| Almeno cinquanta ospiti avevano visto Maria al party, mentre il marito veniva ucciso dall'altra parte della città. Maria aveva previsto proprio tutto, le doverose lacrime durante l'intervista della polizia, l'appropriata reazione alla notizia, il giusto dolore. Era stordita. Il suo mondo era finito. Non poteva essere consolata. Quando alla fine gli amici la lasciarono da sola di fronte alla sua insistenza, per riposare e piangere, lei si versò un drink, sospirò e finalmente si concesse un piccolo sorriso soddisfatto. Poi un colpo alla porta. Potrebbe essere lui. E volere i suoi soldi... ma Maria non li aveva. Posò il bicchiere sul tavolino e si alzò con calma dalla poltrona. Ancora un ultimo, semplice passo, e sarebbe finita. Andò nello studio e aprì il primo cassetto della scrivania. Prese la scatola di latta piena di lettere e la rovesciò sul piano. Il grosso revolver .45 che stava sul fondo cadde in cima al mucchio. Buon vecchio Giulio. Sempre pronto a ogni evenienza. Tirchio, ma previdente. Controllò che fosse carica -- e ci avrebbe scommesso, che lo era -- e andò alla porta. Ancora due colpi. Infilò la pistola nella borsetta diamantata sul tavolino sotto la specchiera e ripassò mentalmente la scena: tutto fatto? sì, dove sono i miei soldi? nella borsetta, ora te li prendo; bang bang. Voleva uccidere anche me, agente! Mi ha chiesto dov'erano i soldi di mio marito, ma io non lo sapevo. Stia tranquilla, è legittima difesa. Maria fece un respiro profondo, poi chiese: -- Chi è? Rispose una voce sconosciuta. -- Sappiamo tutto, signora. -- Cosa?! -- Maria era riuscita a malapena a controllare la voce. -- Le vorremmo parlare. Il cuore le si fermò per un momento. -- Chi siete? -- Siamo spiacenti per la sua perdita, ma crediamo ne otterrà un guadagno. -- Io non... Intervenne una voce femminile. -- Suo marito è in cielo, ora. Non pensi di averlo perso. Ma di che stavano parlando? -- Eh? -- Nostro signore ha un disegno per tutti noi, su questa terra. Ma alla fine arriverà il giorno del giudizio universale, e allora vi ricongiungerete nella carne. Maria tirò un sospiro di sollievo. Erano solo testimoni di Geova. -- Con mio marito? Non ci penso nemmeno! -- Nostro signore la vede. Verrà ricompensata per il suo dolore. -- Certo che verrò ricompensata. -- Maria aggiunse fra sé: tutti i soldi di quel taccagno. -- Noi portiamo il verbo di Dio. Ci apra, così possiamo parlare. Se il sicario fosse arrivato mentre erano dentro, lo avrebbero visto. Lei avrebbe dovuto fingere di non conoscerlo, e lui si sarebbe insospettito. Doveva mandarli via. -- Adesso no. Non posso. -- Il suo dolore è importante. -- Sì, ma ora ho da fare. -- Da questo momento di sofferenza può venire la fede. -- Sì, d'accordo. Intervenne la donna. -- Lei sa che Dio ha un nome, vero? Nella Bibbia viene detto qual è. -- Tornate domani! -- Non si faccia annegare dalla disperazione! Lasci che Geova la protegga. -- Andate via! -- Lei non capisce, la fede la salverà. -- Sparite! Sciò! -- Nella Bibbia... Maria ebbe un'illuminazione. Perché non usare quei due come testimoni, mentre li spaventava al tempo stesso? Prese la pistola dalla borsetta e urlò a un immaginario intruso: -- Chi è lei? Cosa vuole? Le voci oltre la porta si zittirono. -- No, la prego! Non so dove li tenesse... Maria sparò tre volte contro la porta blindata. Immaginò i testimoni di Geova sentire i colpi, veder vibrare l'anta, e scappare a rotta di collo lungo il vialetto. Avrebbero testimoniato che l'intruso aveva sparato. I proiettili distrutti dall'urto con il metallo sarebbero stati inidentificabili. Un tonfo, poi un altro. Maria cercò le cavità dei colpi nella porta, ma trovò dei buchi. Solo allora si rese conto che il marito, nella sua infinita tirchieria, aveva fatto installare un portone che era solo pesante, ma non blindato. Fu così che, dopo aver architettato un piano perfetto per ammazzare sia il marito che il sicario, Maria finì in prigione per l'omicidio dei due testimoni di Geova.
Edited by sgerwk - 19/6/2011, 11:27
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