Nero Cafè Forum

La donna e il ragazzo con un occhio solo, Alessandra Corrà

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misaki02
view post Posted on 6/10/2014, 23:39




Quella notte mi si avvicinò un ragazzo che non avevo mai visto. Aveva una ferita nel torace e un occhio solo.
- Dobbiamo approfittare della tempesta - disse stringendomi il braccio - le guardie in questo momento, distratte dalla pioggia, hanno mollato la presa giù all'ingresso.
Mi colpì il suo candore e la proposta era così allettante che, senza pensarci due volte, avevamo già superato l'uscita.
Era severamente vietato lasciare il sottosuolo in quanto correva voce che la luce del giorno ci avrebbe fatto sparire nel nulla. Vero o no, ero stufo di calpestare ogni giorno gli stessi sassi sognando il mondo che andava sbiadendo nei miei ricordi, preferivo quindi rischiare.
Fuori camminavamo rasentando i muri, la pioggia sembrava non dovesse finire mai, ma era lo stesso una gioia ritrovarsi tra le vie conosciute. Dopo qualche miglia apparvero le vigne. Le piante sembravano morte. Il tempo della vendemmia doveva essersi concluso da un pezzo e il vino trovarsi nelle cantine. Mi accorsi però che il ragazzo non mi era più accanto. Strano, non lo avevo visto allontanarsi. Poco lontano ricordai che c'era una capanna diroccata, forse era sgusciato la per ripararsi.
Vi trovai, invece, una donna. Non feci in tempo a chiedermi chi fosse che mi invitò ad avvicinarmi.
- Anche tu sei?
- No, ma riesco a sentirvi. Mi chiamano "la medium" non per niente.
La sua franchezza mi infuse coraggio e le chiesi se non avesse visto un ragazzo. Senza rispondermi mi fece posto accanto e mostrandomi il suo orologio disse che avevo ancora tempo.
In effetti le lancette segnavano solo le tre, potevo stare tranquillo, così iniziammo a parlare. Era una donna di un'intelligenza acuta come piace a me. A un tratto mi confidò che il ragazzo dall'occhio solo era suo figlio.
- E' caduto da un impalcatura in un cantiere di lavoro. L'impresario aveva speso il meno possibile per le necessarie misure di sicurezza. Tanto la vita degli operai non era la sua. Con i soldi si comprò anche l'assoluzione. Ugo Nesta. Non dimenticherò mai il suo nome.
La guardavo incredulo, e andavo ricordando ogni cosa. La donna aveva ragione, con il denaro avevo corrotto anche il magistrato. Non avevo valori e, per il gusto di arricchirmi, calpestavo ogni cosa. Com'ero inconsapevole, perché me ne rendevo conto solo in quel momento?
- A proposito, l'impresario è morto. Ho saputo che ha avuto un infarto. La morte arriva per tutti senza fare distinzioni. Intanto sua moglie se la fa già con un altro. L'uomo si è stabilito nella villa e si gode i soldi dell'infame.
Non sapevo se quello che andava raccontando fosse vero, ma il dubbio mi feriva lo stesso.
- Mi spiace per tuo figlio, quell'uomo capirà prima o poi il torto commesso.
- Chiunque commette errori. Ho sbagliato anch'io poco fa, mi ero dimenticata che ho l'orologio fermo. Il cellulare segna già le sei.
Spaventato balzai in piedi guardando verso l'uscita. Tra la pioggia vidi la prima luce dell'alba.
Anche lei si alzò e sorridendo spezzante disse:
- Mio figlio non è morto. E' in coma, ma da anni ha imparato a viaggiare tra la vita e la morte. In questo modo siamo sempre in contatto, lui si muove guidato dai miei pensieri.
Detto questo scivolò fuori dalla capanna abbandonandomi al mio destino, la notte intanto sbiadiva nella pioggia.
 
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Ceranu
view post Posted on 7/10/2014, 21:40




Ciao Alessandra, piacere di leggerti.
Bel racconto, buona la trama e la vendetta subdola. Dal mio punto di vista hai lavorato bene anche sui dialoghi, tranne sul primo, in cui il ragazzo doveva aver molta fretta, e invece spiega un po' troppo.
- Dobbiamo approfittare della tempesta - disse stringendomi il braccio - le guardie in questo momento, distratte dalla pioggia, hanno mollato la presa giù all'ingresso.

Per il resto fila tutto bene, c'è qualche refuso, ma poca cosa. Ho notato qualche accento mancante, ma capita, a me spesso. Brava.
 
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misaki02
view post Posted on 8/10/2014, 09:34




Ciao Francesco,

grazie per la lettura e il commento. Mi fa piacere che il racconto ti sia piaciuto.
E grazie per il consiglio: in effetti, hai ragione, quella prima frase risulta un pò troppo lunga. In quanto ai refusi; già, nella fretta scappa sempre qualcosa! :)
 
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L.Filippo
view post Posted on 8/10/2014, 13:35




Ciao Alessandra,
ho trovato il tuo racconto interessante, anche se non sono riuscito a immergermici fino in fondo colpa la poca chiarezza legata al tempo e all'ambientazione. Inizialmente mi sembrava una storia ambientata nel passato, circa 200 anni fa, poi hai parlato di cantiere e mi sono ricreduto, infine ho avuto quasi l'impressione che la vicenda si fosse svolta in un futuro poco imprecisato. Insomma: la storia funziona, solo che il contorno è un po' sbiadito e non ci ho trovato immagini coinvolgenti, nulla che abbia impressionato la retina dei miei pensieri.
Non so se mi spiego. Un po' come se alla fine, la storia ti fosse venuta un po' sbiadita. Comunque ho apprezzato lo stile scorrevole e preciso. Giusto qualche refuso, tipo "la" scritto senz'accento. Ciao e buona giornata, spero di rileggerti di nuovo!
 
