| Ciao Nauthiz, sono venuto qua a portare un po' di sana e robusta follia e... hai l'onore e l'onere di essere la prima. Animiamo il concorso... I tuoi racconti mi piacciono sempre, ma su questo ho qualche riserva. Come prima cosa indosso i panni del lettore rompiscatole. C'è, secondo me, un problema di descrizioni; mi spiego meglio, ci sono alcuni passaggi che rendono incoerenti il racconto. In questi mesi ho avuto il piacere di conoscere la tua poetica, la tua è una scrittura imparentata con la poesia e la delicatezza permea anche le situazioni più nere, detto questo, vengo al dunque:
- I capelli ramati le si impigliavano nelle ciglia, formando una ragnatela dorata sul viso pallido. Nicola notò che le labbra, già violacee, erano rimaste socchiuse, come se la morte l’avesse colta nell’atto di dire un’ultima parola. - Da vicino era ancora più bella, un fiore reciso che sarebbe appassito chiuso in una bara. - La morte può essere arte, quando il tuo carnefice è un esteta. - Un colpo da professionista. Le aveva spaccato il cuore, ma la morte non è mai netta e pulita come te la raccontano in televisione. La ragazza aveva rigurgitato e il sangue le lordava bocca e mento.
l'ultimo passaggio contraddice i precedenti... La scena dell'omicidio è descritta con toni delicati, poi, all'improvviso arriva la realtà. Immagino sia voluto, ma chiedo perchè il dettaglio del sangue non compare già nelle prime righe... dovrebbe subito saltare agli occhi, oppure la mia è pura e semplice pignoleria? Diecimila caratteri sono pochi, l'ho scoperto ieri sera... Sono d'accordo con Byron18, meno fretta è più svolgimento per il finale, ma non è la ricetta giusta. Direi che si potrebbe ridurre ancora la parte riguardante la scoperta della poetessa e dare più risalto alla costruzione del finale... Come sai le mie sono opinioni, prendile per quello che valgono! Piacere di averti letto e ancora complimenti! Se altrove è Buon lab, qui è Buon Detective! Eh, eh, eh!
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