Circa due anni fa un amico mi invitò a iscrivermi su Facebook, lo feci, inserendo dati assolutamente falsi perché quando si parla di internet si parla di uno strumento che io uso quotidianamente ed estesamente, lo conosco e sono cauta, perfino paranoica al riguardo.
Giochicchiai con Facebook per un paio di settimane poi rimossi l'account.
Onestamente l'ho odiato, molto.
Non è un blog dove si può scrivere estesamente di sé stessi o di argomenti svariati.
Non è un forum dove si può avere uno scambio di opinioni esteso.
E' semplicemente una vetrina che mette in mostra la confezione senza darti idea del contenuto.
Preferisco un blog o anche una semplice pagina web che almeno mi racconti qualcosa o, se non ha nulla da raccontare, abbia perlomeno una grafica piacevole. Insomma se non posso leggere vorrei almeno avere qualcosa da guardare
Onestamente Facebook mi inquieta molto. La consapevolezza che così tante persone si fidino a piazzare su un server pubblico i loro dati personali (molti inseriscono perfino indirizzi di casa e numeri di telefono) e informazioni come la propria religione, se si è o meno impegnati in una relazione, se si ha un lavoro e quale, se si è etero, gay o bi, mi lascia perplessa e mi fa chiedere se non si stia arrivando a una strana forma di voyeurismo telematico.
Il "tenersi in contatto" a mio parere è solo una scusa per poter perdere tempo con i giochini perché per tenersi in contatto esistono molteplici altre modalità, sia per i contatti professionali che personali.
Facebook è troppo "comodo" nel senso che, invece di lasciare a una persona la responsabilità di perdere il minimo tempo necessario per usare altre forme di comunicazione, la fa sentire autorizzata a rimandare o delegare a Facebook il compito di tenersi aggiornato sugli eventi degli altri... che poi mi chiedo il sapere che Tizia oggi ha mal di pancia o che Tizio è andato a vedere la partita domenica non so quanto possa valere come aggiornamento, ne costruisce giusto l'illusione.
Ho sentito più volte servizi televisivi o letto articoli che parlavano delle "rimpatriate" tra compagni di liceo accadute grazie a Facebook. Personalmente ritengo che se qualcuno avesse avuto un reale interesse a rivedere gli ex compagni di liceo si sarebbe mosso ben prima dell'avvento di Facebook.
Io preferisco mantenere i contatti che ho interesse a mantenere parlando con loro, anche in un'accezione più ampia del parlare che non implica solo la telefonata o il vedersi. Anche una e-mail o msn fanno al caso mio, restando comunque strumenti in cui c'è un'interazione diretta senza dover cercare in una pioggia di commenti.
So che ora Facebook ha anche una chat, quando mi iscrissi io la chat non c'era o forse non l'ho vista, ero troppo subissata da inviti a fare giochini o test su che libro sono o quale personaggio dei cartoni animati sarei.
Comprendo che per chi ha bisogno di rendere pubblica la propria immagine oggi Facebook sia uno strumento obbligatorio per quanto non concordo che sia essenziale, purtroppo è la realtà e se mai dovesse arrivare a servirmi in tal senso suppongo che scenderò a compromessi con me stessa e lo utilizzerò.
Io finché posso farne a meno ne farò a meno.