Nero Cafè Forum

Posts written by TETRACTYS

view post Posted: 2/9/2012, 19:47 Lo scoop - Fucina dell'Aguzzino
CITAZIONE (GDN76 @ 31/8/2012, 12:24) 
Ho solo una domanda da fare, ma se lui era con il governatore, chi ha scatat le foto? Cioè, se sono ft compromettenti e plausibile pensare che i due si sian appartati. Ma allora, non può essersi fotografato da solo! Ecco, forse la colpa è mia che sono un lettore superficiale, ma quest è quello che ho colto.

Hai colto bene, ma in 2.5k non sono riuscito a spiegare anche come il reporter ha immortalato il governatore, ma un paio d'idee le ho. L'importante è che, alla fine, si capisca che nelle foto c'è il governatore in pose compromettenti con l'amante (un amante e non un'amante - come si specifica nel testo) che, sorpresa!, è il reporter. Tutti gli altri particolari li lascio alla fantasia del lettore ;)




CITAZIONE (simolimo @ 31/8/2012, 14:54) 
Come sempre i tuoi scritti sono godibilissimi e veloci. Il tuo linguaggio è fresco e senza fronzoli che ne appesantiscono la lettura. La struttura in questo caso ti è stata amica, hai saputo in pochissime righe rendere una storia ben più lunga di quello che è.

Grazie! Troppo buona.

CITAZIONE (simolimo @ 31/8/2012, 14:54) 
Lasci molto spazio al lettore…e questo perché basi tutto il racconto sui dei “classi coni” che ognuno dei lettori può interpretare e immaginare come meglio crede. Il punto di forza del tuo racconto è proprio questo: far leva su situazioni e ambientazioni chiamate luoghi comuni e renderle interessanti nello scoop. Non dai emozioni, semplicemente narri un fatto..ma in questo narrare immergi il lettore fin dentro la scena.

Con pochi caratteri, provo sempre a riferirmi a stereotipi o cose già viste e ben conosciute dal lettore. In questo caso ci ho messo Il Ken Parker di Spiderman, un politico statunitense, il poker e un rapporto omosessuale occasionale a scopo di ricatto. Lo scorso mese avevo approfittato di Sherlock Holmes. Invidio chi riesce, in poco spazio, a creare atmosfere e situazioni nuove.

CITAZIONE (simolimo @ 31/8/2012, 14:54) 
Caspita… non so se sono riuscita a spiegarmi, ma se non fossi riuscita nell’intento, ecco, sono qui pronta a rispiegarmi. Non hai messo nulla al caso: scelta iniziale e finale si ricollegano in un armonico cerchio che porta allo scoop e nel mezzo… beh, le parti salienti per capire COME il tutto si è svolto. Molto molto ben caratterizzati i personaggi… pur in così poco spazio. Bravo!

Ti sei spiegata molto bene e sono contento che ti sia piaciuto. Ciao!




CITAZIONE (Artyus @ 2/9/2012, 17:25) 
ti devo confessare che ho dovuto rileggere il racconto un paio di volte per capire cosa stava succedendo eh eh eh eh :) Ma alla fine credo di aver capito cosa c'è in quelle foto ;) ... tema rispettato, scrittura piacevole ed è incredibile che in 2500 caratteri tu sia riuscito a farci stare quattro cambi di paragrafo... bravo!

Forse è proprio per i quattro cambi di paragrafo che non si capisce la situazione al volo, ma d'altra parte con 2.5K dovevo lasciare molto all'immaginazione ;)
view post Posted: 30/8/2012, 05:41 Lo scoop - Fucina dell'Aguzzino
Oops! Nella fretta di postare ho dimenticato di fare logout e ho usato l'account della Jackie.
Poco male, visto che qui si usano le firme "in chiaro", ma ci tenevo a precisare che l'autore del brano è proprio il TETRA ;)
view post Posted: 4/8/2012, 07:37 CLASSIFICA FINALE MC NEW AGE V EDIZIONE - Fucina dell'Aguzzino
Sono penultimo! Però a parimerito (a parte i 4 minuti di differenza) col Bertino, quindi non è poi così male ;)
view post Posted: 1/8/2012, 08:09 L'ultima impronta - Fucina dell'Aguzzino
CITAZIONE (Peter7413 @ 31/7/2012, 23:59) 
Concludendo, un lavoro che si legge volentieri, ma con problematiche che non posso non evidenziare.

Grazie per averle evidenziate: sono d'accordo su tutto!

