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Lista racconti ammessi e vostre classifiche MC VII Edizione Terza Era

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Callagan
view post Posted on 1/8/2014, 08:47 by: Callagan




Commenti

Ineluttabilmente, di Beppe Roncari

Ciao, Beppe.
Senza dubbio un testo ispirato, che ha un suo perché e un adeguato sviluppo. Ahi me, mi ci è voluto il commento di Francesco per poterlo godere e comprendere a pieno. Di per sé questo non è un tuo problema, dal momento che prendi atto che il tuo testo è destinato a un'élite di lettori: non perché chi non coglie i riferimenti *non riesce* a leggerlo, ma perché il testo acquista senso e valore in virtù delle citazioni.
Mi limito ora ai consigli che posso darti in virtù delle mie conoscenze. Rileggiti e rivedi il testo, dovresti pulirlo un pochetto: nulla di grave. A volte abbondi con gli aggettivi e con i dimostrativi: puoi invece alleggerire il narrato.
A proposito della voce narrante, ho avuto l'impressione che vaghi tra oggettività e soggettività: come se a volte fosse coinvolta nell'azione e altre volte completamente estranea. E' solo una mia impressione sbagliata? Non so, prova a farci caso e dimmi. ;)
Infine: hai fatti un bel lavoro, dai! :P

Per sempre primavera, di Giulio Marchese

Ciao, Giulio. Anche a te un caloroso ben arrivato! :)
I problemi di forma ti sono stati segnalati già da Francesco. Non sottovalutare questo aspetto: se un giorno dovessi inviare un racconto/romanzo per un concorso, o a una casa editrice, se non fosse formattato come si deve sarebbe scartato a priori.
Detto questo: la trama in sé può anche essere simpatica, ironica e irriverente, e il finale potenzialmente può far scaturire una grande e grossa risata; tuttavia, tutto questo potenziale è smorzato da una realizzazione non all'altezza.
Show don't tell. Mostraci cosa avviene, non dircelo: fai muovere i personaggi, falli interagire maggiormente tra loro, fagli vivere l'ambiente che li circonda. Puoi provare a farlo lavorando su questo stesso racconto, hai sacrificato quasi 3k di caratteri che puoi sfruttare in questo senso.
CITAZIONE
Parlarono seduti sul letto qualche secondo, poi lei gli consiglio di andare a lavarsi il viso

Per farti un esempio: qui dici, non mostri.
Stai attento agli accenti e ai refusi vari. Ti scordi spesso l'accento sulla "o": ho pensato a un problema col supporto utilizzato per scrivere...
Un altro appunto: quando concludi la battuta di un dialogo, vai a capo.
CITAZIONE
Ma Marco non lo guardava neanche il suo sguardo era stato rapito dalla stupenda bionda che sedeva annoiata al bar.

Un altro esempio. In questo caso devi stare attento alla punteggiatura: metti almeno una virgola dopo "neanche". Stai attento a non caricare troppo di aggettivi, che appesantiscono la narrazione: *bionda* *stupenda* e *annoiata* (lo stereotipo è cercato, vero?).
C'è da lavorare, certo, ma non ti arrendere. Ti aspetto il prossimo mese! ;)

Intensi rovesci, di Filippo Santaniello

Ciao, Filippo, e ben arrivato.
Sei in possesso di un buon stile, tanto che la lettura scorre via piacevole senza intoppi. Personalmente ho apprezzato, sopratutto nell'incipit, come gestisci gradualmente la narrazione. Ho giudicato credibile il flusso di pensieri del protagonista, ovvero cosa pensa e quando lo pensa.
Più che di struttura (flashback troppo lungo? non saprei) e di forma (pressoché assenti, al mio occhio), ritengo che i problemi riguardino la credibilità della storia e alcune situazioni... strane.
Quindi abbiamo una vecchina (una vecchina!) che non ammazza solo una persona, ma ben tre, presumibilmente molto più in forze di loro. Un intera famiglia. E sempre la *vecchina*, con le sue forze (?), solleva i corpi *morti* fino a disporli ordinatamente sulle sedie attorno a un tavolo.
Poi. Subito dopo, o almeno nella stessa giornata (perché i corpi non puzzano, cosa che il protagonista avrebbe altrimenti notato), si fa una bella doccia, si ripulisce dal sangue, e se ne esce di casa sotto il temporale: adesca un bel giovanotto, lo invita a casa, lo tramortisce e lo invita a mangiare.
Io, la nota umoristica, non l'ho colta. E il racconto mi pare, semplicemente, improbabile.
Mi scuso se sono stato eccessivamente duro, ma mi premeva farti comprendere l'importanza della *credibilità* di una trama: passi anche, nell'assurdo (che nel caso, va incentivato), la vecchiettina che fa fuori la famiglia e la mette a tavola... ma poi, perché esce di casa subito dopo? Perché deve adescare uno sconosciuto?

