la narrazione procede in modo lineare fino alla fine. Non ho trovato colpi di scena ma il retrogusto comico tipico del tuo stile, mi ha divertito. Secondo me andrebbero alleggeriti un po' di puntini di sospensione. eccessivi.
NOTE:
CITAZIONE
raffigurava mostrava

o raffigurava o mostrava
CITAZIONE
da cui schizzarono gocce di acquarello che colorarono con sottili strisce il vestito lungo e stretto di microdiamanti a campo gravitazionale artificiale di Lady Trenecaun.

dovresti far respirare un po' il lettore
CITAZIONE
ma si si bloccò.

c'è un si di troppo
DEATH HOLD'EM
TRAMA :un uomo muore; il tempo si ferma; compare la morte che gli consente di ritornare in vita se sconfitta al gioco.
La trama si attiene alla traccia. La narrazione procede fino alla fine in modo lineare e seza intoppi, facendo affiorare nel finale un colpo di scena che da coerenza e compattezza all'insieme.
Il racconto è scritto bene e non presenta errori di grammatica o forma.
PERSONAGGI:il nome del personaggio, Xavier Pilgrim, così elaborato mi risulta, ma è un parere personale, un po' pesante. A parte qualche dettaglio visivo, entrambi i personaggi scarseggiano di spessore.
AMBIENTAZIONE: inesistente; in questo caso, però a io avviso va bene, in quanto la storia si svolge in un senza dove e senza tempo.
NOTE:
CITAZIONE
la posizione in cui trovavano nel momento fatale.

Si trovavano manca il si.
CITAZIONE
E quello non era un gioco in cui lui potesse ritenersi abile...

penso che sia meglio evitare la negazione: «e quello era un gioco in cui lui non poteva...»
PADRE SCOMMETTITORE
TRAMA:
Nel mezzo di un bombardamento, un uomo con al fianco sua figlia, si gioca la vita in una partita a poker con la morte.
Il tema del contest è rispettato; La forma è corretta e scorrevole e arriva alla fine senza intoppi. Finale che da un giusto colpo di scena anche se lascia spazio a dei dubbi. Bella l'idea che lui si salva ma perde la figlia. Ma quello che non mi piace è che la morte debba raggiungere per forza una quota giornaliera di teste. perchè? mi sembra tutto troppo costruito a tavolino per...
PERSONAGGI: Lui uomo qualsiasi sicuro del fatto suo lei bambina impaurita. personaggi un po' anonimi.
AMBIENTAZONE: esplosioni e pareti che diventeranno presto incandescenti: anonima.
NOTE:
CITAZIONE
come se qualcuno le avesse ficcato l'anima nella lavatrice.

nel contesto della scena la trovo una similitudine eccessiva e fuori luogo. però accettabile se considero che il personaggio parla in prima persona.
CITAZIONE
quasi avessi paura che potrebbero slittarmi via dalle mani inumidite di sudore.

perchè quasi? stringo forte le carte per paura di non farmele slittare via dalle mani sudate.
CITAZIONE
lanciando un'occhiata al sacco che la Morte si è portata dietro, grande abbastanza per contenere una testa.

Mi sembra una forzatura; nel senso che mi risulta indigesto che un personaggio possa fare una valutazione del genere in un contesto del genere; trovo che sia una cosa messa li per preparare il colpo di scena finale. (infodump) Secondo me bastava dire solo:
lanciando un occhiata al sacco che la Morte si è portata dietro.
QUATTRO DONNE
TRAMA: «Un fotografo crea una giostra di sangue, utilizzando corde di acciaio, katane e quattro donne, per poter immortalare la morte in uno scatto fotografico.»
La trama mi sembra compatta e ben costruita e non presenta buchi di logica o incongruenze. È lineare ma la mancanza di colpi di scena o sorprese la rende un po' monotona.
ADERENZA ALLA TRACCIA e ORIGINALITA':
il racconto soddisfa i criteri del tema. Originale l'ìinterpretazione che hai dato, andando su una strada diversa da quella della partita di poker.
FORMA: La forma mi sembra scorrevole e priva di errori grammaticali; Dai termini specifici utilizzati nella descrizione traspare una tua effettiva conoscenza dell'ambito fotografco.
PERSONAGGI: l'unico personaggio presente non eccelle per caratterizzazione: «è un fotografo fumatore compulsivo».
AMBENTAZIONE: Un capannone polveroso al tramonto. Un po' anonima.
NOTE:
CITAZIONE
kitane

penso siano katane (le spade dei samurai).
CITAZIONE
Scattò, e scattò ancora,

penso satrebbe meglio dire aspettò e aspettò ancora. L'unico scatto arriva alla fine e blocca il tempo per sempre.
PERDENTI
TRAMA: una donna perde al gioco e deve concedersi carnalmente al suo vincitore: lei gli trasmette una malattia mortale.
L'idea di fondo è buona e soddisfa la richiesta del tema.
PERSONAGGI: Lei è poco presente; non capisco se è conscia di essere portatrice (sana?) di una malattia che porta alla morte in breve tempo, perchè da lei traspare rassegnazione e apatia anzichè un velato ghigno di rivincita? posso capire che è disgustata, ma perchè ha messo in gioco il suo corpo?
lui risulta meglio delineato dai suoi modi gentili. ma non troppo.
AMBIENTAZIONE: a parte il tavolino con i bicchieri e il vino, piuttosto anonima.
FORMA: La forma è un po' macchinosa e si perde in descrizioni ampollose che non portano molto beneficio alla storia.
POKER FOR LIFE
TRAMA: una vecchia signora compra un gratta e vinci particolare. Il biglietto risulterà vincente e regalerà una macabra sorpresa.
L'idea di fondo è buona, fantasiosa e originale. Il tema mi embra rispettato. Tuttavia il finale un po' telefonato, non mi convince. Quel poliziotto uscito dal nulla che aspetta fuori il ragazzo e gli spara, mi sembra ecessivamente preparato. avrei preferito che per la fretta di scappare finisse sotto una macchina, per esempio...
La forma andrebbe rivista e alleggerita da avverbi e aggettivi utilizzati in modo troppo massivo. Andrebbero rivisti un po' di punto e a capo.
PERSONAGGI: i personaggi li trovo caratterizzati bene, non tanto dalle loro azioni, ma dal loro modo di parlare.
AMBIENTAZIONE: anonima, ci sono solo le file di gratta e vinci appese sulla testa della tabaccaia.
NOTE
CITAZIONE
rivolgendosi a una donna che stava lì nel negozio,

che siamo nel negozio è implicito, dovresti dire che stava lì vicino
CITAZIONE
Anche se ormai l’udito era quello di una volta

anche se ormai l'udito non era più quello di una volta
CITAZIONE
Mani in alto. Questa è una rapina. Presto, dammi tutti i soldi.

troppo educato e stereotipato: avrei aggiunto un po' di enfasi tipo:
"Sbrigati puttana, dammi tutti i soldi," o qualcosa del genere.
TORNEO A INVITI
TRAMA:non esiste una trama.
PERSONAGGIE E AMBIENTAZIONE: inesistente.
Penso che non si possa definire raconto. E' una lunga e lineare descrizione che non lascia spazio a emozioni. Però la forma è corretta e scorrevole e arriva alla fine senza intoppi. Non mi ha convinto del tutto.
NOTE
CITAZIONE
Sciocchezze. Phil Ivey non ci è mai andato, e nemmeno Negreanu. Non ci si giocano soldi, non come potreste pensare voi. Non è un torneo per professionisti. È un torneo per disperati.

