Nero Cafè Forum

ora tocca a te, 4000 c

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TRIPTIL PAZOL
view post Posted on 7/7/2011, 00:42




Almeno cinquanta ospiti avevano visto Maria al party, mentre il marito veniva ucciso dall’altra parte della città. Maria aveva previsto proprio tutto, le doverose lacrime durante l'intervista della polizia, l’appropriata reazione alla notizia, il giusto dolore. Era stordita. Il suo mondo era finito. Non poteva essere consolata. Quando alla fine gli amici la lasciarono da sola di fronte alla sua insistenza, per riposare e piangere, lei si versò un drink, sospirò e finalmente si concesse un piccolo sorriso soddisfatto. Poi un colpo alla porta. Potrebbe essere lui. E volere i suoi soldi... ma Maria non li aveva. Non ancora. Confidava nel buon senso.
Mentre si avvicina alla porta si augura che non sia lui. Dallo spioncino scorge l’uomo. Presume che sia l’uomo. Cappello scuro a tesa larga, occhiali da sole, bavero del soprabito fino al naso. Teme che sia lui.
- Chi è? – la voce di Maria trema – Chi è? – ripete.
- Ho pensatò bené di comunicarlé alcune cos di person.
Maria riconosce l’accento francese.
- Cosa ci fa qui?
- Signorà Maria apra! – accompagna le parole con colpetti sempre più insistenti alla porta – Non voglio crearle problemì.
Maria apre. L’uomo entra. Si dirige verso lo studio. Maria fatica a restare lucida.
- Non ho ancora i soldi per il suo compenso... – riesce a dire d’un fiato –... è comunque da folli scoprirsi in questo modo…
L’uomo ricompare. Sorseggia da un calice. Maria riconosce il colore del liquore alle erbe che tanto amava Leo. Il suo, un tempo, tanto amato Leo.
- Sa – l’uomo si accomoda, sulla poltrona preferita da Leo – non sono venutò per il compenso.
Maria sente un disagio crescente. L’ansia le offusca la vista.
- Sono venutò per raccontare una storià.
Maria si lascia cadere sulla poltrona di fronte all’uomo. Ha le vertigini. Le mani sudate. Una smorfia d’incredulità e spavento le segna il volto.
- C’è un uomò che sta cercandò un modò per cambiarè identità. Fra le varie motivazioni non ultimà la certezza che la moglie lo vuole mortò. Quest’uomo incontra uno che sembra il suo gemellò monozigot. Identicì. Il caso vuole che è un poveraccio dimenticato dal mondo. L’uomo che vuole disfarsi della sua vità approfitta della situasione. Propone al suo sosià, dietro lautà ricompensà, metà in anticipò, uno scambiò di person, così, per giocò, per un paiò di settimane.
Maria ascolta senza quasi respirare.
- Che la moglie lo vuole morto – prosegue schiarendosi la voce – è sicuro. Ha le prove che la cara mogliettina ha assoldato un sicario - Maria nota che non ha più l’accento francese – registrazioni di alcune telefonate. Che buffo! Una trama fantastica. – le ricorda una voce conosciuta - La moglie ricca e infelice, che non tollera di essere tradita. - una voce familiare - È furiosa di gelosia, per questo brama la morte del marito: è un classico Tutto sembra funzionare. Lei ha un alibi perfetto. Nessuno sospetta. Mai lei ha detto o fatto qualcosa che potesse far capire quali erano i reali sentimenti nei confronti del marito. Poi recita la parte della vedova inconsolabile, il tempo di intascare l’assicurazione, liquidare l’esecutore della soluzione del suo problema e iniziare una vita nuova, e ancora più ricca. Che avida! Ma, domando: lei sa chi è davvero il marito? Qual è la vera ragione per cui il marito rimane di tanto in tanto qualche giorno lontano da casa? Forse ha un’amante? Due amanti? O forse per lavoro? Domanda cruciale: che cosa realmente fa per guadagnare tanto da poter permettere all’amata e fortunata consorte la vita che conduce?
Senza rendersene conto Maria esclama:
- Leo!
L’uomo, con gesti misurati e lenti, posa il bicchiere sul tavolino, si toglie il cappello e gli occhiali.
- Maria – le sorride – sembra che hai visto un fantasma!
Maria, immobile, lo osserva mentre estrae dall’interno del soprabito una pistola e con calma infila la mano destra nella tasca del soprabito. Catatonica segue ogni gesto. Leo avvita il silenziatore. Punta la pistola fra gli occhi di Maria.
- Io sono già morto. Ora tocca a te.

