Nero Cafè Forum

Io e te, di Erika Adale

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view post Posted on 28/11/2012, 22:52
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Procuratore spietato

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Io e te.



Questa cucina era il mio regno, qui sono stata felice come in nessun altro luogo.
Quante volte, sul piano di marmo, ho affondato le mani nella farina e nelle uova, chiudendo gli occhi per il piacere sensuale di impastare. Aggiungevo lo zucchero e inspiravo profondamente, per goderne il profumo dolce. I bambini giocavano ai miei piedi, pronti a rubare un pezzettino di pasta cruda e saporita. Erano tempi pieni di vita e d’amore.
Ora tu, su questo piano, hai disposto dei vasi di cristallo, come hai visto su una rivista d'arredamento. Li hai riempiti di fiori finti, così non li devi neanche bagnare. Sullo scaffale, dove allineavo le marmellate a raffreddare, appoggi la borsetta quando torni dal lavoro; ti senti sempre stanca, hai gli occhi tristi. Sei una sciocca, te l’ho detto tante volte. Tu non mi badi, ti fai solo un po’ più malinconica e prendi una delle pillole che tieni nel cassetto del comodino. Vai a dormire e speri di non sognare.
Nell’armadio ci sono le mie pentole, dimenticate. Ora sono piene di polvere, ma ricordo quando sobbollivano e sfrigolavano tutte insieme, ciascuna cantava con la propria inconfondibile voce. Un giorno le hai guardate e hai sbuffato, forse pensavi di portarle in discarica, in fondo non sai neppure usarle. Se tu le buttassi via, soffrirei tanto da diventare cattiva, ti renderei la vita impossibile.
Dici di non cucinare perché non hai tempo, preferisci comprare una fetta di pizza e mangiarla fredda davanti alla televisione. La verità è che preparare un buon piatto è un atto d’amore e tu non hai nessuno cui voler bene. Sei una donna libera e moderna, non una povera casalinga com’ero io. Certo, sei colta, ricca, ma sei sola. L’unica che si preoccupa per te sono io.
Eppure invidio le mani con cui tocchi gli oggetti che furono miei, i sensi con cui potresti godere della vita. Vorrei gridarti che tutto passa in fretta, che ci si addormenta ragazze e ci si risveglia con i capelli bianchi, gli occhi segnati dalle rughe. Che una mattina il mondo che era nostro non ci appartiene più.
Con la voce che mi manca vorrei urlarti che, più presto di quanto tu non creda, sarai un’ombra che si aggira fra i propri ricordi, senz’altra consolazione che spiare la vita di una sconosciuta che ha occupato lo spazio in cui hai vissuto.

Edited by LeggEri - 28/11/2012, 23:22
 
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view post Posted on 28/11/2012, 22:55
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Arrotolatrice di boa

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Hei! Ma ciao! ;)
 
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view post Posted on 28/11/2012, 23:01
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Ciao Polly! La rete è piccola, vero? :D Ho già letto il tuo racconto...un colpo basso per gli animalisti come me! Bello davvero.
 
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marcoad82
view post Posted on 29/11/2012, 19:41




Eccomi da te. :P

Quando hai commentato il mio, mi ero detto: "Quello lì della rana, - perché tu per me sei una rana, come io per te sono una scatoletta di cacca - mi pareva che fosse bello" (proprio così mi son detto) e infatti era vero.

Mi è piaciuto immedesimarmi nel fantasma malinconico della signora delle pentole che si "sconforta confrontandosi" con una donna di un futuro che non le appartiene più ma in cui il suo presente sarebbe volendo accessibile (le pentole nell'armadio). Il tema è attuale - vedi "decrescita felice".
In poche righe sei riuscita a dire ciò che andava detto. Hai usato l'espediente del colpo di scena rivelatore, che a me sinceramente non piace perché stra-abusato nei racconti brevi, ma l'hai usato con classe e te ne rendo merito.

CITAZIONE
te l’ho detto tante volte. Tu non mi badi,

Con la voce che mi manca vorrei urlarti che

questa è un po' una contraddizione e il lettore potrebbe interpretarla come un inganno palese per prolungare la sua artificiosa confusione - io pensavo fosse un confronto madre-figlia inizialmente, penso, come tutti -.

In totale... impressione positiva! Ciao!
 
