Nero Cafè Forum

Il plotone, di Gianluca Morena (2363 caratteri)

« Older   Newer »
  Share  
gian_74
view post Posted on 26/3/2012, 22:50




IL PLOTONE



Non ho mai pensato che uccidere un uomo fosse cosa da eseguire a cuor leggero, ma le assicurazioni dei compagni alla fine mi avevano convinto. Ero stato sorteggiato e dovevo svolgere con onore il mio compito: uccidere il traditore. "Un fucile è sempre caricato a salve" mi dicevano i compagni. "Non saprai mai se l'hai ucciso tu", mi rassicuravano. E allora mi decisi, ero stufo di piazzare timbri di congedo sui permessi. Lo feci quasi per gioco: mi offrii volontario per il sorteggio e fui tra i fortunati estratti. Perché quella, poi, fosse una fortuna, me lo sto chiedendo ancora adesso.
Il condannato era un disertore, una carogna delle peggiori. Era scappato durante una battaglia ed aveva ucciso il tenente che cercava di acciuffarlo. Una vera merda. Uno di quelli con la faccia da cane, tronfio e pieno di sé, che però riusciva a mantenere un contegno invidiabile: Durante l'esecuzione rifiutò di mettersi in ginocchio e di indossare la benda. Voleva guardarci in faccia mentre lo uccidevamo.
Faccia di cane era già piazzato davanti al muretto quando arrivai con il resto del plotone. Ci porsero i fucili e ci sistemammo in fila, davanti al condannato. Ero il più giovane di tutti e visibilmente il più nervoso. Mentre il capitano leggeva il motivo della condanna e riceveva un composto diniego dal disertore alla richiesta delle sue ultime volontà, io me la stavo letteralmente facendo sotto. In quel momento il mio più grande desiderio era quello di possedere il fucile caricato a salve.
Non appena il capitano iniziò ad impartire gli ordini fatali, la faccia di cane si tramutò in una maschera di panico e sgomento. Il volto solcato di lacrime non era più quello di un criminale ma era diventato innocente e puro come quello di un bimbo impaurito. Mi sentii precipitare in un vortice di nausea e all'ordine di puntare il mio dito premette il grilletto, facendo partire il proiettile dalla canna del mio fucile. In una frazione di secondo tutto ciò che vidi fu lo schizzo di sangue a imbrattare il muretto alle spalle del condannato, e un buco nero a sostituire il suo occhio. Il capitano, sorpreso, diede il fuoco con evidente ritardo e sentii il crivellare di colpi abbattersi sul cadavere, mentre vomitavo l'anima in terra.
In quel momento realizzai che il destino mi aveva giocato un tiro mancino, assegnandomi l'unico, vero, colpo fatale del plotone.
 
Top
view post Posted on 27/3/2012, 08:52
Avatar

Martin Sileno

Group:
Member
Posts:
1,038
Location:
Mombo

Status:


Complimenti!

parere da lettore: mi è piaciuto molto; splendido il colpo di scena.

segnalazione da apprendista scrittore:

CITAZIONE
...battaglia ed aveva ucciso...

d eufonica
 
Contacts  Top
gian_74
view post Posted on 27/3/2012, 10:35




CITAZIONE (GDN76 @ 27/3/2012, 09:52) 
Complimenti!

parere da lettore: mi è piaciuto molto; splendido il colpo di scena.

segnalazione da apprendista scrittore:

CITAZIONE
...battaglia ed aveva ucciso...

d eufonica

Ti ringrazio per i complimenti. Sono a favore di un uso morigerato della d eufonica, ma in effetti quella da te segnalata è proprio sbagliata. Il tempo normalmente è tiranno, ma in minuti contati è assassino. Grazie ancora. ;)
 
