Nero Cafè Forum

Serenitá o Futuro

« Older   Newer »
  Share  
Ceranu
view post Posted on 19/9/2014, 00:04




Serenità o Futuro
di
Francesco Nucera


Marco osservò la piccola scalinata che portava allo studio medico. Due grossi leoni di pietra, con la bocca spalancata, fiancheggiavano l'ingresso. Sotto ognuno di loro c'era un nome. Serenità era rannicchiato a terra, con un ruggito simile a uno sbadiglio. Mentre Futuro, era acquattato pronto all'attacco, con i denti ben in vista. Marco alzò gli occhi al cielo. Nuvole nere coprivano il sole, rendendo ancora più tetra quella giornata.
Entrò e si trovò davanti una donna con un camice azzurro, che faceva il sudoku su una scrivania sgangherata.
Marco gli andò in contro.
«Mi scusi, io dovrei...»
«Lei è?» Chiese la donna.
«Marco Bianchi.»
La portinaia scrollando la testa, afferrò un registro e si mise a cercare.
«Prenda l'ascensore. Primo piano, corridoio di destra, stanza 321.» La donna ricominciò a fare i suoi conti.
Marco seguì le istruzioni e si trovò davanti alla porta 321. Sollevò il pugno pronto per bussare, inspirò profondamente, e si voltò per tornare indietro.
«Signor Bianchi,» Una ragazza, con dei grossi occhiali neri, si affacciò dalla porta. «la stavamo aspettando.»
Marco seguì l'infermiera trascinando i piedi.
Lo studio era accogliente, l'unica nota stonata era la filodiffusione. I Queen con “How want to live forever”.
«Attenda qui.»
Poco dopo comparve un uomo di qualche anno più giovane di lui. «Signor Bianchi, che piacere conoscerla. Io sono il dottor Selva. Siamo dispiaciuti per la scelta che ha fatto.» Il suo sorriso diceva il contrario. «Ma sappiamo benissimo che questo è un suo diritto.»
Il medico cinse il braccio attorno a Marco e lo accompagnò attraverso un lungo corridoio.
«Prima di tutto dobbiamo sbrigare due pratiche.» Disse il dottor Selva aprendo la porta del laboratorio. «Allora, lei è il signor Bianchi Marco?»
Marco annuì.
«Undici aprile millenovecentonovantasei?»
«Sì.»
Il medico si acciglio. «Ha solo settantaquattro anni!»
L'anziano fece spallucce.
«Veniamo al dunque.» Il medico si riprese subito. «Questo è il contratto.»
Marco afferrò il foglio che il dottore gli porse.
«C'è un errore.» Aggrottò la fronte. «Qui dite che darete a mia moglie solo centomila euro. Al CAFF mi avevano detto almeno il doppio.»
«Mi faccia vedere.» Il medico mise gli occhiali. «Nessun errore. L'aspettativa di vita è di centodieci anni, a mille euro al mese,» Il dottor Selva iniziò a parlare sempre più veloce. «la spesa sanitaria per un fumatore della sua età sarebbe di centomila, più un ricovero ogni tre anni...»
Quando il medico concluse con la stessa cifra, Marco non poté che annuire.
«L'Inps risparmierà trecentomila euro, quindi gliene riconosce la metà. Ma lei è libero di non accettare.» Il medico lo fissò in attesa di una risposta.
«No, le basteranno.» Marco abbassò la testa.
«Allora firmi e vada in sala.»
La ragazza con gli occhiali neri era ricomparsa. Marco si alzò e la seguì a testa bassa.
L'ultima stanza era vuota, al centro c'era una poltrona da dentista, e sulla parete in fondo due porte con gli stessi nomi dei leoni all'ingresso.
«Si sdrai lì e metta gli occhiali.»
Marco obbedì.
«Lo stato ci obbliga a farle vedere delle immagini dei suoi cari.»
«Gentili.» Ironizzò Marco.
«Nel frattempo io le farò un iniezione che la preparerà.»
«Gentile anche lei.»
Nel video c'erano tutti. Sua moglie Sonia, sua figlia Gisella e i suoi nipoti. Ridevano allegri, e ringraziavano il nonno.
«Allora ci porti in crociera?» La figlia era allegra.
«Sapevo che non ti saresti scordato del nostro cinquantesimo.» Sonia sorrideva come non gli vedeva fare da parecchio tempo.
«Dai nonno, così andiamo a vedere le piramidi.» Il piccolo Luca fu scaraventato da parte da Giada, la sorella maggiore.
«No, avevi detto che mi portavi ai Caraibi.»
Quando l'ago uscì dalla pelle di Marco, l'anziano si tolse gli occhiali.
«Cosa devo fare?» Chiese.
«Scegliere la porta. Al resto penseremo noi.» La ragazza mostrò un barlume di sensibilità.
Marco avanzò piano. Arrivò davanti alle porte e si bloccò. Alzò la testa e lesse ad alta voce.
«Serenità o Futuro»
Portò le mani al volto e massaggiò gli occhi gonfi di lacrime.
«Serenità.» Disse spostandosi verso la sinistra. In quel momento la fotocellula lo individuò e fece scorrere la porta.
Marco entrò, convinto che la sua famiglia l'avrebbe perdonato.