Sciocchezze. Phil Ivey non ci è mai andato, e nemmeno Negreanu. doveva far parte della parte dialogo.
Non ci si giocano soldi. è un po' pesante starebbe meglio non si giocano soldi.
DOPPIA COPPIA
TRAMA: Due donne stanche dei propri mariti viziosi, violenti e giocatori d'azzardo incalliti, stanche di essere maltrattate decidono di vendicarsi battendoli a poker.
Lo sviluppo della trama mi sembra un po' confuso. La forma andrebbe alleggerita e in alcuni tratti rivista. Mi sembra che ci siano troppe informazioni date al lettore ma che non siano di vitale importanza alla vita della storia stessa (infodump). Per esempio, penso che se, anzichè arrivare al tavolo mascherate, avessero mostrato il loro vero volto, la storia non avrebbe subito grosse variazioni, ma avresti potuto giocare sulla sorpresa dei mariti anzichè sulla loro bramosia di guardare dietro la maschera.
CITAZIONE
Avevano deciso. Dopo l’ultimo... Carlo, il marito, avevano deciso.

"avevano deciso" iniziale si può togliere.
la frase iniziale risulta un po' pesante e andrebbe rivista in quanto rallenta la narrazione che poi comincia a scorrere piutosto fluida.
Inizi parlando al prurale e questo implica che il lettore deve già sapere che sono due amiche che hanno premeditato la vendetta; tu però spieghi questa cosa molto più avanti; secondo me dovresti introdurre la cosa prima oppure lasciarla dov'è ma parlare al singolare. "dopo l'ultimo braccio rotto per mano del marito Carlo, Pamela aveva deciso..."
PERSONAGGI:
CITAZIONE
Cristina era una rossa ventottenne;Pamela, capelli neri corvini e un fisico da pin-up, era sicuramente la più decisa.

le due donne sono un po' stereotipate e comunque, anzichè descriverle come una semplice lista di attributi, dovresti cercare di far emergere il loro carattere dalla storia. dalle loro azioni. Carlo e Pietro vengono fuori meglio proprio perchè li descrivi tramite il loro comportamento violento.
AMBIENTAZIONE:del tutto inesistente.
NOTE:
CITAZIONE
chi fossero le due affascinanti avversarie.

affascinanti è di troppo perchè è ripetuto dalla riga prima.
CITAZIONE
non restò che giocare col morto.

a poker si può giocare tranquillamente senza il morto.
CITAZIONE
Ca’Macana”, lo stesso delle maschere di Eyes Wide Shut:

non capisco, se volevi fare un omaggio al film, bastava dire Ca'Macana, senza specificare anche il titolo del film. (infodump).
ILDONO
TRAMA: una sorella e un fratello tra pignoramenti e povertà, si inventano affittacamere. I loro sforzi pubblicitari sono gratificati dall'arrivo del primo cliente.
una ricca annoiata ereditiera con la quale si giocheranno a poker la vita.
Il tema mi sembra rispettato. La narrazione procede fluida e senza intoppi fino alla fine. Personalmente avrei alleggerito visivamente il testo andando a capo ogni tanto.
PERSONAGGI: La figura della ragazza associata a quel suo sorriso beota, alla sua pazzia con i pesci rossi e la voglia di un regalo emerge bene.
Lui già meno ma penso sia normale per un personaggio che si esprime in prima persona. Quello che non mi sembra corretto però è l'utilizzo di tale punto di vista con un personaggi che alla fine muore.
La figura della ricca ereditiera è troppo stereotipata.
AMBIENTAZIONE: inesistente.
NOTE:
QUOTE]rapita li guardava, con un sorriso beota sul volto. [/QUOTE]
ripeti due volte sorriso beota. personalmente volendo rafforzare l'idea di inebetimento della ragazza, avrei scritto:rapita li guardava, sempre con quel suo sorriso beota. mentre alla fine
CITAZIONE
e con lo stesso sorriso beota che aveva avuto per i pesci mi osservava.

avrei usato qualcosa tipo "ancor una volta con quel suo sorriso da stupida che aveva avuto per i pesci, mi osservava.
CITAZIONE
" Ho perso!"

se è lui che ha perso dovrebbe schernirlo gridando "Hai perso!"

Personalmente trovo che l'idea di fondo sia buona. la forma andrebbe un po' rivista però scorre fluida. Mi sta bene che la ragazza nella sua follia spari al fratello ma non mi è chiaro dove possa ver preso la pistola.
SOLITARIO NELLA NOTTE
TRAMA:
un uomo perde la compagna e si trova a fare i conti con la solitudine. In questa solitudine, si attacca alle risposte delle carte.
Ammetto che ho dovuto rileggere più volte il racconto per comprendere il testo, ma sono duro di comprendonio. L'ho trovato un po' criptico.
PERSONAGGI: La sua sessione nell'interrogare le carte per avere risposte lo rende reale e credibile.
AMBIENTAZIONE: abbozzata
NOTE
Penso che la forma andrebbe un po' rivista e alleggerita per renderla più fluida.
Per il resto mi sembra non ci siano errori o intoppi di alcun genere.
Da quel poker finale che sorride dalla porta del frigo racchiudendo l'eternità di un amore indissolubile traspare grande sensibilità dell'autrice.
PARTITA CON LA MORTE
TRAMA: partita a poker con la signora La morte che tenedo fede al suo cognome uccide tutti i suoi ospiti.
Il tema mi sembra rispettato. La forma è scorrevole e priva di errori; hai deciso di suddividere la storia in quattro parti e il passaggio tra la seconda e la terza mi sembra un po' confuso, o almeno, questa è l'idea che ho avuto io: spezza il ritmo della storia.
PERSONAGGI: lei è la classica pazza stereotipata e loro burattini messi al macello. anonimi
AMIENTAZIONE:
CITAZIONE
al tavolo da cucina con sopra una tovaglia verde

anonima
NOTE
CITAZIONE
di di Misery.

c'è un ''di'' di troppo
CITAZIONE
“L'asso e il cinque sono di fiori. Ho quattro quinti di scala colore.”

secondo me anzichè cercare di creare la suspance in questo modo esplicitando i quattro quinti di colore che arrivano telefonati, potevi associare subito il seme alle relative carte e far provare al lettore il brivido e la tensione del flop e del river insieme a Marco.
CITAZIONE
Marco sentì gli occhi umidi.

Ti assicuro che in quella situazione quando sei in All-in e non sei più tanto sicuro di vincere, ti viene di tutto, trovo un po' restrittivo ''gli occhi umidi''.
PRENDERO' IL TUO POSTO
TRAMA: un giocatore d'azzardo incallito si trova a tu per tu con la morte e la coinvolge in una partita di poker; la posta in palio è la vita o lo scambio dei ruoli per un giorno.
Pur attenendosi alle specifiche della traccia, la trama non brilla di originalità.
La scelta di scrivere l'intero pezzo sotto forma di dialogo, non lascia alcuno spazio a una possibile valutazione di ambientazione e caratterizazione di personaggi, in quanto totalmente inesistenti.
CITAZIONE
“Aspetta, c’è tempo per entrare”.

per entrare dove? faccio fatica a immaginare
CITAZIONE
potevi nasconderlo meglio l’asso nella manica.

secondo me 'nella manica' è superfluo.
CITAZIONE
Quello è il mio porta fortuna, è sempre stato lì. Ho un mazzo di carte, non si sa mai…

non capisco se il porta fortuna è solo l'asso oppure l'intero mazzo di carte
CITAZIONE
“La morte bussa”.

secondo me bastava dire ''busso.'' in quanto nella penultima riga poi lo dici che il giocatore è la morte. detto così mi risulta forzato. infodump.
CITAZIONE
“Non si può vincere con la morte, te l’avevo detto!”

non è vero non glielo aveva detto.
 
