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Scatola, di Roberto Bommarito

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RobertoBommarito
view post Posted on 29/8/2012, 20:46




Scatola



Le braccia incrociate, guardandomi col mento alzato come se volesse togliermi ogni importanza, rimpicciolirmi fino a farmi svanire, Ilaria sbotta: «Al diavolo.»
«Aspetta, porco Giuda» urlo, incespicando sulle sue valigie, davanti al portone che dà su Corso Sicilia.
«Sarei dovuta andarmene via prima» continua lei, «fanculo tu e tutte le tue minchiate.»
«Vuoi davvero saperlo?»
Rigida, i tacchi piantati con decisione sul marciapiede, non dice nulla.
«Va bene» faccio. «Dammi solo un minuto.»
Torno sopra, evitando l'ascensore, facedo le scale due a due, fino all'appartamento al secondo piano. «Tutto per una fottuta scatoletta» borbotto a me stesso, aprendo la porta. «Stronza.» Eppure l'unica certezza che ho è di amarla.

Lei è ancora nello stesso punto dove l'ho lasciata, quando torno sotto. A bordo della strada però ora c'è il taxi. In mano ho la scatola, quella che le dicevo conteneva il mio segreto più grande. Le mani mi tremano più della nostra fottuta lavatrice Ariston, vecchia e arrugginita.
Ilaria tace.
La apro.
«È uno scherzo?» protesta lei.
Fatta di latta, con sopra il logo scolorito della Coca Cola, me la sono tenuta sempre con me per ventidue anni, dai tempi quando da bambino mi guardavo attorno e non ridevo come gli altri. Non mi emozionavo con la loro stessa facilità.
Lei fa per salire a bordo.
«Non capisci?» dico. «È per questo che non volevo che vedessi cosa c'era dentro.»
«In quella cazzo di scatola non c'è nulla!»
«Appunto» le faccio. «Perché è così che mi sono sentito tutta la mia vita: vuoto.»
«Non è di quella dannata scatola che m'importa» dice lei. «Vorrei solo che tu smettessi di escludermi da tutto ciò che ti passa in testa.» Sospira. «Mi ami?»
E io non riesco a dirle che lei mi fa sentire qualcosa, a differenza di quando tenendo per mano gli altri bambini cantavo: «Giro giro tondo, casca il mondo.» Che sento forse per la prima volta.
«Questo è ciò che sono disposto a fare per te: mostrarti questa dannata scatola» le dico. «Capisci?»
Lei tace.
Mi volto, incamminandomi verso il marciapiede.
Nausea. Verso me stesso.
Il taxi parte.
Mi volto per guardarlo. Ilaria è ancora lì, in mezzo alla strada.
Sorride.
Lo faccio pure io di riflesso.
Fa un passo verso di me, ma senza completarlo.
Una Toyota non frena in tempo.
E, mentre guardo Ilaria in preda alle convulsioni, il suo cervello sparso sull'asfalto, io stringo forte la mia scatola vuota. Fino a farmi male.

Edited by RobertoBommarito - 29/8/2012, 22:27
 
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view post Posted on 31/8/2012, 13:23
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Martin Sileno

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C'è poco da dire. È un livello superiore al resto, senza togliere niente a tutti gli altri. I tuoi personaggi, sono veri, si emozionano, sono vivi. Ci porti all'interno del dolore di un addio, di un abbandono, un segreto celato per anni svelato in senso di fiducia. Quando tutto sembra essersi risolto verso il lieto fine come nelle favole. L'intervento della realtà che a volte supera la fantasia, arriva a travolgere con l'impeto di un camion. Complimenti.
 
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simolimo
view post Posted on 31/8/2012, 13:56




Ciao Roberto
Il pezzo è indubbiamente scritto bene, la caratterizzazione dei personaggi è sempre molto realistica e le descrizioni fatte con cura e occhio particolare rivolto sempre alla normalità: insomma…scrivi bene in tutto. Quello che non mi ha conquistata è la trama. Troppo assurda. Ok che spesso la realtà supera la fantasia (quanto mai un luogo comune come questo è stato più vero), ma possibile che questa liberazione del protagonista venga fuori solo in una situazione del genere? Da quel che lsci intendere i due stanno insieme da tempo… quindi, secondo me, il vuoto che quella scatola rappresentava per lui avrebbe dovuto già essersi colmato. E anche se così non fosse stato perché lui non riteneva lei in grado, o ancora pronta, per capirlo… perché farlo proprio ora??! Perché semplicemente non prendere la scatola e tenerla ancora chiusa?! Io avrei voluto sapere di più del perché PROPRIO IN QUEL MOMENTO. E poi… non mi sono ritrovata con la descrizione della scena finale. Io mi ero immaginata i due fidanzati sotto casa con il taxi che era accanto a loro. Lui si gira, sente il taxi andare via e si volta. Lei non se n’è andata, ma una macchina la investe. Ma lei non era sul marciapiede sotto casa?! …è l’auto che esce di strada? Scusa, sarò torda io... ma la mia mente mi ha fatto avere un’ambientazione diversa e, quindi, la morte della morosa mi ha lasciata indispettita. Non perché sia morta, ma perché ritenuta poco probabile. Non ho anche capito bene il perché del cosa sarei disposto a fare per… lui è stato disposto a mostrare a lei il suo vuoto? Beh..ripeto se è davvero così, sarò un’insensibile, ma non lo credo possibile… soprattutto dopo anni in cui due persone si amano. Perché lui sa di amarla. Ce lo dici all’inizio. E il semplice amare è colmare dei vuoti.
 
