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Lista racconti ammessi e vostre classifiche MC VIII Edizione Terza Era

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Beppe Roncari
view post Posted on 25/9/2014, 17:10 by: Beppe Roncari




Minuti contati Settembre 2014


Ciao a tutti, ho messo per primi i due racconti che mi sono piaciuti di più e che ho trovato più aderenti al tema, per ultimi i due che ritengo “fuori tema”. Le posizioni centrali sono a gusto. Cerco anche questa volta di aggiungere un “titolo alternativo”, sperando sempre di strappare un sorriso e non di offendere. Ciao! :)

1. Il rasoio di Occamo di Angelo Frascella - Scrivere per essere letto o leggere per imparare a scrivere? Questo è il problema. [titolo breve alternativo, ma sono in inglese: “Best-seller? Best-sold!”]

2. Luna di Viviana Tenga - La vita scorre da entrambi i lati

3. Serenità o Futuro di Francesco Nucera (Ceranu) - L’unica cosa certa, a parte la morte, erano le tasse.

4. Incroci di Elena Grecchi - No, non esco nemmeno se la festa è a tema “Walking Dead”! Inutile che mi mordi.

5. Storia muta di Raffaele Marra - Come t’ammazzo l’imperatore. Tanto non ci credo al “non uccidere”.

6. una porta su marte di Marco Fronzoni - E il correttore automatico di Word?!?

7. Le porte scorrevoli del paradiso di “Marco Migliori” - Il problema, con l’Universo, è che non c’è un centro reclami.

8. La discesa di Diego Ducoli - (Vorrò una birra calda) Il giorno che ghiaccerà l’Inferno.







Serenità o Futuro
di Francesco Nucera (Ceranu)

Ciao @Ceranu, ben ritrovato!
Innanzitutto mi pare che a ogni edizione la tua scrittura migliori, bravo! Però devi stare ancora più attento a errori grammaticali, lessicali, di punteggiatura o semplicemente di distrazione. Ti segnalo che il titolo della canzone dei Queen è "WHO WantS to Live Forever" (e fra l'altro i titoli in inglese si scrivono con i verbi, gli avverbi, i pronomi, gli aggettivi e i sostantivi maiscoli, articoli e preposizioni minuscoli, tranne a capoverso).
Detto questo ho trovato l'idea del racconto piacevole anche se non originalissima. Donare il proprio tempo per i famigliari era già l'idea alla base del film di fantascienza In Time mentre di progetti di eutanasia per evitare la sovrappopolazione e il costo del mantenimento delle persone anziane se ne sentono tutti i giorni, da un sacco di regimi e governi diversi.
Però la caratteristica della tua scrittura è un'attenzione ai dettagli e ai sentimenti personali, una certa delicatezza, che li rende sempre piacevoli da leggere.
Resta un dubbio, ma... se avesse scelto Futuro? Sarebbe morto lo stesso, no?
Grazie del bel racconto, a rileggerci! ^___^

PS
Secondo me "incontro" è meglio che si scriva tutto attaccato; è corretto, ma meno usato, anche "in contro", come scrivi tu, in funzione di avverbio, o meglio, "locuzione avverbiale" visto che sono due parole separate. Ma... perché sprecare un carattere prezioso nel poco spazio concessoci?

PPS
Nel titolo "Serenità" ha la "à" accentata dalla parte sbagliata... come sei riuscito a tirar fuori quel carattere? Hai scritto sul telefonino?!?




Incroci
di Elena Grecchi

Ciao @Elena, benvenuta a Minuti Contati! I nuovi subiscono sempre più critiche degli abitué, ma non preoccuparti e tieni duro!
Il racconto sull’Apocalisse Zombie è “il classico”, per quel che mi è dato di capire nella mia limitata esperienza, in questo concorso. E quindi si espone al rischio del già visto, già letto. Personalmente, escludo a priori quasi ogni storia zombie che mi viene in mente, e sul tema “porte scorrevoli” me ne erano venute in mente un paio…
Premetto che io ho letto il racconto come “due piani temporali” e non come “due storie alternative va/non va all’aperitivo”. Mi sembra questa l’unica lettura corretta, qual è la tua?
Partendo da questo presupposto il tema “sliding doors” è eluso, a meno che tu non ti riferisca a qualcosa di metadiscorsivo, scorrere dal presente al passato.
Allora, partendo da questa premessa, tu organizzi un racconto su due piani temporali differenziati dall’alternanza tondo/corsivo, ma non da quella dei tempi verbali. Per cui “all’orecchio” risulta difficile, in alcuni passaggi, separarli. Per esempio qui:

