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SNAKE (Irene Vanni)

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Irene Vanni
view post Posted on 11/7/2012, 10:57




Rimosso dall'amministratore.
Racconto pubblicato da Nero Press Edizioni nella raccolta I RACCONTI DEL LABORATORIO, con prefazione di Barbara Baraldi.


Edited by Daniele_QM - 18/1/2013, 02:09
 
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CatiaP
view post Posted on 11/7/2012, 19:24




Olè!
Benvenuta Miss Vanni!
Vorrei avere l'onere e l'onore di essere la prima (o tra i primi) a commentarti, Irene. :D

(Carissima, qui è d'uopo cercare il pelo nell'uovo, quindi abbi pazienza... :) )

Sulla forma non ho nulla da dire ad eccezione dei 4 scassacazzo che compaiono tutti di seguito in poche righe. La ripetizione è voluta e fa gioco, ma per non essre proprio ridondante ne toglierei almeno uno in questa frase:
"In mancanza di gang scassacazzo, gli era toccato il compagno di cella scassacazzo."
trasformandola semplicemente in:
"In mancanza delle gang, gli era toccato il compagno di cella scassacazzo."

Sull'evoluzione della storia devo dire che sono rimasta un po' spiazzata.
Sono abituata al tuo stile fulminante, di sublime scrittrice di racconti che lasciano il segno in sole 2000 battute, e questo spaccato tutto dialogo-dialogo-dialogo proprio non me l'aspettavo.
Mi ha un po' allentato la tensione.
Ho sofferto un po' del fatto che pur avendo a disposizione un'ambientazione interessante come il carcere e un personaggio che si presta ad essere scoperto poco a poco vengano entrambi trattati abbastanza precipitosamente, in un lungo piano sequenza, in una scena ad atto unico.
Diciamo che per mio gusto personale e per le capacità che ti riconosco, mi sarebbe piaciuto di più vedere come avresti mosso i tuoi personaggi su più scene, in un lasso tempo più dilazionato, scoprendo appunto il protagonista un po' alla volta, con più spaccati di contorno e un po' di movimento in più.
Tutto qui.

Per il resto, un grande in bocca al lupo e buon Lab! :)
Catia


 
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Irene Vanni
view post Posted on 11/7/2012, 19:46




> scassacazzo che compaiono tutti di seguito in poche righe

L’effetto è voluto. Eliminare quello che suggerisci toglierebbe il riferimento alla prima menzione delle gang e dunque il senso.

> vengano entrambi trattati abbastanza precipitosamente (...) mi sarebbe piaciuto di più vedere come avresti mosso i tuoi personaggi su più scene, scoprendo appunto il protagonista un po' alla volta, con più spaccati di contorno e un po' di movimento in più.

Doveva essere un racconto di 20.000 caratteri. Forse se ne avessimo avuti a disposizione 300.000... ;)

Grazie per esserti soffermata Catia e crepi il lupo!
 
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Giorgio Simoni
view post Posted on 11/7/2012, 23:39




Non sono un esperto, faccio tutto così come mi viene, ho appena studiato, però leggendo ho delle sensazioni e in questo racconto mi sono proprio annoiato, una tiritera infinata di parole per arrivare al salvataggio del sedere del protagonista. Mah!
Un passaggio lo modificherei:
Così mi è venuto in mente di rubare un po’ da mangiare. – L’altro lo fissava incredulo. – Mentre aspettavo che arrivasse la polizia, mi sono inoltrato nel boschetto sul retro per mangiare in santa pace.

un po' da mangiare non mi piace forse è meglio "un pò di cibo" così si salva la ripetizione col mangiare della frase successiva.
Non mi spingo oltre, anzi, non vorrei aver esagerato.
Buona fortuna un saluto.
 
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Irene Vanni
view post Posted on 12/7/2012, 07:28




Ciao Giorgio, grazie per essere passato e soprattutto per la segnalazione della ripetizione.
Riguardo la noia... mi auguro non sia perché sei messo bene e ti dà fastidio che esista davvero un'altra parte di mondo, inutile e noiosa da prendere in considerazione :D Anche perché se il senso del racconto secondo te sta nel salvataggio del sedere del protagonista, be'.... vuol dire che lo hai letto un rigo sì e venti no (di sicuro non hai letto l'ultimo). Tranquillo, i punti te li darò lo stesso ;)

Edited by Irene Vanni - 12/7/2012, 09:00
 
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Libero Neri
view post Posted on 12/7/2012, 14:16




