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Oltre il Grande Vuoto, di Viviana Tenga

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ilma197
view post Posted on 25/11/2014, 00:34




OLTRE IL GRANDE VUOTO



L'uomo dai capelli rossi aprì gli occhi. Goro tirò un sospiro di sollievo. Lo osservò portarsi a sedere con espressione vacua, prendere una manciata di sabbia bluastra e farla scorrere tra le dita come se non avesse mai visto nulla del genere. Fece un cenno a Kybux perché gli porgesse una ciotola di acqua.
“Bevi” disse. “Ti aiuterà a scacciare gli ultimi effetti del ghohugh.”
Quasi subito, gli occhi verdi dello straniero tornarono del tutto svegli e vigili. Verdi, non violetti come quelli di Goro. Kira aveva detto che tra la sua gente c'erano parecchie persone come loro, ma nessuno degli stranieri sembrava appartenere alla categoria.
“Cosa è successo ai miei compagni?” chiese l'uomo. Parlava veloce, accavallando le lettere e pronunciando le parole con un accento ancora più bizzarro di quello dei drykùs. “Eravamo in dieci!”
Goro scambiò un'occhiata nervosa con i suoi compagni, ma nessuno sembrava disposto a parlare al suo posto.
“Sei l'unico che si è svegliato. Ti prego di non portarci rancore, non c'era nulla di malvagio nelle nostre intenzioni. Non avevamo idea di chi foste, volevamo solo addormentarvi. Mai avremmo immaginato che una simile dose di ghohugh potesse uccidervi.”
Goro rabbrividì nel ricordare quell'orrore. Nove morti su dieci! Normalmente, i bambini che nascevano incapaci di reggere il ghohugh erano meno di uno su mille!
L'uomo dai capelli rossi aprì la bocca, ma nessun suono ne uscì. Il suo sguardo si perse nel vuoto, il suo corpo prese a tremare.
Goro avrebbe voluto mostrare il giusto rispetto per il suo dolore, ma l'urgenza di interrogare quell'uomo era troppo forte.
“È vero che vi ha mandato Kira?” chiese. “Che esistono altri mondi oltre il Grande Vuoto?”
“Kira è solo una dei tanti Sensitivi impiegata dall'ARCP” disse l'altro, con voce piatta. “Di certo, non è lei che ha preso la decisione di far partire questa missione. Però sì, è stata lei a metterci sulle vostre tracce.” Il suo sguardo si alzò da terra e incrociò quello di Goro. “Sei tu, vero? Il Sensitivo della misteriosa comunità perduta! Kira ha detto che dovete essere rimasti isolati dalla civiltà per almeno venti generazioni, ma d'altra parte le prime mutazioni risalgono proprio a quel periodo... Tra i tuoi antenati ci deve essere stato uno dei primi Sensitivi della storia.”
I suoi compagni lo guardarono confusi. Goro stesso aveva rinunciato a capire la pronuncia dello straniero e stava usando le sue doti per leggere i pensieri dell'uomo. Eppure, anche lui era confuso. Le immagini di cui non riusciva comprender il significato erano ancora più di quante ce n'erano state nella mente di Kira.
“All'inizio, nessuno ci credeva” proseguì lo straniero. “Le dicevamo che di sicuro si era sbagliata. È risaputo da secoli che questo pianeta è puramente oceanico. Ma lei insisteva a dire che ci doveva essere un'isola.”
Goro si sentì girare la testa. Tra le parole che lo straniero aveva pronunciato ve ne erano diverse che non capiva né riusciva a decifrarle dalla sua mente.
“Di cosa stai parlando? Cos'è un pianeta? Dov'è Kira?”
“Santi numi, davvero siete così regrediti?!” sbottò lo straniero. “Pianeti! Astronavi!”
Con un cenno della testa, indicò il sole che splendeva rosso nel cielo.
“Mondi che hanno come sole quelle che voi vedete come stelle! Kira è scesa dalla stazione in orbita, ma è rimasta sulla nave!”
Goro continuava a non capire, ma l'istinto gli fece spostare lo sguardo sul Grande Vuoto. In lontananza, quasi dove l'azzurro basso si univa all'azzurro alto, scorse un puntino nero.
Kira! Urlò con la mente.
Il cuore prese a martellargli nel petto mentre la voce ormai familiare gli rispondeva.
Goro, sei tu? Avete incontrato gli uomini che abbiamo mandato sulla tua isola?
Kira, sei lì? Su quel puntino in mezzo al Grande Vuoto?
Kira parve esitare.
Goro, aspetta un attimo... davvero era a questo che ti riferivi quando parlavi di Grande Vuoto? All'oceano? Io pensavo che tu avessi capito, che aveste memoria del vostro naufragio su questo pianeta...
Una marea di immagini invasero la sua mente. Un senso di orrore e nausea lo invase, mentre si rendeva conto di quanto fosse minuscolo il mondo che conosceva rispetto all'intera civiltà umana.
 
