Nero Cafè Forum

Sogni lontani di un futuro prossimo, di Filippo Puddu

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Callagan
view post Posted on 25/6/2014, 22:09




Una lampadina penzola dal soffitto, inutile, rotta. Le fiamme del fornello da campo tagliano la penombra; i riflessi si specchiano sul viso dell'uomo.
– Una volta non era così.
Dentro il pentolino, il brodo inizia a bollire.
– E come, papà?
– Una volta… c'era la luce.
La donna si alza di scatto, spinge via l'uomo e spegne il fornello.
– Non ti capisco, mi fai schifo.
– Perché fai così, mamma?
– Tu zitto.
La donna versa il brodo in tre tazze sbeccate.
– Tu non hai idea di cosa faccia io per proteggerlo. Non è lui che deve reggerne il peso!
L'uomo osserva la moglie, mentre si gratta la barba folta. L'unica finestra dello scantinato è tappezzata con cartone marcio, una crepa lascia filtrare un raggio di sole che si posa sul capo della donna. Per un attimo, l'uomo rivede i morbidi ricci biondi, sente il loro profumo. Poi tornano le nuvole, e con loro i capelli grigi e stopposi.
Butta giù il pasto con un sorso, come sempre. Bacia il figlio. Si protende su di lei.
– Fatti baciare, almeno oggi, come quando…
– Vai.

Fuori è grigio. Il fumo esce dai tombini, vortica sui tetti e si unisce alle nuvole: sono gonfie, forse pioverà. Trascina i piedi tra carta, plastica… e sangue. Poco più in là un cane pelle ossa è in agonia: ha un morso sulla gamba. La fame. L'uomo si sofferma su di lui, incrocia il suo sguardo, vi si riconosce. Tira dritto. Pochi passi e dall'angolo sbuca una figura ingobbita: raggiunge il cane e lo trascina via.

Arriva davanti a una porta in metallo, tra la ruggine ancora si distinguono due grandi ali d'angelo. Bussa tre volte, come sempre. Si apre una grata.
– Sei in ritardo.
– Obegazzi10
Le cose cambiano nel tempo: qualcuno resiste, molti rinunciano. A lui, in fondo, va bene così. Sono ormai pochi quelli distesi sui materassi lerci: ago in braccio e una flebo, lenta, a scandire le ore. Facce sconosciute.
Il dottore è sempre lo stesso. Lo riconosce e lo fa sdraiare. Gli tira su la manica: il braccio è livido. Fa male… l'ago fa male. Ma il dolore passa. Sì, ora passa.

Ce la stanno mettendo in culo! Una verga grande così! Privilegi, immunità, quaraquaquà: tutta merda che continuano a tirarci addosso! Sono i partiti… È la politica tutta… Ci chiavano da tutti i buchi che madre natura ci ha dato! Grazie, madre natura! Ma noi non ci stiamo. Cazzo, no! Sono settantanni che ci mettono l'uno contro l'altro con queste stronzate di destra e sinistra! Non esiste niente, tutte balle! Le ideologie sono morte! Ma adesso gliela mettiamo noi in culo! Uno vale uno! Seguitemi! Seguite me! Uno di voi! Seguitemi!

Ricordi.
Si sveglia che se l'è fatta sotto. Lo spogliano. Gli toccano la schiena, le appendici che continuano a crescere sulle scapole.
– Molto bene. – dice il dottore. – Acqua e cibo anche oggi.
Gli danno una caraffa in plastica e una busta. È debole. Un braccio è fuori uso. Ma riuscirà a trascinare tutto a casa. Di solito… ce la fa.

Edited by Callagan - 25/6/2014, 23:50
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 25/6/2014, 22:35




Sei ancora in tempo a correggere i refusi! Te ne segnalo uno: "Fati baciare".
 
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Callagan
view post Posted on 25/6/2014, 22:38




CITAZIONE (Beppe Roncari @ 25/6/2014, 23:35) 
Sei ancora in tempo a correggere i refusi! Te ne segnalo uno: "Fati baciare".