CITAZIONE (Paolo_DP77 @ 1/8/2012, 01:11) 
Ciao! Ecco il mio commento.
Portroppo se si tira in ballo l'investigatore più famoso di tutti i tempi ci si aspetta un mistero degno delle sue doti, alla tutto si risolve invece in una piccola domostrazione delle sue capacità. Quindi non è molta la carne sul fuoco. Ben gestita la struttura del racconto, lineare, ma con le informazioni che spuntano fuori al momento giusto, con pregevole scelta di tempi. Molto buono il lavoro di documentazione e l'aver ricretao personaggi e ambienti in modo direi perfetto. Stile in generale più che apprezzabile: alcuni passaggi dei dialoghi sono deliziosi, ma ci sono anche un paio di infodump che potevi facilmente evitare.

Grazie per il commento e anche per gli apprezzamenti che sono sempre graditi ;)
view post Posted: 31/7/2012, 13:22 L'ultima impronta - Fucina dell'Aguzzino
CITAZIONE (GDN76 @ 31/7/2012, 11:49) 
il racconto mi è piaciuto ed è scritto bene. A mio avviso il fatto che hai scelto di appoggiarti a personaggi già famosi, ti ha fortemente penalizzato. In ogni caso complimenti anche a te.

Le furbate si pagano ;)

Grazie per l'approfondito commento! Le tue osservazioni mi saranno utili per migliorare il corto, con più spazio a disposizione. Ad esempio, ci starebbe proprio bene una contestualizzazione della scena.
Grazie ancora! E non dimenticarti che tra poche ore inizia lo Skannatoio di agosto! :woot:
view post Posted: 31/7/2012, 07:54 L'ultima impronta - Fucina dell'Aguzzino
CITAZIONE (kendalen @ 30/7/2012, 19:56) 
Appoggiandoti a Holmes e Watson, ricadi nella categoria "ti piace vincere facile"...

Grazie per il commento puntuale e approfondito: non ti smentisci mai!
Approfitterò della tua revisione per correggere la versione del racconto che ho postato sul blog.
Sono d'accordo sul fatto che personaggi già conosciuti possano facilitare la scrittura di un corto e anche altri me l'hanno rinfacciato ;) ma soprattutto è interessante la tua critica sul fatto che ho glissato sull'origine della collezione. Probabilmente, eliminando un po' di ripetizioni, potrei scrivere qualche riga in più in quella direzione.
Grazie ancora! (e a rileggerci sull'altro forum ;) )
view post Posted: 28/7/2012, 07:07 Martedi 24 luglio ritorna l'Aguzzino! - Fucina dell'Aguzzino
CITAZIONE (kendalen @ 25/7/2012, 06:47) 
Piuttosto, è la tastiera touch a essere totalmente inadatta, tra lettere accentate che ottieni solo tenendo il dito per un po' sul tasto e caratteri (tipo i numeri) che trovi in un'altra schermata. Senza contare poi l'autocorrezione che spesso danneggia più che aiutare. Insomma, per gli aspiranti scrittori, che quindi devono badare anche alla forma, non è proprio l'ideale.

Io mi trovo abbastanza bene col mio tablet Android (che tra parentesi costa meno di un quinto dell'IPad... scontato!). I commenti ai racconti di questo MC li ho scritti proprio col tablet. Però ho installato AnySoftKeyboard (tasti più raccolti, accentate accessibili ecc.), perché la tastiera standard ha i problemi che dicevi tu.
view post Posted: 27/7/2012, 20:45 LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE (MC New Age V Edizione) - Fucina dell'Aguzzino
=== Classifica ===

1 - “Palle di neve” di Luigi Locatelli
2 - “Farfalle” di Luca Romanello
3 - “Spartaco vs Skorpio” di Maurizio Bertino
4 - "Tre" di Lucia Coluccia
5 - “Foto” di Roberto Bommarito
6 - “AD1661” di Paolo di Pierdomenico
7 - “La collezione addosso” di Marco Fronzoni
8 - “La collezionista di sogni” di Viola Lodato
9 - “Villa Caetani” di Giampaolo Cufino



=== Commenti ===


“Palle di neve” di Luigi Locatelli

Un racconto rapido ed efficace. Si apprezza la fase di preparazione in cui i due mariuoli sembrano controfigure di Ficarra e Picone. Si pregusta chissà quale colpo di scena finale e in realtà ci si poteva aspettare di meglio, di paragonabile all'introduzione, che risulta ben costruita, ma la preda che si rivela cacciatore, e soprattutto un collezionista molto particolare, non era poi così scontata da risultare telefonata.