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misaki02
view post Posted on 8/10/2014, 15:25




Ciao Filippo,

prima di tutto grazie per la lettura.
Questa storia non l' ho collocata in una precisa datazione, l'ambientazione spazio/temporale non era il mio intento. Ciò che piu' contava per me era, infatti, narrare la vicenda e l'intreccio che coinvolge i tre personaggi: la subdola vendetta della madre, in primis.
Mi ha fatto piacere leggere il tuo punto di vista,
auguro buona giornata anche a te.
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 8/10/2014, 22:35




Ciao Alessandro,

buona storia, che riesce a essere anche originale.
Mi lascia qualche dubbio l'ambientazione dell'aldilà. Da quel poco che ne descrivi, somiglia all'oltretomba pagano più che a quello dell'immaginario più moderno, e questo contribuisce a evitare la sensazione di già letto. Non mi è chiaro però perché ci siano delle guardie a impedire l'uscita: se un fantasma decidesse di arrischiarsi e finisse col dissolversi, peggio per lui no?
Un commento, ma questa volta personale: per la medium non sarebbe stata una vendetta maggiore lasciare che il fantasma si aggirasse in quel limbo triste, anziché dargli la "morte eterna"?

A rileggerci
Angelo
 
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misaki02
view post Posted on 9/10/2014, 09:26




Ciao Angelo,

rispondo alle tue domande.
Ho immaginato che ci fossero delle guardie che impedivano ai morti di uscire dal sottosuolo perché, nonostante la loro situazione fosse nettamente cambiata, continuavano a sognare la vita e per questo avevano disposto le medesime regole che vi erano sulla terra. Quindi, per es, "il suicidio" (se così si può definirlo) di un individuo andava evitato.
Per quanto riguarda la decisione della medium, è vero che apparentemente pare peggiore continuare ad aggirarsi in un limbo, che non finire di "una morte eterna", ma alla fine credo che invece una delle paure piu' comuni degli individui sia, invece, sparire completamente nel nulla, dissolversi, no? Non per niente sono nate le religioni che hanno tentato di dare una precisa destinazione alle anime dopo la morte.
Grazie per l'attenta lettura!
 
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rehel
view post Posted on 10/10/2014, 17:28




Racconto molto particolare. All’inizio sembra quasi un sogno. Purtroppo il limitato campo d’azione, intendo i pochi caratteri a disposizione, ti hanno costretto a una forma narrante troppo descrittiva e poco raccontata, poco mostrata, poco messa in scena, insomma. Gli eventi si susseguono con un tono un po’ monotono, ma ripeto, credo che questa storia abbia necessità di maggior spazio, di più respiro per potersi districare in maniera efficace.
Nel finale mi sono chiesto se la medium possa danneggiare lo spirito dell’uomo. Gli dice che ha sbagliato e che in realtà sono solo le sei, come se la cosa potesse danneggiarlo… se è così, non è chiaro come. Quale è il destino a cui lei lo abbandona?
 
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misaki02
view post Posted on 11/10/2014, 11:39




ciao Rehel,

l'ho scritto all'inizio della storia che la luce del giorno avrebbe fatto svanire i morti... La medium, ingannandolo sul tempo, lo condanna perciò a dissolversi nel nulla.
 
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rehel
view post Posted on 11/10/2014, 12:23




hai ragione, mi era sfuggito...
 
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misaki02
view post Posted on 11/10/2014, 12:43




No problem! :)
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 12/10/2014, 17:22




Ciao Alessandra, ben trovata!

Il tuo racconto mi è piaciuto per l'originalità dell'idea, che va premiata.
Forse poteva essere sviluppata meglio, con più attenzione ai dettagli.

Per esempio: com'è possibile che l'uscita dagli inferi sia "giù all'ingresso"? In tal caso sarebbero fra le nuvole del cielo e non nel ventre della terra, e quindi tutta la struttura del mondo da te descritto non funzionerebbe.

Nel complesso, comunque, una buona prova, brava!
 
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misaki02
view post Posted on 13/10/2014, 08:15




Ciao Beppe,

grazie per il commento!

Hai ragione, nella fretta mi è sfuggito quel particolare, avrei dovuto togliere quel "giu'"...

Finito MC lo riprenderò per sistemarlo nei dettagli, mi fa piacere comunque che tu l'abbia trovato originale.

Alla prossima!
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 13/10/2014, 09:52




Ciao a te! ;)
 
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Olorin
view post Posted on 13/10/2014, 10:18




L’utilizzo del tema è un po’ debole, ma ciò che più mi ha lasciato perplesso è il fatto che il brano sia troppo avaro di quegli indizi che rintracciati alla luce della rivelazione finale, riconducano il lettore alla reale situazione del personaggio. Questa fase 2 – chiamiamola così – di un racconto di questo genere, a mio parere è fondamentale, ma anche molto rischiosa, perché se da una parte, nel caso in cui il lettore riconosca all’autore l’abilità di averlo ingannato, potrebbe potenziare ulteriormente un giudizio positivo, nel caso opposto affosserebbe un lavoro di per sé buono.
Insomma, la tenuta logica dell’escamotage mi pare un po’ l’anima di questi brani.
 
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15 replies since 6/10/2014, 23:39   127 views
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