Grande, Beppe! :P
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 26/6/2014, 22:44




Ciao Filippo.

Il racconto trasmette tutto il senso di disperazione e squallore di un futuro senza futuro, e da questo punto di vista è efficace (da questo punto di vista è davvero efficace la scena iniziale col quadretto famigliare fuori uso), ma non sono sicuro di averlo capito. Cosa gli fa il dottore? Gli prende il sangue e in cambio gli dà cibo? Perché ha delle appendici sulle scapole? E perché tengono il cartone sulla finestra per non far passare la luce? E che c’entra quello sproloquio in corsivo nel penultimo paragrafo? Insomma, manca qualcosa che chiarisca il senso della trama.
 
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Ceranu
view post Posted on 27/6/2014, 21:09




Ciao Filippo.
Con questo racconto mi hai messo in crisi, perché più volte ho cercato di dargli un senso. Poi ho unito tutti gli indizi sparsi qua e là e sono arrivato a una conclusione, probabilmente sbagliata. Il mondo in cui si trovano è invaso da Vampiri o qualche essere simile? Se lo fosse capirei molte cose, ma resterebbero oscure altre. Per esempio non capisco perché la moglie lo insulta. Tirando le somme credo che sia tutto troppo criptico. Dal punto di vista tecnico non ho nulla da dire, sei decisamente bravo.
 
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Callagan
view post Posted on 27/6/2014, 21:14




Voglio prima di tutto tranquillizzare tutti: i vampiri non c'entrano!!! :D

Grazie per il commento @Angelo e @Ceranu, appena mi riprendo ricambio il servizio! :)
Comunque, Angelo, non gli stavano prelevando il sangue...
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 29/6/2014, 09:01




Sta diventando un angelo? E lo sta diventando perché resiste? È in una sorta di Purgatorio? Non cede come glia altri che diventano "cannibali" (anche se qui si parla di mangiare un cane) ma accetta il nutrimento doloroso tramite flebo? Per non piegarsi? Sono ali quelle che lentamente gli crescono come appendici sulle scapole?
Più domande che certezze, anche per me che non faccio un mistero di preferirlo il mistero alla chiarezza e alla spiegazione di ogni cosa... Puoi illuminarci un po'?
Ciao,@Filippo! :)
 
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Callagan
view post Posted on 29/6/2014, 09:40




CITAZIONE (Beppe Roncari @ 29/6/2014, 10:01) 
Sta diventando un angelo? E lo sta diventando perché resiste? È in una sorta di Purgatorio? Non cede come glia altri che diventano "cannibali" (anche se qui si parla di mangiare un cane) ma accetta il nutrimento doloroso tramite flebo? Per non piegarsi? Sono ali quelle che lentamente gli crescono come appendici sulle scapole?
Più domande che certezze, anche per me che non faccio un mistero di preferirlo il mistero alla chiarezza e alla spiegazione di ogni cosa... Puoi illuminarci un po'?
Ciao,@Filippo! :)

Ciao Beppe! ^_^
Allora, più che fare lo spieghino, alla luce di questi primi commenti, mi limito a suggerire una diversa chiave di lettura: io ho raccontato uno squarcio della vita di un uomo... un uomo tra milioni. Se avessi raccontato la giornata lavorativa di un minatore avreste pensato che tutti gli uomini al mondo avessero provato e continuato o meno a fare i minatori?
Il fatto che lui vada a far la cavia in quel posto non significa che tutti lo facciano o l'abbiano mai fatto.

@marcoad82
CITAZIONE
Ho avuto l'impressione che la moglie fosse risentita con il marito per qualche sua mancanza, poi quando ho letto delle iniezioni ho pensato che l'uomo annebbiasse la propria coscienza con oppiacei o quant'altro - cosa che avrebbe potuto giustificare la rabbia della donna -, invece pare che a suo modo il tizio stesse comunque provvedendo alla sua famiglia.