CITAZIONE
Era a casa tranquilla e rilassata: il solito telefilm, il lavoro a maglia, la mente che vagava. Fu il tono dell’uomo apparso all’improvviso sullo schermo ad attirare la sua attenzione. Era strano.
“Attenzione, interrompiamo i programmi per una comunicazione speciale: uno strano contagio si è impadronito di buona parte della popolazione, non uscite di casa, non aprite la porta e restate collegati con computer, telefonini, radio o televisione. Vi saranno date delle istruzioni a breve. Mi raccomando non aprite la porta a nessuno, il contagio avviene per contatto ed è immediato.”


Aveva spinto un mobile davanti alla porta e

Se leggi tutto di seguito la lettura mentale o ad alta voce “naturale” è che non ci si sposta di piano, perché le azioni sembrano consequenziali: ha sentito l’annuncio dell’Apocalisse Zombie e spinge un mobile davanti alla porta, nel passato. Invece il mobile è nel negozio nel presente. Anche la scelta lessicale della parola “mobile” induce all’errore, con “mobile” penso a “casa”, con, chessò, “panca” o “jukebox” penso a “bar”.
Una scelta di tempi verbali diversi per i due piani, tipo passato e presente, avrebbe giocato meglio al tuo scopo.
Ciao!



una porta su marte
di Marco Fronzoni

Ciao @Marco, ben ritrovato. :)
Il tema di Marte mi è sempre piaciuto, per cui sono partito nella lettura con grandi aspettative.
Questo per spiegare la delusione successiva dovuto al fatto che l’asse portante del racconto è una battuta, non “a marte” ma “a mOrte”.
Visto che i commenti in tal senso non sono mancati cerco di aggiungere altri elementi che non sono ancora stati trattati, a partire dal titolo. Hai messo intenzionalmente, credo, la minuscola “Una porta su marte” e non “su Marte” per richiamare la battuta finale. Ma il titolo dovrebbe essere comunque “Una porta per marte” e non “su marte”, altrimenti penso a una porta sulla superficie del pianeta. I protagonisti pensavano fosse invece una porta per il pianeta, a parte il tragico misunderstanding.
Resta poco realistico l’errore di traduzione e non di battitura di Rudolf, perché la frase comunque avrebbe dovuto essere “A morte certa”. È un’ulteriore forzatura usare una forma italiana desueta “A morte per certo”.
Inoltre, il problema logico è più profondo. Lo scienziato italiano non ha la più pallida idea di dove porti questo tunnel e ha già lì pronta una tuta spaziale? E nel caso, non l’avrebbe notata con stupore Beppe entrando nel laboratorio?
Cercando però di focalizzare il problema reale del racconto è che è troppo lungo. Per il materiale che tratta, uno scherzo, una beffa, una battuta, sarebbero bastate tre righe. Il tempo comico giusto per una barzelletta.
Alla prossima!



Il rasoio di Occamo
Angelo Frascella

Ciao @Angelo, bel racconto! Niente da dire, mi è piaciuto e mi ha divertito, a parte il refuso “Occami” non ho niente da dire neanche sullo stile. Bravo. Aderente al tema, ho trovato divertente il riferimento al rasoio di Occam, originale l’andamento parallelo e comunque sottilmente inaspettato delle due storie. A questo punto di solito c’è sempre un “però” (“nella vita c’è sempre un però”, cantava Bersani, Samuele, non Pier Luigi). E si dice anche “tutto quello che viene prima del ‘ma’ non conta…” Ma… Ma… Ma il fatto è che qui, il “ma”, non c’è affatto.
Bravo, punto. Bel racconto. Ora leggo gli altri e se non ne trovo nessuno che mi colpisce o diverte di più ti metto alto alto in classifica! Ciao! Grazie! ;)




