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lista RACCONTI AMMESSE E VOSTRE CLASSIFICHE (MC IX EDIZIONE)

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sgerwk
view post Posted on 7/1/2013, 10:41 by: sgerwk




1. Dolcetto o scherzetto?
Un racconto costruito ad arte, in cui viene fatto capire poco per volta quello che in effetti è già successo, lasciando cadere di volta in volta elementi che servono a portare al finale.
C'è qualche difetto di poco conto, dovuti in gran parte alla scarsità di tempo, penso. Li elenco comunuqe. Per prima cosa, Sara che è sul tappeto dà più l'idea che sia in salotto e non in camera sua; questo si poteva risolvere dicendo che si trova sì sul tappeto ma fra il televisore e il letto. Secondo, le cuffie servono per l'ovvio motivo che Sara non doveva sentire le urla, ma messe così non è troppo chiaro perché lei stessa se le sia messe; bastava dire che quando l'assassino gliele leva le arriva la musica, quella che le dava fastidio. I botti di fine anno in genere non vanno avanti con continuità fino al mattino, o almeno non abbastanza da coprire le urla per tutta la notte.

2. La superstite
Originale l'idea di base, anche se la mancanza di spazio e tempo hanno penalizzato il racconto in termini di alcuni punti dello sviluppo ma soprattutto per quello che riguarda certi aspetti della sua logica interna.
"Sembrò capire che era inutile insistere" a me sembra implicito nel gesto, e peraltro la protagonista sembra capirlo proprio da questo.
"Julia guardò ogni singolo volto", solo per la cronaca, prima di dire questo sarebbe stato meglio mostrare qualche altro personaggio come Gabriel e Valerie; qui i limiti di spazio sono molto stretti, quindi penso che in questo caso possa anche andare bene così.
"... mentre ripensava agli eventi che l'avevano portata lì..." non è proprio il modo ideale di introdurre lo spiegone; non è che vada male, solo che di norma la gente non si mette a ricapitolare mentalmente cosa è successo prima. Sempre tengo in considerazione che qui c'erano limiti molto stretti di tempo e spazio, ma nel caso volessi usare l'idea per un concorso dove ti puoi più dilungare, questo sarebbe il punto ideale dove mostrare invece di riassumere.
Poi ho qualche piccolo problema con la motivazione del finale: perché la bomba? L'idea doveva essere che così sarebbero morti tutti insieme, ma come riflette lei stessa in effetti nell'aldilà ci sarebbe andata da sola.

3. Stasi
Bella interpretazione del tema, questa fine di anno che non finisce mai. Le motivazioni sia del padre che del figlio nel fare questa cosa sono abbastanza chiare, anche se in effetti specie per il figlio sarebbe forse stato preferibile farle vedere piuttosto che riassumerle in una frase, anche se credo che una cosa del genere avrebbe richiesto minimo 18000 caratteri, non certo 1800.
Dal punto di vista della scrittura mi pare che fili. Non mi ha convinto il paragrafo "Direte che la stasi..." un po' troppo lungo e astratto (oppure, troppo lungo considerato che è così astratto). Direi che considerati i limiti di spazio e la lunghezza complessiva del racconto, si poteva anche riassumere in due righe e lasciare un po' di spazio in più ad altro, qualcosa che faccia capire meglio perché il protagonista abbia finito per condividere l'idea del padre.

4. La torta
Questa storia raccontata in soggettiva ha un certo effetto: nonostante l'assenza di una vera e propria scena, si riescono a percepire i sentimenti della protagonista. Non so se la prima frase fosse adatta o no (di fatto, il suo unico ruolo è introdurre il concetto che un qualche atto illegale è stato commesso), ma l'ho trovata comunque accettabile. Anche l'uso dei paragrafi molto brevi risulta funzionale, in questo caso. In una narrazione più lunga avrebbe dato fastidio, così come un monologo che occupa gran parte della storia, ma su questa misura mi pare che possa andare; ci sono comunque qua è là frammenti che lasciano intuire cosa fosse concretamente successo.

5. L'ultima notte
L'idea di base dei "botti" di capodanno portati all'estremo non sarebbe male, ma qui mi pare che ci sia un problema di continuità fra la prima e la seconda parte del racconto. In particolare, la prima scena dovrebbe in qualche modo introdurre una situazione normale che poi venga rovesciata dalla notizia che chiude il racconto, ma così com'è mi pare che le due non leghino abbastanza. Sarebbe stata un'alternanza perfetta come inizio per una storia più lunga, ma così c'è troppa distanza.

6. Ti perdono...
L'idea di uccidere con i fuochi artificiali (in una forma o nell'altra) l'ho trovata sviluppata meglio in un altro racconto in questa edizione. Questo è scritto abbastanza bene, ma la storia non mi ha convinto comunque. Mi è sembrato un po' troppo lineare dal punto in cui viene introdotta la colpa di Amanda in poi, nel senso che è abbastanza chiaro che poi ci sarà una vendetta; non è troppo plausibile che Amanda arrivi all'isola e non faccia caso a quello che c'è lì, né che li lascino avvicinare senza fare troppi problemi. Segnalo altre due cose minori: il primo è quel "si sentì dunque in obbligo di confermare" che è molto raccontato; poi c'è lo scricchiolio delle neve, che invece è un dettaglio molto riuscito, che rende benissimo l'idea.

7. Due dei
Bella l'idea di inserire questo elemento nostalgico del sesso fra il protagonista e la sua donna all'interno di questa storia, che però presenta diversi problemi tecnici. Intanto, del primo paragrafo l'unica cosa che serve è la prima frase, il resto almeno a me non ha detto niente. Poi c'è il fatto che la parte centrale della narrazione mi sembra un po' troppo vaga: lui apprende questo segreto (come?), ne parla con la persona sbagliata (chi?), capisce che "loro" lo sanno (come fa a saperlo?) e che lo uccideranno (come può dirlo? non potrebbero solo rapirlo). Poi c'è la black box, ma questo è il male minore. Il tema lo vedo tirato dentro per i capelli, nel senso che se togliendo il capodanno il racconto sarebbe rimasto uguale.

8. Nascondino di capodanno
La storia mi lascia qualche perplessità. Già dall'inizio, quel castello in cima al colle suggerisce un'ambientazione particolare che però non mi pare venga approfondita; di norma, i castelli sono edifici non molto comuni (mentre qui se ne parla quasi come se lo fosse), e non sono aperti a chiunque voglia andarci a passare il capodanno (forse il castello è la casa di Samuele? Non sono sicuro). Questa cosa mi ha un po' ricordato Edward mani di forbice, ma non sono sicuro che l'ispirazione provenisse da lì.
Il racconto procede in modo abbastanza lineare, con la classica struttura horror degli omicidi in sequenza in cui alla fine si scopre che il protagonista è lui stesso l'assassino. Penso che per dare un tocco di novità sarebbe servito qualcosa che il poco spazio non consentiva, almeno a livello di sviluppo dei personaggi.
 
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14 replies since 28/12/2012, 11:53   235 views
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