Top
overhill
view post Posted on 29/3/2012, 09:55




Bravissimo, Gianluca, un raccontino quasi perfetto nella sua semplicità. L'ambientazione è ovviamente lontana dalle nostre abitudini, forse in un altro paese oppure in un altro periodo storico; giustamente non fornisci indizi né con i nomi né con indicazioni temporali, per cui l'attenzione è tutta nella psicologia del narratore, nei suoi dubbi parzialmente mitigati da quello che i compagni gli dicono per tirarlo su di morale. Finale agghiacciante e plausibile, che arriva inaspettato.Personalmente avrei tolto tutta l'ultima frase, che tutto sommato non serve a molto, ma è facile pensarlo con calma, senza l'Aguzzino che alita sulla schiena.
 
Top
Peter7413
view post Posted on 31/3/2012, 15:16




Un racconto ben condotto che si legge volentieri, senza grossi difetti, ma con una pecca di fondo: il procedere fino alla fine senza intoppi, tranne lo sparo anticipato, rivelandosi in tal modo troppo telefonato, se mi passi il termine. Manca quello spunto finale che cerchi di sorprendere il lettore prendendolo in contropiede. Intendiamoci, un finale a sorpresa può anche non esserci, non è una regola, ma a quel punto, a mio avviso, sarebbe stato meglio puntare i fari su altro rispetto alla semplice esecuzione. Per come hai esordito, esempio, mi sarei aspettato una riflessione maggiore sul tema del branco, nel senso di rendere manifesta questa foga alla vendetta, questo sprone di tutti affinché un uomo mite s'immoli all'omicidio di un qualcuno che magari non aveva mai conosciuto e che chissà perché e per come aveva commesso i crimini che l''avevano condotto alla condanna a morte. A quel punto, davvero, avresti creato una tensione a tre vie fra il protagonista, il condannato e il plotone e soldati tutti denso di contrasti e chiavi di lettura che avrebbero dato una marcia in più al tuo lavoro. Poi, ovvio, parlare a posteriori è sempre facile e nel contesto di MC siamo tutti con il cervellino a mille intenti ad arrivare in tempo al traguardo però spero che quanto scritto ti possa fornire qualche spunto di riflessione in caso tu voglia riprendere il racconto un giorno o l'altro.
A rileggerti presto!
 
Top
einna
view post Posted on 1/4/2012, 17:30




Una prima volta veramente "tosta"!
Mi è piaciuto molto il modo in cui hai reso la "superficialità" con cui il protagonista, giovane e desideroso di emozioni forti, affronta questa scelta: in fondo si tratta di un'esperienza che non lo metterà mai di fronte alla certezza di essere stato proprio lui a spegnere una vita.
Il condannato, ai suoi occhi, perde la sua realtà oggettiva, ma diviene l'emblema dell'uomo abbietto, del traditore e il suo stesso viso, fiero e orgoglioso, si deforma in quello di un essere tronfio e pieno di sé.
Poi la consapevolezza e quell'uomo torna a essere uomo agli occhi del giovane militare...
Bell'idea, possibile, umana, soprattutto ho apprezzato molto lo sviluppo della componente psicologica.
Alcune osservazioni:
nella parte iniziale mi ha un po' infastidito la mancanza di stacchi grafici, nel senso che il tutto avanza senza mai andare a capo, cosa che, personalmente, mi appesantisce la lettura (ad esempio le parole dei commilitoni le avrei staccate dal resto del contesto).

CITAZIONE
che però riusciva a mantenere un contegno invidiabile: Durante l'esecuzione rifiutò di mettersi in ginocchio...

Maiuscola dopo i :
Poi non amo quel "durante l'esecuzione rifiutò"
ovvero, il rifiuto di indossare la benda deve preceder l'esecuzione, se no, mentre lo fucilano è un po' difficile mettergli la benda!

A parte queste sciocchezze, osservazioni personali altamente opinabili, il racconto mi è piaciuto!
 
