Nero Cafè Forum

Il rasoio di Occamo, Angelo Frascella

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Angelo Frascella
view post Posted on 18/9/2014, 23:57




Mi piacciono i temi di fantasia, ma il professor Occamo non ce li dà quasi mai.
La traccia era “La rivolta degli animali”. Ho appena finito di leggere il mio racconto alla classe. Mi sento svuotato, come un padre che abbia sacrificato il figlio a qualche dio.
Occamo mi guarda attraverso quegli occhiali a specchio, così non so se la bestia che si porta dentro è pronta a mordere.

A
“Bravo, Piero, hai scritto un gran bel racconto.”
Vorrei mettermi a saltare davanti alla cattedra.
I compagni applaudono.
“Mi hai fatto emozionare” sussurra Clara, rossa in viso. La sento solo perché è in prima fila.
A fine lezione, quando tutti sono usciti, mi avvicino Occami : “Professore, crede potrei diventare scrittore, da grande?”
Lui sorride, forse per la prima volta in tre anni di scuola: “Credo che tu abbia la stoffa. Ma il talento senza applicazione non porta da nessuna parte. Ti consiglio di leggere tanto, di studiare e, intanto, di non smettere mai di scrivere.”
Faccio qualcosa che non mi sarei mai aspettato: lo abbraccio. Da stasera, decido, raddoppierò il tempo dedicato a lettura e scrittura.

B
“Piero, ti rendi conto di che storia infantile tu ci abbia propinato? Lascia perdere. Non fa per te.”
I compagni iniziano a ridere. Clara ha gli occhi lucidi. Distolgo lo sguardo: so di piacerle, ma sono troppo stupido per lei.
Ha ragione il mio amico Paolo. Inutile pensare di iscrivermi al Liceo. Andrò all’Alberghiero con lui.

A.
“Auguri al mio nipote da 110 e lode!”
Vorrei urlare che la laurea in Ingegneria l’ho presa solo per fare contenti i miei. Non vedo l’ora che finisca la festa, per stare solo con Clara. Leggeremo i nostri racconti, abbracciati di fronte al mare.

B.
“Non ne posso più di alzarmi la mattina alle tre, per andare a lavorare in pasticceria”.
“Fai ancora in tempo a iscriverti all’università, sai?”
Papà non vuol accettare che io non sia quel pozzo d’intelligenza che desiderava.
“Uffa.”
“E pensare che, fino alla terza media, ti piaceva tanto studiare.”
Ha ragione Paolo: dovrei iscrivermi all’università e fingere di fare qualche esame. Mio padre, per un po’, sarebbe contento e io potrei godermi la vita.

A.
“Il tuo romanzo è un dannato capolavoro, ma oggi, Piero, nessun vuol leggere capolavori. Il pubblico cerca storielle da dimenticare dopo un paio di giorni. Scrivi qualcosa di commerciale. Che ne so, un libro sentimentale che faccia piangere le donne o uno young adult di plastica. Quando sarai famoso, ti pubblicheranno anche questo, pagandolo a caro prezzo. Che ne dici?”
Sono tentato di cedere, ma mi viene in mente la voce di Clara: “Sei sicuro che fare l’ingranaggio dell’editoria usa e getta sia l’alternativa al tuo lavoro schifoso? Piuttosto, licenziati e trova un impiego che ti soddisfi.”

B.
Che genio Paolo, quando mi ha trascinato ai provini del Grande Fratello. Mai avrei immaginato che mi avrebbero preso e tantomeno, di vincerlo.
Ora mi pagano per andare in discoteca! Che ficata! E questo tipo dice che, se gli firmo il contratto, mi pubblica un Best Seller. Vinciamo pure lo Strega, qualunque cosa sia.
“Signor Dondamori, io non so scrivere un libro.”
Lui ride: “Il libro non devi mica scriverlo! Basta che mettiamo il tuo nome in copertina.”

A.
“Professore, ci racconta la storia di come ha lasciato il lavoro da Ingegnere, si è laureato in Lettere ed è diventato insegnante?”
Piero sorride: “Non ora, Sofia. Oggi voglio spiegarvi la struttura un racconto.”
“Professore, mio papà, nella libreria, ha dei libri con il suo nome sopra. Di nascosto ne ho letto uno. Mi sembrava bello.”
Arrossisco. Ha ragione Clara: anche se pubblico con una piccola casa editrice, avrei dovuto usare uno pseudonimo. Poi sorrido: che gusto c’è a pubblicare, se poi nessuno sa che sei stato tu?

B.
Sono famoso e ricco. I miei libri, vendono decine di migliaia di copie. Le televisioni fanno a gara per avermi. Le donne mi si gettano ai piedi.
Perché, allora, mi sento infelice?
La verità è che non merito niente di tutto ciò. La verità è che non ho nessuno che mi ami.
Dannato Occamo. È stata colpa sua.
So dove abita. Apro il cassetto e prendo il rasoio affilato, comprato qualche giorno fa apposta per lui. Stasera andrò a fargli visita. Almeno una cosa potrò dire di averla fatta con le mie mani.
 
