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Ombre, di Cristiana Morroni - circa 2470 car.

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nescitgalatea
view post Posted on 29/10/2012, 23:06




‒ Lascia stare. Lasciami stare!
È nervoso, la mano scivola sul mento strizzando la faccia. La bocca si trasforma in una smorfia poi si rilassa. Giulio prende il bicchiere che ha davanti e lo scola d’un fiato.
‒ Cazzo!
Ora la mano è sulla fronte, asciuga via il sudore.
‒ Non ne sai niente tu, niente! Capito?
È ubriaco e si gingilla con una colt 1911 appoggiata sul tavolo dove è seduto. La stanza è sporca, buia.
‒ Non lo farei mai. Mai!
Spalanca gli occhi e si gira di scatto.
‒ E piantala di girarmi intorno! Ora chiamo Marta, la chiamo. Lei… mi sta aspettando. Che?
Si ferma. Zitto. Poi ride.
‒ Se, se, proprio una bella storia! Sembra un film. Ma dimmi, secondo te, torno a casa tranquillo e sereno, appena entrato mi ti trovo ancora fra i piedi, eppure te lo avevo detto che era meglio se te ne andavi e sparivi per sempre, così m’incazzo, molto, e prendo la pistola e a te ti viene paura e inizi a delirare che sono io che non sto bene e che domani… Cazzo! Cioè, secondo te, io domani mattina uscirò di qua, prenderò il 18, arriverò sotto casa di Marta e le sparerò in faccia senza nemmeno lasciarla parlare?
Si alza e sbuffa. Poi si risiede.
‒ Ci sei? Dove cazzo sei?
Sputa saliva mista a rhum.
‒ Che faccio domani io? Ma falla finita brutto incubo di merda! Tanto lo so che sei solo il frutto malato della mia testa matta. Ma io ormai ho vinto e tu lo sai! Me ne fotto di te. Ti distruggo!
Prende la pistola e la punta contro il muro.
‒ Ora ti faccio vedere come la uso questa…
Ride infuriato.
‒ Hai capito, eh? Ecco sparisci che è meglio. Sparisci o ti faccio sparire io. Per sempre.
Si gira sulla sedia, lentamente. Il braccio teso, la pistola stretta nella mano. Perlustra ogni angolo, con lentezza. Annusa l’aria. Poi si gira di scatto e si ferma.
‒ Tanto ancora un giorno e tutto sarà finito. Anche tu sarai finito. Domani le potrò parlare. La vedi questa? È la lettera del Giudice. Domani la incontro così le spiego. Tutto. Ancora un giorno, solo un giorno e lei tornerà a casa e per te non ci sarà più posto.
Continua il gioco con la pistola. L’occhio sinistro chiuso, le labbra appoggiate sulla punta della spalla. Fuori è notte, è caldo. La canottiera che indossa è bagnata di sudore.
‒ Ecco, sì, ancora un giorno e sarò un altro. No! Non l’ammazzo. Non ci penso proprio, anzi io domani me la scopo, ecco cosa faccio. Domani…
Piange e il braccio gli cade lungo il fianco. Sul tavolo la lettera del Giudice. Poche righe. Giulio la prende. La legge. Poi si spara in testa.
 
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nescitgalatea
view post Posted on 31/10/2012, 13:46




Miksi
Ombre – cristiana moroni

Inizio un po’confusionario, forse più del dovuto, nel senso che okei un po’di confusione ci sta, ma non far capire quasi nulla al lettore è una scelta rischiosa. Buona spiegazione dopo, comunque. Bel ritmo e bel senso di disagio mentale. Non mi è piaciuta l’ultimissima frase, son poche parole ma hanno rovinato un po’il tutto, ma è una cosa che si può sistemare in molto poco.
E pensa che questo è uno dei più “facili”, lo so Miksi, è un mio problema, ho proprio il pensiero contorto! Grazie! Sulla chiusa, be’ è voluta, mi piace secca e improvvisa, così!

Master_runta
nescitgalatea, cristiana morroni, ombre.
Poco da dire nel tuo caso, il racconto è buono, abbastanza ben bilanciato e ci guida pian piano fino alla fine senza grossi scossoni o intoppi.
L’unica cosa che mi ha lasciato un po’perplesso è che all’inizio sembra che ci siano due personaggi, quindi la linea di pensiero che si prende è quella e, leggendo in modo agile, il cervello una volta che è su una strada tende a rimanerci, quindi quando finalmente si accetta di cambiare idea e accettare che c’è solo il protagonista che è ubriaco e parla da solo, beh, è un po’tardi e il senso di confusione rimane un po’ sul palato anche a cose chiarite.
Per il resto avrei allungato un pelino l’ultima parte, arriva troppo repentina, tra capo e collo. Ma comunque buon racconto.
Caro Master ho riflettuto molto sulla tua osservazione rispetto all’idea iniziale e ne farò tesoro. La chiusa è un po’ voluta ma a quanto pare non ha sortito l’effetto sperato. Grazie davvero!