Boh... non so... mi pare che qui si vada troppo a cercare un estrema semplificazione dei rapporti umani. Che l'uomo stia ora sacrificando se stesso per badare alla famiglia bé... l'ho dato a intendere io. Ma non capisco perché, per questo motivo, la donna debba essere eternamente riconoscente nei suoi confronti. Non ti sei mai chiesto "Come ci sono finiti in quella situazione?"
Per quanto il mondo possa andare alla deriva, ogni singolo individuo continuerà a plasmare il suo destino, farà scelte che non sempre piaceranno a chi gli sta vicino.

In generale, comunque, ho notato una scarsa propensione a farsi domande e a trovare risposte fuori dal testo. Sarà una diversa propensione alla lettura, rispetto alla mia, però boh... quel pezzo in corsivo è un evidente riferimento alla situazione reale dell'Italia. Ovviamente non l'ho messa a caso. E per ora nessuno ha manco provato a metterla in relazione con il resto del racconto.

Di una cosa son sicuro, se anche tutti i commenti saranno come i precedenti, allora ho davvero sbagliato tutto io. ^_^

Edited by Callagan - 29/6/2014, 11:39
 
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Sallow
view post Posted on 29/6/2014, 22:01




Ciao Callagan, piacere di leggerti.
Sarà rapido. Il racconto non mi ha troppo convinto, perché ho fatto fatica a comprenderlo, e credo anzi di non averlo compreso. Anche se, alla luce di quanto ho scritto io, dovrei essere l’ultimo a dire ciò, ma ti valuto da lettore, e non da scrittore. Veniamo al pezzo: è scritto bene, non ho notato errori di forma, qualche frase si poteva costruire meglio, ma son gusti soggettivi più che altro. Quindi per questo punto siamo ok. La trama, il contenuto, invece traballano. Si comprendono le singole scene, ma non c’è un quadro d’unione generale che contestualizzi l’azione del protagonista: cosa va a fare là? Perché gli tolgono il sangue? In cambio di cibo mi è parso di capire, e perché? Perché moglie e figlio non vanno? Perché mettono il cartone alle finestre e poi lui esce liberamente? Troppe domande concentrate in un pezzo così breve son troppe. Non so. C’ho visto una critica, ma è troppo velata, forse. E poi quel monologo in corsivo, a cosa è riferito? Mi pare anch’esso una non troppo velata citazione a certe politiche populiste che vanno di moda oggi, ma non capisco se sia un appoggio, o una critica, e quanto siano collegate al racconto in sé. Potrei farmi delle idee volendo, quel mondo è la deriva di certe azioni politiche? mi lasci un’ampia libertà di interpretazioni e non capisco proprio cosa volevi trasmetterci col pezzo.
Credo meriterebbe un approfondimento, o una riscrittura quasi totale (per esposizione dei contenuti, non per forma) nel caso si voglia usare questa lunghezza.
Alla prossima
 
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simolimo
view post Posted on 30/6/2014, 13:53




Fil!!!! ma ciaoooooo! eccoti qui e 'sta volta posso commentarti da partecipante, oooohyessa! beh, vediamo un po' come sarà stata delicata la tua penna, perché, tu sempre lo sei!
vamonos!

