Nero Cafè Forum

L'ultimo desiderio, di Stefano Riccesi (2909 battute)

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patriktroll
view post Posted on 29/12/2011, 23:43




Secondo gli antichi c'è un rapporto di corrispondenza tra il sole nel cielo e il cuore nell'uomo. Il cuore, dicono, non è che il sole del microcosmo, mentre il sole è il cuore del macrocosmo. Se questo è vero, allora stasera il cuore del mondo ha una ferita che sanguina, e mentre si dissolve dietro nuvole di piombo la malinconia che provo è così forte che potrebbe contaminare per sempre ogni cellula del mio corpo.
Sì, l'ho fatto, e non me ne pento. Non potevo rifiutare. Ho avuto così tanti natali felici che gli ero debitore. E così gli ho sparato, perché questo è il regalo che lui mi ha chiesto. Tutto è iniziato con la mia lettera di ieri.

Caro Babbo Natale,
ti ricordi di me? Oggi ho quasi quarant'anni e la mia vita ruota intorno ai libri. Sono uno studioso e scrivo saggi che le persone leggono. Chissà perché penso che tutto questo t'interessi. No, non ho niente da chiederti, anzi. Dopo tanti anni ti scrivo per sapere se c'è un regalo che posso farti io.
Con affetto,
Daniele.

Un gioco, nient'altro. Una delle tante strane idee che possono venire in mente a un solitario come me. Ho lasciato la lettera sul tavolo e sono andato a dormire.
Oggi alle quattro è suonato il campanello, ho aperto e lui era lì sulla porta.
«Buonasera, Daniele».
«Buonasera», dico. «Desidera?»
«Beh, mi hai scritto tu, no? Sono Babbo Natale».
Il modo in cui l'ha detto non mi ha lasciato dubbi. Ma Dio, se era diverso da come si crede. Basso, magro, pochi capelli pettinati di traverso. Occhi profondi dal colore indefinibile. Mi sono fatto da parte e l'ho invitato a entrare. Lui è andato in salotto e si è seduto sul divano con un sospiro.
«Mi prepari uno scotch?»
Si è scolato il bicchierino e poi si è acceso un sigaro.
«Hai una bella casa, ma si vede che vivi da solo. Manca un tocco femminile», ha commentato.
Io me ne stavo seduto su una sedia a fissarlo senza sapere cosa dire.
«Non voglio farti perdere tempo», ha detto tirando fuori una pistola da una tasca del cappotto. «Prendi questa e sparami. È già pronta».
«Ma cosa...?»
«Vuoi farmi un regalo, no? Questo è ciò che ti chiedo».
Nei suoi occhi c'era una determinazione antica, ancestrale.
«Posso sapere almeno il perché?»
«Oh», ha detto lui. «Niente di particolare. Il lavoro non manca e le renne stanno bene».
Ho strabuzzato gli occhi.
«Scherzavo», ha ripreso sorridendo della mia reazione. «Che motivo vuoi che abbia. Si tratta di una delusione d'amore».
Così mi ha raccontato tutta la storia. Lei era diversa da tutti gli altri, quello che gli scriveva parlava direttamente alla sua anima, come se si conoscessero da sempre. Ma quando è cresciuta non ha più creduto in lui, anzi parlandone a volte rideva. E lui non l'ha potuto sopportare.
Così ho mantenuto la promessa e l'ho liberato dalla sofferenza. Il mondo non ha nulla da temere, ha lasciato tutto già predisposto per il suo successore. Nessuno saprà che è morto, e io porterò il suo segreto dentro di me.
 
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kendalen
view post Posted on 2/1/2012, 21:08




Cominci subito con un'immagine molto impegnativa, molto. Anzi, direi proprio troppo. Mi sa di una di quelle cose di cui ogni aspirante scrittore si innamora al punto di non voler rinunciarci. Eppure l'incipit del tuo racconto sarebbe semplicemente perfetto se partissi da
CITAZIONE
Sì, l'ho fatto, e non me ne pento.