Selene B.
7) Ombre di Cristiana Morroni: buono e credibilissimo il dialogo con l’Ombra. Piano piano la situazione si delinea attraverso le parole del protagonista, che rendono bene lo stato di tensione e di alterazione in cui vengono pronunciate. Devo dire che però il finale mi è risultato (da quando si accenna alla lettera del Giudice) in parte prevedibile e questa sorpresa che non è una sorpresa ha tolto un po’ di fascino alla tua storia. Che comunque è buona e ben scritta.

Tinucci, ehm, Selene… in effetti era un sacco di tempo che non “facevo” più! Per cui grazie e come sempre farò tesoro dei tuoi preziosi consigli.
 
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MichelaZ
view post Posted on 31/10/2012, 14:49




Ciao Galatea,

Bello rincontrarti da queste parti! :)

Il tuo racconto mi ha lasciato impressioni contrastanti.
Si sente sotto la potenzialità per un'eccellente storia inquietante: anche se qui non c'è una "storia" vera e propria, intesa come evoluzione di eventi, c'è un'energia distruttiva che giustifica perfettamente il racconto.
Lo stile non sempre è all'altezza dell'immagine che dovrebbe dipingere: la parte centrale è buona e valida, ma le righe iniziali e finali lasciano a desiderare.


CITAZIONE (nescitgalatea @ 29/10/2012, 23:06) 
‒ Lascia stare. Lasciami stare!

Suona molto naturale, ottimo come inizio. Puoi togliere il punto esclamativo.
CITAZIONE
È nervoso, la mano scivola sul mento strizzando la faccia. La bocca si trasforma in una smorfia poi si rilassa.

"È nervoso" non serve proprio, lo fai capire bene con i comportamenti. "La bocca si trasforma in una smorfia" non mi piace, avrei messo solo "fa una smorfia".
CITAZIONE
È ubriaco e si gingilla con una colt 1911 appoggiata sul tavolo dove è seduto.

Io personalmente non saprei distinguere una colt 1911 da una frombola, quindi il fatto che me la nomini con tanta precisione mi fa sperare che abbia un po' di spazio in più nelle righe seguenti, come se per Giulio fosse una vecchia amica, o la sua maledizione personale, insomma.
Anche il fatto che sia ubriaco sarebbe più interessante farlo capire che non dirmelo, o almeno tutte e due le cose.
CITAZIONE
‒ E piantala di girarmi intorno! Ora chiamo Marta, la chiamo. Lei… mi sta aspettando. Che?

I dialoghi ti vengono decisamente bene :)
CITAZIONE
Piange e il braccio gli cade lungo il fianco. Sul tavolo la lettera del Giudice. Poche righe. Giulio la prende. La legge. Poi si spara in testa.

Oddio, mi sono persa. Mi pare di capire che Giulio aspettasse nella lettera del giudice il permesso di rivedere Marta, che però gli è stato negato, ma non è chiaro.
Il suicidio avrebbe davvero meritato un paio di righe in più: la mano che trema, una lacrima, gli occhi chiusi... Giulio è fuori di testa, ma non del tutto: un atto così forte non si può liquidare in due parole.
Infine se l'impossibilità di vedere Marta lo porta a tanto, non può bastare solo il divieto del giudice a tenerlo lontano.
Un racconto gustoso, che merita: amplialo un po' :)
 
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view post Posted on 3/11/2012, 18:34
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Martin Sileno

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Ciao Cristiana:
Ombre, di Cristiana Morroni
Cosa mi è piaciuto:
Reso molto bene il delirio dell'uomo che parla con un io immaginario. Un interlocutore che si riesce a intuire tra le righe e che si poteva, a mio avviso, anche non esplicitare. Il racconto è scritto bene e tiene viva la tensione fino alla fine.
Cosa non mi è piaciuto: Il finale troppo sbrigativo e di poco effetto.
Note: appena entrato mi ti trovo ancora fra i piedi – questa frase è un po' pesante, la rivedrei.
Ma falla finita brutto incubo di merda! Tanto lo so che sei solo il frutto malato della mia testa matta – qui secondo me potresti riunire le due frasi in una unica: Ma falla finita, tanto lo so che sei solo il frutto della mia testa matta. Risulta più leggero il fatto che tu voglia spiegare al lettore con chi sta parlando il protagonista.
 
