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Elfo dei boschi, di Maurizio Bertino

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Peter7413
view post Posted on 29/8/2012, 21:30




ELFO DEI BOSCHI

Ascolto il fiume, lo scorrere dell’acqua. Osservo gli alberi e i loro rami mossi dal vento. Chiudo gli occhi e percepisco la vita intorno a me, lo scorrere del tempo come un flusso sempre mutevole eppure determinato, artistico, ben diverso dall’anonimo ticchettio degli orologi degli umani.
Sono un elfo dei boschi e fra poco dovrò combattere: sono arrivati.
Mi inginocchio, estraggo una freccia dalla faretra. Sono calmo, posso sentire il lento battere del mio cuore, sto facendo la cosa giusta. Incocco la freccia e tendo l’arco, sono pronto. Chiudo gli occhi ancora per un secondo, mi concentro sul cinguettio degli uccelli, sorrido, la pace prima della battaglia.
Ecco le urla, avranno trovato i loro compagni e ora si staranno disperando, maledetti. Gli ho lasciato un bello spettacolo, mi sono divertito con quei corpi, ho avuto tutto il tempo che volevo. Quanti saranno? Sento due, forse tre voci: ho frecce a sufficienza per tutti. L’adrenalina sta montando, i muscoli sono tesi, difenderò il mio mondo, i miei ideali, la mia razza, sono disposto a tutto.
Sento dei passi, si stanno avvicinando. Mi stanno chiamando, credo. Marco! Marco! Ancora non hanno capito. Eccoli, vicini. Stanno salendo le scale. La porta si apre.
– Marco! – Lui è di fronte a me, mi sta guardando, vede l’arco, s’immobilizza. Mi alzo, glielo punto contro. – Cosa stai facendo? Ci hanno chiamato i vicini. I tuoi genitori… Sei stato tu? - Gli sorrido, mi avvicino, scocco la freccia e lo colpisco in piena fronte. Non emette un gemito, crolla a terra.
Altri passi, altro umano.
– Marco, cos’hai fatto? – Non faccio a tempo a prendere una nuova freccia che mi ritrovo a terra, mi sta martellando di pugni. – Era tuo cugino! Mio figlio! Che hai fatto?
Estraggo il coltello dalla cintura in pelle e lo pugnalo all’altezza del fegato, ruoto la lama, il sangue m’inonda. Le sue urla si tramutano in un gorgoglio, lo spingo a lato e mi alzo. Mi duole la testa, mi sento tramortito. Mi guardo intorno, la fontana che i mie genitori hanno comprato all’Ikea, i bonsai che piacevano tanto a mia madre. Mi fa male la testa. Il lavoro, i soldi, un mondo di merda, bamboccioni e surrogati, sono confuso.
Sirene. Mi affaccio al balcone del mio palazzo: macchine della polizia, poliziotti che mi stanno puntando contro le pistole.
Ora ricordo, sono il re delle aquile, devo volare via, lontano. Chiudo gli occhi e apro le ali, il vento mi scompiglia le piume. Sorrido e spicco il volo.

FINE
 
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view post Posted on 31/8/2012, 13:06
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Martin Sileno

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Penso che questo racconto sia formidabile. Viaggio all'interno della mente di un allienato costretto a rifugiarsi in una realtà parallela di cui è paladino e giustiziere difensore. Poi l'arrivo della realtà, riconosce le auto della polizia. Cambia rotta, cambia allienazione, spicca il volo verso la libertà... Penso che tutto questo si possa racchiudere in una sola parola: poesia. Complimenti. Il ritmo avvincente e concitato mi ha fatto correre, con il tuo protagonista, lungo un pendio per poi arrivare alla fine e saltare nel vuoto... ma non per cadere... per volare lontano.
 
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simolimo
view post Posted on 31/8/2012, 13:53




Ciao Peter!
Eccheccapperi!! Io a te non so mai molto cosa dire… mi piace tanto come scrivi e…ecco, una cosa forse l’ho trovata: come mai elfo e non nano??! Dai, scherzo. La trama non è delle più originali, spesso mi è capitato di leggere di cambi di personalità e immedesimazione compulsiva in altre creature fantastiche. Ma nella tua storia sei riuscito a creare un buon mix tra realtà e fantasia, tra psicosi e sogni che si vogliono avverare. Tutta la storia scorre come un fiume in piena, le immagini e le sensazioni sono palpabili e l’epilogo è fenomenale… un po’ nasato, ma molto bello ed evocativo. Una domanda mi è sorta spontanea: quanti morti prima degli ultimi tre?! Eeeee… se lui aveva già ammazzato, perché gli altri familiari invece che aspettare la polizia che ormai era lì (lo dimostra la tu descrizione finale) sono andati incontro a morte certa? Ecco, questo faccio fatica a comprenderlo, ma la bellezza del pezzo non mi porta a crucciarmi per essermi fatta queste domande: bravo! …come sempre del resto…
 
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Peter7413
view post Posted on 1/9/2012, 08:41




Roberto, Luigi e Simo, grazie per i commenti positivi, mi hanno fatto molto piacere.
Fra oggi e domani comincerò a leggere e commentare anch'io, in questi giorni ho avuto un po' di casini.
A presto!
 
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Artyus
view post Posted on 2/9/2012, 16:49




Ciao Peter,
putroppo nel tuo racconto non riesco a cogliere appieno il tema proposto. Bellissimo tutto il resto, dico la verità, io poi amo molto le storie con queste pazzie o alienazioni mentali che sfociano nella violenza, ne ho scritti parecchi di racconti simili. Però non ho afferrato il "Cosa saresti disposto a fare per..." di questo elfo dei boschi. Per la libertà? Per fuggire dal mondo?
 
