Nero Cafè Forum

Posts written by TETRACTYS

view post Posted: 28/12/2012, 12:04 La torta - Fucina dell'Aguzzino
Una frustrazione esasperata per un malessere esistenziale che raggiunge l'apice proprio nel periodo delle feste. La narrazione coglie bene questo aspetto dell'io narrante. Tuttavia non è molto ben reso il crescendo che porta alla tragedia finale: frustrazione, malessere esistenziale, "qualsiasi cosa invece del vuoto", ma un'azione che coinvolge tutta la comitiva, invece della sola Elena, sembra esagerata. L'altra cosa che non mi ha convinto è un flusso di coscienza ben articolato che in un racconto sta bene, ma è meno credibile se all'inizio si scrive: "Un giorno ho raccontato tutto al mio avvocato" seguito da un due punti con virgolette. Meglio un punto fermo per poi proseguire come se si raccontasse al lettore: a me suona più convincente.
Comunque... panna per una vegana? Uhm...
view post Posted: 28/12/2012, 11:51 Due dei - Fucina dell'Aguzzino
Un racconto che mette molta carne al fuoco e per questo non riesce a cuocerla a puntino. Ben delineato l'amore carnale: con pochi tratti riesci a evocare la passione tra l'io narrante e Sara. Purtroppo il "Segreto", che è anche la causa della condanna a morte del protagonista, resta indistinto: pochi elementi per individuare le caratteristiche della minaccia, tanto che non è chiaro perché l'io che racconta sappia tutto, ma non riesca a sottrarsi al suo destino. Certo, 1800 caratteri sono pochi, tuttavia è opportuno scegliere bene cosa trattare in 1800 caratteri: condensare la materia per un romanzo non è mai una buona idea. Comunque è molto efficace l'inizio, che ben descrive lo stato d'animo del protagonista.
view post Posted: 28/12/2012, 11:39 Giù al fiume - Fucina dell'Aguzzino
Uno scambio di persona, causato da una festa in maschera, fa incontrare un malcapitato vestito da barbone con un branco di "ragazzi bene" in cerca di emozioni violente. In pratica se la prendono con un povero disgraziato che potrebbe benissimo essere uno di loro, e il tutto avviene sotto gli occhi di un vero barbone ubriaco ed esterrefatto. L'idea non è male, ma la realizzazione denota una certa fretta (in effetti in due ore che si poteva fare?), tanto che inizialmente non mi era chiaro se l'autista della mercedes che caccia gli amici dall'auto fosse lo stesso che viene picchiato alla fine. Mi era venuto il dubbio perché pensavo che il tizio fosse già in maschera all'inizio e perciò lo scambio di persona mi è sembrato inverosimile. Tuttavia, a una seconda lettura, ho capito di essermi fatto un'idea sbagliata che ha reso più difficile la comprensione del testo.
view post Posted: 28/12/2012, 11:22 Ti perdono... - Fucina dell'Aguzzino
Il racconto scorre via lieve e senza intoppi. Quel minimo di ambientazione permesso dai 1800 caratteri c'è ed è sufficientemente evocativo (il freddo, lo scricchiolio della neve ecc.). Si capisce dopo poche righe dove tutto andrà a parare (d'altra parte era difficile tenerlo nascosto a lungo): una vendetta covata, infatti, come è noto, si tratta di un piatto che va gustato freddo ;)
Il tema è centrato, perché c'è il capodanno e c'è l'urlo, prima soffocato dal protagonista maschile e poi, s'immagina acuto, di quello femminile.
Purtroppo il tutto suona arbitrario e forzato dalle richieste del tema, ma in un paio d'ore era obbiettivamente difficile fare di meglio.
view post Posted: 28/12/2012, 11:12 STOP! (MC New Age IX Edizione) - Fucina dell'Aguzzino
CITAZIONE (Olorin @ 28/12/2012, 09:42) 
Luca è un nome parecchio inflazionato... :D :D

