Nero Cafè Forum

la collezione addosso, marco fronzoni dallo smartphone

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Olorin
view post Posted on 24/7/2012, 22:54




Rialzò la testa di scatto.Gli occhi gonfi erano sbarrati, la bocca restava deformata dal getto di vomito appena emesso. In un rantolo inspirò quanta più aria potesse, ma il sibilo con cui la gola si contraeva nello spasmo dell'ennesimo conato lo avvertì che la ricreazione era finita.
Di nuovo.
Un'ondata verde proruppe dalla bocca semichiusa gonfiando improvvisamente le guance; poi, non trovando sufficiente luce per sfogare tutta la propria portata, sgorgò copiosa anche dalle narici.
Piegato in avanti da un lancinante crampo al ventre, cominciò a ululare nel vano tentativo di dare sollievo al dolore acuto che pervadeva tutto il suo corpo, mentre il liquame denso continuava a prorompere dagli orifizi della sua faccia.
Cadde a terra.
Un ultimo conato sterile lo scosse.
Cominciò a tremare. La febbre altissima arroventava il suo corpo. Strisciò fino a un pianale piastrellato dove afferrò una siringa e una supposta. Piantò la prima nella spalla e si somministrò la seconda, poi si rotolò sul pavimento gridando e sbavando.
Con uno sforzo che gli fece tremare braccia e gambe provò a tirarsi in piedi, ma riuscì solamente a mettersi bocconi. Gattonò allora verso un tavolo sul quale era pronta una flebo collegata a una sacca di liquido torbido. Tese la mano, ma mancò il bersaglio e cadde pesantemente con la faccia sulle mattonelle rompendosi due denti. Rimase rannicchiato uggiolando per qualche momento.
Perse i sensi.

La luce tratteggiata che penetrava attraverso le fessure delle tapparelle lo svegliò. Il lezzo dell'urina, la puzza delle feci e l'afrore del sudore in cui si ritrovò sdraiato lo fecero gemere e gli strapparono l'ennesimo conato; ma non c'era più nulla da rimettere dentro di lui.
Si alzò traballante e nella penombra si diresse verso la porta della stanza mentre si liberava dei vestiti lerci. Pigiò un pulsante e una serranda scivolò di lato, la oltrepassò trovandosene subito di fronte un'altra. La prima si richiuse alle sue spalle.
"Pronti per la disinfestazione" avvertì una voce elettronica e un getto polveroso pervase l'angusto spazio.
"disinfestazione completata" avvisò nuovamente la voce.
La seconda serranda si aprì e lui uscì in un ampia sala con una vasca e un letto circondato di portaflebo e macchinari per esami medici.
Si sdraiò e cominciò a collegarsi tutti i cavi e a inserirsi gli aghi, poi sospirò esausto in un sorriso - "e anche la malaria è andata. Domani con l'ameba avrò completato le malattie e i parassiti africani".
Si rigirò su un fianco.
- "E dopo cominciamo a fare sul serio" disse guardando con trasporto una flebo rinchiusa dentro una teca.
Ebola.
 
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kendalen
view post Posted on 26/7/2012, 07:29




Trama
Ecco, leggendo il titolo del tuo racconto non avrei mai pensato a una collezione di malattie. In questo senso, forse un titolo tipo "La collezione dentro" sarebbe stato un filo più chiaro, ma avresti perso una parte dell'effetto sorpresa che sbatti in faccia al lettore sin dalla prima riga. Gran bella idea, con una realizzazione ben più che adeguata, considerando tempo e spazio (e, nel tuo caso, anche strumento utilizzato! Ma come fai a scrivere con uno smartphone???). Brillante.
Personaggi e ambientazione
Un unico personaggio, a meno di voler considerare anche la malaria nel novero. La caratterizzazione del protagonista per la prima metà del racconto è falsata dagli effetti debilitanti della malattia; nella seconda parte, tuttavia, pur non soffermandoti più di tanto e in maniera poco esplicita sulla caratterizzazione, riesci a ottenere buoni risultati - e, trattandosi di un racconto difficile da gestire, sotto questo punto di vista (essendoci un unico personaggio viene anche complicato descriverlo, mancando l'interazione con i suoi simili), a mio parere hai fatto un buon lavoro. Manca solo, da parte del lettore, la capacità di provare empatia nei confronti del protagonista (vista la sua passione masochista), ma in questo caso non è necessario. Il secondo "personaggio", la malaria, è reso nei suoi effetti e l'efficacia della descrizione mi pare indubbia (anche se, quando incontro personaggi presi da incontrollabili attacchi di vomito, mi viene sempre in mente una memorabile scena di un film dei Monty Python - ma questo è un problema mio e non del tuo brano). Descrizione dell'ambientazione - specie nella seconda metà - anch'essa efficace e che riesce con successo a ben contestualizzare il tutto.
Forma
Buon lavoro anche qui, corretta gestione del punto di vista (compito facile, a dire il vero, vista la presenza di un unico personaggio), stile fluido e preciso.
Attenzione solo a un eccesso di aggettivi possessivi (nella prima metà del racconto) e ad alcune ripetizioni (vedi "pervadeva tutto il suo corpo" e poco dopo "arroventava il suo corpo"). Si tratta però di poca roba davvero.
 
