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Il furto, di Stefano Riccesi (2302 battute)

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patriktroll
view post Posted on 24/11/2011, 23:22




«Signorino, la informo che il cane ha girato l'angolo. Mancano pochi secondi».
Il bambino smise di leggere e alzò gli occhi verso il maggiordomo.
«Bene, Ermanno. Sono davvero ansioso di vedere se la cosa andrà a buon fine».
«Non sarà deluso. La ragazza sa il fatto suo».
Il maggiordomo sfilò le mani di plastica al bambino senza far caso ai moncherini.
L'altro gli gettò uno sguardo d'intesa.

«Paco! Paco! Torna qui!»
Paco fece finta di non sentire e scomparve dietro l'angolo della strada. Tommaso, imprecando tra sé, si mise a rincorrerlo.
Lo trovò che annusava il di dietro di un cocker nero.
«Dai, Paco, vieni...»
«Simpatico, questo cagnolone», disse la ragazza che teneva il cocker al guinzaglio.
«Sì, ma fa sempre di testa sua».
Lei affondò gli occhi color nocciola nei suoi, e dita invisibili gli toccarono il cuore.
«Mi chiamo Clara».

Si dettero appuntamento all'atelier dove lui lavorava. Era sicuro di incantarla con le sue sculture, che ritraevano animali dalle facce umane.
«Che espressione inquietante ha questo qua», disse a un certo punto lei indicandone uno. «Ne hai di idee, tu».
«Se è per questo ne ho una magnifica anche adesso», disse lui avvicinandosi per baciarla.
Clara si ritrasse appena un poco.
«Aspetta un secondo».
Tommaso la guardò sorpreso.
«Ti piaccio davvero?», gli chiese lei con uno sguardo languido.
«Moltissimo».
«E se fossi una fata, e potessi avermi solo in cambio di qualcosa di molto prezioso, cosa daresti per me?»
«Qualsiasi cosa».
«La cosa più preziosa per un artista come te sono le mani», disse lei.
«Allora, mia signora, ecco a te le mie mani».
La ragazza sorrise, e senza dire altro appoggiò le sue labbra su quelle di Tommaso.

«Finalmente! Sono le mani che ho sempre voluto», disse il bambino guardando le nuove estremità che gli erano spuntate.
Ermanno e Clara, seduti accanto a lui, si congratularono.

Tommaso si svegliò in preda a un incubo in cui un bambino dalla faccia antipatica gli giocava un brutto tiro. Ancora ansimante cercò Clara nel letto accanto a lui, ma non c'era più.
Fu in quel momento che si accorse delle mani.
Immobili, rigide.
Piccole come quelle di un bambino.
Non è possibile!
Guardò meglio.
Due ridicole mani di plastica.
Allora si ricordò le parole della ragazza.
Cosa daresti per me?
Sul suo viso si dipinse una maschera di terrore.
E gridò.
 
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lauralafenice
view post Posted on 27/11/2011, 12:29




Mi è piaciuto molto questo racconto, soprattutto perché mette in ballo elementi assolutamente coerenti tra loro ma che si lasciano scoprire a poco a poco in maniera non banale. Rispetto alla media dei racconti letti finora è quello più originale. Non ci sono cyborg, scienziati pazzi, mani assassine, è una storia "inaspettata". Il tema di questo MC era piuttosto ostico e le soluzioni trovate in più di un caso andavano nello stesso senso. Tu sei riuscito a personalizzarlo in una maniera diversa e questo è senza dubbio un pregio.
Formalmente è corretto e si lascia leggere bene innescando nel lettore una particolare forma di curiosità che lo spinge fino alla fine dove tutti i nodi vengono al pettine.
 
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Selene B.
view post Posted on 27/11/2011, 17:20




L’idea è discreta, ma non capisco una cosa: se la ragazza agisce grazie alla magia, che necessità ha di sedurre il tipo e di farsi regalare le mani? Non potrebbe agire anche contro la volontà di lui, eventualmente? La magia di solito, se è tale, può tutto… A parte queste perplessità mi è sembrato
che il tema delle mani di plastica sia stato qui correttamente utilizzato. Non ho notato errori o refusi; il racconto è scorrevole e la lettura gradevole.
 
