Nero Cafè Forum

Lista racconti ammessi e vostre classifiche MC VII Edizione Terza Era

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L'Inquisitore
view post Posted on 30/7/2014, 13:21




I racconti in gara questo mese:

Ineluttabilmente, di Beppe Roncari, ore 22.04, 4200 caratteri
My Way, di Francesco Nucera, ore 22.38, 4189 caratteri
Intensi rovesci, di Filippo Santaniello, ore 23.09, 4033 caratteri
Per sempre primavera, di Giulio Marchese, ore 22.49, 1874 caratteri
Vita, di Diego Ducoli, ore 23.27, 2944 caratteri
Ciclopedalata catartica, di Filippo Puddu, ore 23.45, 4036 caratteri
La carovana, di Marco Migliori, ore 23.56, 4185 caratteri



Avete tempo fino alle 23.59 di martedì 5 agosto, vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 (del resto avete solo 6 racconti a testa da commentare e un bel po' di giorni per organizzarvi).

I commenti ai racconti (con un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno premiati in questo modo (solo se postati in risposta a questo thread, indipendentemente dai commenti sui thread relativi ai singoli racconti):

- 15 punti bonus per chi commenta TUTTI i racconti.

- 5 punti bonus per chi commenta la metà dei racconti +1

Come al solito, ha valore questo CONTATORE per il conteggio dei caratteri.

Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati, se noterò qualche sgarro procederò all'eliminazione. Per farvi un'idea di come compilare la classifica visitate quelle delle ultime edizioni nella sezione FUCINA DELL'AGUZZINO.
Potete commentare i vari racconti nei singoli tread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata qui.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

Detto questo: BUONA EDIZIONE A TUTTI!

Edited by L'Inquisitore - 30/7/2014, 17:38
 
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Ceranu
view post Posted on 30/7/2014, 23:11




Commenti di Ceranu in ordine sparso.

Per sempre primavera, di Giulio Marchese

Ciao Giulio, piacere di conoscerti, e se è la prima volta, benvenuto a minuti contati.
Parto da una domanda, prima di affrontare il testo. Perché dilapidare il ben di Dio che ci è stato concesso? Hai sfruttato meno della metà delle battute concesse, con le quali avresti potuto dare più spessore al racconto.
Alcune note tecniche: i numeri sarebbe meglio scriverli in lettere, più volte hai usato le cifre. Per i dialoghi hai usato il doppio < e >, ti capisco, anch'io ho faticato parecchio a trovare il simbolo giusto (lo trovi tra i caratteri speciali. Io per mia ignoranza ne metto due a capo del racconto e poi faccio copia e incolla ogni volta. Considera che dimezza il numero di battute oltre ad essere più corretto). Manca la punteggiatura nei dialoghi, e le maiuscole, ma su questo ci saranno altri che potranno spiegarti meglio, io sto ancora cercando di capirci qualcosa. Poi ci sono alcuni refusi qua e là, mancano alcuni accenti e alcune virgole.
Veniamo al racconto: l'idea è interessante, ma come ti ho accennato prima è poco approfondita. Hai raccontato quasi tutto, senza dar modo al lettore di immaginare. Non ci sono immagini. Purtroppo non sono molto bravo a spiegarmi, ma penso che i “vecchi” del contest possano essere più precisi (tra i vecchi includo anche Beppe).
Spero di non risultare troppo petulante, ma ti assicuro che le critiche sono fondamentali per migliorare. Da quelle più accanite io ho tratto gli spunti migliori, e per le pacche sulle spalle c'è tempo. Spero di rivederti nella prossima edizione.
Ciao

Intensi rovesci di Filippo Santariello

Ciao Filippo, piacere di leggerti.
Dal punto di vista “tecnico”, sottolineo solo la mancanza di punteggiatura in alcuni dialoghi.
Per quanto riguarda il racconto sono dubbioso. Colgo la nota umoristica e l'apprezzo, ma ciò nonostante credo che manchi un minimo di sentimento nel protagonista. A parte il primo momento in cui vorrebbe urlare il resto è troppo tranquillo. Lo scritto di per se va bene, anche se la prima persona per uno che probabilmente si sta mangiando il proprio cervello, magari è un po' azzardata. Ma va bene. Per gusto mio non apprezzo i Flashback così lunghi, ma quello è solo un gusto personale. La nonnina è adorabile, mi piace molto, il protagonista invece lo trovo poco caratterizzato.
Ciao e alla prossima.

Ineluttabilmente, di Beppe Roncari

Ciao Beppe, complimenti.
Bellissimo racconto, ricco di citazioni. Stilisticamente ineccepibile. Mi ha intrigato da subito l'F., che chiaramente doveva essere un personaggio storico. Ma doverlo scoprire è stato ancora più intrigante. Devo ammettere che invidio la tua facilità di scrittura, ma soprattutto di improvvisazione.
Se devo cercare una pecca nel racconto è l'eccessiva conoscenza che necessita la lettura. Tutti i rimandi calzano a pennello, ma se non sapessi nulla sulla Prussia o su Nietzsche, rimarrei a dir poco basito.