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Olorin
view post Posted on 26/7/2012, 08:54




ciao Kendalen. Come ho fatto a scrivere quasi 3000 caratteri col mio smartphone primordiale, solo nel buio ai margini della SS1 come una vecchia baldracca - all'interno del villaggio non c'è campo e poi con le bimbe intorno, non è proprio cosa -, sferzato dal vento e sotto un cielo che minacciava di affogarmi? Non lo so, ma non volevo perdermi MC a 'sto giro. Farò fatica fino a Lune a star dietro ai commenti, ma ci provo. Oltre le imprecisioni da te già individuate, segnalo anche "un ampia" senza apostrofo... non chiedo clemenza, so che da queste parti è un aspetto umano sconosciuto!

a presto.
 
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KillerQueen
view post Posted on 28/7/2012, 22:46




Allora, indubbiamente è scritto bene, benissimo. Tutta la situazione è ben descritta, non mi è stato difficile vedermi la scena davanti agli occhi. Ciò che invece manca è il motivo che spinge il protagonista a fare tutto ciò. Insomma, si tratta di una scena comunque assurda, quindi è abbastanza fastidioso non capire il perché di un tale comportamento. Per finire, il tema è rispettatissimo.
 
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Olorin
view post Posted on 28/7/2012, 23:36




emergo momentaneamente dagli afosi silenzi per dire che mi è venuta una piaga sulla punte del pollice sinistro a causa della microtastiera di questo malefico strumento.
Vi state accanendo sulle motivazioni che sottendono al comportamento del protagonista, ma... ve ne possono essere altre plausibili al di là di una 'sana' e aberrante deviazione mentale?
Non so se vi sia mai capitato di vedere in TV qualche servizio su quelli che si fanno appendere coi ganci infilati nella pelle della schiena o del petto, oppure su quelli che si sono sparati piercing su ogni centimetro quadrato della pelle. avete mai ascoltato le loro motivazioni? Sono comprensibili o in qualche maniera adeguate?
Quella che a me è sempre rimasta come ragione ultima del loro comportamento è che siano totalmente fulminati.

Certo che rimane sempre il dubbio che loro abbiano invece colto qualcosa di così tanto 'altro' da non essere parametrabile col pensiero comune, oppure che ci sia una strategia, un piano, però questa vuole rimanere nel racconto solo una velata seconda opzione, seppure 'fastidiosamente' :D :D
 
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kendalen
view post Posted on 29/7/2012, 08:32




Personalmente non ho sentito la necessità di scavare nelle motivazioni del tuo protagonista. Ci sono una serie di elementi, alcuni non così evidenti, che fanno propendere in maniera decisa verso una forma di sadomasochismo (la cui componente sadica è rivolta verso se stesso) non così distante dall'idea comune che si ha: quello che la rende originale è il mezzo con cui si esplicita. Quindi anch'io ho interpretato il suo comportamento come dettato da una parafilia piuttosto particolare: il trasporto con cui guarda la flebo di ebola, alla fine, è stata per me la conferma di questa interpretazione.
 
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KillerQueen
view post Posted on 29/7/2012, 09:24





La deviazione mentale, ovviamente, è stata il primo pensiero. Il problema è che, al di là delle motivazioni, mi sono limitata a "osservare" la scena senza poter empatizzare con il protagonista. Se avessi approfondito un po' i suoi pensieri, secondo me sarebbe stato un racconto un po' meno freddo. Anche perché i caratteri a disposizione per approfondire l'avresti avuti, quindi non è un problema di spazio. Per quanto mi riguarda, quello che riesce a trasmettermi un racconto è importantissimo nel valutarlo e in questo caso visto che non si approfondiscono i pensieri del protagonista non mi sono sentita molto coinvolta.
 
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silver moon
view post Posted on 29/7/2012, 09:49




CITAZIONE (Olorin @ 29/7/2012, 00:36) 
Vi state accanendo sulle motivazioni che sottendono al comportamento del protagonista, ma... ve ne possono essere altre plausibili al di là di una 'sana' e aberrante deviazione mentale?
Non so se vi sia mai capitato di vedere in TV qualche servizio su quelli che si fanno appendere coi ganci infilati nella pelle della schiena o del petto, oppure su quelli che si sono sparati piercing su ogni centimetro quadrato della pelle. avete mai ascoltato le loro motivazioni? Sono comprensibili o in qualche maniera adeguate?