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giudappeso
view post Posted on 27/11/2011, 18:24




L’unica stonatura che ho trovato è il finale con grido della vittima, già visto fin troppo. Il racconto invece fila liscio e incuriosisce, mantiene l’attenzione del lettore dall’inizio alla fine e anche se sul finale ha un calando l’immagine che rimane è soprattutto quella dell’artista con due piccole manine di plastica. Suggestiva e inquietante, da incubo. Però mi è rimasto un dubbio: quando il bambino riceve le mani dell’artista, sono proporzionate alla sua taglia? Non che abbia importanza, alla fine il tutto si porta bene su un onda surreale e fantastica, un buon lavoro.
 
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patriktroll
view post Posted on 28/11/2011, 12:11




CITAZIONE
se la ragazza agisce grazie alla magia, che necessità ha di sedurre il tipo e di farsi regalare le mani? Non potrebbe agire anche contro la volontà di lui, eventualmente? La magia di solito, se è tale, può tutto…

per come la vedo io, che ho un approccio psicologico alla cosa, la magia ha effetti veramente potenti quando si nutre di una scelta, quando la vittima offre spontaneamente se stessa, magari perché toccata in qualche debolezza, che nel caso di Tommaso consiste nel voler apparire interessante agli occhi di Clara e nello sfruttare il suo alone di artista per farlo. naturalmente non sa che, mentre crede di essere il cacciatore, in realtà è la preda e questo è un elemento che mi premeva lasciare intuire.
ad esempio in twin peaks, la loggia nera ha un grande potere ma chi vi entra è chiamato a fare delle scelte e messo alla prova nelle proprie vulnerabilità, in modo che cada nella trappola in virtù di se stesso (cooper per amore, windom earl per sete di potere, laura perché è "una creatura andata"). solo così l'anima viene davvero catturata.

CITAZIONE
mi è rimasto un dubbio: quando il bambino riceve le mani dell’artista, sono proporzionate alla sua taglia?

nella mia mente sono anch'esse sproporzionate ma ho scelto di lasciare questo elemento aperto alla soggettività del lettore. in fase di scrittura ho preferito mettere le mie energie nell'evidenziare il destino del protagonista.
 
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Olorin
view post Posted on 28/11/2011, 12:49




Idea non banale ma ho qualche dubbio sul modo di condurla. L’inizio sembra riferirsi a una situazione che per quanto destinata a evolvere in una direzione macabra, conserverà dinamiche realistiche. Invece al bambino le mani ‘spuntano’ e poi non viene fatto alcun riferimento alla non adeguatezza delle dimensioni di tali estremità: così come per Tommaso le mani artificiali sono ridicolmente piccole, ugualmente per il bambino le sue dovrebbero risultare eccessivamente grandi. Ho trovato un po’ troppo marcato lo stacco tra il primo paragrafo e il secondo, tanto che alla prima lettura ho creduto che Tommaso fosse il bambino divenuto adulto.
Finale troppo spiegato. Far ricordare a Tommaso le parole della ragazza mi ha fatto lo stesso effetto di quando ti spiegano una barzelletta… ;)
 
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Peter7413
view post Posted on 28/11/2011, 14:03




Racconto molto carino e ottimamente organizzato. Il tema c'è e lo inserisci in un contesto originale. I personaggi, però, sono un po' monocordi, nel senso, che a parte Tommaso e il suo spirito "accoppiatorio", non risultano delineati o caratterizzati da elementi propri. Stona molto, in particolare, la prima frase del bambino, troppo adulta, decontestualizzata da chi la pronuncia. Così su due piedi, ma leggerò molto volentieri i prossimi racconti che deciderai di postare, mi sembra che tu abbia una fervida fantasia e una grande capacità organizzativa, ma che, almeno in questo caso, fatichi a disegnare i personaggi. Sia chiaro che considerò questo racconto molto buono, soprattutto in un contesto come MC che obbliga a fare le corse, ma ai fini della classifica gli devo preferire qualche altro lavoro più completo anche sotto il profilo dei protagonisti.
 