Vita, di Diego Ducoli

Ciao Diego, ben trovato.
Bella prova. Anche se manca la punteggiatura nei dialoghi, ma stavolta ci sono gli spazi. Buono il ritmo, emozionante la storia. Hai reso benissimo i sentimenti dei due protagonisti. Se devo cercare un cavillo è la semplicità della scelta. Nonno nipote è uno dei più alla “moda”. Ma ciò non toglie nulla alla prova di spessore. Complimenti anche a te. Bravo.

Ciclopedalata catartica, di Filippo Puddu

Ciao Filippo, ben ritrovato.
Bello, il racconto mi è piaciuto. Ottimi i toni, tra il malinconico e il rabbioso. La pedalata è una bellissima metafora. Ma ho un appunto, una cosa che non mi convince molto. Le parti in cui sono in due non capisco perché siano al presente. Immagino siano dei ricordi del protagonista. Per il resto è un unico monologo interiore, che personalmente apprezzo, ma che può risultare leggermente pesante. Anche per te complimenti, soprattutto per alcune immagini veramente belle. Alla prossima.
Ciao

La carovana, di Marco Migliori

Ciao Marco, piacere di rileggerti.
Ho apprezzato molto lo spezzone che ci hai regalato. Ma di esso si tratta. Una bella avventura, scritta bene, in un mondo post apocalittico, di cui si capisce ben poco. Chi sia questa gente, cosa stia facendo, per chi. C'è una lotta superiore, o sono dei semplici poveri che vengono assaltati. Questa storia meritava molto più spazio, molte più battute, almeno 15000. Mi dispiace veramente, perché rendi benissimo l'azione.
Ciao e alla prossima.

Classifica di Ceranu

Ciao ragazzi, ecco il momento più ingrato del concorso, la classifica.
Ammetto che ho avuto molti dubbi sui primi tre, ma alla fine ho premiato esclusivamente il gusto personale. Faccio i complimenti a tutti per lo sforzo, e per gli ottimi spunti.

1.Vita, di Diego Ducoli
2.Ineluttabilmente, di Beppe Roncari
3.Ciclopedalata catartica, di Filippo Puddu
4.Intensi rovesci, di Filippo Santariello
5.La carovana, di Marco Migliori
6.Per sempre primavera, di Giulio Marchese
 
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Callagan
view post Posted on 1/8/2014, 08:47




Commenti

Ineluttabilmente, di Beppe Roncari

Ciao, Beppe.
Senza dubbio un testo ispirato, che ha un suo perché e un adeguato sviluppo. Ahi me, mi ci è voluto il commento di Francesco per poterlo godere e comprendere a pieno. Di per sé questo non è un tuo problema, dal momento che prendi atto che il tuo testo è destinato a un'élite di lettori: non perché chi non coglie i riferimenti *non riesce* a leggerlo, ma perché il testo acquista senso e valore in virtù delle citazioni.
Mi limito ora ai consigli che posso darti in virtù delle mie conoscenze. Rileggiti e rivedi il testo, dovresti pulirlo un pochetto: nulla di grave. A volte abbondi con gli aggettivi e con i dimostrativi: puoi invece alleggerire il narrato.
A proposito della voce narrante, ho avuto l'impressione che vaghi tra oggettività e soggettività: come se a volte fosse coinvolta nell'azione e altre volte completamente estranea. E' solo una mia impressione sbagliata? Non so, prova a farci caso e dimmi. ;)
Infine: hai fatti un bel lavoro, dai! :P

Per sempre primavera, di Giulio Marchese

Ciao, Giulio. Anche a te un caloroso ben arrivato! :)
I problemi di forma ti sono stati segnalati già da Francesco. Non sottovalutare questo aspetto: se un giorno dovessi inviare un racconto/romanzo per un concorso, o a una casa editrice, se non fosse formattato come si deve sarebbe scartato a priori.
Detto questo: la trama in sé può anche essere simpatica, ironica e irriverente, e il finale potenzialmente può far scaturire una grande e grossa risata; tuttavia, tutto questo potenziale è smorzato da una realizzazione non all'altezza.
Show don't tell. Mostraci cosa avviene, non dircelo: fai muovere i personaggi, falli interagire maggiormente tra loro, fagli vivere l'ambiente che li circonda. Puoi provare a farlo lavorando su questo stesso racconto, hai sacrificato quasi 3k di caratteri che puoi sfruttare in questo senso.
CITAZIONE
Parlarono seduti sul letto qualche secondo, poi lei gli consiglio di andare a lavarsi il viso

Per farti un esempio: qui dici, non mostri.
Stai attento agli accenti e ai refusi vari. Ti scordi spesso l'accento sulla "o": ho pensato a un problema col supporto utilizzato per scrivere...
Un altro appunto: quando concludi la battuta di un dialogo, vai a capo.
CITAZIONE
Ma Marco non lo guardava neanche il suo sguardo era stato rapito dalla stupenda bionda che sedeva annoiata al bar.

