Nero Cafè Forum

Di Notte, di Viviana Tenga

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ilma197
view post Posted on 6/10/2014, 23:10




Il tuono la svegliò.
Era notte fonda, e si sentiva forte il rumore della pioggia e del vento fuori dalla finestra. Agata sporse un braccio per accendere la luce sul comodino e guardare l'ora. Le due e sedici minuti.
Rimase per alcuni istanti a fissare il soffitto. Era certa che se si fosse riaddormentata in quel momento avrebbe fatto un incubo. Per quanto fosse stupido, il rumore del temporale l'aveva scossa.
Sospirò, si alzò dal letto e andò in bagno. Non che ne avesse bisogno, ma almeno quei due passi l'avrebbero aiutata a scacciare l'inquietudine.

La pioggia continuava a cadere fitta; Agata era riuscita a guadagnare un sonno leggero, ma sentiva ancora i rumori del mondo esterno. Un altro tuono. Si impose di tenere gli occhi chiusi e far finta di niente, stringendosi nella coperta. Per un attimo, rimpianse la decisione di andare a vivere da sola in quel monolocale. Se solo ci fosse stato qualcun altro in casa, anche solo coinquiline che conosceva in maniera superficiale, si sarebbe sentita più al sicuro. Da cosa non lo sapeva, ma più al sicuro.
Sentì un rumore di passi sulle scale. Qualche condomino che tornava tardi. Chissà quanto si era bagnato, con quella pioggia e quel vento! Agata si rigirò nel letto, godendosi la sensazione di protezione delle coperte.
Cominciò a fare sogni confusi. Anche nel sogno pioveva. Era di nuovo al liceo e la prof di italiano stava interrogando. Accidenti, quanto tempo era che non ripassava italiano? Non sapeva nemmeno che argomenti avessero trattato di recente! Per fortuna ora aveva chiamato Lorenzo.
Delle urla che sembravano venire dal piano di sopra. Ma no, non erano urla, solo qualcuno che parlava ad alta voce.
La sua compagna di banco era Chiara, un'amica di amici che aveva conosciuto qualche sera prima. Le chiese perché secondo lei si usasse l'espressione “notte buia e tempestosa”, quando bastava dire “tempestosa” ed era ovvio che era buia, perché se era tempestosa non potevano esserci luna o stelle. Agata rispose che non ci aveva mai pensato.
Altre urla dal piano di sopra, forse stava succedendo qualcosa. Ma no, erano solo i vicini che litigavano, non erano fatti suoi, anzi, non erano i vicini, erano i ragazzi della 5G, dovevano averli trasferiti nell'aula sopra la loro.
Un rumore sordo. Forse un altro tuono. Agata lo ignorò e rimase aggrappata al sogno. Adesso non c'era più la prof che interrogava, a dir la verità non era nemmeno più a scuola, era al bar con Chiara e Lorenzo a parlare dei risultati delle ultime elezioni. Si chiese come facessero Chiara e Lorenzo a conoscersi, ma forse li aveva presentati lei poco prima, solo non si ricordava...

La mattina seguente il cielo era sereno.
Agata uscì di casa un po' in ritardo, ma subito si bloccò nel vedere due agenti di polizia che entravano dal portone e si avviavano su per le scale.
“Ha saputo?” chiese la vecchietta del pianterreno, affacciata sull'uscio. “L'ingegnere che sta al terzo... Hanno trovato sua moglie morta. Ammazzata. Eh, dicono che le cose non andassero molto bene tra loro. E dire che io stanotte ho dormito come un sasso, non mi sono accorta nemmeno del temporale. Lei ha sentito qualcosa?”
Agata fece mente locale sulla notte precedente e si sentì girare la testa.
“Io? No. Cioè, un tuono a un certo punto, ma poi mi sono riaddormentata subito.”
 
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Ceranu
view post Posted on 7/10/2014, 22:45




Ciao Viviana, ben trovata.
Racconto ben scritto, stile collaudato e sicuro, ma trovo la trama un po' inconsistente. Hai parlato di qualcosa che accade ogni giorno, un aneddoto. La parte onirica è fatta molto bene, intrecci ottimamente le cose che accadono realmente con la sua immaginazione. Però, alla fine, viene fuori solo come un esercizio di scrittura venuto bene. L'unico appunto che ti faccio, riguarda la scelta del monolocale, quando parli di due passi eri da prendere alla lettera. Mi sembrano veramente pochi per scuotersi dalla paura.
 
