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Il prezzo della fama, di Viola Killerqueen Lodato

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KillerQueen
view post Posted on 23/2/2012, 22:28




Tornai a casa e la trovai seduta sul divano con il notebook in grembo, come ogni giorno.
“Salve, bellezza!” la salutai.
Lei sorrise. “Oh, ciao!”
“Sei riuscita a scrivere qualcosa, oggi?” mi aspettavo una risposta negativa ma glielo domandai comunque.
Scosse la testa. “Non è giusto. Non vedo perché dovrei”.
“Cosa intendi dire? Cosa non è giusto?”
Sospirò. “Ho scritto un bel libro, non credi?”
“Certo, tesoro. A me piace.” risposi piattamente. Cos'altro avrei potuto rispondere? Non era niente di eccezionale ma si lasciava leggere.
“Beh, sai come funziona l'editoria, no?”
Mi sarei pure dovuto sorbire una lamentela sull'editoria brutta e cattiva che pubblica solo i raccomandati. “Lo so”.
“Credo di aver trovato il modo per farmi pubblicare, anche se so che tu non sarai d'accordo...”
“No, ti prego, ne abbiamo già parlato. Non ne vale la pena, non accettare quella cazzo di proposta”. Quel discorso mi faceva salire il sangue al cervello, io mi facevo il culo per dieci ore al giorno per vivere dignitosamente e lei voleva pagare un editore per pubblicare, fuori dal mondo.
Rise. “Chi ha parlato di quello? Non mi fraintendere!”
“E allora? Ti sei decisa a rendere meno truculento il libro?”
Rise di nuovo, questa volta più forte. “Smettila. Il mio libro va benissimo. Sai bene che pubblicano solo i personaggi famosi... così ho deciso di diventarlo”.
Oh, cazzo, pensai. Cosa diavolo si era messa in testa?
“Ho deciso di ispirarmi a Clarissa”.
La protagonista del suo libro, un'assassina che si vendicava sulla sua famiglia in tutti i modi più crudeli che la mente umana possa immaginare, pensai che si riferisse ad altro. Mi aspettavo una spiegazione.
“Ho ucciso mia madre e mio fratello, mentre non c'eri” disse, calma.
Questa volta fui io a ridere. “No, dai, seriamente, che vuoi fare?”
“Diventerò famosa, sarò la pazza che ha fatto fuori la famiglia dopo aver scritto un libro. Sarò richiestissima da tutte le big, puoi contarci”.
Non poteva essere seria.
“Ti chiedo scusa, ma sai bene come finisce il libro, quindi...” fece spallucce e tirò fuori una pistola da sotto il cuscino.
Nell'ultimo capitolo, Clarissa arrivava a uccidere anche il proprio marito dopo averlo smembrato, scuoiato vivo e altre cose che non ricordavo. No, cazzo. Non poteva essere. Era completamente impazzita.
“Ti chiedo scusa, purtroppo non posso ripetere tutta la scena, dovrò limitarmi a farti fuori”.
Premette sul grilletto prima ancora che potessi muovermi.

Marta sorrise. Avrebbe avuto la sua pubblicazione, una volta diventata famosa. Si avvicinò al cadavere del marito chiedendosi come renderlo più simile al personaggio del libro. Accanto a lui giaceva la posta che doveva aver preso dalla cassetta tornando a casa. Un logo rosso spiccava su una busta, era quello di una grande casa editrice. Marta la raccolse, certa di leggere l'ennesimo rifiuto. La aprì.
Spett.le signora Marconi, abbiamo letto il manoscritto inviatoci e ne siamo rimasti piacevolmente colpiti. Allegato a questa lettera troverà il contratto di pubblicazione che...
 
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patriktroll
view post Posted on 26/2/2012, 14:27




ciao Viola e ben ritrovata. come sempre trovo la tua scrittura piacevole e venata di un'ironia fantasiosa che apprezzo. dal punto di vista tecnico, però, il passaggio dalla prima persona alla terza nel finale non mi convince, perchè ho l'impressione, da lettore, di venire proiettato all'esterno di una vicenda in cui fino a quel punto sono stato più coinvolto.
oltre a questo, ho auvto difficoltà a immedesimarmi in marta perché la frustrazione per non essere pubblicata in fondo non mi è sembrata un movente sufficiente a questa serie di omicidi. suppongo che ci fossero dei legami affettivi, un passato, e che lei non avesse in precedenza dato grossi segni di squilibrio, perché non ho indizi per pensarlo, e allora mi trovo davanti una reazione a mio avviso poco credibile nonostante comprenda il tuo gusto per il paradosso.
una piccolissima cosa che ho notato: dove scrivi - “Sei riuscita a scrivere qualcosa, oggi?” mi aspettavo una risposta negativa ma glielo domandai comunque. - io metterei la maiuscola dopo le virgolette.
a rileggerti!
 
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Peter7413
view post Posted on 28/2/2012, 11:40




Leggo l'ora a cui hai consegnato e mi viene da tirarti le orecchie. L'idea è buona, la prima stesura anche, ma è evidente che manca una cesellatura che avrebbe ripulito il tutto e probabilmente potenziato il risultato finale. Si sente la mancanza di un lavoro più approfondito teso al delineare la lucida follia che si è impossessata della protagonista. Avresti potuto svilupparla in molti modi: si andava dal senso di colpa di lei sottomesso al desiderio di vedersi pubblicata alla totale e completa follia. Avresti potuto anche rendere più movimentata la scena: farla alzare, farle preparare tavola mentre parlava al marito (attenzione che ogni riga di dialogo avrebbe dovuto esplicitare un contrasto sotteso fra i due, cosa che si intuisce, ma non riesci a esprimere compiutamente). Avrei optato anche per un differente punto di vista, esterno ai due, penso sarebbe stato più efficace e non ti avrebbe portata al cambio di prospettiva finale che personalmente non mi infastidisce, ma che comprendo possa non piacere. Concludendo, la fretta di consegnare ti ha danneggiata, l'idea è molto buona e la struttura anche, però è evidente che i margini di miglioramento del racconto sono notevoli.
Alla prossima!
 
