Nero Cafè Forum

Celato, di marco Fronzoni

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Olorin
view post Posted on 29/8/2012, 21:40




Il mio cuore sobbalza di fronte all’inattesa costatazione di non trovarmi immerso nel buio totale. Sopra la mia testa, così sottile da rimanere sospeso tra illusione e realtà, così labile da confondere speranza e cruda verità, un filo di luce scorre dritto fino ai miei piedi. Solo ora, in questa soverchiante oscurità, riesco a vederlo.
No, non è esatto: lo percepisco, in parte con la vista, molto di più con l’immaginazione. Appare e scompare al ritmo dei tuffi al cuore che sento per via della paura che questo balletto altalenante si concluda definitivamente a mio sfavore.
Freno un singulto.
Inghiotto silenziosamente la saliva nel tentativo di dare sollievo al prurito nella gola.
Chiudo gli occhi.

«Vieni di qua!»
La voce tintinnante mi desta di colpo.
Mi ero assopito.
Avrò fatto qualche rumore dormendo? Il solo pensiero mi atterrisce.
Dov’è il filo di luce?
«Era qui l’ultima volta».
La voce squillante s’insinua nella materia, riecheggia e rimbomba nei vuoti giungendo distorta e storpiata.
Eccolo il filo di…
«Sì, ma ora dov’è?»
No!
Questa è la voce, suadente e dura al contempo, capace di abissi raggelanti e vette lancinanti; questa è la voce che mi blocca respiro, immobilizza il mio corpo e congela l’anima.
«Non ci posso credere… aspettami che arrivo!» prima sibila, poi urla.
Il mio destino è segnato, posso solo prolungare l’agonia.
Tossisco.
Il mio mondo si ferma.
Potessi, fermerei anche il mio cuore.
«Ma’…» miagola la prima voce.
Fruscii inesorabili dettano i tempi della mia fine.
Silenzio.
Dei passi si allontanano.
«Non voglio!»
Sento protestare la voce sottile, mentre le note della sua invocazione si perdono in lontananza.
Cosa l’attenderà?
Espiro.
Non saprei nemmeno dire da quanto stessi trattenendo il fiato.
La schiena mi duole, devo cambiare al più presto posizione se non voglio trovarmi con le gambe addormentate.
Contraggo il gluteo e “squeak!”, un inatteso starnazzio mi paralizza.
Lo sguardo vola al filo luminoso che si apre in uno squarcio di luce vivida che inesorabile si riversa all’interno del nascondiglio, ferendomi gli occhi.
«Giulio…».
«Lu… Lucia!»
«Ma ti sei del tutto rincretinito? Cosa diavolo ci fai chiuso nella cassapanca dei giochi dei bambini?»
«È… è andata via?»
«Chi… mia madre?»
«Eh.»
Senza proferire parola, si volta e se ne va.
Sollevatomi faticosamente a sedere tra suoni di clacson, miagolii elettronici e canzoncine varie, incontro i volti attonito dei miei due figli.
Ci fissiamo in silenzio.
«Toglietevi quell’espressione dalla faccia. Non oggi, ma un giorno mi capirete»
 
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view post Posted on 31/8/2012, 11:31
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Martin Sileno

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Il racconto l'ho letto e riletto più volte. Partendo dal presupposto che ti stimo come scrittore, perchè fai veramente molta attenzione ai particolari e i tuoi testi sono sempre molto curati e aggiungendo il fatto che penso di essere un lettore superficiale, dico:
Sarà, che in questo periodo, ho bisogno di riscoprire la leggerezza dell'essere, ma la tua storia mi è sembrata un po' troppo cupa. A tratti pesante. Troppo termini ricercati a mio avviso. Capisco che per il protagonista la suocera sia una cosa riprovevole. Capisco meno il fatto che si sia nascosto nella cassapanca. L'inizio del racconto è cupo e incute quasi terrore, per tutto lo svolgimento. La tensione del non capire da cosa si stia nascondendo il protagonista è resa veramente bene. Il problema è che alla fine, almeno in me, non sei riuscito a strappare una risata. Cioè, il finale comico, non mi ha colpito. Ma ripeto, io sono solo un lettore anomalo. Lascio ad altri, più esperti, un commento più veritiero.
 
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Olorin
view post Posted on 31/8/2012, 11:54




Non sei un lettore 'anomalo', sei semplicemente un lettore cui non è piaciuto il mio racconto! :D

L'unica spiegazione che posso offrire è che l'esagerazione della componente per così dire thriller, era nelle mie intenzioni il trampolino per lo 'sgonfiaggio' finale della situazione e quindi la necessaria premessa per rendere comico e sorprendente l'esito del brano.