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KillerQueen
view post Posted on 30/4/2012, 17:15




Vi dico già che al momento sono piuttosto sommersa di impegni, quindi purtroppo posterò la mia classifica piuttosto tardi, comunque prima dell'8 ovviamente... sorry! ^^'
 
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AngeloF
view post Posted on 2/5/2012, 23:04




Death Hold’em di Andrea Viscusi
Una spanna sopra tutti gli altri. Idea in partenza non originale, ma ben sviluppata da subito. Il colpo di genio è il finale. Dimostra come si possa essere originali pur usando un’idea già vista

Partita a poker con signora di Marco Migliori
Originale e divertente questa interpretazione del tema. Mi ha fatto un sacco ridere la partita con la coorte, con il legionari romani. Il difetto principale e nei cenni non sviluppati di ambientazione fantascientifica (il vestito gravitazionale e il proiettile dall’anello), non necessari e ingombranti. Da ripulire, ma divertente.

4 Donne di Ilaria Tuti
Un quadro macabro che raggiunge l’apice nella composizione finale. Forse il punto di vista troppo distaccato dell’assassino fa sì che le emozioni siano lasciate all’immagine in sé, più che al terrore delle vittime. Scelta sicuramente efficace, anche se sacrifica un po’ di pathos.

Un lavoro come un altro
L’idea, col colpo di scena a metà, regge bene. Unico difetto il serial killer psicopatico visionario non è così originale.

Il dono di Serena Strinati
L’incipit di questo racconto è perfetto. Da manuale, oserei dire. Il racconto è avvincente (forse avrei evittao un po’ di infodump iniziale. Il fatto che siano affittacamere non è essenziale. Si poteva rendere l’incontro più semplice). Inoltre la “ricca ereditiera” che gira per il mondo è forse un po’ superato come personaggio (niente fa pensare che siamo nel passato).Ma il fatto che il protagonista sia morto e racconti la storia è il difetto principale del racconto.

Perdenti di Tina Caramanico
La prima cosa che salta all’occhio di questo racconto è la scelta di un punto di vista che credo tecnicamente si definisca a “focalizzazione esterna” che in questo caso, se da una parte rende più facile nascondere il colpo di scena finale, dall’altra dà una sensazione un po’ di estraneità. Anche i dialoghi rimangono su un tono troppo formale. In ogni caso un racconto interessante che si fa leggere volentieri

Prenderò il tuo posto di Paola Rossino
Dialogo: forma difficile. Carino, ma senza impennate.

Secondo posto di Luigi Locatelli
Scritto bene, ma con pochi brividi. Avrei evitato dire cheheads up. E che significa sul finale Texas, no il classico poker? Troppo tecnicismo che non fa capire se ci sia qualcosa in più da mettere al fuoco sul finale a chi come me non sa nulla di poker

Partita con la morte di Viola Lodato
Parte bene, poi a metà diventa confusa e non regge bene la suspense

Padre Scommettitore di Roberto Bommarito
Non mi è chiaro il contesto col napalm e le bombe. Il padre che sacrifica così tranquillamente la figlia non mi convince

Solitario nella notte di Lady Masumi
Lettura faticosa e confusa, in parte anche per la mancanza di punteggiatura e di andate a capo. Il finale non è per nulla chiaro.

Doppia coppia di Simonetta Longo
Punto di vista onniscente inefficace. Lungo infodump iniziale noioso assai


Ops.

Ho postato in fretta pensando di essere fuori tempo limite.
Posso completare i commenti nei prossimi giorni, circostanziandoli meglio?
 
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arag0s
view post Posted on 2/5/2012, 23:32




Angelo, manco mi hai messo in classifica ^^ mettimi ultimo, magari, ma almeno mettimi! :-P
 
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Peter7413
view post Posted on 3/5/2012, 13:46




Angelo, certo che puoi infoltire i commenti, c'è tempo fino alla scadenza. E ricordati di inserire Ariele, te lo sei scordato! :D
 
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sgerwk
view post Posted on 5/5/2012, 15:57




1. Poker for life

Un buon racconto, sia pure con qualche difetto. Ho molto apprezzato i dialoghi, e la conclusione inaspettata. Forse un po' troppo inaspettata, alla fine, ma ci si può anche stare (magari si poteva far vedere il ragazzo fuori dal negozio, o almeno trovare qualche modo per anticipare la sua entrata; o forse va bene anche così). Il tema c'è, anche se in modo non del tutto centrale (ma non dovrei parlare io...) Molto ben delineati i personaggi. Poi non sono convinto dalla scelta di dire subito in cosa consistesse la vincita, invece di rivelarlo alla fine. Seguono alcune considerazioni sulla forma.

"appese sulla testa della tabaccaia" sopra la testa, altrimenti vuol dire che la tabaccaia le tiene attaccate alla testa

"e, con la voce esile disse" o togli la virgola o ne metti una prima di "disse"

"Ma cos'ha fatto un patto col diavolo?" manca la virgola dopo "fatto"

"Marianna, mentre pronunciava queste parole, fu presa da un attacco di riso" non mi convince: se è presa da un attacco di riso del genere, come fa a finire la frase? poi credo che "pronunciare" non sia il termine più adatto (dà più l'idea di una cosa scandita)

"Si sistema per sempre sa?" manca la virgola dopo "sempre"

"Detto questo si rimise a grugnire." il "detto questo" è ridondante: la posizione della frase chiarisce che l'azione avviene dopo la battuta

"Anche se ormai l'udito era quello di una volta" non era più quello di una volta

"la netta impressione anche Katia" manca "che"

"Katia fece il giro prese in mano" manca una virgola o un "e"

"che ora puntava la pistola" non mi suona questa frase: se scrivi "che ora [verbo]" ho l'idea che prima lui facesse altro; qui invece il ragazzo appare per la prima volta

"Chiama la polizia presto" virgola

"BANG." no, questo modo di rendere l'idea dello sparo che interrompe il dialogo non mi piace proprio; è un po' troppo fumettistico rispetto al tono del racconto



2. Quattro donne

Bella l'idea di base, anche se il poker c'entra relativamente, e buono pure lo svolgimento. Uno dei racconti migliori di questa edizione. Non ho nemmeno trovato errori di stile, tranne forse il fatto che le quattro ragazze non sono descritte se non a grandi linee: "Le aveva scelte per i loro colori, per i tratti somatici così particolari. Diversi." non chiarisce nel dettaglio come sono fatte; tutto il resto invece mi sembra ben descritto, sia pure senza troppi dettagli.



3. Death hold'em

Anche in questo racconto c'è l'idea della partita con la Morte, in cui c'è in gioco la vita del protagonista, ma con la versione molto interessante degli anni di ricordi usati come posta. Lo stile è pulito, a parte qualche dettaglio:

"non era un gioco in cui lui potesse ritenersi abile..." perché i puntini di sospensione? di solito viene sconsigliato di usarli al di fuori dei dialoghi

"senza ottenne risposta"

"Appena pronunciate quelle parole" non credo sia necessario specificarlo: il fatto che la frase "tra loro..." sia subito dopo dovrebbe bastare

"Xaveri"



4. Padre scommettitore

Nonostante la premessa del racconto sia abbastanza prevedibile (il protagonista gioca a carte la sua vita con la Morte), due cose lo risollevano sopra la media: l'ambientazione (domestica, ma con bombe che intanto esplodono) e il finale, cattivo e imprevedibile. Forse si poteva un po' più appofondire la descrizione della situazione, usando dettagli più specifici invece di dire genericamente che le bombe esplodono (ho anche notato che non c'è nessun indizio di come sia fatta la stanza, per esempio).