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Fini Tocchi Alati
view post Posted on 28/11/2011, 16:15




Mi ha incuriosito e l'ho trovato piacevole fino al fatidico bacio. Poi, quando si sono svelati gli altarini, ho provato un po' di delusione per una trama che secondo me non è stata approfondita in modo adeguato (e come si poteva, del resto, con il limite di battute imposto?). Lo stesso vale per i personaggi, secondo me troppi per un racconto tanto breve. Di ciascuno di loro mi è rimasto poco. Anche la situazione iniziale, alla fin fine, non mi è stata chiara. Cioè: era tutto previsto? Chi è il maggiordomo? Perché il bambino ha goduto di questo privilegio?
Peccato, perché fino al bacio mi era piaciuto molto.
A rileggerti!
 
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silver moon
view post Posted on 29/11/2011, 17:42




Bella idea anche qui! Ho avuto solo un paio di dubbi, durante la lettura, che mi hanno costretta a rileggere con maggiore attenzione per capire la dinamica. Tra il primo e il secondo paragrafo, a una prima lettura, non mi era chiaro che il bambino e Tommaso non erano la stessa persona. Magari si potrebbe evitare l'inceppo dando un nome anche al bambino (Signorino Blabla). Inoltre, anche io mi sono chiesta se il bambino avesse ricevuto le mani dell'artista nella loro misura originale, oppure se quello "spuntare" delle mani implichi che le mani gli siano ricresciute e quindi siano della misura giusta per un bambino.
 
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patriktroll
view post Posted on 30/11/2011, 11:20




Devo dire che i vostri commenti mi fanno piacere perché, anche laddove sono critici, mi danno la sensazione che siate "entrati" nel racconto.

CITAZIONE
Cioè: era tutto previsto? Chi è il maggiordomo? Perché il bambino ha goduto di questo privilegio?

In generale "Il furto" è un esperimento di logica onirica, in cui la coerenza della trama esiste su un piano simbolico e c'è la voglia di suggerire ma non di definire. Tranne Tommaso, ciò che è certo è che gli altri personaggi non agiscono solo sul livello della "realtà". L'unica cosa sicura è che il maggiordomo e la ragazza sono al servizio del bambino, il cui parlare da adulto è voluto, proprio per inserire una sensazione di improprietà che aumenti l'effetto surreale. Potrebbe essere un grande mago, o un'entità di un altro mondo, o un sogno che agisce retrospettivamente.
Il finale serve a rivelare la logica dell'intreccio dal lato del furto subito da Tommaso, ma il resto affonda nell'inconscio.


CITAZIONE
Tra il primo e il secondo paragrafo, a una prima lettura, non mi era chiaro che il bambino e Tommaso non erano la stessa persona

Dal momento il cane ha apena girato l'angolo, come suggerisce Ermanno tra il primo e il secondo paragrafo non passano che pochi secondi. Per questo il bambino e Tommaso non possono essere la stessa persona.
 
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KillerQueen
view post Posted on 1/12/2011, 16:00




Secondo me questa storia è stata un po' penalizzata dal numero di caratteri. Funziona comunque come racconto breve, ma i personaggi appaiono troppo freddi e poco delineati, per i miei gusti. Inoltre, come altri, non capisco perché lei debba arrivare a chiedergli le mani invece di prenderle e basta.
Il tema è rispettato e anche in maniera piuttosto originale, è uno dei racconti migliori. Una cosa che non mi è piaciuta molto sono tutti gli "a capo" che hai usato, ne avrei preferito qualcuno in meno.
 
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MichelaZ
view post Posted on 2/12/2011, 00:18




Interessante, un’idea originale e scritta in modo scorrevole. Ermanno il maggiordomo mi piace moltissimo. C’è qualche occasione non colta, come per esempio la possibilità di accentuare l’ironia dell’avere una fata prezzolata che si presta a certi trucchetti, o il ragazzino carogna che potrebbe fare di meglio, anche in poco spazio: inoltre, anche se non ci sono particolari difetti, però si sente la mancanza di qualcosa, la storia non lascia il segno.
La parte finale, con tutti quegli a capo e i punti, rende bene l’idea dei pensieri convulsi di Tommaso al risveglio e della sua ansia, ma risulta troppo frammentata e dà un po’ fastidio.
 
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11 replies since 24/11/2011, 23:22   98 views
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