Nero Cafè Forum

Giù al fiume, di "Marco Migliori"

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sgerwk
view post Posted on 27/12/2012, 22:50




Luigi guardò le due bottiglie, prima di uscire dalla luce del lampione per addentrarsi nel canneto. Quest'anno non ce lo avrebbero fregato. Niente cenone alla Caritas con due dita di spumante alla fine. E nemmeno in centro, a fare da preda per testimoni di Geova e simili. Aveva le due bottiglie, e il posto sotto il ponte nascosto dalle canne. Non serviva altro.
Avrebbe festeggiato a modo suo, fosse pure stata l'ultima volta.

— Fuori dalle palle, pezzenti.
— Ma Luca... — Davide, sul sedile del passeggero, si sollevò la cravatta. — Pensavamo che...
— Non avevi detto che era in maschera! — protestò Marco dal sedile dietro.
— Ci saremmo procurati dei costumi! — disse Roberto, accanto a lui.
— Lo so che vi siete agghindati, ma non me ne frega niente. A quella festa lì quattro poveracci come voi non ce li porto. Se non mi avessero invitato all'ultimo momento sarebbe stato diverso, ma adesso fuori!

La Mercedes ripartì sgommando.
— Che si fa? — chiese Luca.
Davide storse la bocca. — E dove vuoi andare? In piazza o in discoteca, in mezzo alla feccia?
— Una mia amica... — iniziò Marco.
— Lo so chi è. Una poveraccia di periferia. Io lì non ci vado.
Cadde il silenzio.
— Ve lo dico io cosa si fa — disse Davide. — Un capodanno da ricordare. Si va giù al fiume, si becca un barbone o un rumeno isolato, e lo si pesta per bene. Poi brindiamo con una bella bottiglia di whisky e... — Tirò fuori l'accendino e lo fece scattare.
La fiamma illuminò i quattro visi dal basso.

Luigi non capiva perché quei quattro in giacca e cravatta stessero picchiando quell'altro tizio, quello sceso dalla Mercedes ed entrato nel canneto per vomitare, né perché questi fosse vestito di stracci come lui.
Avrebbe voluto strillare per chiamare aiuto, ma aveva bevuto troppo. E poi quei quattro urlavano come indemoniati.
 
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view post Posted on 28/12/2012, 11:39
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Magister Abaci

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Uno scambio di persona, causato da una festa in maschera, fa incontrare un malcapitato vestito da barbone con un branco di "ragazzi bene" in cerca di emozioni violente. In pratica se la prendono con un povero disgraziato che potrebbe benissimo essere uno di loro, e il tutto avviene sotto gli occhi di un vero barbone ubriaco ed esterrefatto. L'idea non è male, ma la realizzazione denota una certa fretta (in effetti in due ore che si poteva fare?), tanto che inizialmente non mi era chiaro se l'autista della mercedes che caccia gli amici dall'auto fosse lo stesso che viene picchiato alla fine. Mi era venuto il dubbio perché pensavo che il tizio fosse già in maschera all'inizio e perciò lo scambio di persona mi è sembrato inverosimile. Tuttavia, a una seconda lettura, ho capito di essermi fatto un'idea sbagliata che ha reso più difficile la comprensione del testo.
 
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Olorin
view post Posted on 29/12/2012, 16:04




Fatico a comprendere la coerenza temporale del racconto; Davide, Marco e Roberto vengono scaricati da Luca perché sono in giacca e cravatta, mentre a suo dire avrebbero dovuto travestirsi. E lui? Lui è già vestito da barbone? Perché se non lo fosse, forse gli altri avrebbero ancora il tempo di inventarsi qualcosa...
E poi, considerando che si tratta di una festa di capodanno e che probabilmente quando stanno per recarvicisi saranno le 22.30, massimo le 23.00 e che una festa così esclusiva - "A quella festa lì quattro poveracci come voi non ce li porto", dice Luca - si sarà verosimilmente protratta almeno fino alle quattro/cinque del mattino, i tre rintronati sono quindi rimasti per 6 ore a fare avanti e indietro sulle sponde del fiume, intercettando infine l'amico inconsapevole sulla via del ritorno - 'sulla via del ritorno', perché se si ferma a vomitare sarà ben reduce dalla festa... -? e poi, tutto quel tempo in pattugliamento, senza incappare in altri sfortunati su cui mettere in pratica l'ignobile piano d'aggressione (tra cui il personaggio di apertura e chiusura del brano)?
Temo che qualcosa mi sfugga....

Edited by Olorin - 29/12/2012, 16:52
 
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patriktroll
view post Posted on 29/12/2012, 22:54




Anch'io come altri ho avuto difficoltà a comprendere il racconto, chi fosse chi e che dimensione temporale avesse la narrazione. Rileggendolo più volte, però, ho trovato il tutto un po' più chiaro. Nel complesso, comunque, il testo mi sembra basarsi interamente sullo scambio di persona e sulla dicomotimia di rango sociale reale dei due barboni, quello vero e quello travestito. In entrambi i casi non ho la sensazione che queste idee siano abbastanza forti, attraenti, da dare forza alla pur breve narrazione, e se c'è una qualche idea di giustizia implicita nel finale, ma non ne sono sicuro, la cosa potrebbe suonare un po' moralistica. Scrivi comunque molto bene, e le mie non sono che sensazioni personali. A rileggerti!
 
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Peter7413
view post Posted on 7/1/2013, 14:14




Ciao Marco!
Un'ottima intro, bella, chiara, originale. Segue la presentazione del branco, ma il limite dei caratteri si fa sentire obbligandoti a una sintesi che, complice il numero elevato dei personaggi, può portare il lettore alla confusione e a una certa difficoltà di lettura. Prosegui con la svolta soffermandoti a descrivere quello che i ragazzi avrebbero voluto fare. Chiudi con un "deus ex machina" con il guidatore della mercedes che capita proprio nel luogo che avrebbe dovuto essere del misfatto e che, di nuovo, proprio in quel momento deve fermarsi per vomitare. Ecco, questo finale è davvero troppo casuale ed eccessivo. Inoltre, perdi di vista quello che risulta essere il personaggio meglio delineato, Luigi.
Tirando le somme, un racconto dalla costruzione problematica che riesci a mantenere entro certi binari grazie alla tua capacità, ma che si chiude in malo modo facendomi pensare che con una struttura diversa avresti potuto raggiungere il risultato voluto in modo meno forzato.
A rileggerti!

Edited by Peter7413 - 7/1/2013, 20:58
 
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4 replies since 27/12/2012, 22:50   64 views
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