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L.Filippo
view post Posted on 26/11/2014, 17:25




Ciao Viviana,
felice di leggerti anche se, sarò sincero, il tuo racconto non mi è piaciuto.

Non entro nel merito della vicenda perché molti passaggi non li ho capiti nemmeno dopo una seconda lettura, ma mi preme puntare l'attenzione sulla precisione e chiarezza che uno scrittore dovrebbe avere quando si appresta a costruire una storia.
Il tuo incipit e di conseguenza tutto il racconto, è tutto fuorché intelligibile.

"L'uomo dai capelli rossi aprì gli occhi. Goro tirò un sospiro di sollievo. Lo osservò portarsi a sedere con espressione vacua." E io già mi domando: chi guarda chi? Poi dici che fece un cenno a Kybux e subito dopo inserisci un altro personaggi: Kira e parli di stranieri. Io già mi sono perso e non capisco perché debba sforzarmi per districarmi nel lessico confuso dell'autore. Poi sono sicuro che la storia prenderà una piega avvincente e ricca di pathos, ma ormai sono partito scoraggiato, non ho fiducia in ciò che stai scrivendo e il patto che dovrebbe instaurarsi ogni volta che un lettore inizia a leggere un autore, è ormai compromesso.

Scusami, non voglio sembrare pedante, però è quello che penso e non saprei in che altro modo esprimermi.

Ciao e alla prossima!
 
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ilma197
view post Posted on 26/11/2014, 20:16




Ciao Filippo,
ero più che pronta a ricevere commenti negativi perché mi sono ritrovata a scrivere davvero in poco tempo e con davvero tanto sonno... certo, speravo di non aver fatto uno scempio così totale dal punto di vista della comprensibilità, ma sul fatto che ci fosse qualcosa che non andava avevo forti sospetti. Per provare a chiarire, il punto di vista durante tutta la narrazione è quello di Goro, che vede l'uomo coi capelli rossi svegliarsi e poi alzarsi a sedere etc.
 
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Ceranu
view post Posted on 26/11/2014, 22:14




Ciao Viviana, mi fa sempre piacere leggere i tuoi brani.
Purtroppo ho riscontrato anch'io una difficoltà iniziale. Hai inserito troppi personaggi e termini strani tutti insieme. Capisco che il tuo intento era quello di celare fino alla fine un lieve mistero, ma forse hai esagerato. Dalla seconda parte va tutto molto meglio, tanto da farmi pensare che sia un peccato. La storia è carina, i personaggi anche. Ho trovato superfluo il particolare dell'isola, poteva essere tranquillamente un continente enorme, il loro isolamento era molto più in grande scala. Nel complesso è un buon racconto che necessita di una snellita iniziale, ma poca cosa.
Ciao e a prestissimo
 
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ilma197
view post Posted on 27/11/2014, 08:26




Ciao Ceranu, grazie del commento.

CITAZIONE (Ceranu @ 26/11/2014, 22:14) 
Ho trovato superfluo il particolare dell'isola, poteva essere tranquillamente un continente enorme, il loro isolamento era molto più in grande scala.

In effetti, ci avevo pensato anch'io (ovviamente DOPO aver consegnato). Però mi sembra che tutto sommato dire che il pianeta era considerato del tutto oceanico (quindi, potrebbe essere sfuggita un'isola anche relativamente grossa, ma non un continente) giustifica al volo il fatto che nessuno avesse mai pensato che potesse essere abitato.
 
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Callagan
view post Posted on 28/11/2014, 19:38




Ciao, Ilma!
CITAZIONE
Goro, aspetta un attimo... davvero era a questo che ti riferivi quando parlavi di Grande Vuoto? All'oceano? Io pensavo che tu avessi capito, che aveste memoria del vostro naufragio su questo pianeta...