Un altro esempio. In questo caso devi stare attento alla punteggiatura: metti almeno una virgola dopo "neanche". Stai attento a non caricare troppo di aggettivi, che appesantiscono la narrazione: *bionda* *stupenda* e *annoiata* (lo stereotipo è cercato, vero?).
C'è da lavorare, certo, ma non ti arrendere. Ti aspetto il prossimo mese! ;)

Intensi rovesci, di Filippo Santaniello

Ciao, Filippo, e ben arrivato.
Sei in possesso di un buon stile, tanto che la lettura scorre via piacevole senza intoppi. Personalmente ho apprezzato, sopratutto nell'incipit, come gestisci gradualmente la narrazione. Ho giudicato credibile il flusso di pensieri del protagonista, ovvero cosa pensa e quando lo pensa.
Più che di struttura (flashback troppo lungo? non saprei) e di forma (pressoché assenti, al mio occhio), ritengo che i problemi riguardino la credibilità della storia e alcune situazioni... strane.
Quindi abbiamo una vecchina (una vecchina!) che non ammazza solo una persona, ma ben tre, presumibilmente molto più in forze di loro. Un intera famiglia. E sempre la *vecchina*, con le sue forze (?), solleva i corpi *morti* fino a disporli ordinatamente sulle sedie attorno a un tavolo.
Poi. Subito dopo, o almeno nella stessa giornata (perché i corpi non puzzano, cosa che il protagonista avrebbe altrimenti notato), si fa una bella doccia, si ripulisce dal sangue, e se ne esce di casa sotto il temporale: adesca un bel giovanotto, lo invita a casa, lo tramortisce e lo invita a mangiare.
Io, la nota umoristica, non l'ho colta. E il racconto mi pare, semplicemente, improbabile.
Mi scuso se sono stato eccessivamente duro, ma mi premeva farti comprendere l'importanza della *credibilità* di una trama: passi anche, nell'assurdo (che nel caso, va incentivato), la vecchiettina che fa fuori la famiglia e la mette a tavola... ma poi, perché esce di casa subito dopo? Perché deve adescare uno sconosciuto?

Vita, di Diego Ducoli

Ciao, Diego.
A mio parere il tuo racconto raggiunge quell'obbiettivo che, credo, tu eri andato a prefissarti. Con lo scorrere della narrazione avviene l'armonioso, doloroso e bello tanto quanto naturale passaggio di consegne: come il rinnovarsi della vita.
Buona anche la realizzazione, mi è piaciuto come l'hai scritto. Unica perplessità riguarda lo stacco tra presente e flash back. Spiego nel modo più semplice possibile:
Concludi il primo paragrafo con Marcello che prende il posto del nonno nel raccontare i suoi ricordi. Il suggerimento logico è dunque che il successivo flashback derivi da quel racconto. Ma così non è.
Palesemente, il flashback avviene esclusivamente nella testa di Giobbe.
Diciamo che "inganni il lettore". Ma puoi rendere meno traumatico questo distacco logico con un piccolo accorgimento. ;)
Ho notato alcune sviste nel finale:
CITAZIONE
Marcello, si schiarì la voce, cercando di riprendere la narrazione, ma le parole si strozzarono.
Giobbe non si vergognava più delle sue lacrime, ne il nipote delle sue.

La virgola non si mette mai tra soggetto e verbo. Mentre il né va accentato.
CITAZIONE
lento,effimero

Qui invece ti è semplicemente saltato uno spazio. ;)

Comunque un buon lavoro, bravo. :)

La carovana, di Marco Migliori

Ciao, Marco. Non ho potuto far altro che apprezzare tanto il tuo racconto. Ogni tanto ci provo anche io (non in questa tornata) a delineare mondi e situazioni complesse in pochi caratteri, lasciando intuire tutto il resto. Tu ci sei riuscito alla perfezione e ancora una volta sei stato un modello.
Mi piace come hai interpretato la specifica, mi hai incuriosito sul mondo che hai creato e mi è piaciuto immaginarmelo da me. Unico appunto riguarda l'ultimissima parte: ho capito dalla prima lettura quello che succede, tuttavia la dinamica mi sembra macchinosa e poco chiara. Non so però se si tratta di un problema mio da lettore o tuo: vedi un po' che ti dicono gli altri. ;)
Complimenti e alla prossima!

My Way, di Francesco Nucera

Ciao, Francesco. Ed eccomi qui.
La nota positiva del racconto è la narrazione, che scivola via efficace e fa progressivamente entrare il lettore nella testa del personaggio. Tecnicamente ci sei. A mio parere, invece, la trama pecca di banalità, e non ci sono abbastanza elementi di innovazione che vadano a far concentrare l'attenzione su altro (c'è chi dice, a tal proposito, che ormai si è scritto tutto di tutto, e quel che conta ora è *come si scrive*. Bah, io non condivido in toto, comunque). Questo mese ho "festeggiato" un anno su MC, e di trame simili a queste (per non dire identiche) ne ho lette tante. Poi, per carità, a molti piacciono queste storie; personalmente invece ti suggerirei di osare di più con la fantasia.
A livello di credibilità, invece, mi sorgono un po' di dubbi nel finale: per quanto uno possa essere sadomasochista, può davvero godere nell'essere eviscerato e non provare un dolore atroce che lo porta a una morte atroce? :blink:

Classifica

  1. La carovana, di Marco Migliori


  2. Vita, di Diego Ducoli


  3. Ineluttabilmente, di Beppe Roncari


  4. My Way, di Francesco Nucera


  5. Intensi rovesci, di Filippo Santaniello


  6. Per sempre primavera, di Giulio Marchese

 
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L.Filippo
view post Posted on 2/8/2014, 15:04




COMMENTI

- La carovana.

