| Una lampadina penzola dal soffitto, inutile, rotta. Le fiamme del fornello da campo tagliano la penombra; i riflessi si specchiano sul viso dell'uomo. – Una volta non era così. Dentro il pentolino, il brodo inizia a bollire. – E come, papà? – Una volta… c'era la luce. La donna si alza di scatto, spinge via l'uomo e spegne il fornello. – Non ti capisco, mi fai schifo. – Perché fai così, mamma? – Tu zitto. La donna versa il brodo in tre tazze sbeccate. – Tu non hai idea di cosa faccia io per proteggerlo. Non è lui che deve reggerne il peso! L'uomo osserva la moglie, mentre si gratta la barba folta. L'unica finestra dello scantinato è tappezzata con cartone marcio, una crepa lascia filtrare un raggio di sole che si posa sul capo della donna. Per un attimo, l'uomo rivede i morbidi ricci biondi, sente il loro profumo. Poi tornano le nuvole, e con loro i capelli grigi e stopposi. Butta giù il pasto con un sorso, come sempre. Bacia il figlio. Si protende su di lei. – Fatti baciare, almeno oggi, come quando… – Vai.
Fuori è grigio. Il fumo esce dai tombini, vortica sui tetti e si unisce alle nuvole: sono gonfie, forse pioverà. Trascina i piedi tra carta, plastica… e sangue. Poco più in là un cane pelle ossa è in agonia: ha un morso sulla gamba. La fame. L'uomo si sofferma su di lui, incrocia il suo sguardo, vi si riconosce. Tira dritto. Pochi passi e dall'angolo sbuca una figura ingobbita: raggiunge il cane e lo trascina via.
Arriva davanti a una porta in metallo, tra la ruggine ancora si distinguono due grandi ali d'angelo. Bussa tre volte, come sempre. Si apre una grata. – Sei in ritardo. – Obegazzi10 Le cose cambiano nel tempo: qualcuno resiste, molti rinunciano. A lui, in fondo, va bene così. Sono ormai pochi quelli distesi sui materassi lerci: ago in braccio e una flebo, lenta, a scandire le ore. Facce sconosciute. Il dottore è sempre lo stesso. Lo riconosce e lo fa sdraiare. Gli tira su la manica: il braccio è livido. Fa male… l'ago fa male. Ma il dolore passa. Sì, ora passa.
Ce la stanno mettendo in culo! Una verga grande così! Privilegi, immunità, quaraquaquà: tutta merda che continuano a tirarci addosso! Sono i partiti… È la politica tutta… Ci chiavano da tutti i buchi che madre natura ci ha dato! Grazie, madre natura! Ma noi non ci stiamo. Cazzo, no! Sono settantanni che ci mettono l'uno contro l'altro con queste stronzate di destra e sinistra! Non esiste niente, tutte balle! Le ideologie sono morte! Ma adesso gliela mettiamo noi in culo! Uno vale uno! Seguitemi! Seguite me! Uno di voi! Seguitemi!
Ricordi. Si sveglia che se l'è fatta sotto. Lo spogliano. Gli toccano la schiena, le appendici che continuano a crescere sulle scapole. – Molto bene. – dice il dottore. – Acqua e cibo anche oggi. Gli danno una caraffa in plastica e una busta. È debole. Un braccio è fuori uso. Ma riuscirà a trascinare tutto a casa. Di solito… ce la fa.
Edited by Callagan - 25/6/2014, 23:50
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