Never Mary
Almeno cinquanta ospiti avevano visto Maria al party, mentre il marito veniva ucciso dall’altra parte della città. Maria aveva previsto proprio tutto, le doverose lacrime durante l'intervista della polizia, l’appropriata reazione alla notizia, il giusto dolore. Era stordita. Il suo mondo era finito. Non poteva essere consolata. Quando alla fine gli amici la lasciarono da sola di fronte alla sua insistenza, per riposare e piangere, lei si versò un drink, sospirò e finalmente si concesse un piccolo sorriso soddisfatto. Poi un colpo alla porta. Potrebbe essere lui. E volere i suoi soldi... ma Maria non li aveva.
Un nugolo di fumo circondava adesso la bocca della donna, nell'elegante cerchio dettato dalla sigaretta, appena accesa, rimaneva solo lei, la vita a un prezzo da pagare o la morte gratuita per chi aveva scoperto i segreti di quel maledetto lestofante: tutto il giorno aveva progettato la sua morte, ma ora che lui bussava per avere i soldi in cambio della vita, si rese conto che forse non averli poteva rivelarsi una benedizione; suo marito glielo diceva sempre: " meglio una tasca bucata che la coscienza straziata dai rimorsi! ".
Forse ora si rendeva conto che in fondo morire subito era peggio delle atroci torture che suo marito aveva patito, il prezzo di non subirle era la rivelazione del luogo dove quest'ultimo si nascondeva: un genocidio di testimoni sotto gli occhi increduli della polizia, che in tutto quell'inferno pensava unicamente a raccogliere tracce, quelle poche che la mente dell'assassino lasciava, troppo poche per arrivare a lei, Maria Witkins, moglie di un marito venduto per salvarsi la vita o la dignità, scienziata nella fabbrica chimica a est del paese gestita dal padre, figlia di un assassino spietato, al punto di uccidere ogni parente fosse intenzionato a ostacolarlo nel suo piano di distruzione del North Carolina ( solo per l'ingiustizia nei confronti di chi è onesto ), e madre di un bambino che non sarebbe mai nato.
Guardava la foto di una gioventù che la coglieva nel fiore degli anni, a tenersi per mano con suo marito, a passeggiare per i lunghi sentieri, fra boschi e valichi indomati, a passeggiare in una vita che quel mestiere aveva rovinato, a causa di quel segreto, della ricetta di quelle pericolose testate. Un occhio era ciò che rimaneva del marito, solo un occhio, così la polizia aveva riferito, così le indagini confermarono - " senti come scalcia " - diceva piangendo, il bussare si faceva minaccioso, continuava imperterrito - " Robert, scusami, ora mi rendo conto che avrei patito mille torture, almeno, le avrei patite pur di morire al tuo fianco, ma la mia viltà ha suscitato cecità nel mio cuore, perdonami " - Voleva suicidarsi, ma per cosa? Per non guardare negli occhi suo padre?
La porta cadde, con la pistola subito puntò al ventre, a ciò che Maria aveva di più caro al mondo, a ciò che fra qualche settimana avrebbe reso l'umanità più degna di esser felice - " Papà...Non li ho, uccidimi pure, ti chiamerò padre ovunque andrò, per ricordarmi di come gli affetti più cari possano... " - e un singhiozzo tranciò la frase, lasciandola ad accasciarsi su sé stessa.
Pochi giorni dopo si trovò il suo corpo nel cofano di una macchina rubata, furono fatte numerose ricerche e fu trovato l'assassino grazie a ciò che Maria aveva meticolosamente preparato: un cassetto pieno zeppo di foto di lei con la sua famiglia, con un biglietto che recitava: " la famiglia Witkins è stata cancellata dal mio grande idolo, questo è il messaggio del potere: ad ogni costo! Perchè... papà? " .
Sperava che lui se ne avvedesse, ma per l'assassino erano ben altre le prove da nascondere in casa, forse non lo aveva fatto per far uscire allo scoperto il killer, forse non sarebbe mai venuto fuori, come le tracce di dna sulla sigaretta ( finita ingenuamente dall'assassino e lasciata in macchina ), ma a volte si sa, il linguaggio dei corpi straziati sorge per eventi che il nostro umile pensiero non potrà mai comprendere.
Edited by FRASTMAN THE LONELY - 10/7/2011, 13:31