Ciao Viola,
Ti dico subito che nonostante la forma non sia ottimale, il tuo racconto è di pregio.
Quello che mi piace soprattutto è che si tratta di una vicenda che vale la pena raccontare.
L'ultima notte di un mondo in distruzione, una "donna" (anche se non lo è) che deve scegliere, e il cedimento alla fine, trattenuto ma presente.
C'è tutto quello che ho bisogno di sapere suggerito già in questi fatti: un periodo passato in incognito, esperienze diversissime dalle proprie, adattarsi a un'altra vita e infine tornare indietro riprendendosi la propria, con la vana speranza di tornare uguali a quando si era partiti. Mi sono proprio divertita a leggerlo.
Come ti ho anticipato il linguaggio, la scelta dei termini, non è sempre all'altezza della storia.
Per esempio qui:
CITAZIONE (KillerQueen @ 29/10/2012, 21:29)
Nel silenzio della notte, si sentivano solo i versi che provenivano dalla sua bocca.
Non posso dire che sia scorretta, ma mi suona faticosa questa frase: magari puoi mettere "solo i versi che emetteva", o "solo i suoi gemiti strozzati", una cosa del genere.
CITAZIONE
«Me lo sento, è arrivata la fine» mi disse, senza neppure la forza di guardarmi.
Un uomo forte e maturo ha tanta paura della morte da raggomitolarsi come un bambino e non riuscire a guardarla in faccia?
CITAZIONE
Non avevo il coraggio di dirgli la verità. «Non dire così. Arriveranno a salvarci.»
Scusa ma anche questo non mi sembra coerente col personaggio. Una che ha il coraggio di sterminare il pianeta dell'uomo che ama (con lui dentro) penso che parlerebbe in modo più pragmatico, e di sicuro non direbbe mai che non ha il coraggio di fare qualcosa.
CITAZIONE
«Resta con me» supplicò. «Questa sarà l'ultima notte, me lo sento.»
I miei occhi erano umidi. Odiavo quella reazione, era troppo... umana. «Non posso. Lo sai bene.»
Suona come se lui dovesse sapere che lei deve obbedire a degli ordini. Se quella è davvero l'ultima notte della Terra, quali ordini potrebbero giustificare il suo allontanamento?
(Ho capito che lei non è umana, ma lui non lo sa, altrimenti cercherebbe di farle cambiare idea)
CITAZIONE
«Ti amo» sussurrai, senza voltarmi. Una delle mie lacrime andò a posarsi sul suo braccio.
«Ti amo anch'io.»
Mi voltai e lo baciai, tentando di riversare tutto il mio amore in quel gesto.
La parola "amore" sarebbe stata da evitare, è una ripetizione troppo forte dopo i due "ti amo" precedenti.
CITAZIONE
I soldati presenti si affrettarono a inchinarsi, come se potessi incenerirli con il solo sguardo.
direi "come se temessero che potessi...". È lei che pensa, quindi deve ipotizzare i pensieri degli altri, non darli per assodati.
Alla prossima