Credo che questo periodo dovesse essere il colpo di scena finale, capace di lasciare senza fiato non solo i protagonisti, ma anche il lettore. Il problema è che, da lettore, non l'ho capito. O meglio, durante la lettura, non ho avuto modo di concentrarmi su di Goro e le sue speranze o paure sul grande vuoto. Il problema è stato che per tutto il racconto ho cercato (disperatamente) appigli a cui aggrapparmi per capire, codificare, il mondo che mi stavi mostrando. E nel cercare di immaginare l'ambientazione, ho perso il contatto con la trama.
Hai optato per una scelta difficile e sei stata coraggiosa. Secondo me, hai sbagliato nel dirci troppe cose, usare troppi nomi, il cui vero significato lo conosci solo tu. E' il tuo mondo, non il mio, e se non me lo introduci piano piano, facendo perno su quello che io conosco già, allora faccio una fatica immane ad ambientarmi.
Ribadisco la difficoltà di scrivere un racconto del genere per MC, dal momento che non hai a disposizione gli spazi necessari per fornirci un quadro completo della situazione.
Spero di essermi spiegato! Alla prossima... e preparati bene per lo speciale dello skannatoio! :P
 
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Angelo Frascella
view post Posted on 29/11/2014, 00:00




Ciao Viviana
L’idea di base del racconto è carina: un’astronave è naufragata su un pianeta e i discendenti nei secoli hanno perso memoria del fatto che loro sono “Figli delle stelle.”
Ci sono però diverse cose che non tornano: per esempio, se Goro è capace di percepire i pensieri e le immagini dalla mente di Kira a distanza tale che la sua nave è un puntino all’orizzonte, come mai non ha visto prima la verità? (dalla prima parte e dal loro dialogo mentale, infatti, si capisce che Goro conosca già Kira) Inoltre se sul pianeta vi è una sola isola così piccola da non essere individuabile dallo spazio, mi vengono molti dubbi che possa essere abitabile (tra l’altro per venti generazioni). E perché Goro e compagni volevano far addormentare gli stranieri? E come li hanno convinti a bere il ghohugh (che immagino stia per “gotto pangalattico esplosivo” :)?
Inoltre il racconto si legge con un po’ di difficoltà (complice l’eccesso di personaggi dai nomi strani, che, concentrati in un tempo così breve fanno venire in mente il celebre sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo “Pdor, figlio di Kmer, della tribù di Ishtar, della terra desolata dei Kfnir…”)
In ogni caso, come ti dicevo, l’idea è carina e leggo che hai scritto il racconto in un tempo molto breve e assonnata. Conoscendo la tua bravura non ho dubbi che tu possa rivederlo e farne uscire qualcosa di molto buono

A rileggerci
Angelo
 
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ilma197
view post Posted on 29/11/2014, 09:57




Grazie Callagan e Angelo per i commenti!
Avete ragione, ho messo troppa carne al fuoco, avevo l'ambientazione chiara nella mia testa e non mi sono resa conto che per il lettore era tutto molto più complicato da seguire.

CITAZIONE (Callagan @ 28/11/2014, 19:38) 
Hai optato per una scelta difficile e sei stata coraggiosa.

Io più che coraggio l'avrei chiamata "incoscienza da stanchezza" :P

CITAZIONE (Callagan @ 28/11/2014, 19:38) 
Alla prossima... e preparati bene per lo speciale dello skannatoio! :P

Lo sto facendo, lo sto facendo... E di sicuro lì avrò tutto lo spazio necessario per sviluppare l'ambientazione, che comunque dovrebbe essere già abbastanza chiara a tutti! :lol: Tra l'altro, sono molto curiosa poi di leggere il tuo racconto anche se siamo in gironi diversi, visto che abbiamo lo stesso personaggio (che ho l'impressione finirà per essere completamente diverso :P )

CITAZIONE (Angelo Frascella @ 29/11/2014, 00:00) 
Ci sono però diverse cose che non tornano: per esempio, se Goro è capace di percepire i pensieri e le immagini dalla mente di Kira a distanza tale che la sua nave è un puntino all’orizzonte, come mai non ha visto prima la verità? (dalla prima parte e dal loro dialogo mentale, infatti, si capisce che Goro conosca già Kira) Inoltre se sul pianeta vi è una sola isola così piccola da non essere individuabile dallo spazio, mi vengono molti dubbi che possa essere abitabile (tra l’altro per venti generazioni). E perché Goro e compagni volevano far addormentare gli stranieri? E come li hanno convinti a bere il ghohugh (che immagino stia per “gotto pangalattico esplosivo” :)?

Grazie per gli spunti. In effetti nella mia testa avevo risposte approssimative a tutte queste domande, stavo per scrivertele ma mi sono resa conto che nessuna regge del tutto, c'è da lavorarci un po' sopra. :)
 
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Raffaele Marra
view post Posted on 29/11/2014, 17:25




Credo che l’idea di partenza sia molto buona, degna di un racconto molto più lungo o addirittura di un romanzo. E proprio questo aspetto del tuo racconto, però, è alla base di quello che è il suo maggior difetto: nella brevità del testo, una storia così risulta irrimediabilmente forzata, ritagliata, stretta fino al punto da diventare di difficile comprensione. La varietà di personaggi, l’ambientazione tutta da scoprire, il passato e il futuro di questi esseri meritavano una trattazione adeguata; in questo modo si rischia di creare un po’ di confusione nel lettore. In altre parole, non credo che tu abbia commesso grossi errori nello scrivere il tuo racconto: semplicemente ora lo devi prendere e lo devi ampliare come merita affinché gli sia restituita la giusta dimensione e diventi davvero un ottimo testo.
 