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view post Posted on 29/11/2012, 20:07
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E' vero, io sono una rana, raganella per la precisione. E ne vado... batracemente fiera. ^_^

Lo confesso, ho usato l'abusato cliché mortocheparla. Mentre scrivevo mi dicevo : ecco, mi faranno a pezzi per eccesso di banalità. Tireranno fuori il Sesto Senso, The Others e compagnia briscola... e io che dirò a mia discolpa?
In realtà nulla. Era una storia che volevo raccontare, senza la pretesa di "ingannare" il lettore (infatti, a una rilettura del giorno dopo, cambierei i passi che citi, troppo ambigui) o stupire con un colpo di scena ormai trito. Mi interessava il confronto fra generazioni più che l'aspetto paranormale.
Sono contenta che tu l'abbia apprezzato comunque, il tuo commento positivo mi aiuterà a sostenere le mazzate che di certo arriveranno. :rolleyes:
 
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view post Posted on 30/11/2012, 13:45
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Arrotolatrice di boa

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IO E TE di LEGGERI
Va bè... Col titolo siamo un pochino scontatelli! ;)
Anche questo racconto mi è piaciuto molto. Ma tu, sarà il motivo per cui hai scelto questo nick? Sei leggera. Credo potresti trattare qualunque argomento con freschezza. Brava.
Un racconto delicato, in cui la quotidianità è vista con occhi diversi. Gli attuali, una donna moderna, in carriera. E antichi, quelli di una donna che aveva fatto dell'essere una casalinga uno stile di vita.
Occhi che la guardano con un misto di invidia, rabbia e compassione per l'inevitabile futuro.
Un piccolo squarcio di quotidianità, con fantasma. :)
Una pignoleria:
CITAZIONE
ma ricordo quando sobbollivano e sfrigolavano

Credo che non sia corretto far sobbollire le pentole, magari il loro contenuto.
 
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view post Posted on 30/11/2012, 14:07
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Procuratore spietato

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Grazie di commento e complimenti, Polly. Con i titoli litigo spesso, o mi vengono banali o delle vere monnezze; in fondo con questo è andata ancora bene.
Per il resto mi sa che, per far "sobbollire" una pentola, bisogna come minimo gettarla in un altoforno ;) .
 
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Olorin
view post Posted on 30/11/2012, 20:09




La mia interpretazione è stata che, per un allineamento planetario, uno di migliaia di universi paralleli abbia per un istante potuto sbirciare in uno a caso degli altri e ne abbia commentato le differenze.
Non è così? Non ti conviene rivelarmelo. Se tu mettessi di mezzo spiriti e fantasmi vari, ti farei perdere come minimo 4 posizioni in classifica. :P ;)
Etereo al punto giusto, sofferto ed equilibrato nel modo di offrire due versioni della vita i cui estremismi si bilanciano nella testa del lettore (perlomeno la mia), impedendo di parteggiare con decisione per l'una o per l'altra e innescando una sorta di ricerca di indizi lungo il brano per smarcarsi da questa sorta di empasse amaro.
Tema a mio parere poco sostenuto dalla natura del tutto casuale e non confidenziale del rapporto che lega le due donne (non ci sono notizie nel merito).
 
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simolimo
view post Posted on 4/12/2012, 09:01




Ciao Eri!! Bello il pezzo, come sempre scorre...leggero! (Sto gioco di parole con te è inevitabile. Scusa...) Sei riuscita con pochi tocchi di tastiera a descrivere una gran bella atmosfera, e una malinconia per le cose andate che mai più torneranno, però...ehi, per me questa volta il paletto non è stato rispettato. Sob!!! Non c'è l'ombra di un dialogo, a parte il lungo monologo che il fantasma fa alla nuova padrona di casa. Non so, 'sta cosa mi spiazza. Perché il pezzo, l'ho apprezzato. Comunque, tu ami i fantasmi!!! ihih! Non so come sarà la classifica, ma so che sarai felice di sapere che il pezzo è molto valido. Questo t'interessa sicuro di più, io lo so!!! ^_^

Ps: credo possa diventare un qualcosa di più lungo in cui questo sia un buon epilogo, o prologo. Dipende da che punto lo si guarda. Ihih!
 