Nella fretta di postare non ho messo l'autore. Ho avuto dei problemi di connessione e ho dovito usare il cellulare. Ci sono problemi? Posso rimediare?
 
Top
L'Inquisitore
view post Posted on 19/9/2014, 00:09




Ho visto che i racconto era postato prima dell'una. Ti invito però in futuro a non intervenire prima di aver chiesto a me... Se nessuno ha da ribattere ammetterò questo racconto senza malus.
 
Top
Angelo Frascella
view post Posted on 19/9/2014, 23:20




Il suicidio per rimediare all’incapacità dello stato di mantenere gli anziani, non è un’idea nuova, ma qui l’hai resa bene e, soprattutto, l’hai dipinta mostrando la freddezza e cinismo delle strutture pubbliche (e mediche) nei confronti del pover uomo.
Non ho capito bene se i familiari che parlavano di andare in vacanza, pensavano di farlo con i soldi del suicida (il che aggiungerebbe un altro strato di cattiveria al mondo che stai dipingendo) o se fossero inconsapevoli di quello che il protagonista sta per fare.
Un’errore: la canzone dei Queen è “who wants to live forever” e non “how want to live forever”.

Sempre per l’angolo del pignolo, non mi tornano ii conti sui soldi.
Per prima cosa, da quello che dici la moglie riceve un terzo di quello che lo stato risparmia e non la metà.
Poi, tu parli di 300.000 Euro risparmiati.
In realtà, se lui ha 64 anni e l’aspettativa è di 110, facendo (110-64) anni *1000 Euro *12 mesi, mi ritrovo con 552.000 €. Togliendo i 100.000 di spese mediche, ne rimangono 452.000. Come arrivi a 300.000?

Scusa per la digressione e a rileggerci
Angelo
 
Top
Ceranu
view post Posted on 19/9/2014, 23:35




Ciao Angelo sulla metà di 300 hai assolutamente ragione.
Per il conto finale invece, per una questione di battute, ho dovuto togliere le tasse che avrebbe comunque dovuto pagare. Ma chiaramente il totale è inventato, non faccio il commercialista, ma credo che un calcolo del genere, partendo da zero, avrebbe prosciugato tutti i minuti a disposizione per scrivere il racconto.
Mi spiace deluderti, ma la famiglia era all'oscuro di tutto. Credevano di registrare un messaggio per l'aniversario di nozze.
 
Top
Angelo Frascella
view post Posted on 19/9/2014, 23:55




CITAZIONE (Ceranu @ 20/9/2014, 00:35) 
Ma chiaramente il totale è inventato, non faccio il commercialista, ma credo che un calcolo del genere, partendo da zero, avrebbe prosciugato tutti i minuti a disposizione per scrivere il racconto.

Ogni tanto, il pignolo che c'è dentro di me si risveglia e va in giro a rompere le scatole :)
Tra l'altro, sono di una razza strana: un pignolo disordinato!

Ovviamente, non è importante il calcolo, ai fini del giudizio.
 
Top
Ceranu
view post Posted on 20/9/2014, 00:02




Infatti la cosa che più mi incuriosice è capire se ti è piaciuto il racconto. Dal commento non l'ho capito.
 