Ciao
la prima cosa che mi chiedo è se Snake dice la verità o racconta balle: se fossi stato io il suo compagno di cella gli avrei chiesto immediatamente come faceva a esserci già in giro (era già stato memorizzato dall'impiegata della banca!) il suo identikit dopo il colpo all'autogrill... quali solerti funzionari di polizia riescono a recarsi con la volante presso un autogrill, portandosi già dietro un disegnatore per ricostruire l'identikit del "malvivente"? Dal racconto embra che passino poco ore (il tempo di un pasto) tra il colpo all'autogrill e quello in banca. Quindi dò per buona la seconda ipotesi, ovvero Snake racconta balle :) e lo fa per impressionare il suo compagno di cella, presumo.
Mi piace l'ambientazione; sono sensibile a certi argomenti, ma non capisco il motivo che porta il tuo protagonista a considerare il carcere un'alternativa valida per procurarsi "Un letto, la mensa, spazio per gli esercizi ginnici, libri, radio in diffusione, persino la sala con la prima serata televisiva"... cosa gli manca? Cosa gli è successo? Non mi sembra che venga fuori nel racconto, o se c'è m'è sfuggito.
In sintesi faccio fatica a capire le motivazioni del protagonista, fatico a capire se il protagonista dice la verità o solo balle (anche se propendo per la seconda è bene mantere vivo qualche dubbio, anche perchè mi piace quel che racconta:)!), fatico nel riconoscere un compagno di cella così 'boccalone', quasi estasiato davanti al racconto di Snake anzi azzarderei revernziale (ma spiego il perchè: possibile che in questa lunga descrizione di cosa Snake ha fatto, il compagno non lo interrompa nemmeno una volta nel raccontare, o almeno nel provare a raccontare quel che ha portato lui in cella, anche solo per non esser da meno, affratellarsi nello scambio e condivisione dei propri delitti).
apprezzo la colonna sonora dei Guns... a proposito quando parli di droghe lasci dire al protagonista "Mai quella pesante e senza esagerare" quando subito dopo lo fai contraddire con "Sì, ho provato Mr. Brownstone o come i Guns N’ Roses chiamavano l’eroina"... anche in questo, se fossi con lui in celle, sentirei puzza di balla :) non sarebbe meglio per chi cerca di impressionare un compagno di celle venir fuori come "duro e puro" e quindi se dice che quella pesante non l'ha mai presa, questo è, invece di contraddirsi poco dopo? Non so... mi sembra che ci sia troppo in questo racconto: per impressionare, forse, ma ci perde, secondo me... è come se anche il protagonista avesse le idee poco chiare (mi pare poco credibile anche la scena del sacco coi soldi abbandonato e le persone che lo assaltano, come se fosse un banco del mercato che vende capifirmati in saldo, quando snake è ancora lì magari col coltello in mano) e l'autrice dietro a lui.
Buenaventura!

PS ti segnalo questo refuso, un trattino di troppo a inizio periodo:
" Si grattò un sopracciglio con la punta dell’indice. – Io – spiccò, portandosi una mano al petto, – in tutta sincerità, non sapevo come fare a trascinarmi dietro quei sacchi, così li ho lasciati fuori e mi sono messo in tasca quel che ho potuto."

:) più rileggo più snake m'appare un raccontaballe (anche qui :) ma come, che no lo sai che i sacchi si caricano in spalle? se poi voleva un pretesto per farsi beccare e stare in cella con tutti i comfort, quale occasione migliore di farsi beccare con la refurtiva? se ci fossi stato io in cella l'avrei mandato a... :D
 
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Irene Vanni
view post Posted on 12/7/2012, 17:00




Libero ma lo hai letto il racconto? :D Come cosa gli è successo, cosa gli manca? Ma se è un senzatetto! Lo racconta chiaramente. Se fai fatica a credere a tutte le storie sulla scuola e il lavoro sei una persona fortunata che ha avuto a che fare solo con persone fortunate, non è solo roba da terzo mondo. Succedono anche da noi eccome ;) Quelle non sono balle davvero.
Il compagno non lo interrompe? Ma se lo interrompe in continuazione! :D
Il pezzo su Mr. Brownstone non è fraintendibile, lui stesso fa la finta, poi lo ammette. E’ specificato.
Ma ragazzi! Capisco che i punti facciano gola, però perlomeno leggete davvero e non un rigo sì e 10 no prima di postare, caspiterina! :DDD
Il gioco del racconto poi sta appunto nel rimanere col dubbio. Può anche dire qualcosa di vero e qualcosa di falso, ma il gioco è tutto lì, non va spiegato.
L’appunto sull’errore di battitura invece è stato abbastanza utile, grazie :)
 
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Libero Neri
view post Posted on 13/7/2012, 13:24




Ciao Irene
andando a leggere la tabella dei punti, scoprirai che di punti ne ho piena la gola (l'unico modo per riattaccarmi la testa dopo quel lontano 11 luglio 1892 :D)... non fatico a credere alle storie sulla scuola e il lavoro, anche perchè non hanno nulla di incredibile per me (anche se ho un lavoro non sono fortunato... basta avere un lavoro per esserlo? Magari è proprio vero il contrario, solo che non riusciremo mai a immaginarlo :) ) ma ora che leggo il tuo commento, mi chiedo se tu hai letto bene il mio e non 1 rigo sì o 10 no :) Il compagno non lo interrompe mai per dirgli, ad esempio, "ma cazzo non te li potevi caricare in spalla quei sacchi pieni di soldi invece di lasciarli sul marciapiede?"... forse non sono stato io abbastanza chiaro nel commento... importa relativamente, considero il fraintendimento un rischio dell'arte, un rischio intrinseco con cui ci si deve confrontare :) e forse più si è fraintesi più ci si avvicina all'arte?
Se il gioco del racconto sta nel rimanere nel dubbio (e nessuno chiede o pretende che venga spiegato), e da lettore alla fine del racconto sono ancora nel dubbio, bè forse questo gioco non fa per me :)
Buenaventura!
 