Intanto ti ho messo al secondo posto e quindi è chiaro che il tuo racconto mi sia piaciuto. Detto questo, non si tratta di accanirsi, ma probabilmente qualcosa manca. Ti spiego cosa intendo: che sia matto, è chiaro. Ma questo agli occhi nostri. Lui stesso deve avere sì un piano o uno scopo che vuole raggiungere (sia anche lo scopo più assurdo di questo mondo), insomma deve avere la sua ragione per farlo, seppure agli occhi della gente comune, questa sia incomprensibile. E questo motivo manca nel testo. Tutto qui. Non ti è mai capitato di letteralmente "sgranare gli occhi" nell'ascoltare le motivazioni di quei matti in tv? Ecco, qui manca questo. Infatti ti ho anche scritto che sarebbe bastata una frasetta per sistemarlo.

CITAZIONE (Olorin @ 29/7/2012, 00:36) 
Certo che rimane sempre il dubbio che loro abbiano invece colto qualcosa di così tanto 'altro' da non essere parametrabile col pensiero comune, oppure che ci sia una strategia, un piano, però questa vuole rimanere nel racconto solo una velata seconda opzione, seppure 'fastidiosamente' :D :D

Ok, ma perché "infastidire" il lettore quando lo puoi stupire ancora di più e lasciarlo a bocca aperta? Un lettore infastidito non è poi così contento :PPP
 
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view post Posted on 30/7/2012, 13:36
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Martin Sileno

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La collezione addosso.

TRAMA: La storia di un collezionista, in senso stretto, di malattie. Anzi, più che di malattie penso sia meglio dire di anticorpi.
PERSONAGGI: l'unico personaggio presente nel racconto è presentato magistralmente attraverso i sintomi di quello che ha in corpo. Molto bella la scena e altamente suggestiva. Scena più suggestiva, lui che cade perdendo gli incisivi.
AMBIENTAZIONE: tratteggiata quel tanto che basta per il racconto. La vce del computer da la guusta tridimensionalità ad un raccnto che regge bene pur non avendo dialoghi.
FORMA E STILE: Il racconto si legge volentieri fino alla fine. Senza intoppi di sorta. Il finale arriva inaspetatto. Quello che mi lascia perplesso, è che la collezione non mi sembra unica al mondo. Chiunque potrebbe procurarsi un laboratorio, batteri, antidoti... in ogni caso complimenti.
 
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Paolo_DP77
view post Posted on 1/8/2012, 00:38




Ciao Olorin.
Una buona invenzione, sicuramente singolare la collezione scelta. Il collezionismo è spesso fine a sé stesso, cioè, magari non c'è un vero motivo per cui una persona colleziona francobolli o figurine. Per una collezione di questo tipo, però, una motivazione o una caratteristica caratteriale del protagonista dovrebbe esserci (c'è sicuramente) e sarebbe interessante conoscerla (magari aveva finito tutti gli altri sport estremi :) chissà, magari aveva già avuto scarlattina, morbillo e orecchioni e è scattata la spirale del collezionismo :) ), per cui la sensazione è quella che il racconto sia troppo incompleto sotto questo aspetto. Il personaggio e l'ambiente mi sembrano in definitiva restare anonimi. Per il resto, la struttura è ben congegnata, suscita la curiosità con immagii anche forti ma una volta imperniato il racconto su questo meccanismo la mancanza di una piena soddisfazione finale si sente particolarmente. Al di là di questo lo stile sembra ben adatto alla storia e ho apprezzato davvero la costruzione della chiusura finale: perfetta.
Inoltre partecipare a minuti contati con lo smartphone lo considero un vero gesto eroico e per questo hai tutta la mia ammirazione. ;)
 
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Peter7413
view post Posted on 1/8/2012, 22:17




Ciao Marco!
Davvero un bel racconto! Per tutta la prima parte riesci a depistare il lettore per poi sorprenderlo con l'invenzione finale. Ti dirò di più: la sorpresa è ancora più apprezzabile visto che riesci a renderla tale anche per chi il tema lo conosce a priori, ottimo. Inutile sottolineare che il tema stesso è centrato in pieno e con notevole originalità. Un bravo ulteriore per averlo scritto con uno smartphone. Come sai non mi soffermo mai su imprecisioni o errori se non si presentano con regolarità, quindi direi che non ho proprio nessun appunto da fare: un racconto che ho letto con gran piacere e che ha avuto il notevole pregio di sorprendermi con un finale ideale per un corto, come in effetti è. Complimenti.
 
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10 replies since 24/7/2012, 22:54   116 views
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