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RobertoBommarito
view post Posted on 31/8/2012, 15:02




@GDN76

Ti ringrazio: sono molto contento di essere riuscito a scrivere qualcosa che ti sia piaciuta :)

@simolimo

A essere onesto, sono molto perplesso dal commento.

QUOTE
Da quel che lsci intendere i due stanno insieme da tempo… quindi, secondo me, il vuoto che quella scatola rappresentava per lui avrebbe dovuto già essersi colmato.

no, non per forza. il modo come una persona elabora i sentimenti è una questione soggettiva. come si dice chiaramente nel racconto, lui ha problemi a comunicare ciò che prova:

QUOTE
«Non è di quella dannata scatola che m'importa» dice lei. «Vorrei solo che tu smettessi di escludermi da tutto ciò che ti passa in testa.» Sospira. «Mi ami?»
E io non riesco a dirle che lei mi fa sentire qualcosa, a differenza di quando tenendo per mano gli altri bambini cantavo: «Giro giro tondo, casca il mondo.» Che sento forse per la prima volta.

QUOTE
E anche se così non fosse stato perché lui non riteneva lei in grado, o ancora pronta, per capirlo…

No, non è quello che c'è scritto. Come puoi leggere nella citazione sopra, lui ha probelmi a comunicare. Non è che non lo dice perché lei non è in grado o pronta. È scritto chiaramente.

QUOTE
Io avrei voluto sapere di più del perché PROPRIO IN QUEL MOMENTO.

Proprio in quel momento, perché lei lo sta abbandonando. Si dice all'inizio che incespica nelle sue valigie.

QUOTE
E poi… non mi sono ritrovata con la descrizione della scena finale. Io mi ero immaginata i due fidanzati sotto casa con il taxi che era accanto a loro. Lui si gira, sente il taxi andare via e si volta. Lei non se n’è andata, ma una macchina la investe. Ma lei non era sul marciapiede sotto casa?! …è l’auto che esce di strada?

No, nel racconto si dice chiaramente che lei si indirizza verso il taxi e poi si trova in mezzo alla strada:

QUOTE
Ilaria è ancora lì, in mezzo alla strada.

QUOTE
Perché lui sa di amarla. Ce lo dici all’inizio. E il semplice amare è colmare dei vuoti.

E infatti... di nuovo, come è scritto chairamente nel racconto: è una questione di difficoltà di comunicazione del protagonista. Lui non ha mai detto di amarla. Lui sa cosa prova. Ma lei, cosa prova davvero lui, no.

la risposta a tutte le tue domande sono contenute nel racconto. Basta leggere con attenzione :)

Per quanto perplesso, ti ringrazio comunque!
 
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simolimo
view post Posted on 31/8/2012, 15:19




Scusa Roberto... il tuo racconto lo capisco ma non lo condivido... ogni obiezione che ti ho sollevato è da ricercare nella mia incapacità di comprendere quello che hai scritto. Hai ragione a specificare e sottolineare che il tuo racconto mette le carte in tavola, ma, secondo me, è la situazione a non poter reggere. E tutto lo riassumo nell'ultima frase ch ti ho scritto. Se un amore c'è, e tu lo specifichi nelle prime tre righe, detto o non detto esplicitamente dal protagonista, la sua scatola deve per forza essere piena. Perchè lui non si sente più vuoto. Lui ama. Quindi, ripeto, ho capito ogni tuo intento, ma non lo condivido, mi è difficile da credere.

Per la situazione dell'incidente, come ti ho scritto è un mio problema di non focalizzazione dell'ambientazione. In genere quando un taxy ti passa a prendere sta dal tuo stesso lato della strada. Tutto qui.