A livello di linguaggio forse è un po' troppo colloquiale, ma può anche andare. Più che altro, non mi convince la frase "quasi avessi paura che potrebbero slittarmi" che mi slittassero (è corretto anche così com'è, ma c'è una parola che si può risparmiare).



5. Un lavoro come un altro

Bel racconto, con un finale a sorpresa ben preparato. Non sono certo di averlo capito bene, ma comunque l'idea dovrebbe essere che i tre giocatori sono morti o sono pupazzi (va bene in tutti e due i casi). Non mi è invece chiaro il titolo, anche se credo sia legato allo stesso problema. La narrazione mi è anche sembrata abbastanza chiara nonostante l'uso dei termini tecnici relativi al poker.

Qualche dettaglio:

"buttare i propri soldi" non dovrebbe essere "i loro soldi"?

"consapevolezza" un termine un po' troppo complesso per il tono generale che tiene il narratore nel resto del racconto (senza sapere cosa stanno facendo?)

"perdere con quella puttana bionda" virgola dopo "perdere", altrimenti la frase è ambigua (perdere con può anche significare perdere contro, credo)

"un Re, un Fante" non sono sicuro vadano maiuscole, queste parole

"giocata standard, ma con un minimo di senso" non capisco il "ma": se è standard, mi sembra implicito che abbia senso; forse volevi dire: "giocata standard, ma almeno ha un minimo di senso"? (cioè: prevedibile, ma almeno non è insensata)

"Si suppone che abbia preso una delle carte girate" in che senso?

"a poco fino alla suite" -> "a poco alla suite"

"sbattergli la mia testa contro la sua" -> "sbattere la mia testa contro la sua"



6. Doppia coppia

La storia ha una bella costruzione, di cui ho apprezzato in particolar modo l'introduzione dei personaggi (come Cristina è stata raggirata dal marito, come poi lei abbia conosciuto Pamela) e la coerenza del finale (le due si vendicano proprio giocando). Peccato che i limiti di spazio non abbiano consentito di sviluppare meglio il finale, che così com'è (riassunto) non rende. Forse una narrazione più prolungata e non lineare (con l'inizio della partita come incipit, o con la sua fine) avrebbe permesso di svelare solo dopo l'identità delle due regine.

"dissipando i pochi soldi guadagnati tra speranze di cambiar vita" è una frase un po' ambigua: alla prima lettura, avevo capito che i soldi erano stati guadagnati fra speranze, ecc. invece di dissipati fra speranze, ecc.

"mano ruvida e sconcia" ruvida è chiaro, ma cosa vuol dire che una mano è sconcia? non me lo figuro

"Tra le due Pamela" credo che sia necessaria una virgola dopo "due"

"Pamela [...] era sicuramente la più decisa. Così, dopo l'ultima umiliazione," perché "Così"? non vedo una relazione fra le due frasi

"dove erano anche Carlo e Pietro" senza "anche"

"La regina di cuori aveva un tris d'assi, la regina di picche un tris di re, Pietro un tris di fanti e Carlo una doppia coppia." tre tris in una mano sola? d'accordo che poi si scopre che le due donne poi hanno barato, ma mi pare una mano un po' strana anche da far venire in modo manovrato; senza contare che i due uomini "pensavano di avere una buona mano" con due tris!



7. Torneo a inviti

Il racconto, nonostante sia basato su una interpretazione abbastanza naturale del tema, è piacevole da leggere, grazie anche a quegli inserti di dialogo con le cose che si dicono a proposito del torneo. Non c'è una vera storia, e questo è un difetto; compensano appunto le interruzioni con i dialoghi, che danno fluidità al racconto.

A livello di scrittura, ma la cosa ti sarà già stata segnalata, ci sono i trattini usati insieme alle virgolette. Se decidi di usare solo le virgolette, nota che alla fine dell'ultima frase di ogni linea di dialogo ci va il punto.

Grammaticalmente c'è una cosa che non mi convince: "tranne una". Non ci giurerei, ma a orecchio il soggetto è "disperati", quindi al maschile.



8. Partita con la Morte

La storia c'è, a parte alcune imperfezioni che segnalo alla fine. Quello che però non mi ha convinto fino in fondo è proprio il personaggio centrale, cioè Gianna. Per così come è scritto, non è troppo chiaro né il perché uccida né il come pensi di cavarsela alla fine (la scomparsa degli assassinati non penso passerebbe inosservata, e qualcuno di loro si presume abbia detto dove andava quella sera). Sembra tutto un po' troppo costruito per creare una situazione drammatica per il protagonista. Forse lo spazio era troppo poco, non so.

"Giulia abbassò lo sguardo." penso il nome di Giulia andrebbe anticipato alla prima o terza riga; qui io avevo dato per scontato che a parlare fosse un uomo

"... ignorando la domanda" penso che questa sia un'inversione rispetto al flusso naturale della narrazione, e non la vedo giustificata visto che bastava invertire le due frasi, come in: Marco ignorò la domanda. "Da chi si fa?..."

"La sua risposta arrivò in un sussurro." qui "sua" è ridondante, e secondo me anche un po' sbagliato, dato che grammaticalmente farebbe riferimento a Marco

"Da quando l'ho conosciuta tre anni fa, è sempre da sola" questo mi suona un po' di infodump, nel senso che è una frase non molto naturale; non mi suona bene in un discorso parlato (non so, penso che "La conosco da tre anni, ed è sempre da sola" sarebbe più naturale)

il frammento che comincia con "Al tavolo verde..." non è molto vivido, al punto che sono sicuro se a quel punto abbiano già cominciato a giocare o no; si parla del modo di muoversi di Gianna, ma non è chiaro se questi movimenti lei li compia stando seduta a gicare oppure (per esempio) girando per la cucina per portare da bere, ecc.

"la pazza di di Misery"

"Aveva una pistola in mano." la frase in sé è corretta, il problema è che "aveva" si può usare sia in un'azione corrente che in una precedente, quindi a prima vista sembra che "Volete provare..." sia una frase che viene detta nel momento della narrazione, e si capisce solo leggendo "Marco era scoppiato..." che non è così

"Poi ci aveva guardati." il resto del racconto è in terza persona

"Non avevano avuto scelta, continuava a ripetere." non sono sicuro che sia questo che si intendeva, ma che loro non avessero nessuna possibilità (nel senso di chance)

"Poi morta" poi uccisa

"Ne era sicuro, se avesse vinto l'avrebbe lasciato libero." mi sembra implicito, e rovina anche un po' la sorpresa finale, facendo venire il dubbio che non sia così

"Sette." è in corsivo solo il punto, mentre dovrebbe esserlo tutto, per coerenza con il resto

"Lei ghignò e, ancora prima che avesse il tempo di prendere la giacca, gli sparò in testa." se tutta la storia è dal punto di vista di Gianni, dovrebbe essere vista attraverso i suoi occhi anche quest'ultima azione (tipo che gli spara in testa ma lo colpisce di lato, così lui ha il tempo di sentire l'ultima battuta)



9. Perdenti

Scritto molto ma molto bene, ma basato su due situazioni che nella narrativa sono abbastanza comuni: il sesso come posta e la malattia rivelata alla fine di un rapporto.

