Intanto comprendo che tu non sia malvagio come vuoi far credere, per il semplice fatto che a mio parere immoli la linearità della trama precisando quanto segue:
CITAZIONE
La scuola è deserta. Bambini e insegnanti sono stati evacuati
Tolta la situazione di emergenza (assenza di potenziali vittime umane) mi costringi a compiere uno sforzo immaginifico ulteriore per capire come mai l'artificiere non venga coadiuvato da un drone cui lasciare l'onere di tagliare il filo prescelto, mentre l'uomo si mette al sicuro, o come mai non venga semplicemente sigillata la bomba in schiuma di materiale composito ad alta densità e resistenza per limitare i danni causati dall'esplosoione allo stabile, senza rischiare una vita.
Siamo negli anni '70?
Un'altra cosa che rivedrei, è l'età della bambina. Nella frase 'papà,
stasera vediamo i puffi', la precisa collocazione temporale della richiesta, denuncia che la piccola non possa avere meno di 3 anni... 'sto qua sono tre anni che suda e vive 'sti drammi esistenziali e affettivi davanti a bombe da disinnescare? Un infarto lo avrebbe già stroncato da mo'!
Se la bimba fosse nata solo da qualche mese, il modo più sofferto e drammatico di approcciare il lavoro da parte del protagonista come novità nella sua professione, sarebbe più credibile.
Comunque molto bella la situazione illustrata, idea davvero ambiziosa, originale e ben strutturata.
P.S. bello il gioco di parole del finale
CITAZIONE
Siete voi, ora, gli unici artefici del vostro destino.
un artificiere artefice...