Olorin |
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| CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 1/12/2011, 14:58) Guarda, non so se è solo una mia sensazione in verità. Se avessi usato il presente, non avrei visto problemi. Quindi, una cosa del genere: "Del resto il suo nuovo corpo... un momento... un menù a tendina è appena apparso nel suo campo visivo. Suggerisce l'utilizzo del sinonimo simulacro" Perché le interruzioni, così come le poni, devono avvenire ora (sennò non sarebbero interruzioni a... sorpresa), non possono essere già avvenute (e mantenere comunque l'effetto sorpresa). Le interruzioni avvengono nel momento in cui si narra e questo momento non può essere passato, deve essere presente. Non so se mi spiego. Ma lo ripeto: può essere solo una mia sensazione. Dal punto di vista logico comprendo pienamente ciò che dici, però - parlo ora dalla parte del lettore e non dello "scrittore" - leggendo la storia coi verbi così come sono, in realtà non percepisco una discrepanza tra i piani temporali tale da inficiare una sorta di contemporaneità tra il narratore e il personaggio (e tu dirai 'bella forza, se l'hai scritto è ovviamente perché non percepisci...'). Nonostante la mia conclamata ignoranza, sono googlemente consapevole della collocazione temporale che l'utilizzo del trapassato prossimo implica, eppure nei libri si trovano anche domande tipo "che cosa era succcesso?" o "chi l'aveva ucciso?" che a termini della medesima logica legata al tempo verbale, non avrebbero motivo di esistere. Se tu riuscissi a contestualizzare in una regola incontrovertibile la tua sensazione, potrei correggere definitivamente questo mio modo di rappresentare situazioni tipo quella nel racconto, altrimenti attendo suggerimenti più rigorosi - se ce ne saranno, e spero che ce ne siano - di qualche altro utente. Intanto grazie
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