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Peter7413
view post Posted on 2/9/2012, 17:07




Ciao!
E' un meccanismo di autoprotezione che è scattato nel protagonista. Alienato dal mondo, si rifugia in una serie di fantasie in cui è disposto a fare qualunque cosa per difendere quel poco che gli è rimasto. Penso si potrebbe scriverne ancora e parlarne, ma francamente ritengo che il tema sia centrato. Poi se tu la pensi diversamente, no problem, ma non condivido la tua posizione.

Edit: hai postato subito la classifica e va bene, ma se c'è qualcosa che non si capisce credo sarebbe buona norma chiedere e parlarne e solo in seguito classificare, soprattutto visto e considerato che mancano tre giorni. Aperta e chiusa la discussione. :blink:
 
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Artyus
view post Posted on 2/9/2012, 18:27




Si, in effetti hai ragione, forse è meglio lasciar passare un po' di tempo e ponderare le decisioni della classifica generale :huh:
Devo dire anche a mia (parziale) discolpa che di solito è raro che un racconto che non mi ha colpito poi mi faccia cambiare radicalmente idea.. anche se non si può mai sapere!
Infatti anche dopo che mi hai spiegato il racconto, continuo a essere della mia opinione, cioè che il tema mi sembra un po' tirato... però il mondo è bello xchè è vario no? ;)
Cmq sorry, per le prossime volte seguirò il tuo consiglio!
Thanx
 
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Olorin
view post Posted on 4/9/2012, 11:08




Parto positivo.
Il racconto secondo me è ben congegnato e l’equilibrio nelle proporzioni tra la parte delirante e quella dove la realtà si svela, porta il lettore a vedere il finale quasi come fosse la più logica e naturale delle soluzioni.
Molto ben realizzato il ritmo - per come mi hanno accelerato la lettura - delle parti in cui il momento dell'azione incalza (comprendo ora cosa intendessi con l'osservazione che hai fatto al mio brano)
Solo un paio di passaggi hanno sospeso l’immedesimazione:

CITAZIONE
Sono un elfo dei boschi e fra poco dovrò combattere

Troppo netto e poco credibile il fatto di dare a sé stesso la definizione della propria natura da parte del protagonista. Si poteva a mio parere trovare un modo più verosimile di rivelare cosa credesse di essere.

CITAZIONE
Stanno salendo le scale. La porta si apre.
– Marco! – Lui è di fronte a me, mi sta guardando, vede l’arco, s’immobilizza

Ci sono due gerundi che stonano, difatti prima non ne usi:

‘Salgono le scale, la porta si apre.
– Marco! – Lui è di fronte a me, mi guarda, vede l’arco, s’immobilizza’

L’aspetto più critico riguarda invece il tema. Sinceramente io faccio parecchia fatica a individuarlo. In tutti i racconti i personaggi hanno un obbiettivo e compiono delle azioni - anche estreme - per conseguirlo, ma questo rientra nella dinamica normale delle vicende: cosa devo fare per conseguire un risultato . In questo caso il protagonista vive un delirio in cui impersona un elfo che deve difendere il proprio regno dall’assalto dei nemici.
Mi pare invece che la forma del tema proposto ponesse più l’accento sulla sfida circa il baratto della propria dignità, dei propri valori, di qualcosa a cui si tiene particolarmente pur di ottenere qualcosa d'altro, magari qualcosa che ad occhi estranei neanche varrebbe la pena.

 
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Peter7413
view post Posted on 4/9/2012, 11:13




Ciao Marco. Riguardo al tema ti rimando a una mia risposta più sopra. Il protagonista, incapace di continuare a vivere e rapportarsi alla realtà che lo circonda si rifugia in una serie di fantasie in cui è pronto a tutto per difendere quel poco di se stesso che rimane. In pratica è una sorta di difesa estrema da tutto ciò che lo circonda e che è esterno a lui, l'ultima barricata prima che le difese vengano irrimediabilmente annientate.
Ripeto che per me il tema è centrato, ma ognuno è libero di vederla a suo modo, ci mancherebbe.
 
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Olorin
view post Posted on 4/9/2012, 11:38




CITAZIONE (Peter7413 @ 4/9/2012, 12:13) 
Ciao Marco. Riguardo al tema ti rimando a una mia risposta più sopra. Il protagonista, incapace di continuare a vivere e rapportarsi alla realtà che lo circonda si rifugia in una serie di fantasie in cui è pronto a tutto per difendere quel poco di se stesso che rimane. In pratica è una sorta di difesa estrema da tutto ciò che lo circonda e che è esterno a lui, l'ultima barricata prima che le difese vengano irrimediabilmente annientate.
Ripeto che per me il tema è centrato, ma ognuno è libero di vederla a suo modo, ci mancherebbe.

Scusa per il contrattempo Maurizio, ma salvo rari casi in cui mi è evidente sin da subito il fatto di non capirci una fava, non leggo mai i post precedenti per non farmi condizionare.
Comprendo l'interpretazione che dai del tema, però a mio parere bisogna davvero fare una derivata terza per trovarlo!
Poiché il racconto è stato ammesso, non mettevo in dubbio il fatto che il tema fosse in qualche modo presente, però quanto quest'ultimo sia efficacemente rappresentato nel brano (ovviamente per quanto concerne il mio modo di vedere), resta uno dei parametri di giudizio.
Ovviamente provvederò a far pesare adeguatamente l'incidenza della mia ipodotazione di neuroni, piuttosto che la necessità di derivare reiteratamente per trovare il tema, sulla classifica :D
 
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9 replies since 29/8/2012, 21:30   168 views
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