O__O... Fil??? che pezzo hai scritto? io... io non lo capisco! o meglio, capisco bene le singole scene e un certo filo d'unione, ma non sono convinta che alcune denunce esplicitate nel pezzo abbiano un vero nesso con la trama principale... che cavolo di schiavitù stai proclamando? su cosa è centrato il fulcro? una schiavitù figurata che ci succhia il sangue? sono le tasse che riducono l'uomo a un ameba costretta a barattare la sua stessa vita con viveri per tirare avanti? ma... perché allora la moglie è così arrabbiata con il suo uomo? perché lui non può vivere al sole, ma poi esce liberamente? mh... ok, forse allora, lui non esce in superficie?? l'umanità, o almeno la famiglia, vivono sotto terra perché la vita, i politici, le scelte politiche li hanno portati alla disgrazia?? Fil, io davvero, non ci ho capito una cippa, immagino. e va che l'ho riletto (non scherzo) otto volte, e in giorni diversi! ahahah! sono proprio una caprona!
mi mancano dei punti di ancoraggio... ho capito l'estrema difficoltà in cui questa famiglia e altre (dato l'afflusso di gente che entra dal pseudo dottore) sono, ma non il quadro generale del perché siano finiti così.
l'unico aggancio che ho trovato è che altre persone, come questo uomo, per un qualche motivo che non ho capito bene, ma che ha assolutamente a che fare con la politica, stanno in una situazione brutta e disagiata, vivono sotto terra e ci lavorano pure. per questo la moglie è incazzata nera e lui deve fare le punture... come gli altri che sono costretti come lui a fare un lavoro che gli può dare problemi fisici... ahahah! dai, la smetto... magari sto insultando il tuo pezzo e i tuoi intenti e... non vorrei proprio!
ma arriviamo alle note positive: lo stile è ottimo! la ricerca dell'accostamento delle parole pure... in alcuni passaggi richiama anche una certa melodia alla lettura! bravo! però... questa volta ti boccio. non fosse altro che pare che anche te stesso non sapessi troppo dove focalizzarti!
spero di rileggerti al prossimo giro e con più grinta che mai! ^_^
ciao ciao Fil, a presto! ^_^
 
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Peter7413
view post Posted on 2/7/2014, 16:54




Devo accodarmi alla schiera di chi non ha trovato una chiave di lettura e mi spiace un sacco: il racconto è molto ben scritto, si legge che è un piacere. Purtroppo non passa il messaggio. Ok che sia la vita di un singolo uomo in un contesto più allargato, ma quella frase iniziale: "Una volta non era così... una volta c'era la luce" che alla luce della tua risposta va intesa come metaforica non passa come tale, ma consiglia al lettore di cercare il senso in un mondo di buio.
 
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Callagan
view post Posted on 2/7/2014, 17:09




@Peter
Grazie anche a te per il commento. :)
Per la prima frase sì e no, ovvero: può essere intesa metaforicamente ma ha anche valore materiale.
Il mio cruccio è proprio quello di non essere riuscito a rendere meglio il collegamento con la "parte in corsivo" e a far passare quindi il mio messaggio. Ma insomma, la sfida col tempo di Minuti Contati è proprio questa e mi sa che questa volta non l'ho vinta io. :B):
Comunque, mi ripeto: la chiave di lettura sta nel rapporto tra la parte in corsivo (che è un ricordo del passato che ha condotto a quel presente) e la realtà della narrazione.

Per il resto, tirando una somma dei commenti precedenti, non condivido osservazioni come "non capisco perché abbiano il cartone alla finestra", oppure "non capisco perché la donna sia incazzata con l'uomo." Perché non sono cose *inspiegabili* e in 3k caratteri volevo che l'attenzione si focalizzasse in altro.
Poi, questo è il mio modo di veder le cose.
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 2/7/2014, 23:08




C’è un senso di confusione che domina su tutto il racconto, dovuto probabilmente alla brevità del testo che poco si addice alla complessità della storia che si intendeva narrare. Lo stile è buono, funzionale all’intento di ricreare un senso di angoscia che è presente in ogni parte del racconto. In definitiva, credo si tratti di un racconto che andrebbe un po’ rivisto, forse ampliato oppure, al contrario, decurtato di qualche passaggio per ridurlo ad un’essenzialità più comprensibile.
 
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Il Carnefice
view post Posted on 3/7/2014, 06:23





Ciao,

C'è una buona tecnica che emerge dai singoli paragrafi, ma scrivere un buon racconto significa saper illustrare bene la trama. La trama in questo racconto non si capisce bene. Esperimenti letterari a parte, una storia deve saper comunicare il senso di ciò che accade, se no non è una storia: è un insieme di scene incollate assieme. In questo racconto troppe cose non si capiscono, ed è un peccato perché se il racconto avesse comunicato meglio la trama avrebbe di sicuro fatto un enorme salto di qualità: il potenziale ci sarebbe.
 
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Callagan
view post Posted on 3/7/2014, 08:07




@Carnefice
E son proprio d'accordo con te! ^_^
 
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18 replies since 25/6/2014, 22:09   200 views
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