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Io odio il Natale di Laura Platamone

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lauralafenice
view post Posted on 30/12/2011, 00:18




«Hai presente feste? Hai presente peste? Se fanno rima un motivo ci sarà!»
«Ma tesoro-cuore-amore non puoi parlare così… è Natale!»
«Natale un cazzo! Io odio il Natale».
«Ma come fai! Natale piace a tutti, si fanno i regali, si mangiano cose buone, in tivvù fanno un sacco di film meravigliosi».
«Odio i regali, mangiare fa ingrassare e i film che tu dici meravigliosi sono il peggio della produzione cinematografica degli ultimi trent’anni».
«Non è possibile, di certo questa repulsione deve essere legata a qualche brutto ricordo».
«L’unico brutto ricordo della mia vita risale al giorno in cui ti ho conosciuto!»
«Ma su zuccherino non essere acida… e l’albero di Natale? Guarda che bello con tutte quelle lucine colorate!»
«Bleah! Hanno un effetto psicotropo. Sono odiose e fastidiose e irritanti».
«Psicotropo? Ma che vuol dire?»

Patty sapeva bene che a quell’ora doveva essere a letto e invece si era nascosta dietro il divano e parlava con Gatto. A 10 anni ormai era quasi certa che quel babbo natale fosse solo una stupida invenzione dei suoi genitori. Però Gatto le aveva suggerito di aspettare in silenzio per averne conferma e lei al suo amico peloso lo ascoltava sempre. Mentre contavano i secondi – lei i pari e lui i dispari – rapiti dal bagliore intermittente di luci di mille colori, qualcuno entrò nella stanza. Non era passato dal camino come raccontavano le storie ma era entrato dalla porta aprendo con le chiavi.
C’è qualcosa che non mi convince aveva pensato tra sé e sé la piccola quindi aveva sbirciato oltre il divano e scorto la figura che fugace si muoveva verso l’albero con un grosso sacco. Abito rosso, barba bianca. Non c’era dubbio si trattava di lui.
E adesso perché invece di tornare indietro dopo aver vuotato il sacco sale per le scale?
Patty aspettò qualche minuto poi anche lei sgusciò su per le scale. La porta della camera di mamma e papà era socchiusa. Da dentro arrivavano strani rumori. Forse Babbo Natale aveva un regalo anche per loro. Si accostò per guardare e non capì subito…
Su bella bambina vieni a scartare il tuo regalo!
Speriamo sia bello grosso!
Puoi contarci!
Ma… ma… cosa stava facendo la mamma? Perché era nuda? E perché Babbo natale le si era steso addosso?

«Senti io non ce l’ho con te ma se non ti levi subito quel cappello da Babbo Natale giuro che non rispondo più di me».
Gianni ovviamente non ne aveva alcuna intenzione, la sua idea sul proseguimento della serata era più che chiara. Non ebbe il tempo di pentirsi delle sue ultime parole «Su bella bambina vieni a scartare il tuo regalo».

Psicotropo: Detto di farmaco che agisce o influisce sui processi psicologici.
 
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Peter7413
view post Posted on 2/1/2012, 14:20




Molti elementi e ben miscelati: la bimba con l'amichetto immaginario, il rapporto con i genitori, l'indagine, il rapporto fra i genitori... Mi è piaciuto, anche se devo rilevare un finale con una chiusa che non mi ha soddisfatto. Da come lo interpreto, la mamma è passata all'azione e la bimba si guarda lo spettacolo. Per come era montato mi sarei aspettato un finale più sanguinolento, con la ragazzina psicopazza che interveniva per difendere la madre contro quel maniaco di Babbo Natale.
Scritto bene, lettura fluida. Tema rispettato anche nell'accezione della bimba che rimane a guardare, soprattutto in quello, trattandolo metaforicamente, un po' come ho deciso di fare anch'io.
Bel lavoro.
 
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lauralafenice
view post Posted on 2/1/2012, 23:04




Ce l'avrei messo volentieri il sangue solo che il mio amico Gatto mi ha detto che a Natale siamo tutti più buoni ;P
 
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Paola B.R.
view post Posted on 2/1/2012, 23:36




Ciao Laura, ciao Peter,
:) rido perchè ho letto la storia e mi sono fatta un'idea, poi leggo il commento di Peter e ne vedo un'altra... È proprio vero, ognuno ci legge quello che vuole! :)
Per me era chiaro che le ultime parole di Gianni, fossero un chiaro invito per Patty a 'scartarlo'... Io ho visto anche molto sangue, ma forse non faccio testo: sono sempre stata una tipa fra le nuvole e non con i piedi per terra!