Solo due punti non mi hanno convinto, a livello di scrittura:

"il tono inconcludente" non credo che "inconcludente" sia l'aggettivo adatto, in questo caso

"la osserva con ironica soddisfazione" credo che queste parole siano un po' inconsistenti con l'uso della terza persona distante, in cui i personaggi vengono visti solo dall'esterno; credo che il senso sia che lui ha un sorriso di beffarda soddisfazione



10. Solitario nella notte

L'idea è molto bella, e così anche la linea scelta per raccontarla. Però ho trovato debole lo stile. Nessun problema a livello grammaticale, ma già l'uso di un singolo paragrafo rende la lettura pesante. Con delle andate a capo, e in alcuni casi anche delle interruzioni con linee bianche o

*   *   *

(queste interruzioni le vedrei bene per esempio dopo "l'ennesimo solitario" e prima di "Mentre mischiava le carte", togliendo del tutto "Quella sera si sentiva inquieto") sarebbe stato molto più scorrevole.

Un paio di altre questioni di minore entità. Primo, non vedo il poker! È anche vero che si poteva convertire il solitario in una qualche versione basata su poker, quindi in realtà non credo che il tema sia davvero mancato. Seconda cosa, mi è un po' venuto il dubbio sul perché dello svenimento; forse non ci sono abbastanza dettagli per far capire che sia per la paura e l'emozione (credo che sia questo il motivo).

Qualche dettaglio:

"ed ancora", "ed aveva", ecc.

"butto a terra"

"era ancora sul tavolo allora perché moriva" vedrei una virgola dopo "tavolo"



11. Prenderò il tuo posto

L'inizio non mi è stato molto chiaro, e ho capito solo a una seconda lettura che si trattava proprio del dialogo con la morte all'ingresso dell'aldilà. Per il resto, il modo di raccontare per soli dialoghi funziona abbastanza bene. Il finale non mi ha lasciato invece molto soddisfatto: sono rimasto un po' perplesso, forse perché non erano chiare le conseguenze della sua sconfitta. Lui ha perso e prende il posto della morte, ma questo nel dettaglio in cosa consiste. È un bene o un male, per lui? Potrebbe per esempio vendicarsi, oppure sarà una sofferenza?



12. Il dono

Buono l'inizio, con la trovata dei pesci rossi per far capire lo stato mentale della sorella e lasciare al tempo stesso intuire la sua mancanza di empatia. Bella anche quest'ambientazione, con i due fratelli rimasti soli nella casa dei genitori. Poi però la storia prende una piega che non mi ha convinto: come prima cliente arriva proprio questa tizia che casualmente è una patita delle carte a tal punto da voler giocare le vite in partite a poker. A questo punto, il finale non mi ha sorpreso molto.

A livello di forma, mancano delle andate a capo che avrebbero reso più agevole la lettura, segnalando il ritmo della narrazione. Poi verso la fine credo che almeno la conclusione della partita dovesse essere descritta con qualche dettaglio in più.

Qualche dettaglio:

"mi ero improvvisato affittacamere" così sembra che lui già faccia l'affittacamere, mentre invece sta iniziando adesso; forse sarebbe il caso di dire qualcosa del tipo "avevo pensato/deciso di affittare una camera"

"voltantini"

"di li a poco" accento su lì



13. Secondo posto

Interessante l'idea, anche non mi ha convinto più di tanto il finale: perché non dovrebbe avere nessuna possibilità con il poker normale? È vero che contano di meno le probabilità (perché non ci sono carte scoperte), però si tratta comunque di un gioco simile. Quanto meno Marco dovrebbe avere qualche chance di vittoria. Il testo mi sembra scritto un po' di fretta, con diverse minuscole a inizio frase. Qualche problema specifico:

"fumo denso e catarro, troncarono" virgola fra soggetto e verbo

"Aj" prima era "AJ"

"digitò sorpreso Aj" penso sia implicito che è sorpreso

"Quanto fumi ora due pacchetti" serve una virgola dopo "fumi"

"Invece si" accento su sì

 
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Peter7413
view post Posted on 6/5/2012, 15:13




Eccomi!

