Premetto che questo è il primo racconto di questo genere che scrivo ^^
So che Forumfree aggiunge dei caratteri in più per la formattazione, quindi specifico che da Word il conteggio caratteri (Spazi Inclusi) è di 3998 (Titolo Escluso).
Rorschach
Almeno cinquanta ospiti avevano visto Maria al party, mentre il marito veniva ucciso dall’altra parte della città. Maria aveva previsto proprio tutto, le doverose lacrime durante l'intervista della polizia, l’appropriata reazione alla notizia, il giusto dolore. Era stordita. Il suo mondo era finito. Non poteva essere consolata. Quando alla fine gli amici la lasciarono da sola di fronte alla sua insistenza, per riposare e piangere, lei si versò un drink, sospirò e finalmente si concesse un piccolo sorriso soddisfatto. Poi un colpo alla porta. Potrebbe essere lui. E volere i suoi soldi...
ma Maria non li aveva.Guglielmo sorrise soddisfatto, rileggendo l’incipit del suo racconto. Aveva deciso di partecipare a quel concorso solo per un po’ di notorietà, certo non per i soldi, che aveva in abbondanza. Si alzò con uno sbadiglio dalla scrivania, lasciando il computer acceso. Aveva già ricevuto diversi commenti positivi, e la cosa lo metteva sempre di buon umore. Cosa poteva fare per rallegrare quel venerdì sera? Non di certo cenare con la moglie a quella festa noiosissima. Aveva voglia di fare casino e di ubriacarsi anche l’anima. Era il tipo di serata che preferiva.
Di colpo, però, qualcuno bussò alla porta.
<< Chi è? >> urlò, mentre s’infilava un paio di calzini. Non ottenne alcuna risposta, se non un rinnovato colpo sulla porta.
<< Ma chi diavolo… Chi è? >> chiese ancora, andando ad aprire. Vide un uomo in impermeabile, con un cappello a tesa larga e il volto in ombra. Non lo conosceva, ma era troppo su di giri per fare questione.
<< Ma tu guarda, mi è venuto a trovare Rorschach >> scherzò.
<< Mi fa entrare? >>
<< No, bello >>.
<< Peccato >>.
Con un movimento impercettibile, l’impermeabile si aprì mostrando la canna di una pistola. Pochi attimi, il tempo della consapevolezza, e lo sparo silenzioso bucò il petto dello scrittore. Guglielmo si accasciò in ginocchio, con un’espressione di dolore mista a incredulità. Ebbe appena il tempo di guardarsi la mano sporca di sangue, poi le vertigini lo strapparono al mondo, che si scurì come se qualcuno avesse posto un panno scuro sul cielo.
* * *
– Domenica Sera.Le lancette dell’orologio le ricordavano ogni secondo che qualcosa poteva essere andato storto. Perché tardava ad arrivare?
Il trillo del campanello la scosse, spingendola a correre verso la porta. Raggiunto l’uscio, guardò fuori con lo spioncino, ma non vide nessuno.
<< Chi è? >>
<< Rorschach >> rispose una voce.
Daniela sgrano gli occhi. Che razza di nome era Rorschach?
<< Chi? >>
<< Apri >>.
La porta cigolò, permettendo alla donna di vedere l’uomo in impermeabile appoggiato al muro alla sua sinistra.
<< Sei tu… che razza di scherzi fai? >>
<< Ehi, tuo marito è stato simpatico. Mi ha chiamato lui così… è un tizio dei fumetti >>.
Daniela alzò gli occhi al cielo, esasperata.
<< Sbrigati a entrare, prima che ci sentano! >>.
L’uomo scivolò all’interno con passo felpato, come se fosse la cosa più normale del mondo.
<< Non c’è bisogno di trattenersi. Dammi quanto mi devi >>.
Daniela ingoiò rumorosamente, e le dita cominciarono a tremare.
<< Vedi io… non ho i soldi al momento… >>.
<< Scherzi? >>
<< No… Ascolta… >>.
Ma l’uomo non volle ascoltare. Non mentre apriva l’impermeabile, né quando l’occhio della pistola la fissava con sguardo truce e impassibile. Non quando fece fuoco.
Daniela si piegò in due dal dolore. Vide l’uomo lanciarle un foglio ai piedi, mentre si girava per uscire dalla villa. Con lo sguardo perso cercò di capire cosa fosse, mentre un sorriso di stupore, nonostante la ferita, gli si allargava sul volto.
<< Cazzo, Rorschach è proprio un bel nome >> sentì dire all’uomo, mentre ancora stava leggendo. Non volle quasi credere alle parole impresse sulla carta, quando infine calò il buio.
... ma Maria non li aveva. L’uomo non si mostrò comprensivo, e prese la pistola. Come poteva, d’altronde? Un freddo sparo le buco l’addome. Il sangue avrebbe pagato al posto del denaro. Non era una questione di cupidigia, no. Per l’assassino era solo una questione d’onore.