Top
Angelo Frascella
view post Posted on 20/9/2014, 16:27




Sì, mi è piaciuto.
Come dicevo ho apprezzato molto la rappresentazione della freddezza cinica con cui le istituzione e le persone al loro interno (infermiere e medici) trattano un aspirante suicida, trasformando un dramma in una pratica da sbrigare. Anche le immagini della famiglia da vedere obbligatoriamente, danno molto il senso di tutto ciò.
Tutti i particolari sono messi al posto giusto, per trasmettere il senso di un evento assurdo avvolto in un "pacchetto" di banalità.
 
Top
ilma197
view post Posted on 21/9/2014, 18:46




Idea non particolarmente originale, ma ben resa, con cura dei dettagli tra il realistico e il simbolico. Mi è piaciuto come hai saputo rendere l'assoluta normalità che una storia come quella del protagonista rappresenta nell'ambientazione che hai creato. Il far vedere il filmato della famiglia mi sembra quasi una crudeltà, forse sarebbe stato più opportuno in un incontro/visita preliminare (so che nei posti dove è legale il suicidio assistito sono previsti, appunto, una serie di incontri con psicologici prima del suicidio vero e proprio... mi sarei immaginata la proiezione del video in una seduta del genere, anche se ovviamente stiamo parlando di contesti non del tutto uguali).
Un po' di refusi: oltre alla canzone dei Queen già segnalata, "gli andò incontro" riferito a una donna nelle prima righe e "un iniezione" subito prima dell'inizio della proiezione del video.
 
Top
Ceranu
view post Posted on 21/9/2014, 23:23




Ciao Viviana, grazie per il commento. Volevo confermarti che la visione del filmato voleva essere una cattiveria. Lo stato non tutela queste persone, e non vuole assolutamente che ci ripensino. Mettila così, è come quando ti consiglia di "giocare con moderazione".
 
Top
ioreth
view post Posted on 22/9/2014, 09:45




Ciao,

fin troppo amaro il tuo racconto, mi ha ricordato certi vecchi racconti di fantascienza, tipo "Quarto uccidi il padre e la madre".

Il racconto scorre ma a un certo punto non capisco bene: il dottore lo accompagna lungo il corridoio, poi parla, poi il tipo anziano si alza, ma da dove? Io lettore ero rimasto che erano in corridoio nessuno mi ha detto che erano entrati in una stanza e che il protagonista si era seduto, probabilmente sono io che sono alle prime armi e che faccio un po' di fatica :)
 
Top
Ceranu
view post Posted on 22/9/2014, 15:31




Ciao Elena, come hai notato, lì c'è un po' troppa libertà d'interpretazione. Ora ti spiego. Alle 00:30 ho chiuso il racconto con 7000 battute circa. Chiaramente ho dovuto sforbiciare il tutto, eliminando quasi la metà delle cose. Onestamente credevo che il fatto che all'interno di un laboratorio ci fosse una sedia potesse andare, ma come hai sottolineato, manca il momento in cui Marco ci si siede.
Noto che un po' per tutti l'idea generale sia risultata banale, e ne prendo atto, ammetto che è una cosa ricorrente nei miei racconti, ed è un limite su cui sto cercando di lavorare con scarsi risultati.
Ciao e alla prossima.
 
Top
Olorin
view post Posted on 23/9/2014, 17:15




Il racconto mi è piaciuto, ma qua e là si nota che il ritmo è stato compromesso, probabilmente a causa di scelte volte al rispetto del numero di caratteri, come in questo passaggio:

CITAZIONE
Marco seguì le istruzioni e si trovò davanti alla porta 321. Sollevò il pugno pronto per bussare, inspirò profondamente, e si voltò per tornare indietro.
«Signor Bianchi,» Una ragazza, con dei grossi occhiali neri, si affacciò dalla porta. «la stavamo aspettando.»
Marco seguì l'infermiera trascinando i piedi.

dove si sente la mancanza di una descrizione del tumulto interiore che sicuramente colpirebbe chi, voltate le spalle a una decisione drammatica, vi venga di nuovo trascinato repentinamente.
O anche qui, dove si ricorre al racconto di una sensazione, immagino per poter omettere il passaggio in cui si descriveva un gesto dell’infermiera.

CITAZIONE
La ragazza mostrò un barlume di sensibilità.