Top
gian_74
view post Posted on 3/4/2012, 10:13




CITAZIONE (overhill @ 29/3/2012, 10:55) 
Bravissimo, Gianluca, un raccontino quasi perfetto nella sua semplicità. L'ambientazione è ovviamente lontana dalle nostre abitudini, forse in un altro paese oppure in un altro periodo storico; giustamente non fornisci indizi né con i nomi né con indicazioni temporali, per cui l'attenzione è tutta nella psicologia del narratore, nei suoi dubbi parzialmente mitigati da quello che i compagni gli dicono per tirarlo su di morale. Finale agghiacciante e plausibile, che arriva inaspettato.Personalmente avrei tolto tutta l'ultima frase, che tutto sommato non serve a molto, ma è facile pensarlo con calma, senza l'Aguzzino che alita sulla schiena.

Grazie per il tuo commento. Sì, forse hai ragione sull'ultima frase, è il solito timore di non essere capiti... ;)


CITAZIONE (Peter7413 @ 31/3/2012, 16:16) 
Un racconto ben condotto che si legge volentieri, senza grossi difetti, ma con una pecca di fondo: il procedere fino alla fine senza intoppi, tranne lo sparo anticipato, rivelandosi in tal modo troppo telefonato, se mi passi il termine. Manca quello spunto finale che cerchi di sorprendere il lettore prendendolo in contropiede. Intendiamoci, un finale a sorpresa può anche non esserci, non è una regola, ma a quel punto, a mio avviso, sarebbe stato meglio puntare i fari su altro rispetto alla semplice esecuzione. Per come hai esordito, esempio, mi sarei aspettato una riflessione maggiore sul tema del branco, nel senso di rendere manifesta questa foga alla vendetta, questo sprone di tutti affinché un uomo mite s'immoli all'omicidio di un qualcuno che magari non aveva mai conosciuto e che chissà perché e per come aveva commesso i crimini che l''avevano condotto alla condanna a morte. A quel punto, davvero, avresti creato una tensione a tre vie fra il protagonista, il condannato e il plotone e soldati tutti denso di contrasti e chiavi di lettura che avrebbero dato una marcia in più al tuo lavoro. Poi, ovvio, parlare a posteriori è sempre facile e nel contesto di MC siamo tutti con il cervellino a mille intenti ad arrivare in tempo al traguardo però spero che quanto scritto ti possa fornire qualche spunto di riflessione in caso tu voglia riprendere il racconto un giorno o l'altro.
A rileggerti presto!

Grazie Peter per i tuoi preziosi consigli. Lo sviluppo che hai suggerito è molto interessante e vedrò di pensarci in futuro. Sinceramente dubito che sarei riuscito a contenere tutti quei concetti in 2400 caratteri... ;)


CITAZIONE (einna @ 1/4/2012, 18:30) 
nella parte iniziale mi ha un po' infastidito la mancanza di stacchi grafici, nel senso che il tutto avanza senza mai andare a capo, cosa che, personalmente, mi appesantisce la lettura (ad esempio le parole dei commilitoni le avrei staccate dal resto del contesto).

CITAZIONE
che però riusciva a mantenere un contegno invidiabile: Durante l'esecuzione rifiutò di mettersi in ginocchio...

Maiuscola dopo i :
Poi non amo quel "durante l'esecuzione rifiutò"
ovvero, il rifiuto di indossare la benda deve preceder l'esecuzione, se no, mentre lo fucilano è un po' difficile mettergli la benda!

A parte queste sciocchezze, osservazioni personali altamente opinabili, il racconto mi è piaciuto!