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simolimo
view post Posted on 4/11/2012, 12:20




Per salutarti userò il nome…ihih! Ciao Cristiana!
Il tuo pezzo è decisamente ben scritto, agile e scattante, ma non incalzante. Il titolo e la frase riferita all’ombra messa lì prima della metà fanno perdere la bellezza dell’ambiguità del pezzo. Mi spiego. Se tu riuscissi a lasciare celato che il tuo protagonista sta sproloquiando da solo con un ombra… beh, le alternative che il lettore avrebbe sarebbero molteplici: un ostaggio, la moglie, un ombra, se stesso allo specchio… no?! Alcune parti di dialogo le ho trovate fin troppo lucide per una persona così psicologicamente provata e ubriaca. Mettere a quasi più di mezzo racconto che il tipo è in canotta e fa caldo spiazza la fantasia del lettore. Piuttosto, visto che il dettaglio non è rilevante al fine della storia, lascia più spazio all’interpretazione di chi legge. Ecco, il mio unico suggerimento è lascia più spazio al lettore e vedrai che ne verrà fuori un pezzo magnifico, perché… già è ben scritto.
 
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view post Posted on 5/11/2012, 12:19
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Procuratore spietato

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Il tuo racconto mi ha fatto uno strano effetto. Alla prima lettura sono andata un po' in confusione, ero convinta ci fossero due personaggi, mi ero già vista una donna seduta al tavolo che osservava e descriveva il protagonista. Ovviamente a un certo punto non mi sono più raccapezzata. Alla seconda lettura ho capito meglio la situazione e mi sono chiesta da dove avessi tirato fuori quella mia allucinazione precedente. Potrebbe dipendere semplicemente da me, ma leggo dai commenti che a Master Runta è successo qualcosa di simile...quindi siamo già in due, dunque vale la pena rifletterci.
Il finale "brusco" piace anche a me, mi disturba solo quel "poi", ovvio (prima non può essere di certo!)
A rileggerti!
 
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Peter7413
view post Posted on 6/11/2012, 00:41




Ciao Cristiana!
Un lavoro molto interessante. Punti tutto sul dialogo, procedi per pennellate nervose, a volte sconnesse, ma riesci comunque a fare arrivare la storia: un uomo incapace di affrontare la realtà della separazione. Rimane il dubbio se avesse questi problemi di sdoppiamento già prima, quando ancora era con la moglie, ma non è fastidioso, anzi, porta a riflettere e a trovarsi una risposta, non si percepisce come una mancanza. Rimane un po' sullo sfondo il tema, invece. S'intende che risiede nel desiderio del protagonista di guarire, nell'attesa di un qualcosa di migliore, nella speranza di notizie positive da parte del giudice, ma non è in primo piano come avrebbe dovuto. In ogni caso, un lavoro molto buono.
A rileggerti!
 
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nescitgalatea
view post Posted on 6/11/2012, 09:00




Grazie a tutti.
Come sempre spunti interessanti e osservazioni intelligenti.

Si cresce!

Cristiana
 
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silver moon
view post Posted on 6/11/2012, 14:36




Una cosa molto positiva di questo racconto sono i dialoghi, che, devo dire, ti sono riusciti davvero bene. Mi è piaciuto anche come hai dapprima dato l’impressione che l’uomo parlasse con qualcuno nella stanza e poi invece hai fatto capire che parla con se stesso. Il che non mi è stato difficile, dato il titolo. Non mi piace invece per niente il finale, che voleva essere d’effetto, ma risulta, secondo me, incompleto, poco elaborato. Una frase d’effetto finale deve colpire il lettore quasi come uno schiaffo improvviso che ti lascia senza parole, oppure un “boom!” che invece ti lascia a bocca aperta per la sorpresa. Ma questo, nel tuo racconto, purtroppo non succede. Peccato. Poco chiara anche la faccenda della lettera del giudice.
 
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-Peppino-
view post Posted on 8/11/2012, 22:01




Ciao Cristiana,
pezzo ben scritto e che incontra i miei gusti.
molto bello l’inizio del tuo racconto. Le prime righe, rese confuse ad arte, mi avevano fatto pensare che stavo per leggere un western.
Ho apprezzato molto l’uomo ubriaco e la descrizione del suo tormento interiore.
Forse il finale è un po’ affrettato: quando decide di spararsi si spara, senza essersi puntato prima contro la pistola. Penso che per spiegare quest’atto ,che a me sembra troppo sbrigativo, bisognerebbe introdurre prima l’elemento della lettera: è lì la chiave di tutto.
Ciao a rileggerti
 
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9 replies since 29/10/2012, 23:06   120 views
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