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ilma197
view post Posted on 21/9/2014, 18:45




Mi è piaciuto. Nessuna delle due storie parallele risulta banale, perché in entrambe il protagonista incontra difficoltà e problemi. A un certo punto, pensavo che il protagonista della storia B sarebbe arrivato a coronare i suoi sogni letterari dopo il successo al Grande Fratello e la conseguente popolarità, mentre quello della storia A si sarebbe trovato a doversi accontentare di una vita mediocre con un lavoro che non gli piaceva. Invece, il finale dà soddisfazione al lettore riportando le cose al loro "ordine naturale".
 
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Ceranu
view post Posted on 21/9/2014, 23:15




Ammetto che ha una prima lettura non ero convinto. La storia mi sembrava un po' leggera. Poi mi sono immedesimato in Piero, e la cosa cambia. Per un banale commento cambia la sua vita, quindi ora mi tocca essere buono, non voglio causarti nessun trauma. Scherzi a parte, la storia è interessante, e lo è ancora di più per via della differenza abissale tra i due Piero. Dopo averci pensato molto sono giunto alla conclusione è una: non è Piero ad essere diverso, ma la persona che gli dice cosa fare. Da una parte c'è Clara, che lo stimola sempre. Dall'altra Paolo, che gli da consigli sempre peggiori.
In conclusione direi che è un buon racconto.
Ciao e alla prossima.
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 22/9/2014, 09:39




Grazie a entrambi per i commenti.

@Ceranu
CITAZIONE
Per un banale commento cambia la sua vita, quindi ora mi tocca essere buono, non voglio causarti nessun trauma

:lol: Mi hai fatto ridere
 
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ioreth
view post Posted on 22/9/2014, 10:03




Ciao, io sono nuova quindi abbi pazienza non so ancora bene come funziona e sicuramente non sono abbastanza preparata.

Quello che posso dire è che il tuo racconto mi è piaciuto e che l'ho trovato piacevole e scorrevole e amaro come spesso è la vita :)
 
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Olorin
view post Posted on 23/9/2014, 15:49




Interpretazione del tema davvero alla ‘sliding doors’, inteso come titolo dell’omonimo film. Le due alternative sono molto credibili e dettagliate. Dopo un iniziale evolversi delle due situazioni in linea con la positività e la negatività dei rispettivi inneschi, si ha in realtà un arricchimento di aspetti in contraddizione tra loro e passibili di opposte interpretazioni, a seconda del punto di vista dal quale le si osservi. Un approccio davvero complesso e coinvolgente che forse avrei lasciato più aperto nel finale dove deflagra il giudizio dell’autore, che per quanto mi riguarda, è in aperto conflitto col mio.
 
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sgerwk
view post Posted on 24/9/2014, 14:48




Da un certo punto di vista, è il racconto più fedele al tema: non ho visto il film, ma il riassunto su Wikipedia dice che se una delle due alternative va male, l'altra finisce peggio. In qualche modo è così anche qui: da una parte lo scrittore di poco successo poi si rivela essere in fondo l'alternativa migliore. Casomai mi viene da chiedere come mai l'altro si senta infelice all'apice del successo che prima lo soddisfava così tanto; l'omicidio sarebbe più giustificato casomai dopo che il quarto d'ora di celebrità è finito. Un refuso (doppio): "mi avvicino Occami" -> "mi avvicino a Occamo"
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 25/9/2014, 10:42




Ciao @Angelo, bel racconto! Niente da dire, mi è piaciuto e mi ha divertito, a parte il refuso “Occami” non ho niente da dire neanche sullo stile. Bravo. Aderente al tema, ho trovato divertente il riferimento al rasoio di Occam, originale l’andamento parallelo e comunque sottilmente inaspettato delle due storie. A questo punto di solito c’è sempre un “però” (“nella vita c’è sempre un però”, cantava Bersani, Samuele, non Pier Luigi). E si dice anche “tutto quello che viene prima del ‘ma’ non conta…” Ma… Ma… Ma il fatto è che qui, il “ma”, non c’è affatto.
Bravo, punto. Bel racconto. Ora leggo gli altri e se non ne trovo nessuno che mi colpisce o diverte di più ti metto alto alto in classifica! Ciao! Grazie! ;)
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 28/9/2014, 10:37




Graffiante, intelligente, non banale nel suo evolversi, un pelo imbolsito nella sua struttura ABABAB che va rivista per dargli un'oliata più efficace. Il tema è rispettato alla lettera. Un racconto più che buono che deflagra in corso di lettura proprio nel momento in cui il lettore pensa di aver capito tutto e che da lì in poi possa rischiare di ripetersi e morire in se stesso.
 
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8 replies since 18/9/2014, 23:57   144 views
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