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Lista racconti ammessi e vostre classifiche MC VIII Edizione Terza Era

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ioreth
view post Posted on 22/9/2014, 12:20 by: ioreth




Ciao a tutti io sono nuova quindi faccio quello che posso :)

1. Le porte scorrevoli del paradiso, di Marco Migliori.
Il racconto tratta di un tema abbastanza classico, che ne sarà di noi dopo la morte? Ma soprattutto chi ha fatto il bastardo tutta la vita pagherà o verrà premiato? In questo caso le porte scorrevoli sono quelle dell’al di là, e fino all’ultimo non si capisce dove portano, cosa che mi è piaciuta e che ha tenuto viva la mia attenzione. Bella poi l’idea dell’occhio della telecamera invece del solito San Pietro. Il racconto è scorrevole e ben scritto.

2. Una porta su Marte, di Marco Fronzoni
Questo racconto mi è piaciuto molto per la velocità del dialogo e il modo in cui scorre, lo trovo ben ritmato e credibile, non è facile scrivere dei dialoghi che funzionano. L’idea mi ha ricordato certi film d’azione americani, ma il fatto che i protagonisti fossero italiani mi ha permesso d’identificarmi più facilmente con la situazione, bello anche il finale, fin troppo probabile.

3. Luna, di Viviana Tenga
Un racconto piacevole e molto scorrevole, che riporta il lettore ai tempi dell’infanzia, quando si guardavano i grandi da una certa distanza. Bella l’interpretazione del tema con le porte del supermercato, e buoni i dialoghi, che scorrono senza problemi. Non è facile mettersi dal punto di vista di un bambino, ma in questo caso l’operazione è riuscita bene!

4. Il rasoio di Occamo di Angelo Frascella
In questo caso il tema è stato tratto come nel film: cosa accadrebbe se.... La storia scorre senza problemi, lo stile è chiaro, i dialoghi scorrevoli, personalmente non mi è piaciuta la divisione con A e B, ma capisco che renda perfettamente l’intenzione dell’autore. Le battute finali sono poco incisive, un po’ troppo descrittive.

5. Il calendario di pietra, di Giuseppe Roncari
Racconto molto piacevole dove viene descritto il rapporto tra lo zio e la nipote, originale l’idea di fare dei Dolmen delle porte scorrevoli. Trovo però che alcune frasi siano un po’ troppo costruite, che siano presenti parole inutili nel racconto o che si potrebbero sostituire con altre più semplici questo permetterebbe di mantenere il ritmo del racconto e quindi l’attenzione del lettore. Anche i dialoghi risultano un po’ faticosi.

6. La discesa, di Diego Ducoli
In questo caso si tratterebbe delle porte di un ascensore che porta all’Inferno nel mondo del caro vecchio Dante. In questo caso il mio problema è stato che non sono riuscita a visualizzare bene l’ambiente dove si muoveva il protagonista, non ho capito subito chi era il vecchio col remo perché nulla fino a quel momento mi aveva indotto a pensare a Dante e alla Divina Commedia, ma questo probabilmente è solo a causa della mia ignoranza. Così non sono stata capace di apprezzare questo racconto che ho trovato procedere un po’ a scatti e che mi ha coinvolto poco.

7. Serenità o futuro?, di Ceranu
In questo racconto ho apprezzato l’idea che mi ha ricordato vecchi romanzi di fantascienza, la situazione è ben descritta e conduce il lettore a un finale quanto mai amaro e chissà se nemmeno troppo lontano dalla prossima realtà. Due cose: non sono sicura dell’espressione “cinse il braccio attorno a Marco” non l’ho mai sentita, ma probabilmente perché sono ignorante, di solito si cinge la vita con un braccio o in questo caso si cinge il braccio, quindi mi pare che cingere regga il complemento oggetto, però magari mi sbaglio :) Ho poi un problema di collocazione nello spazio: prima il dottore conduce il protagonista lungo un corridoio, avviene il dialogo e poi l’anziano si alza... ma da dove? Nessuno ha detto a me lettore che si era seduto, io sono rimasta che erano in corridoio :)

8. Storia muta, di Raffaele Marra.
Qui siamo a Roma e i cristiani se la vedono brutta. In questo caso la porta è quello che porta nell’arena. Buona l’idea del racconto, ma lo stile lo trovo troppo artificioso con una scelta di termini quasi barocchi, l’effetto sul lettore è di farlo dormire dopo la seconda frase o comunque di perdere la sua attenzione. Mi rimane il dubbio che l’autore abbia voluto farlo apposta per rendere il modo di parlare dell’epoca, ma direi che in questo caso è una scelta controproducente perché oggi nessuno parlerebbe in quel modo. E poi non ho capito l’azione, probabilmente perché sono lenta: la porta si blocca e passa uno spiraglio di luce, da una parte ci sono i cristiani e forse dei soldati, dall’altra i leoni, il pubblico e forse altri soldati, ma Nerone da dove arriva? Si materializza dal nulla? Passa da dietro? Confusione totale da parte del lettore.

1. Le porte scorrevoli del paradiso, di Marco Migliori
2. Una porta su Marte, di Marco Fronzoni
3. Luna, di Viviana Tenga
4. Il rasoio di Occamo, di Angelo Frascella
5. Il calendario di pietra, di Giuseppe Roncari
6. La discesa, di Diego Ducoli
7. Serenità o futuro?, di Ceranu
8. Storia muta, Raffaele Marra
 
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13 replies since 19/9/2014, 13:08   239 views
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