1) "4 donne" di Nauthiz7
Un lavoro formalmente perfetto. Nulla è fuori posto, tutto conduce a un finale che non vuole essere a sorpresa (preannunciato com'è a varie righe dal traguardo), ma manifesto tragico del senso del raccontato, il tutto mantenendo un sapiente equilibrio. Il tema è rispettato secondo la linea del poker inteso come numero e non come gioco e risulta elemento fondante e funzionale al tutto. Molto buona la caratterizzazione del protagonista, immortalato nella sua ricerca dell'arte al di là di ogni limite. Un racconto, a mio avviso, privo di difetti evidenti. Brava Ilaria.
2) "Perdenti" di Selene B
Un lavoro molto buono. La mia principale incertezza è stata riguardo al tema: il poker non compare. C'è però il senso dell'azzardo, del gioco fino a perdere tutto, del giocare a carte coperte bluffando la sconfitta per poi girare il punto vincente proprio nel finale, quando chi pensava di aver vinto s'è giocato tutto e in breve si ritroverà senza niente, vita compresa. Per quanto detto, quindi, considero il tema rispettato. Avrei gradito qualche dettaglio in più sulla donna, ma trovo che anche la caratterizzazione dei protagonisti è più che buona. La lettura è scorrevole, il senso di contrasto sempre presente, lo svolgimento preciso e non banale. Un lavoro completo in ogni sua parte. Brava.
3) "Poker for life" di AngeloF
In questo racconto ho trovato forse i personaggi più vivi di questa edizione. La signorina Silvana, Katia e Marianna sono ben caratterizzate ed è facile empatizzare con loro. Il tutto è pervaso da un senso per l'ironia niente male e il finale è capace di strappare un sorriso, anche se dal sapore vagamente amaro. Il tema è rispettato con quel pizzico di originalità che non guasta mai. L'unico difetto di questo tuo lavoro risiede in un'eccessiva prolissità, nel senso che in più punti sarebbe stata necessaria una maggiore asciugatura del testo. Manca insomma quella fase di revisione che, potando laddove necessario, avrebbe potuto dare una lucidata necessaria a rendere gli ingranaggi interni del racconto perfetti come quelli di un orologio svizzero.
4) "Death Hold'em" di Piscu
Un racconto senz'altro riuscito, scorrevole e ben scritto. Una possibile pecca poteva ritrovarsi nella scarsa originalità per quanto riguarda l'attinenza al tema, riscattata però dalla bella intuizione degli anni al posto delle chips, davvero ben riuscita. Il finale è funzionale, anche se troppo anticipato, manca un po' di effetto a sorpresa così dilungato com'è. Qualche parola sul protagonista però avresti potuto spenderla: rimane del tutto lontano dal lettore, poco empatico. Oltretutto il suo nome così elaborato lasciava intendere particolarità che si sarebbero svelate in corso d'opera. Ottimi i dialoghi, mai pesanti, ma concisi e efficaci. Concludendo, un racconto con qualche difetto, ma assai godibile da leggere.
5) "Padre scommettitore" di Roberto Bommarito
Un ottimo racconto macchiato da un contesto non sufficiente. Il tema è rispettato in modo letterale, ma elegante.I personaggi sono ben delineati grazie anche all'uso sapiente di linee di dialogo alternate a veloci pennellate riguardanti la situazione. Il cinismo della vicenda intera è efficace e tremendamente vero. Le bombe al napalm, però, risultano fuorvianti immergendo il lettore in un'atmosfera quasi vietnamita senza che nello sviluppo successivo si cerchi di trarne vantaggio o comunque una qualche funzione utile ai fini del racconto. Allo stato attuale mi sembra un lavoro molto buono, ma incompleto e il fatto che siano stati utilizzati solo una parte dei caratteri disponibili si traduce, di fatto, in una penalizzazione per il risultato finale.
6) "Partita a poker con signora" di sgerwk
Un racconto difficile da giudicare. Che il tema del quadro commissionato al povero pittore sia UN POKER CON LA MORTE è chiaro solo ai partecipanti di questa edizione di MC, non lo espliciti da nessuna parte e in tal modo rendi accessoria, e anche un po' fastidiosa in quanto non spiegata, la presenza del poker in tutti quei quadri, non se ne capisce proprio il motivo. Tutto il racconto, poi, sembra avvitarsi un po' su se stesso, come se tu stesso te lo stessi chiarendo in corso d'opera senza però avere il tempo di operare i giusti interventi finali per smussare e aggiustare. La parte iniziale, in particolare, l'ho trovata di difficile lettura. La frase finale, allo stesso tempo, non colpisce e sembra gratuita. Buona, però, l'intuizione che porta allo stravolgimento della visione del pittore (non è la mia morte, ma IO sono la morte per te). Segnalo inoltre la tua sua solita verve nella creazione di protagonisti e contesti. Quello che ti appunto, in questo caso, è la mancata ottimizzazione di un lavoro che, allo stato attuale, appare troppo grezzo.
7) "Partita con la morte" di KillerQueen
La pecca principale di questo racconto mi sembra riscontrabile in un equilibrio un po' barcollante. Ci sono pezzi scritti molto bene (il paragrafo dell'uccisione di Giulia) e altri in cui si sente la mancanza di una revisione (esempio lampante, in quello stesso paragrafo la svista del cambio di punto di vista alla fine, che poi abbandoni subito in quello successivo). In generale ritengo che il problema maggiore sia una eccessiva linearità, quasi come se stessi creando la storia strada facendo senza sapere bene dove stessi andando a parare. Il tempo limitato (autolimitato nel tuo caso, tiratina d'orecchi perché a questo giro, secondo me, avresti dovuto abbandonare l'idea del bonus della consegna anticipata) non ti ha poi permesso di procedere a una revisione tesa a ripulire il testo per ottimizzarlo alla tua visione finale. Altro punto debole: troppi personaggi e poche caratterizzazioni che impediscono di empatizzare con loro. Il tema, in ogni caso, è rispettato, ma l'ottima intuizione che hai avuto avrebbe avuto forse bisogno di uno sviluppo più incentrato sulla protagonista stessa e su tutte le paranoie e frustrazioni di una vita che l'hanno portata alla scena madre in cui vendicarsi di anni di angherie.
8) "Il dono" di cometumivuoi
Un racconto che dimostra buone capacità, ma che risulta troppo narrato. La forma in cui lo presenti è pesante, dovresti andare più volte a capo e inserire, anche solo saltuariamente, qualche linea di dialogo. Allo stato attuale si rischia di arrivare stanchi alla fine, cosa non auspicabile in un lavoro di poche migliaia di caratteri. Mancano alcuni collegamenti logici (perché i due fratelli vengono pignorati? perché la sorella impazzisce?), degli elementi vengono esposti e non spiegati (perché proprio 21 pesci? Ok, ha a che fare con il black jack, ma quale collegamento ha con la ragazza? Perché arriva dai due fratelli proprio quella donna?) e ci sono alcuni errori di esposizione (introduci il mazzo di carte dicendo solo in un secondo momento, lo deduce il lettore, che sia un dono in un pacchetto regalo; dici che sta perdendo il fratello e invece perde la sorella). In tutto questo, la figura della cliente, che introduci come affascinante e misteriosa, rimane un vero e proprio mistero, non dando un senso al tutto. In conclusione, un racconto che mi sembra manchi della fase di revisione e che mi fa pensare che tu abbia avuto giusto il tempo per scrivere una prima versione. C'è da dire che il materiale alla base non è niente male e ricco di sfaccettature che vale la pena sviluppare in un lavoro di più ampio respiro che mi farebbe sicuramente piacere leggere. Un consiglio: la figura più interessante è senza dubbio quella della misteriosa cliente. Crea un nesso fra lei e la storia dei due fratelli (una parente dal passato? l'amante del padre? la loro vera madre impazzita e poi datasi alla macchia o internata e ora fuggita?), in particolare trova una motivazione per la follia della sorella (un qualcosa di genetico?).
9) "Secondo posto" di GDN76
Il tema è sicuramente rispettato, ma mi sembra che il racconto sia troppo scarno e che avrebbe avuto bisogno di uno sviluppo maggiore. Il protagonista non è tratteggiato nelle sue frustrazioni e questo si ripercuote su una debole dialettica fra la sua personalità online e quella reale. Sembra quasi che tu voglia portare il discorso sul classico "anima in cambio di successo" (Non ti sei chiesto nell'ultimo mese come mai la tua posizione in classifica sia salita tanto rapidamente?) per poi introdurre il tema del disfacimento personale causato dall'alienazione. Avresti potuto e dovuto, inoltre, approfondire il tema del gioco (anche la Morte se la vuole giocare, alla fine) per aumentare la profondità del messaggio mentre allo stato attuale il tutto si riduce a esercizio orientato al rispetto del tema. Concludendo, mi sembra che questo tuo racconto sia troppo passivo limitandosi a soddisfare le condizioni richieste senza approfondire le motivazioni del protagonista e i temi toccati. Con più tempo a disposizione (e se tu avessi sfruttato meglio il limite di caratteri) credo che molti dei problemi che ti ho sottolineato sarebbero stati risolti.
10) "Doppia coppia" di Longo Simonetta
Un racconto che si fa leggere, ma che pecca di una struttura troppo votata alla narrazione, al raccontato senza vedere in opera i protagonisti: si sente la mancanza di qualche linea di dialogo. Allo stato attuale sembra più una sinossi che un racconto, una tecnica che non apprezzo particolarmente a meno che non sia una narrazione in prima persona (ma anche lì spezzare qua e là con qualche dialogo non fa male). Il tema è rispettato, anche se un po' a forza. Non capisco quale soddisfazione provino le due donne a uccidere i rispettivi mariti senza mostrare i propri volti per sbeffeggiarli per la sconfitta proprio contro di loro. Messo così avrebbero anche potuto evitare di imparare a giocare a poker e montare tutta questa messinscena: li aspettavano a casa e, sempre con la pistola, li freddavano.
11) "Prenderò il tuo posto" di Paola B.R.
Ho letto il tuo messaggio e devo dire che, conoscendoti da qualche mese (virtualmente s'intendo), avevo dedotto già dalla prima lettura che tu avessi scritto in fretta e furia con un tempo limitato. Il dialogo è buono, c'è un bel batti e ribatti e la tensione è ben mantenuta. Manca la rifinitura e l'accorpamento del tutto in un senso ben chiaro. Il finale è deludente, anche perché già anticipato nelle battute precedenti. Serviva semmai rendere chiaro che il giocatore, attraverso anche la sconfitta, avesse predisposto un suo piano per ingannare la morte. Qualcosa tipo: Ok, prendo il tuo posto per un giorno e come primo atto decreto la tua morte (della Morte). Almeno, questo è quello che secondo me poteva essere un possibile finale, ma sarebbero servite comunque diverse linee di dialogo in più e più tempo per chiarirti gli obbiettivi.
12) "Solitario nella notte" di Lady Masumi
Un racconto che denota una forte sensibilità. Da un punto di vista formale trovo che dovresti andare a capo più spesso: senza pause o interruzioni la lettura si fa pesante e un racconto breve ne risente particolarmente. A parte questo, il protagonista è discretamente delineato, anche se qualche particolare in più sul rapporto con Carla ci poteva stare (tipo se era lei a decidere tutto anche in vita e cosette simili tipiche degli equilibri che si trovano in ogni coppia). Il susseguirsi degli eventi è buono e non lasci nulla al caso. Il finale fa sorridere nella sua tristezza. Manca però l'elemento poker. Ok le quattro foto di Carla sul frigo, ma non ci ha giocato una partita, o meglio la partita che ha giocato era un solitario, che di azzardo ha ben poco. Insomma, il tema non mi sembra rispettato appieno, anche se non completamente mancato.
13) "Torneo a inviti" di aragos
Non un racconto, ma l'idea per un soggetto (buono) da sviluppare. Non ci sono personaggi, se si esclude il narratore, che non si sa chi sia, e non c'è uno sviluppo vero e proprio a parte una descrizione del meccanismo: un gruppo di ricchi annoiati che organizzano un tavolo per 100 disperati, ne resterà solo uno (in senso letterale) con un conto in banca gonfiato. Piccola precisazione: un milione di dollari al giorno d'oggi è un po' poco, ci sono moltissimi tornei ben più ricchi a cui può accedere chiunque (anche senza pagare, basta vincere i tornei satelliti online a cui si può accedere spendendo particolari punti fedeltà). Avrei di gran lunga preferito che tu ci mostrassi un momento di questo torneo, un all in fra due concorrenti (in una qualunque fase dello stesso) in cui, attraverso i loro scambi di battute, avresti potuto delinearci lo stesso identico contesto, però attraverso una storia. Mancano l'entertaining e il contrasto, il sale che coinvolge il lettore avvinghiandolo. Però hai tutte le premesse per trarne un racconto molto buono e, nel caso, mi piacerebbe poterti fare da lettore, la mia mail la conosci.