Può benissimo succedere che con te non abbia funzionato e che parimenti non funzioni anche con altri, senza che ciò comporti anomalie, anzi... di solito è piuttosto normale :P :P :D
 
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view post Posted on 31/8/2012, 12:46
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Martin Sileno

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Mi sono spiegato male. Io non ho detto che non mi sia piaciuto, anzi, l'atmosfera è resa molto bene. E ho anche capito che tu volevi creare un contrasto forte nel finale. Ci sei riuscito. Si vede che è ragionata, coerente e studiata, la struttura narrativa. Io elogio e invidio questa tua capacità, questa tua ricerca della perfezione. Il problema non sei tu, ma io lettore, che probabilmente, in questo periodo ho poca voglia di ridere. Sono sicuro che se rileggerò questo racconto tra qualche tempo, mi sbellicherò. oggi posso solo limitarmi a dire questo.
 
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simolimo
view post Posted on 31/8/2012, 13:57




Ciao Olorin.
Ho dovuto rileggere il tuo pezzo più volte per auto capire di aver capito… Alla fin della fiera il succo è “tutto quello che sarei disposto a fare per… fuggire dalla suocera”?? Non ci posso credere. Il racconto parte con la descrizione di una scena molto inquietante dove si capisce che il protagonista sta “sotto da qualche parte”, ma non si capisce dove. Poi il susseguirsi di voci e di sensazioni che alzano l’aspettativa fino a rincorrere un finale… spiazzante. Allora, l’idea mi è piaciuta poco, onesta, e soprattutto non mi ha conquistato il modo in cui hai cercato di rendere palpabile la paura… ecco, forse mi sbaglio, ma per me la paura è un sentimento che, se narrato in prima persona, deve essere “secco e freddo”. Tu, invece, utilizzi fraseggi lunghi e quasi poetici con un linguaggio che un uomo spaventato non si sognerebbe ami di avere. Oltretutto lasci troppo poco spazio alla motivazione del perché questo padre si voglia nascondere così da quel mostro di suocera… Non so…forse mi sono persa io, forse non ho capito ‘na cippa del tuo racconto, ma l’insieme non mi ha conquistata: né nella forma, né nella sostanza. Ovvio, solo mio gusto personale. Però…da mattacchiona, una scelta del genere avrei preferito che venisse svolta su toni mooolto ironici, non di paura e sgomento.
 
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Olorin
view post Posted on 1/9/2012, 13:20




CITAZIONE (simolimo @ 31/8/2012, 14:57) 
Ciao Olorin.
Ho dovuto rileggere il tuo pezzo più volte per auto capire di aver capito… Alla fin della fiera il succo è “tutto quello che sarei disposto a fare per… fuggire dalla suocera”?? Non ci posso credere.

be', se l'hai dovuto rileggere ben due volte per capire 'sta cosa, preoccupati! :D :P

CITAZIONE
Il racconto parte con la descrizione di una scena molto inquietante dove si capisce che il protagonista sta “sotto da qualche parte”, ma non si capisce dove. Poi il susseguirsi di voci e di sensazioni che alzano l’aspettativa fino a rincorrere un finale… spiazzante.

Esatto!
CITAZIONE
Allora, l’idea mi è piaciuta poco, onesta, e soprattutto non mi ha conquistato il modo in cui hai cercato di rendere palpabile la paura… ecco, forse mi sbaglio, ma per me la paura è un sentimento che, se narrato in prima persona, deve essere “secco e freddo”. Tu, invece, utilizzi fraseggi lunghi e quasi poetici con un linguaggio che un uomo spaventato non si sognerebbe ami di avere.

Prima di tutto non sto descrivendo una 'vera' paura e dato che, pur faticosamente, la trama l'hai colta, anche questo aspetto del brano forse non avrebbe dovuto sfuggirti una volta svelato il finale, e anzi poteva fungere da indizio per il finale 'a sorpresa'. Tra l'altro l'inizio lo trovo molto realistico: non sei mai rimasta a lungo nascosta in un posto, anche solo in occasione di un gioco? Io sì, e dopo un po' devo dire calata l'adrenalina, subentrano osservazioni e considerazioni molto simili a quelle descritte.