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Serena Aronica
view post Posted on 30/11/2014, 13:08




Ciao Viviana!
Anche io, come gli altri, ho trovato difficoltà nella lettura del tuo racconto. Non perché scritto male, semplicemente perché sembra la porzione ridotta di qualcosa di molto più grande. La classica punta dell'iceberg! Moltissimi elementi e personaggi però schiacciati in un contenitore troppo piccolo. Sono certa che questa storia abbia necessita di esplodere per poter far saltare fuori tutta la sua ricchezza aliena!

Ciao!
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 1/12/2014, 23:38




Ciao Viviana, ben ritrovata, è sempre un piacere leggerti per le tue buone idee.
In questo caso concordo con chi ha detto che l'esecuzione del pezzo, purtroppo, non è all'altezza dell'ispirazione iniziale. Capita, a Minuti Contati, anche a me e a tutti, credo, per cui non ti crucciare. :)
Per non ripetere quello già scritto dagli altri autori e darti magari una chiave di lettura diversa, non va dimenticato che nel tuo racconto manca anche il finale. C'è la "rivelazione finale" ma non l‘azione, la conseguenza. Goro scopre che il suo mondo è ancora più minuscolo di quello che pensava e... e cosa? Che significa per lui? Non lo sappiamo. Forse non ti sei immedesimata tu per prima abbastanza nel tuo personaggio, ei tu, Viviana, che scrivi e pensi, con considerazioni che potresti fare tu con le tue conoscenze... non Goro, non il tuo personaggio staccato da te.
Attenta, perché questo poteva essere un tratto redentivo: un finale eccezionale e davvero inatteso ma nato dal vortice dell'anima di un protagonista può salvare anche un racconto per altri versi traballante. Se Goro avesse detto, chessò, "Lo so bene che il Creatore ha separato le Acque che stanno sotto i cieli da Quelle che stanno sopra i cieli!" per poi colpire l'uomo che aveva davanti e mostrare la sua orgogliosa ignoranza, allora sarebbe stato UN personaggio. Solo UNO, bada bene, dei possibili. Ma avrebbe mostrato se stesso in un‘azione. Tu invece alla fine metti una considerazione filosofica dell'Autore.
Spero di essermi spiegato... ciao! ;)

Edited by Beppe Roncari - 2/12/2014, 09:55
 
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Giulio Marchese
view post Posted on 2/12/2014, 23:03




Oltre il grande vuoto di Viviana Tenga

Ciao Viviana, il tuo racconto mi ha fatto pensare a un episodio di dottor Who con personaggi dei manga (Goro e Kira). Scherzi a parte dove sta scritto che nel futuro nessuno si chiamerà più Marco? Questa ovviamente non è una critica al tuo racconto ma più generale, però effettivamente nello specifico i nomi mi hanno un po confuso e malgrado la trama è abbastanza originale a mio avviso è gestita male. Per me la chiarezza è la cosa più importante e in questo racconto ci sono, per usare un linguaggio cinematografico, molti scavalcamenti di campo. In più ci sono diverse cose che non tornano come ti hanno già fatto notare. Lo stile di per se non mi dispiace peccato per gli errori di struttura di cui sopra.
 
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Beppe Roncari
view post Posted on 2/12/2014, 23:42




PS
Goro e Kira vengono da Death Note come nomi?
 
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L'Inquisitore
view post Posted on 3/12/2014, 23:37




Direi che hai già tutti gli elementi per un bel romanzo sci-fi. Certo, c'è la questione della comunicazione Goro/Kira da risolvere perché se è vero che la sensitiva ha reso possibile il ritrovamento dei naufraghi allora è difficile comprendere come mai non riesca a comunicare con Goro se non dopo la rivelazione della sua presenza sul pianeta... Ed è anche vero che il tema non sembra essere determinante del racconto e anzi inserito quasi a forza nel finale... Però tutto il resto c'è e, davvero, ci devi lavorare perché la storia di una nave che solca le galassie alla ricerca di naufraghi sperduti per chissà cosa guidata da una sensitiva che rintraccia i suoi simili, pur non suonandomi così nuova, mi piace e il tuo stile dimostra che sei in grado di controllarla.
 
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13 replies since 25/11/2014, 00:34   103 views
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