Ciao Marco, se me lo permetti muovo un paio di critiche al tuo racconto: la prima riguarda il tema “L’inverno sta arrivando”, che secondo me non hai rispettato se non in chiusura di testo in modo piuttosto sbrigativo come se scrivendo avessi preso una direzione e solo all’ultimo ti fossi ricordato di raddrizzare il timone, o forse sono io che non ho colto ulteriori riferimenti durante la lettura. La seconda critica ha a che fare con la scorrevolezza del testo. Vi ho trovato impurità e acredini, sia nella costruzione dell’azione che nelle dinamiche tra i personaggi, che non mi hanno permesso di leggerlo con disinvoltura. Spesso sono stato costretto a fare retromarcia su periodi appena letti perché il loro senso mi appariva vago e poco nitido. Ciao e a presto!

- Ciclopedalata catartica

Il tuo racconto, Filippo, è di sicuro catartico nel senso che trasmette abbastanza bene la sensazione di purificazione che il giro in bici offre al protagonista disperato d’amore, tuttavia non ho apprezzato la scelta di costruire i flashback al presente (mi hanno portato fuori strada) e soprattutto mi sembra che non tu non abbia rispettato a pieno il tema proposto dall’Inquisitore. A parte l’ambientazione uggiosa non mi pare che l’avvicinarsi dell’inverno abbia un suo peso nella storia. Altro particolare chi mi ha lasciato perplesso è: cos’ha da disperarsi ‘sto qua se è stato lui a mettere le corna alla ragazza? Avrebbe funzionato di più se fosse stata lei a trombarsi un altro. Au revoir!

- Vita

Anche in questo caso, non me ne voglia l’autore, il racconto non rispecchia il tema proposto e la storia non mi ha appassionato. Ho riscontrato un paio di errori d’ortografia: “un estate” senza apostrofo e “ne” senza accento. La sintassi è favorita dall’utilizzo di frasi brevi e di conseguenza la lettura è scorrevole, però ripeto: la storia mi è sembrata proprio fiacca. Ciao Diego e alla prossima!

- Per sempre primavera

Ciao Giulio. Fammi capire: hai raccontato un party di vecchie cariatidi trasformatesi in baldi giovanotti che allo scadere della mezzanotte tornano mummie decrepite? Okay. Però perché tutto ciò? E soprattutto: dove sta l’inverno? Ah, ho capito. L’inverno sta nell’inferno della senilità che coglie tutti di sorpresa. Era questo che intendevi? Io ci sono arrivato (o forse no?) ma non so se il concetto arriverebbe a tutti. Ci sono parecchi errori ortografici riguardanti i verbi al passato remoto senza accento e “mezzanotte” si scrive attaccato. Al di là di questo, ho apprezzato la strizzatina d’occhio a Shining sul finale.

- My way

Francesco, credo che questo racconto, che è quello che colloco al top della classifica, avrebbe potuto essere più efficace nel momento in cui tu avessi sfruttato meglio il tema dell’inverno e curato di più la psicologia del personaggio. Avendo tra le mani un assassino che, per propria patologia, uccide solo col freddo, non l’avrei descritto come un animale pronto a uccidere anche d’estate. Avrei costruito una figura più delicata, intima e introspettiva, che magari, proprio perché l’estate quest’anno non arriva mai, decide di ammazzare anche in agosto. Occhio a un’altra cosa: tutto si svolge all’estero ma il maniaco parla italiano e gli rispondono in italiano. Non era meglio ambientarlo direttamente in Italia?

- Ineluttabilmente

Ciao Beppe, hai costruito il racconto affidandoti a una prosa non sempre scorrevole, interrotta da molta punteggiatura che ha reso la lettura difficoltosa. Ma il problema del racconto non è questo, quanto la storia che hai voluto raccontare, perché sinceramente non l’ho capita. Dirai: “Be’, scemo te!” Forse, però non posso non ammettere che mi sia sfuggito il senso della faccenda e lo scopo del protagonista, che pare debba morire da un momento all’altro come se conoscesse il proprio destino. È questo l’inverno che hai voluto raccontare? Un freddo interiore, una sensazione di rinuncia e abbandono, una sconfitta che però non si concretizza e lascia l’amaro in bocca per ciò che sarebbe potuto essere e non è stato? Ti faccio anche notare che un paio di volte il pensiero esterno del narratore è ripreso dal discorso diretto dell’oste e questo ha disturbato la lettura. A presto!