“Farfalle” di Luca Romanello

Un racconto che si concede quel poco di mistero e d'horror che lo spazio a disposizione potevano consentirgli. Sufficientemente evocativa l'ambientazione, anche se sembra tratta dal prologo del CSI di turno, o forse proprio per quello risulta evocativa. Telefonato il finale, però al lettore resta la curiosità di arrivare fino in fondo per scoprire dove si andrà a parare davvero. Buona la forma, nonostante pochi intoppi qua e là.


“Spartaco vs Skorpio” di Maurizio Bertino

Un racconto sviluppato con agile ironia. Una sorta di parodia alla lontana di Dexter. In questo caso si tratta di un collezionista di teste di collezionisti che si associa a un serial killer, che quindi diventa anche serial killer di collezionisti. L'agile ironia, a differenza di altre prove, risulta meno riuscita: la vicenda non cattura e non diverte più di tanto. Alla fine tutto si risolve in una trovata per portare a termine il compito. L'idea comunque è apprezzabile e Lo stile lieve e godibile come solito.


"Tre" di Lucia Coluccia

Un racconto dal finale struggente. Dolce la parte iniziale con un tenero Amarcord in cui si tratteggiano con efficacia i tre bambini e il loro rapporto. Soprattutto la bambina risulta credibile in quell'essere più matura dei suoi compagni. La ricerca delle conchiglie, che tiene unito il gruppo, diventa allo stesso tempo motivo di una possibile rottura del "triangolo". Il finale, inatteso, con un brusco salto di vari anni, svela la ragione di un esito differente rispetto a quello che ci si sarebbe attesi. Il dramma comunque non riscatta una vicenda che, nonostante la trovata narrativa, può apparire a un lettore disattento fine a se stessa.


“Foto” di Roberto Bommarito

Un racconto carino, a tratti suggestivo e commovente. Bella l'idea della collezione dei momenti che contano davvero, in cui cioè si ha l'illusione di aver raggiunto un obiettivo, in cui si crede in qualcosa, per poi scoprire che era tutto effimero. Purtroppo la bellezza dell'idea trova un limite nella realizzazione, perché si dà troppa importanza a un mistero che in realtà non c'è, mentre sarebbe stato meglio insistere sulla linea del ricordo e dei sentimenti.


“AD1661” di Paolo di Pierdomenico

Il racconto è suggestivo e ben narrato, ma soffre di una incongruenza di fondo. Non si capisce perché l'inquisitore abbia bisogno di estorcere una confessione, evidentemente falsa, per riconoscere nel bambino uno dei tanti presunti anticristi. La confessione non aggiunge nulla a ciò che l'inquisitore già sospetta, a meno che non sia proprio la falsa confessione a fare del bambino ciò che in realtà non è. Insomma, la narrazione è godibile, anche nelle sue tinte forti, ma il fatto che ciò che l'inquisitore combatte sia in realtà ciò che lui persegue lascia un po' di confusione nel finale.


“La collezione addosso” di Marco Fronzoni

La forza del racconto è tutta nella potente descrizione dei tormenti che il protagonista del racconto si infligge. La narrazione degli eventi va oltre il plausibile e sfocia nel grottesco, ma non è un male. Purtroppo il colpo di scena finale lascia il lettore orfano di quale sia il movente di questo autolesionismo: Masochismo? Scopi di ricerca? In ogni caso, nonostante una certa repulsione per le scene che si susseguono, resta al lettore la curiosità di scoprire come sarebbe finita e perciò rimane incollato al testo.


“La collezionista di sogni” di Viola Lodato

Un racconto che mette tanta carne al fuoco e si riduce a una morale piuttosto scontata. La conclusione risulta più superficiale che divertente. Ci sono alcuni elementi nel racconto, come l'accenno alle parti meccaniche della protagonista o le sue dimensioni, che apparentemente risultano fini a se stesse. Non si tratta però di un'idea da gettare, anzi, in uno spazio più consistente e adeguatamente sviluppata potrebbe risultare interessante, mentre nello spazio di un corto non riesce a esprimere le sue potenzialità.