Per parafrasare Troisi, se chiami Massimiliano un personaggio di un corto da 1800 caratteri, il racconto cresce "scostumato", mentre se lo chiami Ugo, ci sono buone speranze che sia "bene educato". Diciamo che Luca è un buon compromesso ;)
view post Posted: 27/12/2012, 22:44 L'ultima notte - Fucina dell'Aguzzino
«Dai, muoviti, è quasi mezzanotte!» disse Giorgia.
Marika era in ritardo, come sempre.
«Come sei impaziente. Qualcuno di aspetta?»
Giorgia non replicò, affrettò solamente il passo. Voltarono l'angolo e avvistarono un gruppo di ragazzi.
Marika punzecchiò l'amica: «È proprio il più bello!»
Erano distanti, ma Luca si notava anche alla luce gialla dei lampioni.
«Di chi parli?» chiese Giorgia.
«Lo sai benissimo, il tuo spasimante. Ecco, ci hanno viste».
«Il mio cosa?»
«Non fare la finta tonta. Ormai lo sa tutta la scuola!»
«Sa cosa?»
«Vuoi farmi credere che non te l'ha ancora chiesto?»
Giorgia cercò d'ignorare l'amica, ma quando iniziava a essere assillante non c'era scampo: bisognava rispondere.
«No, Marika, non me l'ha ancora chiesto... ma forse è la notte giusta».
I fuochi d'artificio cominciarono a esplodere e le due ragazze si voltarono. Il cielo sopra il Colosseo era illuminato dalle esplosioni di razzi multicolori. L'anno nuovo era iniziato e lei avrebbe trovato il coraggio per baciarlo, se non l'avesse fatto lui.
La notte s'illuminava a ripetizione. Ogni lampo era seguito da un botto ritardato, secco, improvviso, che faceva sussultare il cuore, e la folla gridava ammirata a ogni nuova esplosione, finché un urlo sovrastò gli altri.

ROMA, 1 gennaio - Nonostante i divieti presenti in molte città, anche quest'anno è tragico il bollettino della 'guerra' di Capodanno, con pallottole vaganti e botti killer. Alla fine sul campo, secondo i dati del Viminale, ci sono due morti e 595 feriti, tra cui 72 minori di 12 anni. Le vittime a Roma e nel Napoletano. La prima, una ragazza di 14 anni, è stata portata al Policlinico Gemelli poco dopo la mezzanotte con una ferita alla testa causate da un’arma da fuoco. La polizia segue la pista del ferimento causato da un proiettile vagante.
view post Posted: 5/12/2012, 18:46 Lista racconti ammessi e vostre classifiche (MC NEW AGE - SFIDA ALL'AGUZZINO) - Fucina dell'Aguzzino
Complimenti a tutti: davvero dei lavori pregevoli, considerando il poco spazio e il tempo militato a disposizione.

La mia classifica.

1) "Io. Te" di Daniele Picciuti
2) "In due per sempre" di Marco Fronzoni
3) "Ombre" di Roberto Bommarito
4) "Io e te" di Erika Adale
5) "L’altro" di Polly Russell
6) "Ti aspetto tra il bozzolo e la fine" di Marco Actis Dato
7) "Io sarà il tuo sole" di Marco Migliori.
8) "Un incontro" di Alessandra Corrà
9) "Una carriera da tutelare" di Gian de Steja
10) "Vite separate" di Guido Oliva
11) "Sempre insieme" di Paola B. Rossini
12) "Nel nulla" di Simolimo
13) "La custode" di Cristiana Morroni
view post Posted: 29/11/2012, 19:14 Cuore di mamma - Fucina dell'Aguzzino
CITAZIONE (LeggEri @ 29/11/2012, 18:10) 
all'inizio del tuo racconto, per un attimo ho pensato di essere di fronte a Jake ed Elwood Blues diretti verso la "pinguina"...e ho disposto l'animo a una lettura allegra. Può darsi che quest'abbaglio mi abbia indotto a interpretare male l'incipit, ma anche il dialogo nella prima parte mi è sembrato brillante, ironico. A metà strada, il racconto ha preso tinte classicamente horror e, sul finale, è diventato malinconico. La sensazione è di una storia "indecisa": facciamo paurapaura, paura con il sorriso o paura con la lacrimuccia? Tutto insieme, in un racconto così breve, mi pare troppo.
La scrittura è fluida e la lettura molto piacevole, ma il dubbio sulle tue intenzioni mi rende difficile un giudizio. Anche perché non è detto che non mi sia autosuggestionata io all'inizio, immaginando il fantasma di Belushi... ;)

