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NASCONDINO DI CAPODANNO, NICOLA ROCCA

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NickRock
view post Posted on 27/12/2012, 22:31




Eravamo nel castello in cima al colle. Samuele aveva approfittato dell’assenza dei suoi per organizzare un capodanno di quelli che avrebbero lasciato il segno. E vi posso garantire che lo ha lasciato. Eccome…
Eravamo in dieci: cinque maschi e cinque femmine. Ci saremmo divertiti un sacco, se solo Samuele non avesse organizzato quello stupido gioco: il Nascondino di capodanno.
Il gioco consisteva nello scovare la Tana del Lupo, prima che lui scovasse noi.
Il Lupo era un amico di Samuele, ma nessuno di noi, giunti al castello, ebbe modo di conoscerlo. Tuttavia, durante la serata lo incontrammo tutti, ognuno a modo proprio, e vi posso garantire che fu tutt’altro che piacevole.
Ricordo che mi imbattei in una stanza al secondo piano e mi accorsi che lui era già stato lì. Sara, Sissy e Rudy giacevano in una pozza di sangue.
Iniziai a scappare con il cuore che mi saliva in gola. Feci una rampa di scale e vidi, prima la testa di Mauro conficcata sull’estremità del corrimano, poi il corpo sanguinante di Aldo, steso su un gradino.
Avvolto dal terrore mi dissi che avrei dovuto trovare l’uscita prima che il Lupo avesse trovato me.
La luce si spense. Panico.
Fortunatamente avevo un accendino in tasca. E luce fu.
Feci due passi e inciampai su quello che poi scoprì essere un altro cadavere.
In fondo al corridoio intravidi l’enorme porta d’ingresso. Iniziai a correre senza vedere niente attorno a me. Afferrai la maniglia con forza e il gong che segnava la mezzanotte mi bloccò. Sentii la sensazione di una strana presenza, le mani mi sudarono. Mi voltai di novanta gradi e lo vidi. Il Lupo era lì, mani e bocca bagnate di sangue umano. Il sangue delle sue vittime. Inizialmente provai paura, tanta paura.
Poi scrutai meglio l’immagine che lo specchio mi rifletteva e mi riconobbi in essa.
 
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view post Posted on 28/12/2012, 12:48
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Magister Abaci

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Il racconto è davvero poco coinvolgente e il "capodanno" è ridotto a un semplice pretesto. Ciò che avviene è soltanto raccontato e non mostrato, riducendo in modo notevole l'impatto sul lettore. Per giunta il protagonista non dimostra lui stesso alcun coinvolgimento emotivo. Non è scrivendo "ho paura" che si fa capire al lettore qual è il terrore che attanaglia un personaggio.
Ma il limite del racconto è soprattutto un altro. Si fa credere in ogni modo che il Lupo sia qualcun altro, per poi scoprire che, invece, è l'io narrante: il lettore non si può che sentire tradito da un'azione del genere. Almeno qualche indizio concedilo!
 
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Olorin
view post Posted on 3/1/2013, 14:56




Ciao Nicola.

Innanzitutto salta all'occhio la ripetizione dell'espressione colloquiale "E vi posso garantire che...".
Poiché si tratta di una richiesta esplicita di fiducia gratuita fatta dal narratore sulla base di antefatti che omette di condividere, la sensazione di credito che rimane nel lettore è molto netta e trovarsela nuovamente di fronte a breve distanza è come incontrare una persona che ti chiede dei soldi in prestito Martedì e poi degli altri Giovedì...

La trama non mi pare granché coerente. Quand'è che il protagonista ha perso la percezione di sé stesso, tanto da non sapere dove sia stato e cos'abbia combinato? Probabile risposta: quando ha preso la forma di lupo? Be', ma allora il finale non regge, dato che si specchia come tale, ma è comunque ben presente a sé stesso...

Prende un accendino, lo usa (presumo con le mani) e nemmeno in quel frangente, alla luce della fiamma, vede il sangue sulle proprie mani di cui ci dice alla fine?
E poi, percepisce il sudore sui palmi, ma non il sangue... strano, no?

Per finire suggerisco due cambiamenti:
CITAZIONE
Feci due passi e inciampai su quello che poi scoprì scoprii essere un altro cadavere

e
CITAZIONE
Sentii la sensazione di una strana presenza, le mani mi sudarono sudavano o iniziarono a sudarmi

quest'ultima perché l'azione è tipicamente prolungata nel tempo.