Così facendo, avresti anche avuto modo e spazio di introdurre e sviluppare meglio la lettera, che secondo me meritava un trattamento meno sbrigativo - oppure, ancora meglio, equilibrare il finale.
Ho notato poi qualche indecisione sui tempi verbali (oddio, indecisione, forse farei meglio a dire "differenza rispetto al mio gusto"), nelle parti seguenti:
CITAZIONE
Oggi alle quattro è suonato il campanello, ho aperto e lui era lì sulla porta

=> fin qui ci siamo, anche se forse (e sottolineo forse) sarebbe stato meglio qualcosa tipo "e l'ho trovato lì, davanti alla porta"
CITAZIONE
«Buonasera», dico. «Desidera?»

=> ecco, qui invece del presente storico avrei usato "ho detto". Certo, lo usi poco dopo, ma si può trovare un'alternativa, no? Il fatto è che ho trovato comunque un po' pesante il narrato in passato prossimo: oltre a farti sprecare preziosi caratteri (e in competizioni come queste non ce ne sono mai abbastanza! ;) ), crea delle allitterazioni poco piacevoli. Prova a leggere il tuo racconto ad alta voce e probabilmente te ne accorgerai da solo. O forse è solo il mio gusto. Boh.
Quello che però rende debole il tuo racconto è la conclusione: intendiamoci, non l'idea in sé, Babbo Natale che voglia farsi uccidere per una delusione d'amore (non poteva farlo da solo, poi?), che anzi può avere delle potenzialità interessanti, quanto l'esposizione della stessa, e delle conseguenze. Rispetto al resto del racconto, questo che sarebbe il nocciolo, il culmine, l'idea su cui basi tutto quanto, la liquidi in poche righe. Per questo ti parlavo di "equilibrare" il finale: prova ad aggiustare testa e coda e secondo me (sempre secondo me! ;) ) il racconto ne guadagnerà parecchio.
 
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Paola B.R.
view post Posted on 2/1/2012, 22:35




Ciao Patiktroll,
comincio dal tuo racconto perchè è il primo della lista (non me ne volere!) poi scenderò giù...
Mi è piaciuto molto l'incipit, l'ho trovato originale e poi col poco tempo che avevamo a disposizione, riuscire a pensarne uno... Carina anche l'idea della lettera di Daniele a Babbo Natale, il suo buon proposito...
Ecco, purtroppo arriva la nota dolente del 'mio punto di vista' : Eh no, cavolo! Babbo Natale che vuole morire per una comunissima, banalissima, umanissima: delusione d'amore! :blink:
Sì, capisco che anche lui è un uomo, rispetto i suoi sentimenti, ma Babbo Natale (secondo la mia sicuramente infantile idea), con la sua millenaria e più esistenza Lui va al di là di queste umane depressioni! ;)
Ciao, ti auguro un buon 2012
Paola
 
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strellima
view post Posted on 3/1/2012, 14:29




Ciao Patrik, piacere di conoscerti.
Ho notato nel tuo racconto uno squilibrio, per lo più stilistico, tra l'incipit e il resto del racconto. A fronte di un'apertura così bella e di ampio respiro, la storia in sé risulta un po' troppo frettolosa. Immagino che risenta del poco tempo a disposizione, e che abbia dovuto trovare alla svelta un perché all'uccisione su richiesta di Babbo Natale.
Se posso lanciarmi in qualche suggerimento avrei scelto un dolore di altro tipo, come quello per la morte di un figlio, che secondo me in uno spazio così ristretto avrebbe avuto un impatto più forte rendendo il tutto più plausibile... non perché perdere un amore di altro tipo non lo sia, ma perché in così poche battute necessita di meno spiegazioni per suscitare empatia nel lettore.
La storia rimane comunque ben scritta, fatta eccezione di qualche raffigurazione a parer mio un po' macchiettistica (Es: "Ho strabuzzato gli occhi"; "... si vede che vivi da solo. Manca un tocco femminile"; "Lei era diversa da tutti gli altri... come se si conoscessero da sempre."), che cercherei di evitare.
Buon finale.
Spero di esserti stata in qualche modo utile con i miei piccolo appunti.
A rileggerti!
Alessandra
 
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kendalen
view post Posted on 3/1/2012, 19:55




Sono proprio maleducato, non ti ho manco salutato! :(
Ti chiedo scusa e ti do il benvenuto!
 
