Marco, non lo so, sono combattuto.
Il fatto è che dovunque cerchi troverai che drag queen è assimilabile al travestitismo: uomo che si veste da donna per fini di spettacolo. Il trans è altra cosa ben diversa. Io stesso ho aspettato a pensare a una storia perché sapevo di "non sapere" cosa fosse una drag queen. Del resto eravamo tutti davanti a un computer con una rete internet e fare un po' di ricerca non era difficile. Scrivere vuole anche dire non fare disinformazione e non concordo con te che esista un "significato comune" che in quanto comune errore sia accettabile.
Fra le tante ti riporto la definizione del dizionario Hoepli:
drag queen
loc. sost. f. inv.
Omosessuale maschio travestito in appariscenti abiti femminili, che si esibisce in spettacoli di varietàMentre wikipedia fa riferimento esplicito al fatto che una drag queen possa anche non essere omosessuale:
Drag queen è un termine inglese per definire attori o cantanti (detti Drag singer), in prevalenza (ma non necessariamente) gay o transgender, che si esibiscono in canti e balli, di frequente dai connotati maliziosi, indossando abiti femminili. Le donne che recitano in abiti maschili sono invece dette drag king.Questa stessa definizione è ripresa a grandi linee in svariati siti sull'argomento:
Drag Queen, Drag King sono ormai terminologie piuttosto diffuse, strappate all’inglese per intendere tutti quegli attori/trici e cantanti (Drag Singer) generalmente gay e transgender, che si esibiscono indossando abiti del sesso opposto.
Il termine Drag infatti in inglese (in tale contesto naturalmente), sta a significare proprio “portare abiti caratteristici del sesso opposto” ed è utilizzato come verbo ed aggettivo. Delle Drag Queen, la declinazione al maschile come accennato, è la Drag King, una donna cioè che negli spettacoli si traveste da uomo.Essendo totalmente ignorante della materia ho fatto anche una ricerca sulla parola transgender (richiamata nelle precedenti definizioni di drag queen):
Transgender ha un significato molto più ampio di quanto si creda e include categorie di persone molto varie:
1) persone operate che hanno cambiato sesso, in modo che il loro fisico sia in sintonia con la loro identità personale
2) persone non ancora operate che hanno iniziato o meno la transizione e che si sentono di appartene al sesso opposto a quello del loro corpo (ftm: da donne a uomini, mtf: da uomini a donne)
3) persone che si vestono - specialmente in privato - con abiti del sesso opposto, ma che non lo vanno per eccitazione sessuale, e quindi non bisogna confonderli con i travestiti. Di solito si tratta di uomini eterosessuali
4) persone che si sentono di appartenere a un terzo genere e che quindi rifiutano la dualità maschio-femmina, ma che credono in una sorta di continuum tra i due generiQuesta invece la definizione di una persona che si definisce facente parte della categoria:
transgender viene erroneamente interpretato come sinonimo o traduzione di travestito ma nn è così, noi nn proviamo " eccitaizone" nell'indossare abito dell'altors esso, bensì ci sentiamo NOI STESSI qst perchè presentiamo il DIG ovvero il disturbo dell'identità di genere le persone transgender in genere non hannoa ncora compiuto la trnasizione completamente o non l'hanno iniziata mentee i /le trnsessuali hanno completato la transizione
Com'è evidente, tutte queste definizioni hanno a che fare più con la sfera psicologica, che in ogni caso viene prima rispetto alla trasformazione fisica.
Tutto questo per dire che è una questione maledettamente seria e che proprio in quanto siamo stati chiamati a scriverne non potevamo, secondo me, fare riferimento a clichè (che poi erano clichè per te, io sapevo che esistesse una differenza con i transessuali, ma ero confuso su tutta la faccenda).
Del resto, a questo giro ci sono stati pochi partecipanti nonostante i molti accessi e credo che il motivo principale fosse proprio la difficoltà del tema che, di conseguenza, più di altre volte (anche se lo sai, mi conosci da tanto, che come metro di giudizio di MC ho sempre e cmq messo al primo posto l'attinenza al tema) proprio il tema dovesse essere la determinante per il giudizio.
Tutto questo (si vede che oggi ho tempo, vero?) per arrivare a dire che devo considerare, nel giudicare il tuo racconto, che il tema non sia stato centrato in pieno e come tale preferirgli altri che invece sono stati più corretti a riguardo.
Non me ne volere...