 
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AngeloF
view post Posted on 6/5/2012, 23:04




Questa volta spero di non aver dimenticato nessuno.



Death Hold’em di Andrea Viscusi
Una spanna sopra tutti gli altri. L’idea in partenza non è originale, ma è ben sviluppata da subito. Il colpo di genio è il finale. Dimostra come si possa essere originali pur usando un’idea già vista. Mi rimane la curiosità sulla scelta del nome: Xavier come il prof degli X-Men e Pilgrim come il protagonista di mattatoio n.5?

Partita a poker con signora di Marco Migliori
Originale e divertente questa interpretazione del tema. Mi ha fatto un sacco ridere la partita con la coorte, con il legionari romani. Il difetto principale e nei cenni non sviluppati di ambientazione fantascientifica (il vestito gravitazionale e il proiettile dall’anello), non necessari e ingombranti. Da ripulire, ma divertente.

4 Donne di Ilaria Tuti
Un quadro macabro che raggiunge l’apice nella composizione finale. Forse il punto di vista troppo distaccato dell’assassino e lo stile piuttosto freddo fa sì che le emozioni siano lasciate all’immagine in sé, più che al terrore delle vittime. Scelta sicuramente efficace, anche se sacrifica un po’ di pathos.


Torneo a inviti, di Ariele Agostini
Si regge su un filo delicato, questo racconto, col rischio di precipitare nell’Infodump. Eppure, secondo me, si regge bene, grazie al ritmo dato dalle voci di corridoio e il narratore, trascinando il lettore in un gioco a due in cui il lettore è uno dei disperati e la voce colui che gli sta offrendo la salvezza.
Per migliorarlo cambierei solo il modo in cui la voce si rivolge al lettore: non un tu ma un voi.

Un lavoro come un altro
L’idea, col primo colpo di scena a metà (la violenza improvvisa sul giocatore con il plauso degli altri che sulle prime lascia interdetto il lettore) e poi lo svelamento successivo della follia del personaggio, regge bene. Mi ha richiamato un po’ fight club. Unico difetto il serial killer psicopatico visionario non è così originale.

Il dono di Serena Strinati
L’incipit di questo racconto è perfetto. Da manuale, oserei dire. Il racconto è avvincente (forse avrei evitato un po’ di infodump iniziale. Il fatto che siano affittacamere non è essenziale. Si poteva rendere l’incontro più semplice). Inoltre la “ricca ereditiera” che gira per il mondo è forse un po’ superato come personaggio (niente fa pensare che siamo nel passato).Ma il fatto che il protagonista sia morto e racconti la storia è il difetto principale del racconto.

Perdenti di Tina Caramanico
La prima cosa che salta all’occhio di questo racconto è la scelta di un punto di vista che credo tecnicamente si definisca a “focalizzazione esterna” che in questo caso, se da una parte rende più facile nascondere il colpo di scena finale, dall’altra dà una sensazione un po’ di estraneità. Anche i dialoghi rimangono su un tono troppo formale. In ogni caso un racconto interessante che si fa leggere volentieri

Prenderò il tuo posto di Paola Rossino
Il dialogo a scansione diretta è una forma molto difficile da maneggiare: occorrerebbe riuscire a caratterizzare bene i due personaggi solo dalle loro parole, e questo un po’ manca, e suggerire l’ambiente intorno, e questo è più facile in questo caso. In ogni caso, vista la modalità di partecipazione evidenziata nel commento, va bene così: carino, ma senza impennate.

Secondo posto di Luigi Locatelli
Scritto bene, ma con pochi brividi. Avrei evitato alcuni tecnicismi, come l’espressione heads up e, sul finale la differenza fra Texas e il classico poker. Per me che non so nulla di poker, in particolare su quest’ultima frase, diventa difficile capire se ci sia qualcosa in più da mettere al fuoco sul finale

Partita con la morte di Viola Lodato
Parte bene, con una situazione stuzzicante (sebbene sia prevedibile la “pericolosità” del personaggio di Gianna) ma poi,i salti temporali rompono un po’ il ritmo e questo finisce col danneggiare la suspense. Per esempio, sul finale la sintesi delle morti dei personaggi cancella quello che poteva essere uno dei motivi di tensione della storia.

Padre Scommettitore di Roberto Bommarito
Non mi è chiaro il contesto col napalm e le bombe. Questa ambientazione finisce col diventare ingombrante. Inoltre, il padre che sacrifica così tranquillamente la figlia non mi convince. Occorreva qualche dettaglio in più sul personaggio, per caratterizzarlo in modo tale da rendere, poi, coerente questa “bassezza”.

Solitario nella notte di Lady Masumi
L’idea non è male e, interpreta in modo più originale il tema. La lettura però risulta a tratti faticosa e confusa (forse una scansione meno “affollata” dei periodi avrebbe aiutato). Poi il finale non è chiaro: lui sta per morire e poi invece non è successo niente: non ho capito il perché. Forse il dato mancante è che lei è intervenuto per salvarlo? In questo caso doveva essere suggerito un po’ meglio?