Spero ora di averti reso un po' meglio le mie perplessità. E ti chiedo scusa se dal mio commetno è uscita una non curanza della lettura. Ti garantisco che il mio scrupolo nel cercare di capire i testi e commentarli è alto, nel rispetto della passione che ci accomuna tutti: la scrittura. Non sarei qui altrimenti.
Ciao ciao

Edited by simolimo - 31/8/2012, 16:22
 
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RobertoBommarito
view post Posted on 31/8/2012, 15:22




Continuo a essere perplesso, ma - come già detto - ti ringrazio comunque.

 
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simolimo
view post Posted on 31/8/2012, 15:25




CITAZIONE (RobertoBommarito @ 31/8/2012, 16:22) 
Continuo a essere perplesso, ma - come già detto - ti ringrazio comunque.

non ringraziarmi...perchè la tua perplessità sottende un'inutilità del commento... e mi spiace. Ma se a te va bene così, non sarò certo io a rincorrerti ^_^
 
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RobertoBommarito
view post Posted on 31/8/2012, 15:30




Perplesso, perché non condivido per le ragioni sopra mostrate.
Ti ringrazio perché comunque hai dedicato del tempo alla lettura e al commento che purtroppo appunto non riesco a condividere. Questo significa ;) Avere opinioni divergenti capita. Buon MC! :)
 
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Artyus
view post Posted on 2/9/2012, 16:42




Ecco un racconto che secondo il mio modesto parere ha un grandissimo potenziale che resta però non sfruttato. E' scritto molto bene e hai il pregio di delineare perfettamente i personaggi nel giro di poche battute, peccato però che non colgo appieno il tema proposto: cosa saresti disposto a fare per... amore? Probabilmente sono io che non ho capito questa storia della scatola, ma mi ha lsciato un po' così :huh: Quell'ultima frase delle cervella e le convulsioni mi sembra un conclusione che vira sull'horror senza essercene bisogno.
 
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RobertoBommarito
view post Posted on 2/9/2012, 16:55




Ciao Artyus,

QUOTE
cosa saresti disposto a fare per...

La scatola rappresenta:

QUOTE
In mano ho la scatola, quella che le dicevo conteneva il mio segreto più grande

Quindi mostrare la scatola significa mostrare il suo segreto più grande:

QUOTE
«Appunto» le faccio. «Perché è così che mi sono sentito tutta la mia vita: vuoto.»

Grazie per il commento :)
 
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Peter7413
view post Posted on 3/9/2012, 11:27




Ciao Roberto!
Racconto formalmente ineccepibile, come tuo solito. Ho dubbi sulla consistenza della storia. A parte che l'esser vuoto del protagonista mi ricorda un sacco Dexter (ma è solo un'osservazione), mi sembra che non abbia una vera funzione nella storia. Lui dice di essere vuoto, ma cosa gli è successo? Fornisci l'informazione al lettore, ma non la leghi a un background riguardante la scatola, elemento cardine dell'intera vicenda. La sinossi è: La ragazza se ne vuole andare, lui le apre il proprio vuoto cuore, lei decide di rimanere e muore asfaltata da una macchina. C'è qualcosa che non mi convince, quasi mancassero dei tasselli e il tutto risultasse in una composizione disordinata, bidimensionale. In ultimo, il finale che mi sembra esagerato e non in linea, troppo casuale. Per dire, messo come l'hai messo tu non sarebbe cambiato nulla se a ucciderla fosse stato un vaso di fiori caduto dal palazzo ai cui piedi si è svolta la scena. In una parola: forzato. Oppure mal preparato. Concordo inoltre con chi ha sottolineato che la ragazza ce la immaginiamo dallo stesso lato della strada del protagonista, non dal''opposto, anche perché fai incespicare l'uomo nelle valige...
Concludendo, un lavoro che dimostra ottimo mestiere, sicuramente di buon livello, ma che non affonda il proprio sguardo negli elementi cardine della vicenda: il passato del protagonista e, ovviamente, la storia della scatola. Il tutto appesantito da un finale eccessivo, almeno a mio modo di vedere.

 
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RobertoBommarito
view post Posted on 3/9/2012, 17:05




Ciao! :)

Per quanto riguarda il finale, credo che se avessi optato per un happy ending sarei stato criticato per quello, perché appunto un happy ending. Se non avessi scelto un finale a sorpresa, sarei stato criticato perché il finale non sorprende. Penso sia una di quelle situazioni dove qualunque opzioni scegli qualcuno ne sarà scontento.

Non sono molto d'accordo sul passato del protagonista.

QUOTE
Fatta di latta, con sopra il logo scolorito della Coca Cola, me la sono tenuta sempre con me per ventidue anni, dai tempi quando da bambino mi guardavo attorno e non ridevo come gli altri. Non mi emozionavo con la loro stessa facilità.

