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Carnevale, di Fabio Giannelli - 3971 battute ca.

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Artyus
view post Posted on 24/1/2012, 00:21




Carnevale
di Fabio Giannelli


Non mi è mai piaciuto il carnevale. È una festa che odio.
L’unica festa che non sopportavo persino da bambino. I miei genitori mi obbligavano a mascherarmi con i costumi più idioti: il barbone era il più gettonato, ma anche il maratoneta e il classico vampiro.
Ma il peggiore di tutti era Zorro.
L’unico costume che mia madre fu in grado di cucire con qualche scampolo e pochissima spesa. Nei primi anni di scuola elementare venivo immancabilmente fasciato in questa tutina nera aderente, coperto da un mantello a toppe e munito dell’importantissima maschera. Per non parlare della spada di plastica.
Uno dei più terribili ricordi fu in prima o seconda elementare. Mia madre mi vestì di tutto punto con tuta, mantello, maschera e spada finta e mi mandò a scuola per i soliti festeggiamenti. Lei non aveva la patente e mio padre era sempre fuori per lavoro, così ero stato abituato a raggiungere la scuola con i mezzi pubblici. Salendo sull’autobus, mi accorsi subito che c’era qualcosa che non andava: nessuno degli alunni della mia scuola era mascherato. Tutti mi risero in faccia. Ma Dario, è domani il carnevale! La festa in maschera a scuola non è oggi! Ricordo che rimasi pietrificato. Vi è mai capitato di trovarvi nudi in mezzo a gente vestita? O vestiti in una spiaggia di naturisti? Tremenda vergogna nel primo caso e un po’ di imbarazzo nel secondo. Il mio fu puro e autentico terrore.
Avevo sbagliato giorno ed ero diverso da tutti gli altri. Ripenso spesso a quell’episodio.
Gianni crede che sia cominciato tutto da lì.

Odio il carnevale perché sei obbligato ad avere una maschera. Succede anche a me e non è una mia scelta. Le maschere che indosso sono come il pennello per l’imbianchino o lo spartito per il musicista. I miei clienti mi vogliono così. Non che sia brutta, anzi. Ho un bel viso, sono alta, un bel seno, un culo che pare ghisa e un gingillo là in mezzo che farebbe invidia a un attore di film porno. Gianni mi ha chiesto quando e come è cominciato, ma non ricordo bene. È nato tutto per gioco, un giorno qualcuno mi ha detto “mettiti una maschera” e io l’ho fatto. Per così poco mi sono detta. Spesso le fantasie dei clienti sono ben peggiori di un pezzo di plastica davanti agli occhi. Non pensavo che la voce si spargesse tanto in fretta e che arrivasse a così tanta gente.
Adesso possiedo tantissime maschere e il cliente sceglie la maschera che si adatta al nostro incontro. Qualcuno mi chiede di coprirmi solo gli occhi, altri vogliono che sia coperto tutto il viso. La tigre o la pantera per i più focosi, il gatto per chi vuole le fusa, un uomo fosco per chi vuole essere posseduto o una maschera bianca per chi semplicemente non vuole vedermi in viso. A Gianni piace quella da Principessa ed è anche la mia preferita. La uso solo per lui.
Qualcuno mi chiama Pulcinella, altri Colombina. I più fantasiosi mi danno nomi strani: la Maschera della Notte, l’Arlecchino dell’Amore.
Ma io sono solo Daria. Amo Gianni e odio il carnevale.

Ti raggiungo in Piazza. Riconoscerei la mia Principessa ovunque mi ha detto, ma oggi la città è piena di gente mascherata e carri allegorici e c’è tanta confusione. Musica, danze, bambini che corrono dappertutto. Temo che Gianni non riesca a vedermi.
Anche se sono rintanata in un angolo, continuo a incrociare i miei clienti, in compagnia delle famiglie o a spasso con le donne che mi guardano dall’alto al basso. Non li posso sentire ma vedo che sulle labbra affiora la parola travestito che in un contesto come quello di oggi può essere frainteso, ma non da me.
Provo a telefonare a Gianni ma il cellulare è staccato. Eppure aveva detto che la famiglia era fuori città. Lo attendo a lungo, ho il tempo di vedere tutta la sfilata e di subire offese sussurrate, sguardi taglienti e disgustati, bisbigli e risatine.
Quando capisco che non verrà più torno a casa. Mi spoglio nuda, rintanandomi nel caldo delle coperte.
Quasi non mi accorgo delle lacrime che scendono sulle guance quando penso a quanto odio il carnevale.
 