CLASSIFICA

- My way
- Ciclopedalata catartica
- Per sempre primavera
- Vita
- Ineluttabilmente
- La carovana

Ciao a tutti e buon fine settimana!
 
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Geppetto
view post Posted on 4/8/2014, 13:50




Ineluttabilmente di Beppe Roncari

Ciao Beppe e ben ritrovato.
Un pezzo non per tutti, e purtroppo non per me.
Il buon F. è solo un vago ricordo delle superiori, ammetto che sia il contesto che le molte citazioni mi sono per lo più oscure.
Per farti un paragone: è come leggere un bellissimo libro di chimica sapendo solo cos'è un atomo.
Nonostante questo il brano mi ha lascito una sensazione piacevole, ma la non comprensione pesa molto sul mio giudizio.
Mi spiace, avrei voluto premiare questo brano, ma l'ignoranza (la mia) non mi permette di apprezzarlo a dovere. Alla prossima

My way di Francesco Nucera

Ciao Francesco
Un brano sicuramente nelle mie corde, freddo e spietato.
Sembra la classica storia di un assassinio, ma poi stravolgi il tutto invertendo vittima e carnefice, e la vittima è pure soddisfatta.
Lo stile è ormai assodato, la lettura scorre veloce e senza particolari intoppi.
Niente da dire mi è piaciuto.

Intensi rovesci di Filippo Santaniello
Ciao Filippo
Una storia “non senso”, se mi permetti.
Una situazione totalmente irreale, e al limite dell'assurdo. Mi piace.
La vecchia è caratterizzata molto bene, anche i dialoghi ben strutturati.
L'humor nero lo apprezzo molto come le scene sanguinolente.
Un po' di approfondimento sulle sensazioni del protagonista avrebbero dato un tocco in più.
Ho letto le risposte hai commenti, spiegare un racconto del genere è come gettare acqua sul fuoco,
lascia al lettore il piacere di immaginarsi il tutto.
Ok potevo anche saltarli ma ormai...
Ottima prova

Per sempre primavera di Giulio Marchese

Ciao Giulio e ben arrivato a MC.
Una buona idea buttata giù troppo in fretta e lasciando troppi punti in sospeso.
Il brano è troppo raccontato e poco mostrato, i personaggi non lasciano segno, chi sono sti anziani che si fingono giovani? É una magia? Una sorta di Cenerentola moderna?
Anche l'impostazione dei dialoghi andrebbe rivista, ma sicuramente c'è gente più preparata di me che potrà spiegarteli.
Alla prossima.

La carovana di Marco Migliori

Ciao Marco e ben ritrovato.
Mi hai lasciato un po' perplesso.
Temo di non aver capito pienamente il brano.
Ambienti tutto in un palazzo,un mega ufficio, ma perchè una carovana dovrebbe passare da li?
Forse vari personaggi sono una qualche metafora della vita dell'impiegato?
Perché in un mondo in rovina i server funzionano ancora?
Il passaggio finale è un po' oscuro, lo rivedrei l'azione mi sembra un po' confusa.
Ciclopedalata catartica di Filippo Puddu

Ciao Filippo
Bel brano. Un po' alla “Jack Frusciante” ma più rabbioso e maturo.
Dipingi delle bellissime immagini, sia nelle ambientazioni che nei sentimenti.
Una storia d'amore finita, non spieghi se il motivo è giusto o sbagliato e non è nemmeno importante.
Le sensazioni del protagonista sono forti e ben si sposano con il contesto.
La scelta del presente per i flashback non mi ha dato particolari problemi, anzi in prima lettura non ci avevo neanche fatto caso.
Bella prova.



CLASSIFICA

1)My way di Francesco Nucera
2)Intensi rovesci di Filippo Santaniello
3)Ciclopedalata catardica di Filippo Puddu
4)Ineluttabilmente di Beppe Roncari
5)La carovana di Marco Migliori
6)Per sempre primavera di Giulio Marchese




 
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Giulio Marchese
view post Posted on 5/8/2014, 16:44




Ineluttabile - Beppe Roncari
Bel testo, ricco di descrizioni e citazioni. Però francamente non mi ha emozionato e in certi passaggi ho avuto difficoltà a capire cosa stesse accadendo. Poi per quanto riguarda i miei gusti personali non apprezzo i testi con molte citazioni quasi esplicite e che puntano tutto sulle citazioni stesse. E' come se l'autore dicesse "è un testo per pochi, se non lo capisci vatti a leggere harmony!" e la cosa cozza con la mia visione della letteratura in generale che dovrebbe essere didascalica e accessibile a tutti. Ma questa è la mia opinione.

My way - Francesco Nucera
Bello davvero, sa di tipico noir ma funziona veramente bene. L'unico difetto per me é che il tema è trattato marginalmente, anche perché poi l'assassino è lei quindi che lui lo faceva d'inverno mi sembra marginale, però davvero ben scritto si legge che è un piacere.