Troppa cultura fa danni: mi hai attribuito delle intenzioni che non avevo: magari le avessi avute! ;)
Il mio timore è che, nell'indecisione tra il fare "paurapaura, paura con il sorriso o paura con la lacrimuccia", non si sia fatto paura per niente, che è ancora peggio. -_-
Grazie per il commento!
view post Posted: 28/11/2012, 23:39 Cuore di mamma - Fucina dell'Aguzzino
La strada era ripida e male illuminata.
Due figuri, intabarrati, camminavano a fatica sull'acciottolato reso viscido dalla pioggia.
Il più alto portava un cappello calcato sul capo. «Che pessima idea!» continuava a ripetere tra sé e sé.
«Hai finito?» sbottò quello più piccolo. «Non hai smesso di lamentarti un momento».
«Tornare dalla vecchia megera dopo tanti anni. Che senso ha dopo quello che ci ha fatto?»
«È vecchia e sola. Vuole vederci un'ultima volta».
«Insisto: è una pessima idea».
«Insomma! Non le dobbiamo proprio nulla?» disse deciso, ed estrasse dal tabarro l'orologio che portava alla catena. Subito il vetro s'imperlò di goccioline.
«Ci aspetta, affrettiamoci!»
Giunsero alla casa in cima alla salita e si fermarono di fronte all'uscio.
«Chi bussa?» chiese lo spilungone.
«Fifone! Ho sempre dovuto farti da balia».
Mentre stava alzando la mano per colpire la porta, un lampo illuminò a giorno la facciata dell'edificio e la serratura scattò. Quando il fragore del tuono li investì, la porta si spalancò.
«Era aperto», constatò stupito il piccoletto, ma quando si voltò, s'accorse d'essere rimasto solo.
Di fronte a lui s'apriva l'atrio della vecchia casa. All'interno s'intravedevano le scale che portavano al piano superiore, mentre un candeliere appeso al soffitto oscillava mosso dal vento. Le deboli fiammelle non tardarono a spegnersi.
"Devo farmi coraggio", pensò.
Un chiarore filtrava da una porta semiaperta in cima alle scale.
Aiutato dal bagliore dei lampi, cominciò a salire. Lo scricchiolio delle assi era minaccioso, ma continuò un gradino alla volta finché non fu in cima.
«C'è nessuno?» chiese con un filo di voce. Non ottenne risposta.
Si sporse oltre la soglia e scrutò con attenzione.
Il chiarore proveniva da un camino acceso. Di fronte a esso, su una sedia a dondolo, una figura di spalle oscillava avanti e indietro, con estrema lentezza.
«Mamma?» osò chiedere.
«Siete puntuali, bravi», rispose una voce femminile, anziana. Quindi pronunciò altre parole ad alta voce, terribili, arcane, incomprensibili. Dopodiché si alzò a fatica e aggiunse: «tra poco sarà tutto finito e finalmente resterete con me, per sempre», infine si voltò e stupita disse: «ma dov'è tuo fratello?».
Il piccoletto, inorridito dalla visione di quel volto emaciato, sussurrò: «è scappato...»
«Ero stata chiara! Volevo entrambi! Volevo che...», ma in quell'istante un fulmine attraversò il camino e un boato assordante investì il piccoletto che venne colpito dalla scarica.
Quando riprese i sensi, si sentiva sballottato. Era a testa in giù e vedeva i tacchi d'un paio di scarpe che correvano, illuminate dai bagliori d'un rogo. Poi venne scaraventato con la schiena nel fango.
Riaprì gli occhi e vide sopra di sé il fratello, trafelato.
«Co... cos'è successo?», chiese tramortito.
Alle spalle dello spilungone il vecchio edificio bruciava.
«Un fulmine! Ero fuori, nascosto. A un tratto ha colpito la casa!»
«E tu mi hai salvato?»
«Lei era avvolta dalle fiamme. Non ho potuto fare nulla. Siamo di nuovo soli: io e te».
view post Posted: 28/11/2012, 22:04 Ombre - Fucina dell'Aguzzino
Il tuo stile è inconfondibile. Ancora una coppia ai ferri corti, come in "Scatola". Però questa volta la fretta ha giocato un brutto scherzo: "Mi riepii l'aria di polmoni" ;)
view post Posted: 28/11/2012, 22:01 Io. Te. (di Daniele Picciuti) - Fucina dell'Aguzzino
Mitico! E chi lo batte questo? Sono tentato di rinunciare, ma ormai sono in ballo: balliamo!
view post Posted: 21/11/2012, 16:07 MC SPECIAL EDITION - Mercoledì 28 novembre ore 21.30 - Fucina dell'Aguzzino
Questa volta ci potrei essere, ma al limite ci potrei anche fare.
view post Posted: 5/9/2012, 09:49 LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE (MC NEW AGE VI EDIZIONE) - Fucina dell'Aguzzino
1 - “Scatola” di Roberto Bommarito
2 - “Elfo dei boschi” di Maurizio Bertino
3 - “Eredità” di Fabio Giannelli
4 - “L’ora buca” di simolimo
5 - “Per una bella gnocca” di Luigi Locatelli
6 - “Insieme” di Viola Lodato
7 - “Celato” di Marco Fronzoni