Vita, di Diego Ducoli

Ciao, Diego.
A mio parere il tuo racconto raggiunge quell'obbiettivo che, credo, tu eri andato a prefissarti. Con lo scorrere della narrazione avviene l'armonioso, doloroso e bello tanto quanto naturale passaggio di consegne: come il rinnovarsi della vita.
Buona anche la realizzazione, mi è piaciuto come l'hai scritto. Unica perplessità riguarda lo stacco tra presente e flash back. Spiego nel modo più semplice possibile:
Concludi il primo paragrafo con Marcello che prende il posto del nonno nel raccontare i suoi ricordi. Il suggerimento logico è dunque che il successivo flashback derivi da quel racconto. Ma così non è.
Palesemente, il flashback avviene esclusivamente nella testa di Giobbe.
Diciamo che "inganni il lettore". Ma puoi rendere meno traumatico questo distacco logico con un piccolo accorgimento. ;)
Ho notato alcune sviste nel finale:
CITAZIONE
Marcello, si schiarì la voce, cercando di riprendere la narrazione, ma le parole si strozzarono.
Giobbe non si vergognava più delle sue lacrime, ne il nipote delle sue.

La virgola non si mette mai tra soggetto e verbo. Mentre il né va accentato.
CITAZIONE
lento,effimero

Qui invece ti è semplicemente saltato uno spazio. ;)

Comunque un buon lavoro, bravo. :)

La carovana, di Marco Migliori

Ciao, Marco. Non ho potuto far altro che apprezzare tanto il tuo racconto. Ogni tanto ci provo anche io (non in questa tornata) a delineare mondi e situazioni complesse in pochi caratteri, lasciando intuire tutto il resto. Tu ci sei riuscito alla perfezione e ancora una volta sei stato un modello.
Mi piace come hai interpretato la specifica, mi hai incuriosito sul mondo che hai creato e mi è piaciuto immaginarmelo da me. Unico appunto riguarda l'ultimissima parte: ho capito dalla prima lettura quello che succede, tuttavia la dinamica mi sembra macchinosa e poco chiara. Non so però se si tratta di un problema mio da lettore o tuo: vedi un po' che ti dicono gli altri. ;)
Complimenti e alla prossima!

My Way, di Francesco Nucera

Ciao, Francesco. Ed eccomi qui.
La nota positiva del racconto è la narrazione, che scivola via efficace e fa progressivamente entrare il lettore nella testa del personaggio. Tecnicamente ci sei. A mio parere, invece, la trama pecca di banalità, e non ci sono abbastanza elementi di innovazione che vadano a far concentrare l'attenzione su altro (c'è chi dice, a tal proposito, che ormai si è scritto tutto di tutto, e quel che conta ora è *come si scrive*. Bah, io non condivido in toto, comunque). Questo mese ho "festeggiato" un anno su MC, e di trame simili a queste (per non dire identiche) ne ho lette tante. Poi, per carità, a molti piacciono queste storie; personalmente invece ti suggerirei di osare di più con la fantasia.
A livello di credibilità, invece, mi sorgono un po' di dubbi nel finale: per quanto uno possa essere sadomasochista, può davvero godere nell'essere eviscerato e non provare un dolore atroce che lo porta a una morte atroce? :blink:

Classifica

  1. La carovana, di Marco Migliori


  2. Vita, di Diego Ducoli


  3. Ineluttabilmente, di Beppe Roncari


  4. My Way, di Francesco Nucera


  5. Intensi rovesci, di Filippo Santaniello


  6. Per sempre primavera, di Giulio Marchese

 
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