CITAZIONE
Oltretutto lasci troppo poco spazio alla motivazione del perché questo padre si voglia nascondere così da quel mostro di suocera…

Lo ritengo del tutto irrilevante: io ti descrivo un fatto nel racconto, non devo necessariamente tenere conto della morbosità del lettore di voler conoscere il perché del percome del percribbio. ;)

CITAZIONE
l’insieme non mi ha conquistata: né nella forma, né nella sostanza. Ovvio, solo mio gusto personale. Però…da mattacchiona, una scelta del genere avrei preferito che venisse svolta su toni mooolto ironici, non di paura e sgomento.

ci sta, anche se da 'mattacchiona, potresti prendere in considerazione il fatto che un marito particolarmente originale potrebbe scegliere un modo un po' infantile ed eccentrico per evitare una visita della suocera ;)
 
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simolimo
view post Posted on 1/9/2012, 14:22




CITAZIONE (Olorin @ 1/9/2012, 14:20) 
be', se l'hai dovuto rileggere ben due volte per capire 'sta cosa, preoccupati! :D :P

Vai tra' Olorin, convivo con la perplessità di me stessa da molto tempo -_- ... :P

CITAZIONE
Esatto!

Ho vinto qualche cosa? :shifty:

CITAZIONE
Prima di tutto non sto descrivendo una 'vera' paura e dato che, pur faticosamente, la trama l'hai colta, anche questo aspetto del brano forse non avrebbe dovuto sfuggirti una volta svelato il finale, e anzi poteva fungere da indizio per il finale 'a sorpresa'. Tra l'altro l'inizio lo trovo molto realistico: non sei mai rimasta a lungo nascosta in un posto, anche solo in occasione di un gioco? Io sì, e dopo un po' devo dire calata l'adrenalina, subentrano osservazioni e considerazioni molto simili a quelle descritte.

Allora proverò a rimanere a lungo nascosta per assaporare queste sensazioni e cercherò di incrementare anche il mio QI per capire con maggior celerità il tuo "celato"... scusa sai se non ce la faccio mf_fart ... :P

CITAZIONE
Lo ritengo del tutto irrilevante: io ti descrivo un fatto nel racconto, non devo necessariamente tenere conto della morbosità del lettore di voler conoscere il perché del percome del percribbio. ;)

sono morbosamente bisognosa di precisazioni... perchè, ti ricordo ^_^ , sono stupida! Dai... ironia a parte... hai ragione, e anch'io spesso (quasi sempre) preferisco che le cose rimangano all'interpretazione del lettore, ma è stato proprio il non capire il perchè di un comportamento tanto esagerato a prendere per mano la mia incomprensione... è stato tutto troppo esagerato, per me. Ovvio.

CITAZIONE
ci sta, anche se da 'mattacchiona, potresti prendere in considerazione il fatto che un marito :woot: particolarmente originale potrebbe scegliere un modo un po' infantile ed eccentrico per evitare una visita della suocera ;)

Certo...anzi, sarei la prima a ridere nel vederlo :D . Ma mi preoccuperei se dentro la cassa facesse quei ragionamenti :unsure: ... per quello ti ho scritto che avrei preferito l'ironia alla finta paura... IO avrei goduto di più del racconto se dalla paura avessi fatto slittare i pensieri del "marito originale" nell'irriverente caratterizzazione della suocera. Tipo: il filo di luce sparisce perchè il culone della suocera satura ogni spiraglio (cazzate del genere per intenderci)

Comunque, ricordiamoci sempre che: lettura + gusto personale = preferenza
E il tuo pezzo, come ti ho scritto (spero e penso con garbo), l'avrei apprezzato di più se fosse stato costruito su altre emozioni ^_^ tutto qui. Spero tu non te la sia presa, Roberto e GDN l'hanno ben apprezzato. E scommetto che anche gli altri lo apprezzeranno perchè è un buon pezzo, ma non nelle mie corde :)
 
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Peter7413
view post Posted on 1/9/2012, 18:01




Ciao Marco, questo mese parto da te.
Parto dai problemi. In primis, un primo paragrafo ben scritto, ma davvero troppo pesante. L'equilibrio penso non fosse distante, qualche termine in meno e sarebbe stato molto più snello. Altro problema, funzionale, le battute del dialogo, frammentate, che il protagonista sente dal suo nascondiglio: non riesco, almeno io, a ricreare una logica o a determinare i personaggi. Non sono riuscito a sentire la differenza nelle psicologie di chi parla, a immaginare una situazione di senso compiuto, a ricrearmi mentalmente qualcosa che poi avresti dovuto distruggere con la svolta del finale.
Di contro, il finale giunge comunque con un ribaltamento divertente che non può che provocare un sorriso in chi legge. In più, il tuo stile ormai collaudato rende la lettura, nonostante il primo paragrafo, piacevole, sempre precisa, godibile.
Un buon racconto, insomma, che però perde quella marcia in più che avresti potuto dargli nella parte centrale pennellando, ovviamente a sprazzi vista la situazione, una situazione che sviasse ancora di più il lettore.
Che ne pensi? Ti trovi d'accordo con la mia analisi riguardante la parte centrale o non ho colto qualche elemento?
A presto!
 