Sono d'accordo su tutto quanto. Per gli stacchi grafici il problema è dovuto ovviamente ai limiti di spazio. La prima stesura era sui 3000 caratteri e ho dovuto limare... ;)
Grazie per la lettura, i commenti e (soprattutto) gli apprezzamenti. :lol: :P
 
Top
MichelaZ
view post Posted on 4/4/2012, 11:41




Gian, gran bel racconto. Forse il migliore come sostanza fra tutti quelli di questa edizione. Il contenuto è forte, un macigno, perfettamente credibile che qualcuno racconti questo episodio e lo racconti così: la brevità non è frutto di tagli ma dell'andare dritto al punto, come per togliersi un peso dalla coscienza. Davvero un buon lavoro.
Riguardo alla forma, oltre alla "d" eufonica che ti hanno già segnalato, aggiungo la maiuscola dopo i due punti, che t'è scappata, e i doppi apici nel dialogo, che non sono corretti: quelli indicano un termine a cui attribuire un significato particolare, per delimitare il dialogo servono le virgolette o il trattino.
Per quanto riguarda il linguaggio:
CITAZIONE
Ci porsero i fucili e ci sistemammo in fila, davanti al condannato.

Mi piace: dà l'idea che l'orgoglio del condannato sia tale che lo schierarsi dei soldati sia quasi un presentarsi davanti a lui, e non un assedio. Ottima frase.
CITAZIONE
Ero il più giovane di tutti e visibilmente il più nervoso.

"visibilmente" andrebbe sostituito. Il punto di vista è quello del soldato, lui non riconosce il proprio nervosismo perché lo vede, ma perché lo avverte, e questo avverbio fa un po' traballare l'immedesimazione.
CITAZIONE
Non appena il capitano iniziò ad impartire gli ordini fatali, la faccia di cane si tramutò in una maschera di panico e sgomento.

"fatali" è brutto. Finora c'è stata una scena in cui le cose più forti della vita, uccidere e morire, erano contenute in gesti asciutti come il "composto diniego" del condannato. Da questo punto in poi ci sono molti termini che sono dei cliché, o comunque usati e abusati, come il "bimbo impaurito" o il "volto solcato di lacrime" o "innocente e puro". Se riporti queste frasi al tono asciutto delle precedenti, o se per esprimere il sopravvento dell'emotività usi frasi meno note e più personali, l'effetto sarebbe molto più intenso.
CITAZIONE
sentii il crivellare di colpi abbattersi sul cadavere mentre vomitavo l'anima in terra.
In quel momento realizzai che il destino mi aveva giocato un tiro mancino, assegnandomi l'unico, vero, colpo fatale del plotone.

"crivellare" è "riempire di buchi", non è proprio corretto usato così, e toglierei anche la virgola dopo "vero", ma questo sono sciocchezze.
Questa frase va molto bene, ma prova a invertire i due momenti: prima il soldato realizza che lui è il solo responsabile della morte del condannato, e concludi il racconto con "vomitavo l'anima in terra". È bellissimo perché da una parte fa vedere quanto sta male lui, e dall'altra mostra l'anima come qualcosa di schifoso e sporco, un'immagine forte come questa va bene per la fine, rimane impressa nella mente, è un peccato diluirla con altre chiacchiere.

Complimenti, veramente buono :)
 
Top
gian_74
view post Posted on 4/4/2012, 20:52




Toh, la mia adulatrice preferita! Il tuo iban lo conosco già, poi ci aggiustiamo in privato... :P ;)
Scherzi a parte, concordo perfettamente con tutti i punti, ma non riesco a capire cos'hai contro le virgolette. Che io sappia i dialoghi si fanno con il trattino (che non mi piace), con le virgolette basse -comunemente dette caporali- o con le virgolette alte (che io ho sempre usato). Che poi le virgolette alte siano anche doppi apici, questo dipende dal tipo di font che si usa. Se ti riferisci alle virgolette aperte o chiuse, credo che dipenda sempre dal font e La mia tastiera non è in grado di riprodurle. Non credo che esista un codice ascii per riprodurle, ma, anche se fosse, ti certo non lo utilizzerei in "minuti contati". ;)
 
Top
8 replies since 26/3/2012, 22:50   175 views
  Share