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view post Posted on 24/1/2012, 19:32
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"Ecate, figlia mia..."

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Diciamo che si fa leggere, ma non colgo il collegamento tra l'odio per il carnevale e il tradimento dell'amante. E' una trama che non sta in piedi, che cerca di dire qualcosa ma le cui parti sono troppo scollegate tra loro, e quindi il risultato non è tecnicamente apprezzabilissimo. Però si fa leggere, per fortuna. E, sempre per fortuna, è breve.


EDIT
Però aspé, forse per lei il carnevale è la vita, visto che i clienti le chiedono di mascherarsi. Quindi odia la vita, soprattutto dopo il tradimenento... Boh, forse l'ho letto troppo di fretta.


Qualche appunto:

CITAZIONE
Mia madre mi vestì di tutto punto con tuta, mantello, maschera e spada finta

Ripetizione inutile, visto che poco prima hai descritto le stese cose. Puoi semplicemente dire che ti vestì con l'odioso costume...

CITAZIONE
Gianni mi ha chiesto quando e come è cominciato, ma non ricordo bene. È nato tutto per gioco

Allora il come lo sa...

CITAZIONE
È nato tutto per gioco, un giorno qualcuno mi ha detto “mettiti una maschera” e io l’ho fatto.

Quella virgola mi sa che toglie lavoro a qualche altro segno...


... devo votare? :shifty:
 
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Peter7413
view post Posted on 24/1/2012, 20:19




Ciao Garga!
No, non devi votare. Minuti Contati si regge sulle classifiche postate dai partecipanti.
In ogni caso ogni commento è il benvenuto, quindi dacci pure dentro e riempici di botte.
Ti aspetto anche sul mio racconto, a presto!
 
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L'Aguzzino
view post Posted on 24/1/2012, 20:28




Benvenuto Gargaros.
Passa in aerea Benvenuti per le presentazioni di rito.
Da queste parti molti demonietti sono suscettibili e azzannano gli estranei.
 
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Artyus
view post Posted on 24/1/2012, 20:46




Grazie Garg per il commento, gliel'ho chiesto io su un altro forum
Ma se sapevo che mi smerdava così non glielo chiedevo :D

CITAZIONE
Però si fa leggere, per fortuna. E, sempre per fortuna, è breve.

Mi piace la tua sincerità :D Non vedo l'ora di leggere qualcosa di tuo buawuahahhahaha

Edited by Artyus - 24/1/2012, 20:51
 
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view post Posted on 24/1/2012, 20:52
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Grazie del benvenuto.

CITAZIONE (Peter7413 @ 24/1/2012, 20:19) 
Ti aspetto anche sul mio racconto, a presto!

Cioè, cioè, devo picchiarti col pene? sisi

CITAZIONE (Artyus @ 24/1/2012, 20:46) 
Grazie Garg per il commento, gliel'ho chiesto io su un altro forum
Ma se sapevo che mi smerdava così non glielo chiedevo :D

Ma non ti ho smerdato asd

Ho ammeso che forse l'ho letto male io (attualmente ho sonno e connetto poco), e che si lascia comunque leggere
 
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patriktroll
view post Posted on 24/1/2012, 23:45




ciao Artyus, piacere di conoscerti. il racconto mi è piaciuto sia per come è scritto sia per l'idea delle maschere come gioco sessuale. inoltre, personalmente trovo bello proporre cose queer-friendly di questi tempi. anch'io avevo notato che non c'era bisogno di "con tuta, mantello, maschera e spada finta" ma secondo me queste sono cose accettabilissime in un contesto come Minuti Contati. credibile anche il nesso tra il"trauma" del piccolo dario e gli infiniti traumi delle offese subite da daria. la trama si regge sulle emozioni e non mi sembra debole. infine, ho apprezzato la frase finale, che mi sembra funzionare alla perfezione.
alla prossima!
 