==== Commenti ====

* “Insieme” di Viola Lodato

Il tema è centrato. La drammaticità della scena iniziale cattura e l’essere fluttuante non disturba: è abbastanza ambiguo da risultare interessante. Forse ci si aspetta un angelo, ma le sue richieste particolari prefigurano un Pantheon differente. I dialoghi sono serrati e si segue il filo del discorso fino alla fine dove, però, il colpo di scena conclusivo lascia sconcertati. Non si capisce su quali basi il padre creda di ritrovarsi con il figlio dopo la morte, infatti, immaginando un aldilà separato nei consueti Inferno e Paradiso, non c’è motivo di credere che anche il figlio debba essere condannato all’Inferno, come il padre suicida. D’altra parte, non c’era abbastanza spazio per spiegare tutto per filo e per segno, perciò il racconto risulta comunque apprezzabile.

* “Celato” di Marco Fronzoni

Molto bella l’atmosfera che hai saputo creare all’inizio del racconto, tiene col fiato sospeso ed è angosciante. Non ci sono molti punti di riferimento, quindi il protagonista potrebbe essere chiunque o anche qualunque cosa e sono stato disorientato nella seconda parte: non so perché, ma a un certo punto mi ero quasi convinto che si trattasse di un topolino che si nascondeva da un gatto, o qualcosa del genere. L’epilogo mi ha davvero spiazzato e devo dire ha sgonfiato l’intero racconto. Forse l’intento era quello di strappare un sorriso, ma è stata più grande la delusione di non leggere un finale all’altezza della prima parte. Peccato, perché l’incipit mi ha veramente convinto.

* “Eredità” di Fabio Giannelli

Molto bello. Un conte Ugolino in salsa fantasy. I protagonisti, alieni (o una sorta di vampiri?), sono nelle stesse condizioni di dantesca memoria. In questo caso il padre si sacrifica per prolungare l’agonia del figlio, in vista di una possibile soccorso che, non si sa, potrebbe arrivare. Non è ben chiaro (almeno per me) perché si trovino in prigione e in cosa consista l’atto di coraggio del figlio, ma la situazione è definita e drammaticamente delineata. Il linguaggio suona un po’ troppo retorico, però non stona nel contesto del racconto, soprattutto per l’ambientazione “esotica”.