Non so quale sia la 'versione di Laura' a me (con la mia interpretazione) è piaciuto molto. L'idea del marito vestito da Babbo Natale in camera con la mamma, non è proprio nuova, esistono tante versioni nelle barzellette.
Laura scrive benissimo, invita alla lettura e pur nella drammaticità della storia, riesce a essere ironica.
Auguro anche a te un buon 2012.
Paola
 
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lauralafenice
view post Posted on 3/1/2012, 09:37




Grazie Paola, In verità la mia chiave di lettura (o di scrittura!) è proprio quella che hai individuata tu. Il sangue c'è ma è sottinteso, arriva dopo e a quanto pare solo per chi vuole vederlo... Ma non è forse questo il bello della nostra passione per la scrittura? Grazie mille per i complimenti e l'apprezzamento positivo e Buon anno!
 
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strellima
view post Posted on 3/1/2012, 14:02




Ciao Laura, piacere di conoscerti :)
Innanzi tutto ti chiedo conferma sull'interpretazione che ho dato al finale del tuo racconto: la bambina, un pochino picchiatella e sotto effetto di sostanze stupefacenti, interviene a proteggere la madre dall' "aggressione di Babbo Natale".
A prescindere dal finale ho trovato il tuo lavoro pregno di un'ironia intelligente e ben dosata, che me lo ha fatto apprezzare nonostante lo trovi lontano dal mio modo di scrivere e dai miei gusti in generale. Se sono riuscita a superare un mio limite, significa che lo hai ben confezionato, ben scritto.

Delineata in maniera interessante la piccola protagonista, molto equilibrate le varie parti, ben dosati i i dialoghi e la narrazione, nonostante il poco spazio a disposizione avrei solo speso qualche parola in più per rendere meno criptico il finale.
Spero di esserti stata, nel mio piccolo, utile.
A rileggerti.
Alessandra
 
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Longo Simonetta
view post Posted on 5/1/2012, 02:11




Ciao Laura, ben ritrovata!
Lettura originale, in chiave “domestica”, della figura di Babbo Natale in cui viene messo in atto un gioco al “massacro” familiare, come per esempio in “Chi ha paura di Virgina Woolf ?” di Albee.
Una famiglia comune e disturbata, con la bambina dall’amico Gatto vero o immaginario che sia, un marito triviale e ignorante, una moglie colta, cinica e insoddisfatta. Tutti e tre chiusi in un mondo proprio e incomprensibile agli altri.
Il racconto si presenta diviso in due parti: la prima, nella quale emerge, in un dialogo serrato e un po’ surreale, il conflitto tra i due genitori; la seconda che aggiunge un punto di vista straniato, quello della bambina che vuole smascherare (e a quale prezzo!) l’inesistenza di Babbo Natale.
Le due parti del racconto sono ben equilibrate, dal punto di vista stilistico l’uso della punteggiatura è personale, per esempio l’omissione di alcune virgole in modo da avvicinare la scrittura al parlato. C’è poi l'utilizzo del discorso indiretto libero ,“e lei al suo amico peloso lo ascoltava sempre”, che serve al lettore ad assumere il punto di vista della bambina.
Un'ultima notazione riguardo al finale che, per quanto non sviluppato, non è del tutto inefficace, sia stata la donna ad uccidere un marito“brutale”, con la figlia allucinata lì a guardare (come sembra evincersi dal «Senti io non ce l’ho con te ma se non ti levi subito quel cappello da Babbo Natale giuro che non rispondo più di me»), o la bambina a massacrare un inaspettato Babbo Natale.
Bello leggerti da autrice!
Simonetta
 
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lauralafenice
view post Posted on 5/1/2012, 08:17




Buongiorno a tutti e ben ritrovati dp queste feste! Sono molto contenta di sapere che il mio racconto vi sta piacendo visto che l'ho scritto in condizioni letteralmente estreme! Sono anche piuttosto divertita riguardo alle varie interpretazioni del finale ma sapete che vi dico?! Che è bellissima questa cosa! Rendersi conto di come ognuno può leggere in maniera diversa le stesse parole, e quindi la verità non ve la dico :D Continuerò ad aspettare con curiosità le vostre interpretazioni e a poco a poco mi convincerò insieme a voi di aver scritto qualcosa ma averne intese, in quello stesso momento, altre cento! Un bel finale di libera interpretazione alla Inception ihihiih
 
