Nero Cafè Forum

Sergio

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Giuliano1966
view post Posted on 18/9/2012, 10:35




Entri.
Richiudi la porta alle tue spalle con un movimento lento, torcendo solo lievemente il polso.
Guardi avanti.
Il tavolino portatelefono è leggermente scostato dal muro, ed il tappeto scuro si è increspato in una serie discontinua di dossi. Non abbassi gli occhi, e sposti piano il tavolino a coincidere con la perpendicolare del muro.
Espiri.
Inspiri, e l'odore acre di merda ti scivola nell'esofago.
Un conato risale violento, in uno spasmo incontrollato.
Ti pieghi in due, appoggiando la mano destra al muro.
Sputi un fiotto di bile acida, che ti corrode il palato.
Con la mano sinistra estrai il fazzoletto, e ti tamponi gli angoli della bocca, poi lo premi contro il naso e riprendi a respirare.
Ti stacchi dal muro e fai cinque passi in avanti.
I piedi si muovono con movimenti piccoli e precisi.
La porta sulla sinistra è socchiusa.
Da lì il miasma esce e sembra prendere forma.
Tenendoti premuto il fazzoletto sulla bocca spingi la struttura lignea impiallacciata, che si apre senza far rumore.
Un lieve sciabordio ti fa abbassare gli occhi.
Il sangue non si è ancora rappreso, e il tuo movimento crea una perturbazione oleosa sulla superficie della chiazza che si allarga nella stanza.
Tua madre è a terra.
Dal tuo punto di osservazione sembra uno strano mammifero che si abbevera a una pozza.
La schiena è inarcata, in un tentativo di fuga fetale, mentre prona si disseta del suo stesso sangue.
La gonna, sollevata sui fianchi, espone la pelle raggrinzita delle natiche ricoperte di sangue.
Il panno per incontinenti giace a poca distanza dalle ginocchia.
Ti avvicini, con le scarpe che sguazzano, sempre con il fazzoletto premuto sul viso, ti chini e con la mano spingi il corpo, che con un movimento lento scivola sul fianco.
Il tossico che hai assoldato ha svolto bene il suo compito.
La sua solerzia e precisione è stata ammirevole.
Le coltellate sono distribuite in maniera uniforme.
Anche quella, l'unica, per cui l'hai pagato.
Parte dallo stomaco e raggiunge la vagina.
I fasci di muscoli sottostanti balenano un biancore quasi innaturale.
E il rosso è su tutto.
Provi l'impulso di allungare la mano, e scavare come con un forcipe di carne nelle sue viscere.
Ti trattieni, e facendo forza sulle giunture ti rialzi.
A piccoli passi ritorni verso la porta.
Sulla soglia, ti togli le scarpe e salti sul pavimento intonso.
Vai verso la porta in fondo al corridoio.
È spalancata.
La tua camera.
Ti avvicini al letto, coperto ancora dallo stesso copriletto di quarant'anni fa.
Facendo forza sulle braccia lo spingi da parte.
Ti chini, ed estrai dalla tasca della giacca le chiavi dell'auto.
Sai benissimo su quale mattonella fare leva.
La scalzi dalla sua sede, e allunghi le mani nel piccolo sacello scavato nel calcestruzzo.
Tiri fuori il fagottino di tessuto in broccato e lo svolgi con delicatezza.
Sergio.
Lo sollevi verso le labbra, e deponi un piccolo bacio sulla pelle grinzosa e scura.
Lo culli tra le braccia per un istante.
Quarant'anni fa lei te l'ha fatto strappare dal corpo, sul tavolo della cucina.
Tu però l'hai conservato, curato e accudito per tutti questi anni.
Tutti questi anni.
Adesso lei voleva vendere l'appartamento.
E tu sai, sai benissimo che lui non dormirebbe da nessun'altra parte.
Quella lì è casa sua. Lui è nato lì e lì deve restare.
Avvolgi Sergio nella sua copertina, che non prenda freddo.
Lo deponi nella sua culla, e rimetti a posto la mattonella.
Sussurri "Dormi bene, angelo mio", ti rialzi e sposti il letto a proteggere il suo sonno.
Poi, torni verso il salotto, indossi le scarpe e vai verso il telefono.
Componi il numero di casa.
Quando agli squilli si sostituisce una voce, dici "Giovanni, l'ho fatto".
Quando senti le lacrime dall'altra parte, riabbassi la cornetta.
Torni verso la porta dell'ingresso.
La spalanchi.
Poi, spalanchi anche la bocca, e urli.
Quando i primi volti si affacciano dalle porte, ti afflosci a terra.
La gente ti si fa attorno, mentre tu ripari il volto con l'incavo del braccio.
Nel buio sorridi.
 
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Daniele_QM
view post Posted on 18/9/2012, 11:04




Spostato il racconto qui, nella giusta sezione. L'archivio di settembre si riferisce a quello scorso, del 2011. :)
 
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Wild Child
view post Posted on 18/9/2012, 20:00




Ciao Giuliano,
il tuo racconto mi è piaciuto, l'ho trovato crudele, nero, ben scritto.

Due osservazioni.
Sistemerei la frase: "I fasci di muscoli sottostanti balenano un biancore quasi innaturale."
E se mi spieghi come fa il feto, dopo 40 anni, a essersi mantenuto intatto.
 
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lexinferi
view post Posted on 19/9/2012, 13:17




Grazie per l'apprezzamento.
Il feto, come qualsiasi altro elemento organico, se conservato con le corrette modalità subisce un processo di "rinsecchimento", perdendo tutti i liquidi , "fossilizzandosi". Ho cercato di fare intuire la cosa dicendo "un bacio sulla pelle grinzosa e scura."

Ciao
Giuliano
 
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3 replies since 18/9/2012, 10:35   83 views
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