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patriktroll
view post Posted on 4/1/2012, 20:29




ciao a tutti e grazie per i vostri commenti.
passo a dare qualche risposta.

kendalen:
- l'incipit è parte integrante del corpo emotivo del racconto e - soprattutto - della caratterizzazione del personaggio, che è uno studioso e un solitario come poi viene spiegato. essendo il racconto in soggettiva, io trovo semplicemente che queste righe servano a entrare nell'atmosfera della situazione così come la vive l'io narrante.
- per quanto riguarda il finale, non ho mai pensato di rendere simmetricamente equilibrate la parte iniziale e la parte finale, ma ho seguito una certa tensione e la mia mano personale nel ritmo. inoltre, ritengo che uno dei messaggi del racconto sia che babbo natale e le sue emozioni siano entità molto "minori" e più umane del mito che lo acompagna. ecco perché il dosaggio della narrazione riflette il dosaggio psicologico.

paola:
come accennato qui sopra a kendalen, volevo un babbo natale minimo dietro al mito, non una figura le cui motivazioni fossero all'altezza del mito stesso. il tono alto del protagonista - fin dall'incipit - e quello più "basso" di babbo natale devono essere in contrasto. non a caso ho dato al secondo anche un aspetto meno imponente e più dimesso.

strellima:
l'equilibrio del racconto, nelle mie intenzioni, dev'essere tale da suggerire che la vicenda personale di babbo natale è, come dicevo, umanamente semplice, minima. per questo lui usa un linguaggio diretto e a tratti paterno e per questo ci basta sapere che si è platonicamente innamorato di una bambina che da grande si è scordata di lui per comprendere che possa desiderare una mano per farla finita.
 
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Longo Simonetta
view post Posted on 5/1/2012, 01:41




Ciao Patriktroll, lieta di averti letto. Vengo al racconto.
Il rovesciamento dei ruoli è un originale punto di partenza, per una storia che si sviluppa costruendo, per disseminazione di indizi, la figura di un Babbo Natale depresso e desideroso di farla finita.
L’altro, il realizzato studioso di successo non ha più nulla da chiedere, ma con il suo gesto di riconoscenza, distrugge tutto.
L’incipit, davvero poetico, è stilisticamente un po’ squilibrato rispetto al tono più colloquiale del resto del racconto. Per quanto riguarda il finale, invece, appare chiara la delusione di un Babbo Natale in cui non crede più neppure l’unica che sembrava conoscerlo da sempre. Sente di non aver più ragione di esistere, quindi simbolicamente, quando nessuno più crede in lui, “muore”. La conclusione quindi, per la quale ci sarà un successore, convince poco, soprattutto in relazione all’incipit, che si presenta come il momento finale della vicenda e da cui emerge una ferita addirittura al cuore del mondo. A meno che il sostituto non sia un “finto” Babbo Natale o tale ruolo venga assunto dallo stesso assassino.
A parte questo, la storia è drammaticamente ben costruita.