Edited by TRIPTIL PAZOL - 13/7/2011, 21:26
 
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FRASTMAN THE LONELY
view post Posted on 10/7/2011, 12:24




Il racconto sinceramente non mi piace, non so, è tutto troppo poco definito secondo me...Comunque ti suggerisco di dare una migliore occhiata al brano, di rileggerlo, dato che è pieno di refusi, a partire dagli accenti messi quasi tutti male o addirittura senza alcun motivo, finendo con qualche altro generico (tipo person anzichè persona)
 
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TRIPTIL PAZOL
view post Posted on 10/7/2011, 12:41




ti ringrazio, ma i refusi sono intenzionali, l'uomo ha l'accento francese...
salut
 
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FRASTMAN THE LONELY
view post Posted on 10/7/2011, 13:13




Si, questo lo avevo capito, però guarda che secondo me è bene accentuarlo ma così tu hai messo che qualsiasi cosa dica lui ha l'accento alla fine, non so se hai mai sentito un francese parlare in italiano: difficilmente accentua tutte le parole alla fine, lo fa ogni tanto, per questo avevo considerato che fossero refusi, a leggerlo viene impossibile; poi ripeto, ognuno fa le proprie scelte, il linguaggio, in generale, è interessante, non scontato insomma, però secondo me hai accentuato troppo questa postilla. Grazie a te! Buona fortuna!
 
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TRIPTIL PAZOL
view post Posted on 10/7/2011, 13:40




GRAZIE ANCORA PER I CONSIGLI, PROBABILMENTE HAI RAGIONE, MA PREFERISCO INSISTERE PER DARE UN TONO PROPRIO FORZATO, DI UN ITALIANO CHE PARLA ITALIANO FINGENDOSI FRANCESE. BUONA FORTUNA A TE E SALUT
 
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view post Posted on 21/7/2011, 16:42
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Martin Sileno

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L'idea del marito che non è morto e torna per vendicarsi mi sta bene. Forzata la parte che trova uno che sembra suo gemello e che fatalità eè dimenticato dal mondo e tutto questo accade quando? quando la moglie lo vuole morto... eccessivo.
Il racconto appare poco fluido e confuso nello sviluppo della sua trama.
Apprezzo il tentativo di creare un finto francese che poi in realtà è un Italiano. però crea veramente confusione e stacca l'attenzione del lettore dal brano.
 
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TRIPTIL PAZOL
view post Posted on 22/7/2011, 15:39




... devo ammettere che quando vuoi "stroncare" sai scrivere... come mai tutta questa frustrazione? difficile accettare la mediocrità? io sto imparando.
saluti, "scrittore".
TP
 
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view post Posted on 24/7/2011, 09:25
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Martin Sileno

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Perdonami se ho offeso il tuo animo nobile di artista. Ho semplicemente espresso un mio giudizio personale, come lo esprimono altri su quello che scrivo io. Potevo stare zitto come fanno tanti e fregarmene. Invece, trovo che leggere un racconto ed esprimere un giudizio, sia una forma di rispetto per chi ha impiegato del tempo e delle energie per costruire qualcosa. Ora, sta a te capire se prendere quello che ho detto, solo come il parere di un coglione frustrato, come dici tu, o come uno spunto di riflessione per capire se effettivamente c'è qualche cosa e cosa, che non ha funzionato nel tuo racconto, e cercare la via per migliorarti. Io non sono nessuno per giudicare, sono anch'io qui per imparare. Perchè non vieni anche tu a leggere il mio racconto e ad esprimere un giudizio? Mi farebbe piacere. Io cerco il confronto costruttivo non lo scontro.

cordiali saluti,

LL
 
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TRIPTIL PAZOL
view post Posted on 24/7/2011, 12:08




a me non interessa esprimere giudizi, qualsiasi giudizio è un pre-giudizio quindi minato dai pregiudizi di chi lo esprime. solo in casi come questo concorso esprimo giudizi, per poter partecipare. credo che nessuno ha niente da insegnare, ciò che ognuno "impara", anche saper scrivere storie, è frutto della propria personale ricerca, ricerca della propria voce. a me capita spesso di leggere storie davvero anonime, avrebbe potuto scriverle chiunque, non hanno anima, nella migliore delle ipotesi sono dei tentativi mal riusciti di scopiazzare lo stile di qualche scrittore.
ti chiedo scusa se sono stato scortese, buona fortuna
 
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8 replies since 7/7/2011, 00:42   129 views
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