* “L’ora buca” di simolimo

Racconto carino. Molto stereotipato, ma ironico e godibile. Non dico d’aver avuto un’insegnante d’inglese di questo tipo al liceo, ma il terrore che suscitava era quasi paragonabile ;)
Forse il limite del racconto rimane solo nel tema, che non mi pare sia stato molto centrato: rimane in secondo piano, sovrastato dalla conclusione con le scenette delle risposte “divertenti” inventate per la disperazione. A parte questo, è scritto bene e si legge con piacere e, forse, suscita anche in altri lettori il ricordo (estremizzato) dei trascorsi scolastici.

* “Per una bella gnocca” di Luigi Locatelli

Un racconto che cerca di divertire e di stimolare l’interesse del lettore. Il fatto che non si riesca a capire quale sarà il colpo di scena che ci sarà riservato è un punto a favore. Il finale non è purtroppo allo stesso livello della preparazione, infatti mi aspettavo qualcosa di più, anche se non avevo idea di cosa sarebbe successo. Col senno di poi, forse si poteva aspettare qualcosa del genere. La scrittura è efficace e pungente quanto serve, mentre il linguaggio usato regge bene la situazione e l’ambiente “malfamato”.

* “Elfo dei boschi” di Maurizio Bertino

Bellissimo racconto. Il tema non è reso evidente, eppure è ben presente tra le righe e nella conclusione. Ottima la preparazione: sembra proprio di trovarsi in un classico del genere fantasy, e non in un’evasione dalla realtà. Quando si comincia a intuire ciò che sta avvenendo, si apprezza ancora di più la prima parte di preparazione. Un ottimo lavoro, anche tenendo conto del poco tempo a disposizione per pianificarlo e per scriverlo. Il tema, come dicevo, non sembra centrato, ma la pazzia è effettivamente la risposta del ragazzo (ciò che è disposto a fare) per “sfuggire” dalla sua realtà.

* “Scatola” di Roberto Bommarito

Bellissimo, struggente, vero! Non c’è storia: è il migliore dei racconti che ho letto. L’atmosfera che hai saputo ricreare, le motivazioni esistenziali che spingono il protagonista, il destino cinico e baro: c’è tutto e tutto è compresso in 2.5k che sembrano, però, dilatarsi nella vita descritta da un intero romanzo. Perfetta l’ambientazione, che risulta essenziale, ma allo stesso tempo familiare. Penso proprio che la Jackie ti chiederà di pubblicare anche questo sulla sua rivista: diventerai un ospite fisso ;)
view post Posted: 4/9/2012, 20:23 Lo scoop - Fucina dell'Aguzzino
CITAZIONE (Peter7413 @ 4/9/2012, 11:28) 
Poco altro da dire se non il mio odio atavico per l'utilizzo di nomi e ambientazioni straniere quando invece dovremmo essere i primi a portare il genere nei confini nazionali, ma non incide minimamente nel mio giudizio, che rimane ottimo.

Grazie! Per quanto riguarda l'ambientazione, sono d'accordo con te (beh, sono d'accordo anche sul fatto che sia ottimo ;) ). Purtroppo, con poco spazio a disposizione, tendo sempre a riferirmi a situazioni ben note a tutti, così mi appiglio ai serial stranieri, piuttosto che a quelli nostrani ;)
view post Posted: 4/9/2012, 06:43 Lo scoop - Fucina dell'Aguzzino
CITAZIONE (Olorin @ 3/9/2012, 19:31) 
Interpretazione molto articolata e complessa del tema, soprattutto ben riuscita. Il botto finale arriva senza che nulla trapeli prima – almeno per quanto mi riguarda – e acquista carica grazie al ritmo ideale dell’ultimo paragrafo. Mi pare che lo sviluppo logico della trama paghi un leggero dazio al numero di caratteri... però è anche vero che l'agilità del testo aiuta ad avere la necessaria lucidità per immaginarsi il tutto autonomamente e senza eccessivi sforzi.

È vero, i caratteri erano davvero pochi per scrivere qualcosa di molto articolato. Sono contento di essere riuscito, secondo il tuo giudizio, a fare tutto ciò che era possibile (relativamente alle mie possibilità). Grazie per il commento!
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