Doppia coppia di Simonetta Longo
Più della metà del racconto un lungo infodumb narrato da un punto di vista onniscente. Questo fa perdere efficacia al racconto. Come si legge spesso un racconto è un’ “istantanea” e non si può pretendere di raccontare tutta la storia dei personaggi. Sarebbe stato meglio mettere subito in scena il dramma e far intuire cosa c’era dietro, magari tramite i dialoghi.
 
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Nauthiz7
view post Posted on 7/5/2012, 12:47




Ciao a tutti, ringrazio per voti e commenti!
La mia classifica:

1. Padre scommettitore di Roberto Bommarito
Ben scritto, tagliente, cinico, un piccolo pugno allo stomaco. Agghiacciante il momento in cui il padre vince e la bambina muore, mentre riecheggiano ancora nella mente le sue domande “morirai papà?”, perché lei si preoccupava di lui e non di se stessa. Il nome Ella mi ha portato in mente un’ambientazione teutonica, mentre le bombe al napalm quella vietnamita. Grazie a te ho imparato che le hanno usate un po’ ovunque. È una bella metafora, in fondo tutti i padri che si rovinano giocando rubano la vita ai figli.


2. Un lavoro come un altro di Maurizio Bertino
Ritmo incalzante, scrittura sicura che inchioda il lettore. Non capisco nulla di poker, per cui credo di essermi persa un po’ la tensione delle giocate, ma comunque hai reso bene l’idea anche per un profano come me. Inaspettata la follia di lui, confondi il lettore in senso positivo, lo sorprendi alle spalle e gli sbatti in faccia che no, non era come aveva pensato.


3. Perdenti di Selene B.
Originale, sviluppo elegante. Le circostanze sono chiare e mi hanno creato un senso di disagio che significa che hai ottenuto la mia piena partecipazione alla storia. Perdenti entrambi i protagonisti, lui che ottiene per gioco, lei che si vende per pagare un debito dettato dal capriccio, se non dal vizio. Non so cosa pensare riguardo alla malattia, lei è descritta come bellissima e faccio fatica a immaginarla malata, anche se in stadio iniziale. Comunque è un fattore che aggiunge “malessere” a una storia già di per sé “malata”, e che non può lasciare indifferenti.


4. Death hold 'em di Piscu
Racconto ben scritto, anche se la trama non è originale e nemmeno la descrizione della signore Morte, che ha sempre un mantello e il volto celato. Si riscatta con l’escamotage degli anni in palio e delle conseguenze che ciò comporta e qui sì c’è molta originalità. Il finale non è una sorpresa ma forse non voleva neanche esserlo, si è puntato più – giustamente – sull’amarezza che lascia la fine del protagonista che sull’effetto colpo di scena.


5. Poker for life di AngeloF
Ironico, divertente e ben scritto. Non amo molto le ripetizioni un po’ manieristiche di quel “signorina” vecchio stampo, ma è solo questione di gusto personale. Ritmo cadenzato che ben si addice alle vecchina che camperà cent’anni alla faccia di tutti gli altri. Punto di vista originale che lo fa apprezzare ancora di più


6. Prenderò il tuo posto di Paola B.R.
Dal tuo commento pensavo di trovarmi davanti a un racconto modesto, invece lo scambio di battute mi è piaciuto. Il ritmo è incalzante, i dialoghi credibili. Il presentare l’altro attore in gioco con la frase “La morte bussa” è elegante e di impatto. Purtroppo non conosco il poker, per cui ho dovuto leggere più volte per chiarirmi le idee e il pathos ne ha risentito. Forse la battuta finale poteva essere scelta con più cura, ma capisco che il tempo vola via in questo contest.


7. Il dono di cometumivuoi
Mi è piaciuto moltissimo l’incipit, la sorella è ben caratterizzata e l’episodio dei pesci rossi colpisce e crea la giusta atmosfera. Il racconto perde efficacia con l’entrata in scena della ricca ereditiera, clichè un po’ logoro. Qui c’è la mancata occasione di caratterizzarla in modo efficace: perché una così ricca dovrebbe scegliere la loro casa, che presumo essere trascurata visto la loro indigenza? Forse perché è una persona bizzarra e sopra le righe? Dopotutto un mazzo di carte come dono è inusuale. Il finale ha una dinamica confusa: perché la sorella grida “ho perso”? avevo capito avesse vinto.


8. Partita con la morte di Killerqueen
Buono l’incipit, mi è piaciuta molto la descrizione fisica di Gianna, nonostante le ripetizioni di “viso”. Trovo però che lo stacco dalla scena del poker in cucina e lei che impugna la pistola sia troppo drastico, sembra manchi una parte che faccia da raccordo. Il problema del finale non è tanto che sia stato preannunciato dal cognome della signora, quanto dal fatto che l’abbia rovinato l’ingenuità di Marco. Al fatto che lei avesse intenzione di rispettare i patti e lasciarlo andare in caso di vittoria ci ha creduto solo lui, il lettore no di certo.


9. Solitario nella notte di lady masumi
È un solitario e non poker, ma credo che comunque alla larga il tema sia rispettato. Mi è piaciuta molto l’idea, che spicca per originalità. Anche lo sviluppo è molto buono, tranne nel finale che ho trovato un po’ confuso e poco coerente. Strano che un aspirante suicida pensi a farsi una doccia e anche che pensi a farsi un caffè per restare lucido (in fondo non ha sonno, ha il cuore che batte all’impazzata), forse sarebbe stato più credibile fargli infilare la testa sotto l’acqua fredda. Discutibile che in un frangente del genere il narratore si preoccupi di precisare che il protagonista sia in mutande.


10. Torneo a inviti di arag0s
È una traccia interessante da sviluppare e che potrebbe avere attinenza con reali fatti di cronaca, ma così è un po’ troppo ridotta all’osso per colpire il lettore. Il richiamo a Las Vegas, invece di aiutare a sviluppare l’ambientazione, a mio parere fa cadere nel “già visto e già sentito”. Le frasi inserite come intercalari le avrei messe in semplice corsivo invece che riportarle come dialogo; messe così disturbano perché sembra un discorso interrotto che di fatto non c’è.


11. Partita a poker con signora di sgwerk
Non mi è ben chiara la trama, nel senso che forse bisognava dire perché il pittore si intestardisse a lavorare sul tema del poker, comunque a parte un paio di sbavature è ben scritto e l’ambienazione è tra le più originali. Non mi convince molto il finale, perché la lady lo uccide? Che necessità ha di farlo? Forse si tratta di un futuro o comunque di un’ambientazione dove ciò è facile che accada? Forse è pazza? Sono tutte ipotesi possibili ma non delineate nella trama.


12. Doppia coppia di Simonetta Longo
Tema di attualità e che non può lasciare indifferenti. Il racconto mi è piaciuto fino alla fine, poi qualcosa non mi ha convinto: le due donne che si esercitano online e poi iniziano a vincere in vari club, come se fosse facile… e che poi si presentino dai compagni, lasciandoli per così dire in mutande, due giocatori incalliti come loro. Mi pare una forzatura, così come è forzato che i due mettano in gioco la propria vita per una partita di poker.


13. Secondo posto di GDN76
Il tema è rispettato ma lo sviluppo è frettoloso e non lascia molto al lettore. Sembra essere stato troncato, come se mancasse la parte finale. La morte che compare, fa un accenno al fatto che lui sia salito in classifica per oscuri motivi sa di già visto. La proposta di giocarsi la vita a carte purtroppo non spicca per originalità. Probabilmente scegliendo un’altra frase finale la chiusura sarebbe apparsa meno sbrigativa e più di impatto.
 
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