Nero Cafè Forum

Luna, di Viviana Tenga

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ilma197
view post Posted on 18/9/2014, 23:19




“Lisa! Ma guarda, pensavo a te proprio ieri! È una vita che non ci vediamo, come stai?”
“Irene! Accidenti, è incredibile, viviamo così vicine e non ci vediamo mai! Non dirmi che questo è tuo figlio... È cresciuto così tanto dall'ultima volta... Marco, vero?”
Mirko guardò con diffidenza la signora con la giacca bianca che aveva appena fermato la mamma all'uscita del supermercato e sbagliato il suo nome. Non ricordava di averla mai vista, ma la mamma sembrava entusiasta di vederla. Quando posò a terra i sacchetti della spesa, Mirko perse ogni speranza di tornare presto a casa. Non vedeva l'ora di essere abbastanza grande per poter restare a casa da solo, così non avrebbe mai più dovuto accompagnare la mamma al supermercato. Per un po' la ascoltò parlare con la signora con la giacca bianca, ma presto si stufò.
Guardò verso il supermercato. Subito oltre la porta automatica era comparsa una bambina all'incirca della sua età. Indossava un vestito azzurro e aveva i capelli rossi legati in una lunga treccia. Era vicinissima alla porta, ma stranamente questa non si apriva.
“Ciao” disse la bambina. “Io mi chiamo Luna. Tu chi sei?”
“Ciao” rispose lui. “Io sono Mirko.”
“Mirko, con chi stai parlando?” chiese la mamma.
“Con la bambina che c'è dentro” disse Mirko, indicandola. “Si chiama Luna.”
La mamma lanciò un'occhiata verso il supermercato, poi sorrise e tornò a chiacchierare. In quel momento, la porta si aprì per far entrare un signore di mezza età. Mirko trattenne un'esclamazione di stupore nel vedere Luna scomparire e riapparire non appena la porta si chiuse.
“Sai, non c'è bisogno che parli ad alta voce” disse Luna. “Basta che pensi le parole e io ti sento lo stesso.”
Perché prima sei scomparsa?
La porta si aprì per far uscire due ragazze. Luna sparì di nuovo, per poi ricomparire quando le porte si richiusero.
“Non sono scomparsa. Solo, non mi puoi vedere a meno che non ci sia in mezzo un vetro sia nel mio mondo che nel tuo. E la tua mamma e la sua amica non mi possono vedere per niente, perché io non voglio. Le regole sarebbero che non dobbiamo farci vedere da nessuno, ma i miei genitori dicono che dai bambini ogni tanto si può, e dato che mi stavo annoiando e ho visto che ti annoiavi anche tu ho pensato che potevamo chiacchierare un po'.”
In che senso il tuo mondo? chiese Mirko, incredulo. Vuoi dire che vivi in un mondo diverso?
“Sì, proprio così. E noi che stiamo di qua possiamo anche fare delle cose che per voi sono impossibili, come mettere in contatto mondi diversi. Ma funziona tutto in modo complicato, ci sono tante regole, solo poche persone le sanno tutte. Nel tuo mondo qui c'è un supermercato, ma io sono a caso mia che sto guardando dalla portafinestra.”
E perché non puoi farti vedere dai grandi?
“Perché non devono sapere che esistiamo. Finché ci vedono i bambini non importa, perché se anche lo raccontano ai grandi loro non ci credono. Ma dei grandi non ci fidiamo, perché quando ancora quelli come noi passavano da un mondo all'altro, tanto tempo fa, se ci scoprivano ci bruciavano vivi. Così abbiamo deciso di vivere per sempre in un mondo tutto nostro. Mio papà dice che adesso non lo farebbero più, ma mia mamma non è così sicura che le cose siano davvero cambiate...”
Mirko rabbrividì.
Ma perché lo facevano?
Luna alzò le spalle.
“Non lo so. Mio papà dice che avevano paura di noi.”
“Beh, dai, allora ci sentiamo...”
Mirko si accorse che la mamma stava salutando la signora con la giacca bianca. Ma lui non voleva andare a casa, voleva restare lì a parlare con Luna...
Mi sa che devo andare. Però se vuoi puoi venire a trovarmi a casa mia.
“Non lo so, dipende da cosa c'è lì nel mio mondo. Bisogna che ci sia un vetro da tutte e due le parti.”
La porta si aprì, facendo sparire l'immagine di Luna.
“Dai, Mirko, andiamo a casa...”
La mamma lo tirò via. Mirko si voltò a guardare Luna che era riapparsa attraverso la porta.
“Però possiamo rivederci se vieni un'altra volta qui. Ciao!”
Mirko la salutò con la mano, sperando di rivederla presto.
“Cosa fai?” chiese la mamma.
“Saluto Luna.”
“Ah. La tua amica immaginaria?” chiese con un sorriso.
Mirko ci pensò un po' prima di rispondere. Era la mamma, ma era pur sempre una grande.
“Sì. Non esiste davvero.”
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 19/9/2014, 09:05




Carino :) Il commento arriverà invece con calma, ocio al refuso "a caso mia" e credo che la frase '“Beh, dai, allora ci sentiamo...”' sia di Mirko e pensata e quindi andrebbe in corsivo e senza virgolette. Ciao!
 