Storia muta
di Raffaele Marra

Ciao @Raffaele, ben ritrovato! :)
Che caso! Avevo pensato a un incipit con una porta scorrevole nell’antica Roma anch’io come primo approccio al tema “sliding doors”, ma poi l’avevo scartata. La mia porta era a Pompei e tutti prendevano in giro il patrizio che si era fatto installare quella bizzarra struttura (peraltro ritrovata negli scavi): a che gli serviva una porta scorrevole, con il caldo che fa in Campania? Mica doveva aspettarsi metri di neve a bloccargli la porta… Ecco, l’idea era che ridevano meno quando lui riusciva ad aprire la porta e a fuggire quando erano tonnellate di lapilli condensati provenienti dal Vesuvio a impedire di aprire le porte, non la neve… Comunque, quest’idea l’ho abbandonata. E perché? Tutto questo per dire che mi pareva debole fondare il racconto su un dettaglio legato a una porta scorrevole.
Il tuo racconto è piacevole e ben scritto, fa emozionare e immedesimare, ma la porta scorrevole incastrata è solo un dettaglio molto marginale. Un pretesto. La tua storia parla d’altro, di un episodio che non è passato alla storia, ma non è poi una storia alternativa alla “Sliding Doors”. È, per l’appunto, una storia “taciuta”.
Per il resto OK sul fatto che non tutti i cristiani fossero così disposti a morire passivamente, OK che ci fossero i sosia di Nerone, OK tutto. Un po’ troppo veloce, forse, il ribaltamento di ritmo del capovolgimento finale che è anche nel capovolgimento del polso rotto dell’imperatore.
Però per me sei andato un po’ fuori tema… ciao! ^___^



Luna
di Viviana Tenga


Ciao @Viviana! Come ti ho già scritto il racconto mi è piaciuto, come temi e atmosfere mi ha ricordato le storie di Doctor Who. Nessuna accusa di plagio in questo, anche perché l’idea delle due realtà parallele visibili solo attraverso il vetro o lo specchio è un classico, quindi l’originalità sta nella declinazione del tema e nello stile del racconto.
Entrambi mi paiono buoni. Il tema del mondo dei grandi confrontato con quello dei piccoli apre anche un’interpretazione sullo “scarto mentale” che fa alla fine Mirko: “Era la mamma, ma era pur sempre una grande.” “Porta scorrevole mentale” che si muove in lui. Ottimo e aderente al tema.
Bella prova. Alla prossima! :)



Le porte scorrevoli del paradiso
di “Marco Migliori”

Ciao @Marco, ben ritrovato.
Non vorrei ripetere le critiche e i commenti sulla premessa del racconto che ti sono già stati mossi. Il fatto è che penso che abbiano ragione.
CITAZIONE
All'inizio non avevo capito perché la porta dell'inferno dovesse essere una porta scorrevole.

E anche alla fine della lettura, della rilettura, e dell’esame dei commenti in cerca di spiegazione, continuo a non aver capito perché “debba” essere scorrevole.
Infatti non è necessario in nessun modo. Anche ammettendo l’inutilità o l’assurdità tecnico di “dover costringere con trucchi” il dannato a passare veramente la porta, una porta qualsiasi, a battente, sarebbe andata comunque benissimo. No? Anzi, con la porta scorrevole è più facile sfuggire, intrufolarsi, riuscire a passare.
Quindi il racconto non solo ha problemi logici, ma anche scarsa attinenza al tema del contest, temo. Sorry.



La discesa
di Diego Ducoli

Ciao @Diego, ben riletto!
Allora, in molti ti hanno fatto notare i refusi e gli errori. In teoria si potrebbe chiudere un occhio, ma in realtà è importante correggere il più possibile, fare uno sforzo da parte dello scrittore perché il lettore non debba farlo a sua volta. È anche un segno di “rilettura”. Del fatto che hai scritto e poi riscritto, fatto le cose con cura, attenzione, che non è mai pignoleria.
L’idea è simpatica e anche l’amicizia fra Dante e Lucifero non è male, a me queste battute e l’umanizzazione non sono dispiaciuti.
Il problema è più profondo: manca la drammaticità del fatto che questo… è l’ultimo viaggio di Dante! Ha finito le monete, e quindi “Ali” non rivedrà mai più “Lucy”... se sono tanto amici, non gli dispiace neanche un po’? Non glielo dice nemmeno?
A questo proposito ti segnalo anche un problema logico/grammaticale (e qui ritorno a quanto detto all’inizio: è importante correggere per mostrare rispetto al lettore!) sulle monete e sul viaggio finale:
CITAZIONE
Finalmente la mano si chiuse su due dischi d'argento.
La sollevò, notando con disappunto che era l'ultimo, le monete svanirono

Qui c’è un problema con “era l’ultimo”, manca il sostantivo “viaggio” perché altrimenti non c’è alcun sostantivo maschile singolare vicino che giustifichi il pronome.
Infine, l’aderenza al tema è tirata per i capelli. È un racconto che troverei accettabile se il tema fosse stato “ascensori insoliti” ma non “sliding doors”. La porta scorrevole è solo un elemento dell’ascensore e qui non gioca nessun ruolo particolare. Ciao!
 
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