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Olorin
view post Posted on 26/1/2012, 15:27




Dunque, non ti nascondo che il finale mi ha lasciato un filo di delusione, però il brano è veramente una sorpresa, a mio parere una misurata mescolanza di poesia e provocazione che tra l’altro, alternandosi e svelandosi coi tempi corretti, hanno via via stuzzicato la mia curiosità e in poche righe mi hanno trascinato nella storia più ancora che nelle vicende del/della protagonista.
CITAZIONE
Avevo sbagliato giorno ed ero diverso da tutti gli altri

Il declinarsi di un destino di diversità attraverso un incidente imbarazzante con una maschera, che poi diventa il fil rouge della reale e più intrinseca diversità del personaggio, per me è davvero un passaggio ben congegnato, con una doppia affermazione la cui seconda parte sembra quasi una presa di coscienza che trascende l'evento specifico.
L’unico dubbio riguarda quanto possa essere riconoscibile per quel che è veramente un travestito in mezzo a una sfilata di maschere carnevalesche, dato che di tutto e di più circola per le strade in occasione di questa festività.
Davvero una bellissima prova. Complimenti.
 
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Nauthiz7
view post Posted on 28/1/2012, 11:37




Ciao Fabio, mi è piaciuto molto il tuo racconto, coinvolge iniziando con i riferimenti al passato, quando da bambini più o meno tutti a carnevale siamo stati bersaglio del “trucco e parrucco” da parte delle mamme. E coinvolge la storia di lei/lui, che ha fatto di una maschera tutta la sua vita (persino il suo corpo è una maschera), il suo carnevale è triste e decadente, mi immagino una piazza come quella di S.Marco a Venezia, con le maschere opulente e malinconiche. E poi la delusione finale, lei principessa solo quando è chiusa in una stanza con lui, ma poi, fuori, è sola e volutamente dimenticata. Complimenti e in bocca al lupo!
 
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kendalen
view post Posted on 28/1/2012, 16:39




Ciao Artyus!
Ecco, io su questo racconto ho poco da dire. Banalmente, perché mi è piaciuto molto, come si può evincere dalla posizione in classifica. Mi è piaciuto perché c'è un protagonista ben caratterizzato, un'ambientazione niente male e una scrittura equilibrata con pochissime sbavature. Siccome però non sarei il solito rompiscatole se non trovassi qualcosa che non va (i maligni potrebbero pensare che sia anche per non rischiare di perdere il bonus dei commenti, ma tanto a questo giro la mia classifica sarà talmente scarsa che 5 punti in più o in meno non faranno nessuna differenza), mi travesto da "can da trifule". Bau.
CITAZIONE
coperto da un mantello a toppe e munito dell’importantissima maschera. Per non parlare della spada di plastica.

=> qui secondo me il superlativo ci starebbe bene se poi non parlassi anche della spada di plastica; messo così pare che sia ancora più importante la spada di plastica, ma allora il superlativo va per lei.
CITAZIONE
Uno dei più terribili ricordi fu in prima o seconda elementare.

=> meglio "Uno dei più terribili ricordi risale alla prima o seconda elementare."
CITAZIONE
Spesso le fantasie dei clienti sono ben peggiori di un pezzo di plastica davanti agli occhi.

=> no, qui non ho nulla da dire, se non che la frase è molto efficace.
CITAZIONE
Adesso possiedo tantissime maschere e il cliente sceglie la maschera che si adatta al nostro incontro.

=> meglio "Adesso possiedo tantissime maschere e il cliente sceglie quella più adatta al nostro incontro."
Sul finale, sì, magari resta un po' il dubbio di come, essendo tutti travestiti, gli altri lo/la riconoscano come trans/travestito. E c'è un po' la sensazione di finale frettoloso e incompiuto, ma tutto sommato ci sta.
 
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nescitgalatea
view post Posted on 28/1/2012, 18:15





Poco da dire, bello, scorrevole, centrato, ben scritto, interessante e non banale (splendida l'idea e tutta la trama) malinconico, vero, realistico.
Insomma, gran bel pezzo, niente da aggiungere (e qui mi fotto il bonus, perché non ho niente da dire se non scrivere che non ho niente da aggiungere alla pulizia della tua scrittura... ahahah!)

Ciaoooooooooooooo

C.
 
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Peter7413
view post Posted on 29/1/2012, 23:49




In questo gran carnevale in cui tutti assumiamo una maschera, Dario/Daria è se stesso/a e pertanto si sente diversa, nuda, costretta a indossare maschere dai suoi stessi clienti. Bello, bravo. Un testo equilibrato, scorrevole, profondo, intenso. Hai declinato il tema dell'edizione come nessun altro. Non vedo grossi punti deboli, sia nella caratterizzazione del personaggio che nello svolgimento e sciogliersi del raccontato. Primo posto meritato nella mia classifica.
 
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11 replies since 24/1/2012, 00:21   215 views
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