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L.Filippo
view post Posted on 8/10/2014, 18:16




Ciao Viviana,
sarò schietto e spero che lo sarai tu stessa commentando il mio racconto.
La tua storia non mi è piaciuta. Durante una notte buia e tempestosa potrebbero accadere miliardi di cose di ogni tipo, dalle più truci e inquietanti, invece tu, non so se per mancanza di fantasia o altro, spingi il lettore a entrare nella testa di un personaggio che sogna e per di più cosa sogna? Roba inutile di quando andava al liceo! Scusa, ma è stato snervante leggere quelle righe: non voglio sembrare brutale, ma il tema permetteva di spaziare all'inverosimile, c'era la possibilità di andare a trecento all'ora e invece tu hai dato appena appena un po' di gas. Il colpo di scena finale è prevedibile. Ok, sono stato cattivissimo, però è anche questo il bello di Minuti Contati! A presto e ciao!
 
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ilma197
view post Posted on 8/10/2014, 21:38




CITAZIONE (L.Filippo @ 8/10/2014, 19:16) 
Ciao Viviana,
sarò schietto e spero che lo sarai tu stessa commentando il mio racconto.
La tua storia non mi è piaciuta. Durante una notte buia e tempestosa potrebbero accadere miliardi di cose di ogni tipo, dalle più truci e inquietanti, invece tu, non so se per mancanza di fantasia o altro, spingi il lettore a entrare nella testa di un personaggio che sogna e per di più cosa sogna? Roba inutile di quando andava al liceo! Scusa, ma è stato snervante leggere quelle righe: non voglio sembrare brutale, ma il tema permetteva di spaziare all'inverosimile, c'era la possibilità di andare a trecento all'ora e invece tu hai dato appena appena un po' di gas. Il colpo di scena finale è prevedibile. Ok, sono stato cattivissimo, però è anche questo il bello di Minuti Contati! A presto e ciao!

Ci mancherebbe altro! Ammetto che mi sono trovata un po' a corto di ispirazione, forse proprio perché il tema era troppo ampio e la cosa mi ha messo in crisi. Nonostante questo, l'idea di giocare con quello stato mentale tutto particolare che è il dormiveglia non mi dispiaceva, e per di più è la prima volta in assoluto che scrivo un racconto senza elementi fantastici di alcun tipo... Diciamo che è stato un po' un esperimento, e si sa che gli esperimenti non si fanno senza mettere in conto la possibilità di fallire. Grazie comunque per il commento sincero! :)
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 8/10/2014, 22:23




Ciao Viviana.

Il tuo stile è buono come sempre e devo dire che hai colto uno stato d'animo che prima o poi capita a tutti: la difficoltà a dormire da soli, le prime volte che capita, e la tendenza, in quelle sere, a sentire tutti i rumori e a interpretarli in maniera inquietante.
Di per sé però, il racconto sembra promettere e non mantenere: ci si aspetta una svolta horror da un momento all'altro che non arriva, per concludersi con un fatto di cronaca avvenuto in un appartamento vicino. Forse un po' poco.
 
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rehel
view post Posted on 10/10/2014, 17:23




Prima alcune note tecniche.
Ci sono alcune ripetizioni e qualche forma sbagliata.
- se si fosse addormentata in quel momento avrebbe FATTO un incubo – avrebbe avuto un incubo.
la decisione di andare a vivere da sola in quel monolocale. Se solo ci fosse stato qualcun altro in casa, anche solo coinquiline – solo-sola ripetuto tre volte
- si sarebbe sentita più al sicuro. Da cosa non lo sapeva, ma più al sicuro. – sicuro ripetuto.
Anche l’espressione: un’amica di amici, non mi entusiasma.