“Villa Caetani” di Giampaolo Cufino

Il racconto pecca di varie ingenuità nella trama e nell'ambientazione. Siamo d'accordo che i critici d'arte, o sedicenti tali, meritino ogni genere di supplizio, ma in questo caso non c'è la benché minima motivazione. Se c'è una pena, sarebbe bene che venisse esplicitata anche una sentenza, senza lasciarla sottintesa. Il tutto poi suona troppo artificioso e a tratti infantile: insomma, c'era poco tempo, ma era comunque possibile escogitare un intreccio che risultasse meno puerile.
view post Posted: 24/7/2012, 23:29 L'ultima impronta - Fucina dell'Aguzzino
Sherlock Holmes stava esaminando con attenzione il reperto con la sua lente d'ingrandimento quasi ignorando l'ometto che gli stava accanto.
Il professor Jeffrey Wilkes non aveva un aspetto appariscente. Di piccola statura, portava degli occhiali spessi e indossava un abito scuro piuttosto dimesso.
«Quando ha cominciato esattamente?», chiese il dottor Watson.
«Molti anni fa. Non ricordo», rispose con una vocetta stridula.
Watson lo incalzò con un tono disgustato: «E quante sono?»
Wilkes, per darsi un tono, si tolse gli occhiali, scoprendo due piccoli occhi miopi, e annunciò solenne: «Trecentodue».
«Ma, se mi è lecito domandarlo», chiese ancora Watson, «perché ha cominciato?»
«Beh, ho sempre avuto una passione per i labirinti, gli arabeschi, le spirali e...».
«E quando ha scoperto che non ne esistono due uguali, le è sembrata una collezione unica al mondo, non è vero?», concluse Holmes.
Watson ignorò il commento e continuò: «Si rende conto che la sua collezione è piuttosto insolita?»
«Non posso negarlo».
Holmes ripose la falange dell'indice destro che aveva finito di esaminare e iniziò a osservarne un'altra nella teca. L'etichetta riportava un nome: Fryderyk Chopin. «Questa è mummificata perfettamente», constatò ammirato.
«Sì, è uno dei miei pezzi più pregiati, l'orgoglio della mia collezione», replicò l'ometto orgoglioso. «Lo prenda pure, ma lo tratti con attenzione».
«Ne stia certo», rispose Holmes piccato. Quindi strinse con delicatezza la falange tra le dita guantate e si mise a osservare interessato i dermatoglifi del polpastrello. Seguiva le creste e i solchi per trovare i punti caratteristici dell'epidermide. Era uno dei suoi talenti: avrebbe riconosciuto l'impronta di quel dito dopo anni, se avesse avuto modo di rivederla.
Watson, non nascondendo il ribrezzo, sbottò: «Ora che ci ha mostrato questa macabra esposizione, può spiegarci perché ha voluto un nostro consulto? Anche se lei ci è stato raccomandato dall'ispettore Lestrade, ciò non significa che può abusare del nostro tempo».
L'ometto si rimise gli occhiali e fissò Watson con sufficienza.
«Il motivo è proprio nelle mani di mister Holmes: il dito di Chopin. Mi è costato una fortuna e occorreva per completare la mia collezione di pianisti, ma ho sempre nutrito dei seri dubbi sulla sua autenticità. Sono certo che...»
«Di Chopin ho visto una maschera funebre», disse Holmes interrompendo Wilkes. «Dove eravamo Watson?»
«Eravamo a "La Cartuja de Valldemossa". C'era anche un pianoforte del compositore, mai più usato dopo la sua morte», rispose il dottore, ben sapendo che Holmes lo aveva messo alla prova.
«Esatto, Watson. Di Chopin, poi, esistono molti calchi delle mani. Non le sarà difficile fare un confronto», aggiunse rivolto all'ometto.
«L'ho già fatto», rispose Wilkes. «La forma è identica, ma il tarlo del dubbio continua a rodermi».
«È un peccato che un semplice controllo sperimentale non abbia dato esito e che debba sprecare le mie capacità», disse Holmes. «Lei conosce il mio metodo. Che ne pensa dottore?»
Quindi lanciò la falange a Watson che, schifato, la prese al volo, sotto gli occhi miopi e terrorizzati di Wilkes.
«Penso che una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità», rispose parafrasando il suo amico.
«Cosa volete dire?», chiese preoccupato l'ometto.
Watson osservò la falange poi disse: «Vede, Chopin era convinto che la forza delle sue dita fosse distribuita in modo disuguale. Considerava l'indice il perno della mano e dovette sottoporsi a non pochi esercizi per dominare con la sua mano, relativamente piccola, quasi un terzo della tastiera. Chopin, come Schumann, da bambino ha fatto uso di apparecchi, che applicava durante il sonno, per migliorare l'apertura delle dita».
«E quindi?»
«Quindi nulla. Da questo dito non posso capire nulla».
«Errato, Watson», disse Holmes. «Questo dito è un falso. Se lei avesse rilevato le impronte sul pianoforte usato da Chopin a Valldemossa ora lo saprebbe».
54 replies since 4/8/2010