Raffaele Marra |
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| Un racconto a metà strada tra Dickens e “L’Enigmista”, con qualche spunto di critica sociale e qualche riflessione sulla famiglia. Il tutto tessuto con uno stile essenziale e, forse, un tantino frettoloso. Leggendolo si ha la sensazione che ci sarebbe stato molto altro da aggiungere per dargli il giusto compimento; in altre parole restano tanti interrogativi che, per la brevità imposta dal contest, non sono stati soddisfatti a dovere. In definitiva, credo si tratti di un buon racconto, di una intelligente “parodia in nero” che però meritava più spazio.
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