La carovana - Francesco Migliori
Adrenalinico. L'azione è descritta molto bene e mi sono immedesimato molto nei personaggi. Purtroppo l'ambientazione e poco caratterizzata e quindi la trattazione del tema non si coglie. Poi c'è il problema che se stanno all'interno di un edificio tecnologico ideato al fine di proteggersi dall'inverno (questa è l'interpretazione che ho dato) perché si spostano in carovana non c'era un modo migliore? Mi è piaciuto molto anche che sia una sorta di attacco alla diligenza che io personalmente immagino in una steppa semi-deserta e afosa, mentre qui si svolge in un ambiente chiuso e freddo.

Intensi rovesci - Filippo Santaniello
Molto splatter. La vecchina sadica e folle che ammazza tutti per un motivo banale mi è piaciuta molto, di meno mi è piaciuto il protagonista, poco caratterizzato, sembra quasi viva una situazione normale. Poi non ho ben colto il nesso con il tema, un estate fredda come l'inverno e quindi? Mi è piaciuto molto il flashback e la vecchina simpatica che si trasforma in "mostro" e la metafora della lingua.


Vita - Diego Ducoli
Emozionante. Emozionante davvero, in pochissime righe si entra completamente nei personaggi. Poi mi è piaciuto immaginare (anche se non vi sono indizi in tal senso) che il nipote non si trovasse davvero li ma fosse il nonno a immaginarlo, il che spiegherebbe perché il primo comincia a raccontare la vita del secondo oltre a rendere meno traumatico lo stacco che porta al flashback. Dai commenti si capisce che non era tua intenzione, ma io l'ho interpretato così e mi è piaciuto tanto.

Ciclopedalata Catartica - Filippo Poddu : Mi è piaciuto molto il tono che hai saputo dare all'intero flusso di coscienza. Anche la metafora della pedalata e i flashback l'unica pecca è che la storia è troppo personale. Ci si può immedesimare se si sono vissute situazioni simili però in un
certo senso lascia il tempo che trova. Il tema del carpe diem è abusato e non mi sento di condividerlo al cento per cento. Comunque un ottimo racconto forse uno di quelli che ha centrato meglio il tema. Anche se l'inverno per il protagonista in realtà è già arrivato.

Classifica:

1. Vita - Diego Ducoli
2. My way - Francesco Nucera
3. La carovana - Francesco Migliori
4. Intensi rovesci - Filippo Santaniello
5. Ciclopedalata Catartica - Filippo Poddu
6. Ineluttabilmente - Beppe Roncari

Ciao a tutti alla prossima!! ^_^
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 5/8/2014, 17:05




Ricordo che stasera alle ore 23.59 scade il termine per la consegna delle classifiche. Entro giovedì posterò i miei commenti e la mia graduatoria. A seguire la classifica generale.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 5/8/2014, 22:59




Classifica

1. Vita – di Diego Ducoli
2. My way – di Francesco Nucera
3. Ciclopedalata Catartica – di Filippo Puddu
4. Intesi rovesci – di L. Filippo Santaniello
5. La carovana – di “Marco Migliori”
6. Per sempre primavera – di Giulio Marchese


Ciclopedalata Catartica – di Filippo Puddu
Ciao Filippo, benritrovato.
Il tuo racconto sembra quasi una canzone. Però, come altri, mi pare che tu sia andato un po’ fuori tema e abbia tutto “raccontato”, anche bene, anche con belle immagini, ma senza trama, senza svolgimento e senza capovolgimento finale.
Premio però la bella scrittura con un posto alto in classifica. Alla prossima!

Vita – di Diego Ducoli
Ciao Diego, benritrovato.
Senza citarlo, tu affronti però il tema. L’inverno che sta arrivando per il nonno è la morte, non c’è bisogno di dirlo per capirlo.
Tuttavia il testo manca di qualcosa, anche nel tuo caso mi pare che sia una scena inframmezzata da un piccolo racconto ma senza trama, senza svolgimento e senza capovolgimento finale. Sorry. Tuttavia, per l’aderenza al tema, scali posizioni in classifica.
Refusi: “Un estate” con l’apostrofo: “Un’estate”. “ne” senza accento “né il nipote delle sue”.

La carovana – di “Marco Migliori”
Ciao Marco, benritrovato. Mi spiace, il tuo testo mi lascia piuttosto freddo. È tutta azione ma non c’è trama, tessuto, svolgimento, avvenimenti, come un film d’azione con troppe scene di guerra.
Mi ha ricordato molto il clima ideale di Snow Piercer, ma lì l’azione si svolge su un treno in corsa in un mondo piombato in un eterno inverno, non in un palazzo di un mondo post-apocalittico… dove però l’elettricità per alimentare l’impianto di raffreddamento dei server funziona ancora… irrealistico. Se glielo raccontava suo nonno, anche il gas freon o altro se ne sarà andato da tempo, se spegni un frigorifero non rimane freddo senza aggiunta di energia.
Anche il gancio con il tema è abbastanza pretestuoso. Ciao!