 
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patriktroll
view post Posted on 5/1/2012, 16:30




ciao simonetta,
grazie per il tuo commento. credo che, anche se il portatore della funzione metafisica di babbo natale decide di abdicare, questa possa continuare a esistere poiché è "necessaria". in questo senso il mondo può piangerlo come potrebbe farlo con un sovrano o un santo le cui azioni possono avere comunque dei continuatori.
grazie ancora!
stefano
 
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kendalen
view post Posted on 5/1/2012, 22:04




Chiarissime le tue motivazioni. D'altra parte, quando si commenta un testo in modo anche un po' pedante come faccio di solito io, si corre sempre il rischio di travisare le intenzioni originali dell'autore. E di metterci alle volte un po' troppo del proprio. Come avrai intuito dai miei commenti, spesso sono un po' talebano, con tagli e mannaiate varie... :D
 
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Peter7413
view post Posted on 6/1/2012, 15:04




Ciao Stefano!
Ho letto commenti e tue risposte e devo dire che le tue motivazioni sono ben argomentate e sicuramente corrette. Mi resta tuttavia una certa sensazione di incompletezza dalla lettura del racconto, quasi che la giusta forma per dare spazio alle tue idee sia ancora da raggiungere. A parte, nota divertente, la sottile implicazione di un Babbo Natale lievemente pedofilo che si è innamorato di una bambina... Per rendere tangibile il suo senso di perdita avresti dovuto avere più tempo e spazio per un racconto nel racconto teso a descrivere al lettore il suo sollievo e gioia nel leggere le lettere di quella bambina, quel giusto da fare capire il perché proprio quelle lettere fossero diverse dalle infinite che l'avevano precedute. La mancanza di questo passaggio rende il finale effettivamente troppo veloce e la richiesta stessa di Babbo Natale di farsi sparare lascia nel lettore la domanda NON POTEVA PENSARCI LUI STESSO? Anche quel finale in cui si desume che il successore debba essere il protagonista, a mio avviso, non va bene risultando essere di troppo. Meglio avresti fatto a concentrarti su una chiusa con meno concetti, ma più chiarificatrice. Concludendo, un racconto sicuramente interessante, ma, allo stato attuale, con troppe falle. Complimenti, in ogni caso, per l'idea.
Alla prossima!
 
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patriktroll
view post Posted on 6/1/2012, 16:46




ciao Peter, e grazie per il tuo commento.
finora sei l'unico ad aver notato la sfumatura pedofila, era una nota nera che volevo lasciare appena suggerita.
mi interessa la tua considerazione sulla ricerca della forma giusta. in questo periodo sto passando da un modo di narrare a un altro, sperimentando, e doso gli ingredienti seguendo molto il mio gusto istintivo, che a volte non si accorda a quando si ricerca un certo tipo di coerenza nelle storie. ma è la direzione che desidero seguire e implica che la logica cosciente non sia la prima forza attiva nei processi e nei comportamenti.
in questo senso, per me non ha molto senso spiegare perché babbo natale non poteva uccidersi da solo. da un punto di vista strettamente razionale farsi uccidere può richiedere una motivazione in più che uccidersi, ma dal punto di vista psicologico, invece, a mio avviso non è (necessariamente) così. ci vuole fegato a farlo da soli e questo babbo natale ad esempio non sembra averne. per me è chiaro che, semplicemente, lui preferisce così, ha l'occasione per chiederlo e lo fa. il fatto che la sua psiche inclini per questa soluzione è un movimento che possiamo accettare come puramente soggettivo, come una delle tante possibili pieghe della mente, perché non è detto che le ragioni di una preferenza del genere siano spiegabili - a parte magari in un contesto psicoanalitico.
rintracciare certe causazioni nelle storie, a volte, mi da il senso di un processo quasi autoptico, che non rispetta il valore di apertura al possibile che il non detto ha.
l'idea che il successore sia daniele io in realtà non l'avevo avuta, è un'interpretazione che è saltata fuori nei commenti e sarei curioso di sapere cosa la suggerisce.
il finale dice solo che daniele ha compreso che babbo natale soffre, che lo aiuta e che non rivelerà niente a nessuno poichè niente, a livello esterno, cambierà.
mi piace la tua proposta del racconto nel racconto. al di fuori del ritmo di MC sarebbe interessante.
grazie ancora!
alla prossima
stefano
 
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10 replies since 29/12/2011, 23:43   122 views
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