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view post Posted on 28/2/2012, 14:16
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Martin Sileno

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Ciao Viola,
Inanzitutto complimenti per il raconto e per essere riuscita a consegnare in così breve tempo.
L'eleborato è pulito e la narrazione scorre fluida e lineare fino alla fine. Il finale lascia il giusto retrogusto di amaro in bocca, che deve esserci alla fine di un racconto.
L'unica frase che mi risulta uin po' indigesta, è questa: «Avrebbe avuto la sua pubblicazione, una volta diventata famosa» per il resto nulla da obiettare.
Il tema mi sembra rispettato. Ciao.
 
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Olorin
view post Posted on 28/2/2012, 16:10




Anche in questo racconto non riesco ad attribuire la brutalità narrata all’editoria, quanto invece alla necessità di ispirazione dello scrittore. L’editore richiede un buon romanzo thriller, mica obbliga il destinatario della richiesta a perpetrare un delitto finalizzato alla sua realizzazione. Mi pare la scrittura a essere rosso sangue, piuttosto che l’editoria.
Detto questo, l’idea di base è piacevole e il colpo di scena accattivante, però il cambio del punto di vista nell’ultimo capoverso mi disorienta un po’. Perché non raccontare tutto dal punto di vista di Marta, allora? Tra l’altro avrebbe forse anche consentito di muoversi per immagini deliranti dando un po’ di movimento alla preparazione del finale, fase che al contrario di quest’ultimo soffre un po’ di prevedibilità.

Edited by Olorin - 29/2/2012, 17:26
 
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KillerQueen
view post Posted on 1/3/2012, 11:23




Ora cerco di rispondere a tutti :P
@Patriktroll: hai ragione, la maiuscola ci sarebbe stata meglio. Per il resto sono opinioni personali, comunque ne terrò conto visto che penso di riscrivere il racconto cambiando un po' di cose, grazie. ^^
@Peter: per quanto riguarda l'ora mi sono lasciata tentare dai 10 punti bonus per chi consegnava entro un'ora, non saprei dire se sia stata una scelta azzeccata o meno però! XD Nella prima versione che ho scritto la scena era appunto un po' più movimentata, poi però ho dovuto tagliare per via dei caratteri.
@GDN76: grazie per i complimenti e per il parere ^^
@Olorin: in molti casi l'autore conta più del libro, ne sono convinta. Così come sono assolutamente certa che se qualcuno uccidesse tutta la famiglia ripetendo quanto scritto in un libro, molti editori vorrebbero pubblicarlo a prescindere per sfruttare un fatto di cronaca. Mi è venuto in mente questo episodio, per fare un esempio. Per il resto, trovo azzeccatissimo il tuo consiglio riguardo al punto di vista, non mi è proprio passato per la testa di raccontare tutto dal POV di Marta ma avrebbe reso molto di più. Grazie per l'utilissimo consiglio, riscriverò il racconto in questo modo. :D
 
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Fini Tocchi Alati
view post Posted on 1/3/2012, 12:39




Ciao Viola!
Le osservazioni già fatte sul tuo racconto le trovo azzeccate.
Aggiungo che il racconto mi ha davvero preso fino alla svolta, quando cioè si capisce quello che succede (forse quando sveli la trama del libro di Marta). Non so dirti perché, ma a quel punto l'ho trovato meno coinvolgente. forse, se non svelassi la trama del libro di Marta, giocandoti la carta sul finale, il racconto potrebbe trarne giovamento.
Quanto alla variazione del PDV, sì, anch'io penso sia un po' troppo brusca. Inizialmente, peraltro, non mi aveva dato fastidio. Quando però ho letto "cadavere del marito", mi son detto: "Marito? Quale marito?" E' stato solo un attimo di disorientamento, però c'è stato.
A rileggerti!
 
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=swetty=
view post Posted on 2/3/2012, 18:48




L'idea è simpatica, forse un po' già sentita, ma mi è piaciuta. Come mi è piaciuto lo svolgimento della trama. Ho trovato difficoltà a pensare al protagonista come a una voce maschile, ma ho idea che sia solo un problema mio. E la solita chiusa con cambio di prospettiva finale, anche se dà parecchia ironia, non mi piace molto sul piano formale. Ecco, fosse stato tutto in terza persona sarebbe andato meglio.

Troppi punti esclamativi nei dialoghi.

QUOTE
La protagonista del suo libro, un'assassina che si vendicava sulla sua famiglia in tutti i modi più crudeli che la mente umana possa immaginare, pensai che si riferisse ad altro.

Credo che manchi un qualche verbo a reggere il tutto.

QUOTE
“Ti chiedo scusa, ma sai bene come finisce il libro, quindi...” fece spallucce e tirò fuori una pistola da sotto il cuscino.

Gliel'avrei fatto fare in silenzio.

QUOTE
Si avvicinò al cadavere del marito chiedendosi come renderlo più simile al personaggio del libro.

Non le verrebbe più facile fare il contrario?


 
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7 replies since 23/2/2012, 22:28   116 views
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