Intesi rovesci – di L. Filippo Santaniello
Ciao Filippo, benritrovato. Costruisci una bella scena horror, con tutti gli elementi del caso e un po’ di sano umorismo. Qualcuno degli altri che hanno commentato ha pensato che la vecchia desse da mangiare al protagonista il suo cervello forse per un parallelismo con uno dei libri di Hannibal the Cannibal. Ho avuto bisogno del tuo commento per capire che la lingua da mangiare fosse un’allusione della vecchia a tenere la bocca chiusa e che poi lo avrebbe lasciato andare… Personalmente, questa rivelazione mi pare indebolire e non rendere più forte il racconto.
PS. Ma quasi non ci pensavo. Ma l’inverno? Solo le previsioni meteo. No, non regge. Sorry, temo che anche tu sia andato, come molti altri, fuori tema.

My way – di Francesco Nucera
Ciao Francesco, benritrovato. Purtroppo, il tuo testo personalmente non mi convince e non lo trovo aderente al tema proposto per questa edizione. È proprio tirata per i capelli la frase “non avrebbe più visto l’inverno”.
Sugli altri punti hanno già parlato gli altri, ma io sottolineo un elemento essenziale di problematicità, a mio pare l’Elemento di problematicità con la “E” maiuscola. Il brusco testacoda del personaggio. Prima godeva nell’infliggere dolore. Ora nel riceverlo? “Non avrebbe mai interrotto quel piacere.” fa a cazzotti con “Estasiato, pensò a quante puttane avevano goduto grazie a lui.”
Anche nel voler tirare in ballo il Vangelo: “Fa’ agli altri quel che vorresti fosse fatto a te stesso.” la psicologia del personaggio non regge… Almeno a mio pare, mi spiace.
La posizione bassa in classifica, però, è dettata soprattutto dall’essere andato fuori tema.


Per sempre primavera – di Giulio Marchese
Ciao Giulio, bentrovato. Purtroppo non ho apprezzato troppo il tuo pezzo, anche lasciando perdere il fatto che lo hai scritto in fretta. Ti avevo segnalato un refuso prima della scadenza del tempo massimo ma non lo hai corretto. Forse stavi scrivendo sul cellulare?
In ogni caso, il brano non è un racconto compiuto ma solo una scena. Mi ha ricordato quella del film Shining in cui Jack Nicholson viene attirato nella camera maledetta, vede una bellissima donna fare il bagno e poi si trova a baciare un corpo in decomposizione.
Nel contesto, una scena come quella è fra le più spaventose del film. Senza un contesto, come nel caso del tuo racconto, mi lascia piuttosto freddo, non emozionato. O almeno questo è il mio parere personale.
Alla prossima, ciao!
 
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sgerwk
view post Posted on 5/8/2014, 23:39




Vabbe', ormai sono fuori tempo massimo... Comunque, i miei commenti sarebbero stati questi:

1. Ciclopedalata catartica
Nonostante la storia non abbia di per sé niente di particolare, è resa molto bene il percorso in bici, le sensazioni del protagonista e il suo riflettere su quello che è successo. In questa edizione è il racconto che ha reso meglio nella sua interezza, dall'inizio alla fine: funziona sia la strada in bicicletta che i singoli riassunti, che in pochi flash fanno capire cosa sia successo senza perdersi in infodump.

2. Ineluttabilmente
Senza leggere i commenti non avevo capito chi era il misterioso F. del racconto, e in effetti mi mancava qualcosa. Nonostante le informazioni che mi mancavano, ero comunque stato preso dal fascino dell'ambientazione, sia per quello che riguarda il realismo della scena che il senso di progressiva distruzione che si percepisce dalle parole del protagonista. Rovina parecchio il finale, che ho trovato piuttosto scontato, ed è il motivo per cui questo racconto è al secondo posto.

3. My way
L'idea del serial killer che ammazza d'inverno e fa il cantante d'estate è bella. Penso però che avrebbe reso meglio su una storia forse surreale, e comunque meno prevedibile di questa: la donna che attira con il sesso per poi uccidere, e la vittima che si vendica, credo sappiano un po' troppo di già visto per poter funzionare.

4. Per sempre primavera
Ci sono diversi problemi di scrittura, in particolare accenti, numeri scritti con le cifre e virgolette caporali, ma sono cose di poco conto, facili da sistemare. Di questo racconto ho apprezzato la resa tutta in termini di scena, con pochissimi dettagli spiegati (quello alla fine penso fosse necessario, quindi ci stava). L'idea non penso fosse molto originale. Qui è usata per questa sorta di festa dell'illusione, che però non ho capito cosa faccia franare: se è la mezzanotte, perché nessuno prepararsi? E cosa c'entra l'inverno? Forse perché l'illusione spariva all'arrivo dell'inverno? A parte che non si capisce, ma anche in questo caso se ne sarebbero dovuti ricordare.

5. Vita
Mi è sembrata un'interpretazione un po' forzata del tema. Più che l'inverno, per il protagonista mi pare che stia arrivando la morte. Penso che ad altri questo tipo di storie possa piacere, ma a me sempre meno... Va detto che ci sono alcuni elementi che ho apprezzato in modo particolare, per esempio il realismo da storia vera della scena sulla spiaggia, e anche lo scambio di battute fra nonno e nipote.