QUOTE
E io non riesco a dirle che lei mi fa sentire qualcosa, a differenza di quando tenendo per mano gli altri bambini cantavo: «Giro giro tondo, casca il mondo.» Che sento forse per la prima volta.

Considerando il numero di battute, credo invece che viene detto molto riguardo al passato del protagonista. Il perché del vuoto è da ricercarsi nel suo modo d'essere. Se fosse stato un racconto più lungo, sì, avrei potuto dire di più. Così com'è però il racconto già sfiora il limite. A livello pratico, più di così credo sia oggettivamente impossibile, anzi relativamente parlando si dà molto spazio al suo passato. E credo che nella valutazione il poco spazio disponibile debba essere tenuto giustamente in considerazione. :)

Grazie comunque per il commento! :)
 
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Peter7413
view post Posted on 3/9/2012, 17:25




Ti rispondo subito!
Hai ragione sulle informazioni del protagonista, ma le ho trovate fredde, lontane. Cerco di spiegarmi: non mi sono sentito soddisfatto perché ti sei limitato a dire "Sono vuoto perché sono vuoto e non ho mai sentito nulla e non riesco a legare". Non mi basta. Di un cattivo non ti limiteresti a dire "Sono cattivo perché sono cattivo e lo sono sempre stato" per dare un background al suo essere, o almeno non in una struttura standard. E poi, perché è tanto importante proprio quella scatola? Non mi basta sapere che un giorno se l'è trovata in mano. Vero, siamo in un contest a tempo, ma questo non deve impedirci di cercare di dare informazioni corrette e nel modo giusto.
Sul finale, chi ha parlato di happy ending? Li odio. La ragazza sale sul taxi e se ne va, lui rimane solo con la sua scatola e con i suoi tempi perduti, incapace di relazionarsi appieno con gli altri. Oppure... (faccio la battuta) la ragazza sale di nuovo e lui la uccide, le strappa il cuore e lo chiude nella scatola. Il resto, stile Dexter, lo mette nei sacchi e trova un posto per disseminarli! :D
 
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Olorin
view post Posted on 4/9/2012, 09:31




La declinazione del tema l’ho trovata un po’ in secondo piano. La storia e i dialoghi sono invece – a mio parere – ben strutturati, a parte qualche perplessità.
Nella lettura sono ‘incespicato’ in una serie di passaggi che mi è parso rompessero un po’ il ritmo, o comunque non lo agevolassero a causa di una sorta di inversione delle priorità nelle immagini:
CITAZIONE
Lei è ancora nello stesso punto dove l'ho lasciata, quando torno sotto

Mi pare che l’informazione circa il ‘da dove’ lui constati che Ilaria sia rimasta, debba essere prioritaria: lui era appena salito in casa e l’immagine più logica che ho formulato, è che controllasse da una finestra se Ilaria non se ne fosse andata.
CITAZIONE
In mano ho la scatola, quella che le dicevo conteneva il mio segreto più grande

L’attenzione del lettore viene focalizzata per la prima volta sulla presenza reale della scatola, per cui mi aspettavo in questo punto una descrizione che invece viene fornita dopo l’apertura
CITAZIONE
Fatta di latta, con sopra il logo scolorito della Coca Cola

, quando ormai ero concentrato sulla reazione della donna.

I presupposti dell’incidente non li ho compresi bene:
CITAZIONE
Al bordo della strada però ora c'è il taxi

Quindi il taxi è accostato al marciapiede
CITAZIONE
Lei fa per salire a bordo.

Quindi anche Ilaria è sul marciapiede o comunque al bordo della strada
CITAZIONE
Il taxi parte

Parte da dov’era, al bordo della strada.
CITAZIONE
Ilaria è ancora lì, in mezzo alla strada

Come ‘in mezzo alla strada’?
 
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RobertoBommarito
view post Posted on 4/9/2012, 10:02




Ciao Olorin! :)

QUOTE
Mi pare che l’informazione circa il ‘da dove’ lui constati che Ilaria sia rimasta, debba essere prioritaria:

infatti c'è scritto:

QUOTE
, quando torno sotto

QUOTE
Come ‘in mezzo alla strada’?

forse avrei dovuto scrivere "nella strada". per "in mezzo" non intendevo proprio nel mezzo della corsia, ma come modo di dire: ovvero come dire che non è sul marciapiede. Se un taxi per esempio sosta in doppia fila (cosa che qui a Malta succede sempre, non so in Italia :P ) bisogna per forza scendere dal marciapiede per salire a bordo. forse avrei dovuto specificare quello.

Grazie per il commento :)
 
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17 replies since 29/8/2012, 20:46   187 views
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