A una prima lettura poi, mi era sembrato che i familiari gli stessero elencando ciò che avrebbero fatto coi soldi che Marco si apprestava a lasciargli, descrivendo ogni iniziativa come fatta insieme a lui, visto che gliel’avrebbe pagate con la propria vita… difatti il finale non mi tornava!
 
Top
Beppe Roncari
view post Posted on 24/9/2014, 08:13




Ciao @Ceranu, ben ritrovato!
Innanzitutto mi pare che a ogni edizione la tua scrittura migliori, bravo! Però devi stare ancora più attento a errori grammaticali, lessicali, di punteggiatura o semplicemente di distrazione. Ti segnalo che il titolo della canzone dei Queen è "WHO WantS to Live Forever" (e fra l'altro i titoli in inglese si scrivono con i verbi, gli avverbi, i pronomi, gli aggettivi e i sostantivi maiscoli, articoli e preposizioni minuscoli, tranne a capoverso).
Detto questo ho trovato l'idea del racconto piacevole anche se non originalissima. Donare il proprio tempo per i famigliari era già l'idea alla base del film di fantascienza In Time mentre di progetti di eutanasia per evitare la sovrappopolazione e il costo del mantenimento delle persone anziane se ne sentono tutti i giorni, da un sacco di regimi e governi diversi.
Però la caratteristica della tua scrittura è un'attenzione ai dettagli e ai sentimenti personali, una certa delicatezza, che li rende sempre piacevoli da leggere.
Resta un dubbio, ma... se avesse scelto Futuro? Sarebbe morto lo stesso, no?
Grazie del bel racconto, a rileggerci! ^___^

PS
Secondo me "incontro" è meglio che si scriva tutto attaccato; è corretto, ma meno usato, anche "in contro", come scrivi tu, in funzione di avverbio, o meglio, "locuzione avverbiale" visto che sono due parole separate. Ma... perché sprecare un carattere prezioso nel poco spazio concessoci?

PPS
Nel titolo "Serenità" ha la "à" accentata dalla parte sbagliata... come sei riuscito a tirar fuori quel carattere? Hai scritto sul telefonino?!?
 
Top
sgerwk
view post Posted on 24/9/2014, 14:49




L'idea delle persone che scelgono una forma di eutanasia legalizzata e incoraggiata dallo stato è stata spesso usata nella fantascienza, per esempio nel film Soylent Green. Per qualche motivo, è anche un tema scelto con relativa frequenza nei racconti italiani (è una valutazione ad occhi). Qui la variante innovativa è la specifica esatta del perché, ossia il risparmio dell'INPS viene in parte riconosciuto agli eredi. Detto questo, il racconto come realizzazione ha alti e bassi: mentre è molto buono nel trasmettere lo stato d'animo del protagonista, ha vari difetti di scrittura che ne pregiudicano in parte l'impatto. Ne segnalo alcuni qui sotto, ma la sensazione che ho avuto è stata in generale una mancanza di "pulizia" di scrittura.
"simile a uno sbadiglio. Mentre Futuro, era acquattato" punteggiatura
"in contro"
"fare i suoi conti" vabbe' che è un dettaglio, ma nel direi che i ragionamenti del sudoku si possano definire "conti"
"si trovò davanti" quest'espressione è ripetuta due volte in poche righe, e secondo me almeno la prima non mi è parsa appropriata
"Sollevò il pugno pronto per bussare" pronto è ridondante
"si acciglio" accento
 
Top
Ceranu
view post Posted on 24/9/2014, 21:52




Ciao Beppe, e grazie per il commento evidentemente troppo buono.
Noto con piacere che hai centrato in pieno il messaggio del racconto. Il protagonista sarebbe morto comunque. Qualsiasi interpretazione avrebbe portato alla morte. Serenità, per chi trapassa e Futuro per chi erdita.
Mi dispiace per i refusi, ma "Minuti Contati" è così, poco spazio, meno tempo. Se a questo aggiungi la poca pulizia della mia scrittura...
Grazie.

Ciao Marco, grazie per il commento.
Come ha già spiegato Beppe, in contro non è un errore.
Comprendo la difficoltà di leggere un racconto zeppo di errori banali, e mi dispiace. Così come per la banalità del tema, già trattata in altri commenti.
Comunque grazie per la pazienza. Di mio prometto che cercherò di "migliorare".
 
Top
15 replies since 18/9/2014, 23:59   139 views
  Share