Edited by Olorin - 3/1/2013, 17:02
 
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NickRock
view post Posted on 3/1/2013, 18:50




Ciao Olorin,
innanzitutto ti ringrazio per i suggerimenti. Il primo duvuto probabilmente ad un errore di battitura; il secondo veramente un erroraccio da scrittore novello.
Per quanto riguarda il discorso del lupo, delle mani e del sangue, invece, è tutto voluto, ma ahimè non sono riuscito a farmi capire. Il protagonista non si è reso conto di essere il lupo perchè era troppo preso a scappare, a sentirsi vittima e non carnefice. Inoltre non vedeva il sangue sulle mani, sempre per lo stesso motivo, perchè non lo voleva, o non riusciva, a vederlo.
Il sudore invece era semplicemente sangue, ma da lui percepito come sudore, fino al momento in cui non ha visto la sua immagine riflessa nello specchio.
Mi dispiace di non essere stato abbastanza chiaro!

Ciao
Nicola
 
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Peter7413
view post Posted on 4/1/2013, 00:29




Ciao Nik!
Come già ti è stato fatto notare, il racconto appare troppo narrato, manca completamente un qualunque accenno di dialogo che, sempre, aiuta ad alleggerire la lettura e che si dovrebbe usare il più possibile anche per fare passare informazioni "on air", nel vivo dell'azione. Ho apprezzato l'idea, ma i caratteri e il tempo erano davvero troppo risicati per riuscire a piegarla al tuo volere e infatti si nota una certa passività, nel senso che è evidente che tu l'avessi ben chiara in testa, ma non sei riuscito a manipolarla per darle una forma concreta limitandoti, appunto, a un narrato povero di soluzioni che, come aggravante, non riesce a dare giustizia al protagonista e al suo doppio interiore.
A rileggerti presto!
 
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Olorin
view post Posted on 4/1/2013, 11:25




CITAZIONE (NickRock @ 3/1/2013, 18:50) 
Per quanto riguarda il discorso del lupo, delle mani e del sangue, invece, è tutto voluto, ma ahimè non sono riuscito a farmi capire. Il protagonista non si è reso conto di essere il lupo perchè era troppo preso a scappare, a sentirsi vittima e non carnefice. Inoltre non vedeva il sangue sulle mani, sempre per lo stesso motivo, perchè non lo voleva, o non riusciva, a vederlo.

Forse allora non ho capito io... ma chi ha massacrato le persone i cui cadaveri il protagonista incontra lungo la sua 'fuga'?
Perché io avevo inteso che il carnefice fosse lui stesso... non è così? Nel caso lo fosse, data la trama, dovremmo trovarci di fronte alla classica amnesia metamorfica già utilizzata in Dr. Jekyll e Mr. Hyde, o nelle storie di lupi mannari (per l'appunto), Hulk ecc...: le due identità sono completamente separate, non coesistono e l'una si annulla nell'altra, tanto che la situazione classica è quella dell'individuo in forma umana che si risveglia in mezzo al massacro o nel suo letto di casa apprendendo dalla TV delle atrocità da lui stesso compiute nell'altra forma e di cui nulla ricorda.

Nel tuo brano tutto torna: il ragazzo vaga per gli ambienti incappando nelle vittime e chiedendosi chi le abbia uccise, proprio come farebbe un lupo mannaro tornato in forma umana.

Solo che poi tu ci fai scoprire che lui è in forma di lupo, la stessa in cui ha ucciso le vittime... ma allora perché ha scordato di averlo fatto? Perché a un certo punto ha cominciato a fuggire da sé stesso? Ha sbattuto la testa in uno spigolo e si è rintronato? :D
 
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sgerwk
view post Posted on 4/1/2013, 18:04




La storia mi lascia qualche perplessità. Già dall'inizio, quel castello in cima al colle suggerisce un'ambientazione particolare che però non mi pare venga approfondita; di norma, i castelli sono edifici non molto comuni (mentre qui se ne parla quasi come se lo fosse), e non sono aperti a chiunque voglia andarci a passare il capodanno (forse il castello è la casa di Samuele? Non sono sicuro). Questa cosa mi ha un po' ricordato Edward mani di forbice, ma non sono sicuro che l'ispirazione provenisse da lì.

Il racconto procede in modo abbastanza lineare, con la classica struttura horror degli omicidi in sequenza in cui alla fine si scopre che il protagonista è lui stesso l'assassino. Penso che per dare un tocco di novità sarebbe servito qualcosa che il poco spazio non consentiva, almeno a livello di sviluppo dei personaggi.
 
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patriktroll
view post Posted on 7/1/2013, 19:25




ciao! forse non potrò aggiungere molto ai commenti che hai già auvto. la mia sensazione è stata di non essere coinvoltò perché gl ieventi mi arrivavano narrati e non mostrati. anche il tempo scelto e il tono un po' colloquiale che l'io narrante tiene con il lettore mi sono sembrati abbassare un po' l'energia. il finale, anche se non è particolarmente originale e non sorprende, è una rivelazione che ci può stare, ma secondo me è troppo "di sopresa". a rileggerti!
 
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7 replies since 27/12/2012, 22:31   116 views
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