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ilma197
view post Posted on 19/9/2014, 20:26




La frase è della mamma... In effetti ero un po' in dubbio se si capisse o meno, a quanto pare non così bene... Comunque mi fa piacere che ti sia piaciuto :)
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 19/9/2014, 22:49




Dopo le prima battute del racconto, credevo si trattasse della solita storia di fantasmi. Invece mi hai stupito piacevolmente, con il seguito. Soprattutto mi è piaciuto il confronto fra il mondo dei grandi e quello dei piccoli, confronto che non viene solo dalle considerazioni esplicite di Luna, ma anche (e soprattutto direi), dalle differenze fra il comportamento degli adulti e quello dei bambini, a partire dall’errore dell’amica di famiglia nel ricordare il nome del bambino, fino all’incapacità della madre di capire il figlio. Molto più facile bollare, tutto ciò che fanno i bambini come gioco, che interrogarsi davvero su cosa pensino e sentano davvero.
 
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sgerwk
view post Posted on 21/9/2014, 17:05




Ottima prova, specialmente rispetto al realismo con cui sono resi i personaggi e la scena. Nonostante sia un racconto fantastico, e forse anche per questo, era fondamentale che sia il modo in cui le persone parlano e si comportano, così come anche l'ambiente e il modo in cui tutte queste cose sono filtrate dagli occhi infantili del protagonista, tutto questo venisse reso in modo ottimale. Il tema è centrato più che in altri racconti (dove la porta scorrevole magari poi si scopre essere girevole, o a ghigliottina, o non essere solo un passaggio qualsiasi). L'idea non è particolarmente originale, ma abbastanza; in ogni caso, la qualità della resa compensa. Unico dettaglio che ho trovato fuori posto è che il bambino non si stupisca di sentire la bambina parlare attraverso la porta chiusa.
 
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ioreth
view post Posted on 22/9/2014, 09:23




Ciao, io sono alla ia prima volta quindi abbi pazienza.

Il racconto mi è piaciuto, l'ho trovato scorrevole e "logico" dal punto di vista dei bambini, un'idea molto delicata e profonda allo stesso tempo.
 
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Ceranu
view post Posted on 22/9/2014, 17:29




Ciao Viviana e ben rivista.
La storia è carina, anche se il tema delle streghe (e il rimando ai roghi indica si parli di loro) non è originalissimo. Colgo l'occasione per complimentarmi con te per il tuo modo di scrivere, che risulta sempre molto coinvolgente. Leggendo i tuoi racconti è semplice immaginare tutta l'ambientazione. Ma in questo c'è un incoerenza che non mi convince. Non riesco a capire quanti anni abbiano i bambini. Mirko si comporta come un bambino di meno di sei anni. I dialoghi invece sembrano di bambini di quasi dieci. Nel caso fosse giusta la seconda ipotesi non mi spiego il comportamento della madre, che a quel punto avrebbe fatto qualche domanda in più.
Comunque nel complesso è un buon lavoro.
Ciao e alla prossima.
 
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ilma197
view post Posted on 22/9/2014, 19:02




Grazie a tutti per i commenti! :)

CITAZIONE (Ceranu @ 22/9/2014, 18:29) 
Non riesco a capire quanti anni abbiano i bambini. Mirko si comporta come un bambino di meno di sei anni. I dialoghi invece sembrano di bambini di quasi dieci. Nel caso fosse giusta la seconda ipotesi non mi spiego il comportamento della madre, che a quel punto avrebbe fatto qualche domanda in più.

Non ho pensato a un'età specifica, ma l'idea era tendente alla prima ipotesi. Mi sono sforzata di tenere i dialoghi il più semplici possibili, ma la cosa è stata difficoltosa e a quanto pare non riuscita del tutto.
 
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Olorin
view post Posted on 23/9/2014, 14:08




Bellissima idea questa di Luna che appare e scompare nel vetro delle porte scorrevoli. A mio parere però, soprattutto all’inizio, il racconto difetta un po’ di ritmo, con qualche ripetizione – vista/vederla, supermercato -, e anche la storia di Luna risulta un po’ asettica e non molto coinvolgente. Le domande di Mirko poi sembrano un po’ troppo adulte. Un bambino forse chiederebbe ‘ce li avete i videogiochi?’, ‘hai qualche potere strano?’, insomma… qualcosa di meno problematico e più immediato: infantile, insomma. Nel complesso però è un brano cui basta l’originalità dello spunto per risultare davvero gradevole.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 25/9/2014, 11:28




Ciao @Viviana! Come ti ho già scritto il racconto mi è piaciuto, come temi e atmosfere mi ha ricordato le storie di Doctor Who. Nessuna accusa di plagio in questo, anche perché l’idea delle due realtà parallele visibili solo attraverso il vetro o lo specchio è un classico, quindi l’originalità sta nella declinazione del tema e nello stile del racconto.
Entrambi mi paiono buoni. Il tema del mondo dei grandi confrontato con quello dei piccoli apre anche un’interpretazione sullo “scarto mentale” che fa alla fine Mirko: “Era la mamma, ma era pur sempre una grande.” “Porta scorrevole mentale” che si muove in lui. Ottimo e aderente al tema.
Bella prova. Alla prossima! :)
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 28/9/2014, 10:48




Racconto ben gestito in cui risulta pesante solo la parte centrale dove si lascia troppo spazio a spiegazioni sul perché e sul per come che in così pochi caratteri rischiano di essere davvero eccessive. Per il resto la situazione è ben resa e con la giusta delicatezza di tocco. Bello il finale in cui il giovane protagonista accondiscende la madre quasi compatendola per il suo esser grande. Bella l'interpretazione del tema, originale. Unico appunto: mi divincolerei dal parallelismo con il mondo delle streghe per cercare una via più originale.
 
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10 replies since 18/9/2014, 23:19   145 views
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