6. Intensi rovesci
L'inizio ha un suo fascino, con quel procedere per gradi: dalle previsioni del tempo al vestito della presentatrice, per poi allargare la scena a lui legato. Da qui in poi però non mi ha convinto. C'è una persona che ne attira un'altra in casa per poi stordirla, legarla e tenerla prigioniera. La spiegazione stessa non mi quadra: d'accordo che la vecchietta non vuole andare al mare, d'accordo che ha ucciso tutti, ma adesso perché rapire lui?
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 7/8/2014, 23:07




Chiedo scusa a tutti, ma non potrò chiudere l'edizione prima di sabato causa impegni lavorativi.

Stay tuned.
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 9/8/2014, 18:51




Ecco la mia classifica... Questo mese il clima invernale vi ha un po' spenti... Spero tornerete belli in forma dalle vacanze.

1) Vita, di Diego Ducoli
Un racconto ben scritto, empatico. Manca contrasto, quello è vero, manca anche una storia articolata, ma si parla di una vita che si sta spegnendo, di un passaggio di generazioni, probabilmente per l'autore è anche un racconto personale, non si può che apprezzarlo. Il tema non è richiamato direttamente, ma se l'inverno è inteso come la fine di un percorso allora lo posso accettare.
2) My Way, di Francesco Nucera
Il finale mi piace con quel ribaltamento di ruoli che non viene visto da' killer come punizione, ma come benedizione e non in senso salvifico, ma proprio filtrato attraverso la sua mente malata. Manca, nel testo, il raccordo fra il suo vivere l'estate, la sua passione per la musica, e il suo essere killer, qualche elemento determinante per il suo esserlo diventato. Il tema c'è, tirato per i capelli come in molti altri racconti dell'edizione, ma c'è.
3) Ineluttabilmente, di Beppe Roncari
Un racconto difficile da valutare. Molto ben scritto, ben controllato, fluido, ricco di spunti da una parte. Incredibilmente ermetico e destinato a una cerchia ristretta, non fruibile da tutti, dall'altra. In questo caso, considerata la difficoltà del testo e l'estremo equilibrio interno, decido di premiare l'autore, ma occhio che, per come la vedo, un racconto deve essere rivolto a tutti senza necessitare di googlate per essere compreso.
4) Ciclopedalata catartica, di Filippo Puddu
Un testo scritto molto bene, con ricchezza di linguaggio e fluente nel suo scorrere. Momenti felici e fragili, tempi più lunghi per lenire le ferite, ci sta. Non mi convincono i pezzi dialogati, per quanto riguarda la situazione: sembra un unico pezzo diviso in due e allora mi dico che la tipa doveva essere davvero disturbata (o ancora bimba) per reagire così violentemente. E qui sorge il problema: stiamo parlando di chi? Adolescenti? Adulti? La situazione viene resa indeterminata proprio dall'esempio scelto e il tutto perde un pelo d'impatto perché non si capisce più a quale tipo di maturità va rivolgendosi il racconto.
5) Intensi Rovesci, di Filippo Santaniello
Ottimo lo stile, si legge che è un piacere. Molto interessante la vecchina, anche se pare davvero improbabile che riesca a inscenare questa situazione in poche ore, meglio sarebbe stato, anche per una questione di "forza", se il protagonista fosse stato un vecchietto debole solo all'apparenza. Il tema è infilato un po' a forza e non risulta caratterizzante il racconto finendo per sembrare più una battuta saltuaria. Il vero problema sta nel finale, con quelle mani LIBERE che possono stringere coltello e forchetta che arrivano così a gratis, dato che il lettore, come descritto nel racconto stesso, immagina che il protagonista sia legato alla sedia in modo da non potersi muovere, visto che contrariamente potrebbe avere facilmente ragione di una vecchina che nel frattempo ha perso il vantaggio dell'effetto sorpresa.
6) La carovana, di Marco Migliori
Il racconto dell'assalto a una carovana negli stretti spazi di corridoi e uffici abbandonati, sigillati a un mondo stile "The day after tomorrow"... Il problema qui è che la situazione è fin troppo banale e nulla accade che la renda interessante. Inoltre il finale, quello in cui si esplicita il tema, è scritto di fretta e si capisce quanto accade solo se a priori si conosce il tema stesso per cui il lavoro è nato. I personaggi stessi sono solo nominati, mancano di qualunque caratterizzazione che vada oltre il vecchio/giovane. Marco, questo è un racconto non in linea con la tua normale produzione, non l'avessi saputo tuo per la firma accanto al titolo non avrei potuto capire che dietro ci fossi tu.
7) Per sempre primavera, di Giulio Marchese
Il racconto necessita di una revisione sia nella punteggiatura che nella forma, probabilmente la prima partecipazione a Minuti Contati ha lasciato il segno costringendo l'autore alla fretta. Inoltre non ho trovato l'attinenza al tema. Per finire, mancano le necessarie informazioni per permettere al lettore di comprendere e apprezzare la storia, un pieno utilizzo dei caratteri concessi avrebbe aiutato.
 
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10 replies since 30/7/2014, 13:21   179 views
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