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Irene Vanni
view post Posted on 13/7/2012, 13:49




E quindi un commento in cui un utente mi dice che non gli piacciono i finali che lasciano col dubbio dovrebbe essere utile e costruttivo per migliorare la mia scrittura? Tutte le domande sui sacchi e il compagno non occorrono nel momento in cui sai che lui può colorare la realtà, e tutte le righe di commento che hai scritto chiedendoti come mai lui ha fatto quella cosa o non ne ha detta un'altra dimostrano semmai che la caratterizzazione ha funzionato e ha portato il lettore a porsi delle domande, a sentirsi in dubbio, a chiedersi fino a che punto una storia del genere potesse risultare verosimile, cosa seppur amaro lo è e cosa lascia perplessi. In questo senso mi sei stato utilissimo. Era esattamente questo lo scopo del racconto.
 
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Libero Neri
view post Posted on 13/7/2012, 14:14




Bè alla domanda che ti sei fatta hai già risposto nell'ultima riga... io non avrei saputo dare una risposta :) anche se non ho mai detto che non mi piacciono i finali che lasciano col dubbio, qui è tutto il racconto che mi ha lasciato nel dubbio e non mi sono chiesto se la storia potesse risultare verosimile perchè per me restano nel racconto ci sono cose che non la rendono tale, a cominciare dall'identikit "4saltinpadella" per finire sulla caratterizzazioni dei personaggi (scusa ma dissento da te: se ho dei dubbi su un personaggio, secondo me la sua caratterizzazione non ha funzionato, anche perchè lo ripeto - e qui che mi riferivo al compagno di cella che non lo interrompe mai - "possibile che in questa lunga descrizione di cosa Snake ha fatto, il compagno non lo interrompa nemmeno una volta nel raccontare, o almeno nel provare a raccontare quel che ha portato lui in cella, anche solo per non esser da meno, affratellarsi nello scambio e condivisione dei propri delitti").
Buenaventura!
 
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Irene Vanni
view post Posted on 13/7/2012, 14:26




No, alla domanda che mi sono posta non ho risposto nell’ultimo rigo, è il contrario. Ho detto che un commento soggettivo incentrato sul fatto che racconti del genere non piacciono (lo hai scritto sopra, adesso non ritrattare ;) ) non può essere utile. E’ utile semmai che tu la stia facendo così lunga perché mi dimostri che il fine è stato raggiunto. Dici sempre la solita cosa, ma non occorre sapere cosa può risultare verosimile quando il gioco è restare col dubbio. Storie che lasciano col dubbio ce ne sono tante, non credo sia la prima che leggi.
 
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jwdr1996
view post Posted on 26/7/2012, 20:53




Giungo in ritardo, nel bel mezzo di una discussione piuttosto calda.
L'ambientazione (ma perché l'attacco mi evoca la scena iniziale del "Silenzio degli innocenti"?) - rispetto ai racconti dei mesi precedenti, per lo meno rispetto a quelli che io ho letto e ricordo - costituisce una variante originale e diversa dalle altre atmosfere già selezionate. Il dialogo serrato è un metodo per tener alta l'attenzione (bello il climax dei 'bonus'). A differenza di altri che mi hanno preceduto, ritengo interessante sfondo e tematiche sociali sulle quali si innesta il racconto. :D
 
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Irene Vanni
view post Posted on 27/7/2012, 09:06




Ciao, grazie per esserti soffermato :)
 
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dagon77
icon4  view post Posted on 28/8/2012, 14:40




;) Direi che il racconto mi è sembrato inverosimile, troppe storie narrate da questo buontempone di carcerato allo scopo di farsi rinchiudere in cella per vivere felice...VIVERE FELICE IN CELLA!? Ma non è la libertà il più grande dei doni? Poi vabbé che i tempi sono quello che sono ma non credo che nelle carceri italiane si faccia la pacchia...Posso dire che l'idea non mi suscita grandi emozioni, troppi dialoghi, poca azione, poche descrizioni; ok, la forma espressiva non è malaccio (anche se mi danno fastidio i pensieri critici di snake), ma in quell'ambientazione carceraria si poteva osare di più, magari il compagno che ascoltava come un boccalone tutte queste vicende poteva essere un cannibale che a un certo punto si rode per tutti i raccontini di snake e gli tira via un braccio...
 
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Irene Vanni
view post Posted on 28/8/2012, 16:16




Ciao dagon, grazie per esserti soffermato. Mi pare chiaro che l'effetto è voluto, poi può piacere o meno, ma mi aspetto consigli tecnici oggettivi, non gusti personali. Se poi il compagno cannibale che gli tira via un braccio ti parrebbe più verosimile... :D Cosa sono i 'pensieri critici' che ti danno fastidio, per esempio?
 
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20 replies since 11/7/2012, 10:57   382 views
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