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kendalen
view post Posted on 5/1/2012, 18:54




Ciao Laura!
Ed ecco il mio turno...
Lo ammetto: alla prima lettura non avevo capito un accidenti di niente, avevo dato un'interpretazione totalmente sballata. Rileggendolo, invece, mi è stato chiaro e ho di conseguenza rivisto la tua posizione in classifica. O almeno, mi sembra che sia tutto chiaro, vista la quantità di interpretazioni date al tuo racconto non mi stupirei affatto di averne trovata una che non c'entra nulla! In breve, quello che ho capito io: la protagonista, nel corso di una discussione con il suo compagno/fidanzato/trombamico, esprime il suo odio atavico verso il Natale; si apre un flashback che ci spiega il perché di questo odio, e quindi la bambina che parla con Gatto è in realtà la donna che inizialmente parla con il babbonatalatin lover; il flashback si chiude sul trauma infantile della protagonista, e la narrazione riprende dove era rimasta, con Gianni (che ha ben poco da essere ottimista) che fa lo splendido e finisce per ripetere le stesse parole che hanno accompagnato il trauma di Patty. Segue, anche se lasciata all'immaginazione del lettore, la reazione (a giudicare da alcuni indizi decisamente poco piacevole) della donna. Con questa interpretazione, il tuo racconto mi è piaciuto molto. Rimane qualche sbavatura qua e là (ma robetta da nulla), penso dettate dal poco tempo a disposizione.
CITAZIONE
C’è qualcosa che non mi convince aveva pensato tra sé e sé la piccola

=> metterei una virgola tra "non mi convince" e "aveva pensato".
CITAZIONE
Non c’era dubbio si trattava di lui

=> metterei i due punti subito dopo "non c'era dubbio".
Penso ci siamo capiti, in tanti punti mi sembra che nella fretta ti sia dimenticata un po' di punteggiatura.
Inoltre, altra piccola cosa, metterei più in evidenza (con i caporali, o mettendo in corsivo) lo scambio di battute tra Babbo Natale e la mamma, così com'è pare un po' troppo annegato nel testo. Ma forse è solo una questione di gusto.
Per il resto il racconto fila bene, mi chiedo solo il perché di Gatto, ma ci sta che la piccola abbia un amichetto immaginario o attribuisca a un animale parole e pensieri tipicamente umani.
 
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lauralafenice
view post Posted on 5/1/2012, 21:38




Eh bravo Luca! Alla fine qualcuno è arrivato alla giusta interpretazione! Hai vinto qualcosa? Ma manco per niente! Natale è bello che passato e poi lo sanno tutti IO ODIO IL NATALE! :D
Fatta questa delirante premessa concordo sugli appunti alla punteggiatura e sull'uso del dialogo libero ma avevo davvero tempi troppo stretti, ho iniziato a scrivere alle 23.30 e consegnato con un secolo di ritardo. Probabilmente se non avessi avuto dei "contrattempi domestici" sarei riuscita a gestire meglio sia quello che gli stacchi temporali nn chiarissimi ad alcuni...
In ogni caso grazie per le tue osservazioni!
 
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kendalen
view post Posted on 5/1/2012, 21:49




La soddisfazione di aver azzeccato l'interpretazione è il miglior premio! :)
 
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patriktroll
view post Posted on 5/1/2012, 22:48




ciao Laura. rispetto a quello del mese scorso questo racconto mi ha convinto meno. non essendo un rebus, mi è in effetti sembrato che la diversità di interpretazioni date debba essere imputata almeno in parte a qualcosa che non funziona del tutto nella comunicatività del testo. proprio quest'ultima qualità non sembra mancarti in generale, inoltre padroneggi davvero con grande abilità lo strumento della scrittura. la mia sensazione è quindi che la stesura più frettolosa stavolta si senta.
ora kendalen mi ha tolto i dubbi sulla storia e lo ringrazio per l'acuto intervento ermeneutico.
il dialogo iniziale è ironico e scorrevole, ma non realistico. l'ho trovato più un gioco divertente che una componente credibile del racconto, a parte il fatto che serve anch'esso giustificare il gesto finale.
La parte centrale per me è la più bella. Il finale, invece, mi sembra abbozzato, come un'idea che non hai avuto tempo di esplicitare.
Stefano
 
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11 replies since 30/12/2011, 00:18   184 views
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