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Olorin
view post Posted on 2/9/2012, 11:21




CITAZIONE (simolimo @ 1/9/2012, 15:22) 
...

Comunque, ricordiamoci sempre che: lettura + gusto personale = preferenza
E il tuo pezzo, come ti ho scritto (spero e penso con garbo), l'avrei apprezzato di più se fosse stato costruito su altre emozioni ^_^ tutto qui. Spero tu non te la sia presa, Roberto e GDN l'hanno ben apprezzato. E scommetto che anche gli altri lo apprezzeranno perchè è un buon pezzo, ma non nelle mie corde :)

Guarda che non è una questione di prendersela o meno. A parte che nel risponderti ho solo adeguato i toni a quelli un po' 'leggerironici' del tuo commento, ma soprattutto ho esposto il mio modo di vedere le cose a fronte delle osservazioni che hai dettagliato nel post.
Che poi in questo lavoro di botta e risposta non ci sia la possibilità reale di far cambiare idea ai lettori e conseguentemente di cambiare il loro giudizio (classifica) del brano, è un fatto che già da tempo non prendo più in considerazione. Pensa che la cosa non è accaduta nemmeno di fronte all'evidenza logica dell'abbaglio preso dal commentatore.
Il finale è sempre quello "sì, ma comunque non avrebbe cambiato il mio giudizio complessivo...".

Non mi fraitendere, è giusto così! Come lo scrivere, così anche il leggere in MC è fulmineo e giocato sulla prima sensazione. Un po' è dovuto ai tempi stretti e al gran numero di racconti, un altro po' al fatto che forse i brani rimangono in qualche modo effettivamente intrisi di tutta la frenesia dell'autore che viene poi trasmessa a chi legge :P .
 
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Olorin
view post Posted on 2/9/2012, 11:55




CITAZIONE (Peter7413 @ 1/9/2012, 19:01) 
Altro problema, funzionale, le battute del dialogo, frammentate, che il protagonista sente dal suo nascondiglio: non riesco, almeno io, a ricreare una logica o a determinare i personaggi. Non sono riuscito a sentire la differenza nelle psicologie di chi parla, a immaginare una situazione di senso compiuto, a ricrearmi mentalmente qualcosa che poi avresti dovuto distruggere con la svolta del finale.

Ciao Peter,

sulla lunghezza delle frasi nel primo paragrafo ho risposto sopra che ho provato a dare la sensazione della diltazione del tempo che si sperimenta in certe situazioni; per quanto riguarda il problema che riporto nel quote sono invece pienamente d'accordo.

Intanto questo incidente

CITAZIONE
Eccolo il filo di…
«Sì, ma ora dov’è?»

crea già confusione, perché sono due persone diverse in situazioni diverse in cui uno trova e l'altro cerca, però due cose che non c'entrano l'una con l'altra :P

In questo passaggio

CITAZIONE
«Non voglio!»
Sento protestare la voce sottile, mentre le note della sua invocazione si perdono in lontananza.

c'è un 'a capo' che distanzia l'evento dalla descrizione... e perché mai? boh! :P

Insomma, sono inciampato parecchio qua e là...
 
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Artyus
view post Posted on 2/9/2012, 16:29




Un racconto molto carino! Sinceramente avrei preferito un finale diverso, diciamo più "serio", ma anche così è stata una piacevole sorpresa. Nulla da eccepire sulla scrittura anche se personalmente non amo tutte quelle frasi dirette una dopo l'altra, anche se devo ammettere che danno l'idea della tensione.
 
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Peter7413
view post Posted on 3/9/2012, 10:57




Ok, sul primo paragrafo, ci sta.
Riguardo al discorso sullo sviluppo nella parte centrale mi fa piacere che siamo d'accordo. Mia personale convinzione è che l'hai subito in modo passivo: buono l'inizio, buono il finale, parte centrale che funge solo da raccordo, riempitivo. Rimane il mio buon giudizio sul racconto, ovviamente.
 
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11 replies since 29/8/2012, 21:40   139 views
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