Poi passiamo al plot.
Che dire… una ragazza vive sola e sente dei rumori provenire da un altro appartamento. Resta ancorata ai suoi sogni e non se ne cura. Il mattino dopo scopre che una donna stata uccisa, ma lei sembra avere rimosso tutto.
Non so, non mi dice molto. Tutta la vicenda mi ha lasciato piuttosto freddo. Anche la forma (le cose che ti ho evidenziato) non mi entusiasma.
Anche il ragionamento sul fatto che una notte tempestosa deve essere per forza buia appare solo come un modo per agganciarsi alla traccia, ma già c’eri, no? E non sembra rientrare nel cuore della vicenda.
Forse (così la vedrei io) se nel suo sogno lei avesse vissuto qualcosa di simile. Un ex che la minaccia e tenta di ucciderla e quasi vi riesce. Poi al mattino scopre che una vicenda simile era davvero accaduta. Ecco, questo mi avrebbe dato un senso maggiore alla storia. Ma si tratta di un parere mio personale.
 
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ilma197
view post Posted on 12/10/2014, 09:32




Grazie a tutti per i commenti!
Avete ragione, avrei dovuto interpretare il tema con qualcosa di un po' più entusiasmante, purtroppo non mi sono proprio venute idee (o meglio, me ne sono venute, ma erano tutte cose che non sarebbero mai state in 3333 caratteri).
Rispondo giusto a una cosuccia:
CITAZIONE
Che dire… una ragazza vive sola e sente dei rumori provenire da un altro appartamento. Resta ancorata ai suoi sogni e non se ne cura. Il mattino dopo scopre che una donna stata uccisa, ma lei sembra avere rimosso tutto.

L'idea era che lei non avesse rimosso niente, ma non vuole ammettere di aver sentito rumori che avrebbero dovuto preoccuparla e avere fatto finta di niente. Speravo si capisse, se non è stato così colpa mia.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 12/10/2014, 16:42




Ciao Viviana, benritrovata.

Secondo me si capisce che la ragazza alla fine fa finta di niente anche se aveva sentito qualcosa, ma questo non è un colpo di scena. È un'azione umana, molto umana, e d'altronde non ha colpe e non se ne può fare, che cosa avrebbe potuto fare, realisticamente? Semmai avvisare un po' prima degli altri la polizia, non certo evitare il fattaccio.

Lo stile è buono ma il testo non decolla e non porta in nessuna direzione precisa.
Il problema forse è che la tua protagonista è passiva. Non solo non agisce, ma nemmeno potrebbe agire. In tal caso l'unica storia che può funzionare è il thriller, in cui lei però, la protagonista, sia personalmente in pericolo di vita.

Alla prossima!
 
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Olorin
view post Posted on 13/10/2014, 10:23




La semplice cronaca di un incubo, indotto da uno stato di tensione emotiva della protagonista e la cui trama sia alimentata dalla rumorosità di un delitto efferato che si sta consumando nell’appartamento dei vicini. L’incedere del brano segue una struttura ordinata e lineare, che purtroppo a mio parere non viene arricchita da elementi di originalità o straordinarietà tali da renderlo davvero intrigante e coinvolgente per il lettore. Se la protagonista per esempio si fosse svegliata nel suo letto, accanto al cadavere dell’ingegnere del terzo piano, allora forse…
 
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misaki02
view post Posted on 13/10/2014, 13:51




Ciao Viviana,

niente da dire sullo stile. Il testo è ben scritto e risulta fluido e di facile comprensione. Si legge, quindi, con piacere. Il problema risulta nella trama della storia che, come ti è già stato detto in altri commenti, risulta poco stimolante. La protagonista non “cresce” durante la narrazione, ma nella sua parte di spettatrice/uditiva del delitto, rimane totalmente inattiva fino alla fine.

A rileggerti!
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 17/10/2014, 12:52




Un racconto che dovrebbe essere più graffiante e che manca di puntare il faro verso i giusti target. Una realtà sempre più confusa, una paura del male che altri possono farci sempre più diffusa, l'incapacità di riconoscere ciò che sta accadendo e di agire di conseguenza, troppo ovattati in mezzo a tanti timori e input da confonderci. Perlomeno è lì che avrei voluto vederti andare a parare. Invece ti limiti a un sonno che confonde, a una donna che si lascia anche volutamente confondere, frenata dalle sue paure. E ci sta. Però in questa forma risulta troppo leggero per fare male e lasciare il segno. Da riprendere e lavorarci.
 
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10 replies since 6/10/2014, 23:10   101 views
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