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view post Posted on 4/12/2012, 16:15
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@Olorin
CITAZIONE
La mia interpretazione è stata che, per un allineamento planetario, uno di migliaia di universi paralleli abbia per un istante potuto sbirciare in uno a caso degli altri e ne abbia commentato le differenze.
Non è così? Non ti conviene rivelarmelo. Se tu mettessi di mezzo spiriti e fantasmi vari, ti farei perdere come minimo 4 posizioni in classifica.

...ma certo! Chi ti ha fatto credere che potessi parlare di fantasmi??? Sono colma di sdegno, non sarebbe da me... :P :P ;) :D
Scherzi a parte, in realtà quello che mi interessava era l'uso e il valore diverso che i medesimi oggetti possono avere per due persone appartenenti a mondi ormai distanti.Come questi due individui siano venuti a contatto, si può interpretare come si vuole... :shifty:
CITAZIONE
Tema a mio parere poco sostenuto dalla natura del tutto casuale e non confidenziale del rapporto che lega le due donne (non ci sono notizie nel merito).

Il fatto che non ci sia, fra le due, alcun legame parentale, è assolutamente voluto. I rapporti madre/figlia, nonna/nipote, suocera/nuora sono complicati da aspettative, giochi di specchi, competizioni. Volevo che queste donne fossero legate solo dalla necessità di frequentare uno spazio e usare (in modo diverso) degli oggetti.

@RobertoBommarito
CITAZIONE
Mancano delle scene che ci facciano immedesima in qualcosa che accade durante la narrazione. Di conseguenza manca un po' il senso di immediatezza che secondo me permetterebbe al racconto di fare un salto di qualità.

Visto il mio avatar, come non voler fare un salto (di qualità)? :lol:
A parte gli scherzi, capisco cosa intendi e penso tu abbia ragione.

@L'Aguzzino
CITAZIONE
Sebbene alcune immagini siano suggestive, la sensazione è che manchi qualcosa, probabilmente avrebbe necessitato di più respiro, di un minimo di azione o dialogo (per azione sarebbe bastato non so, uno sguardo attraverso lo specchio, la percezione di essere scorta, qualcosa…).

Le tue osservazioni coincidono in parte con quelle di RobertoBommarito, è evidente che manchi azione per coinvolgere il lettore. Concordo sulla necessità di dare al racconto un respiro più ampio, forte dei vostri commenti ci lavorerò.

@Simolimo
Ciao Simo, non parlare forte di fantasmi, che se ti sente Olorin mi fa perdere posti in classifica! :P ;)
Sono contenta l'idea ti sembri valida, forse davvero ne tirerò fuori qualcosa di più completo. Sui paletti...io non avevo mica capito si dovesse fare un dialogo :cry: , ho dato per scontato che la "dialettica di un rapporto a due" possa essere espressa anche indirettamente.
 
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simolimo
view post Posted on 4/12/2012, 16:47




CITAZIONE (LeggEri @ 4/12/2012, 16:15) 
Ciao Simo, non parlare forte di fantasmi, che se ti sente Olorin mi fa perdere posti in classifica! :P ;)
Sono contenta l'idea ti sembri valida, forse davvero ne tirerò fuori qualcosa di più completo. Sui paletti...io non avevo mica capito si dovesse fare un dialogo :cry: , ho dato per scontato che la "dialettica di un rapporto a due" possa essere espressa anche indirettamente.

Cherì! Je ne suis pas à la maison, tanbien! Pour demain? À quelle heure en centre? Nous sommes en train de faire OT?? Très bien... oke! Mais... :shifty: ici, nous sommes on ton thread! Voilà! Nous écrivons noirs et nous faisons OT :D Alias...NSN e NFOT!! Ahah! Scusa Eri, è che ho appena sentito mio cugino! Domani allora a che ora?! Sennò ti scrivo su cel più tardi, quando mi ricongiungerò a lui!! ihih!

Entro in tema, scusa.
Sai che anche Polissena mi ha scritto 'sta cosa dei paletti :unsure: ?? Ma io per "dialettica tra" ho inteso dialogo... forse sono io in fallo, eggià, anche perchè... tu sai che non leggo 'na cippa degli altri prima di scrivere i commenti. Ma avendo letto qualcosa ora... evvabèh! La va inscì! Ma spiàss! Ma ciò non tolgie che il pezzo devi allungarlo!

Bacione
 
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Gian de Steja
view post Posted on 5/12/2012, 10:37




Oibò, proprio un bel lavoro, brava Erika! Si legge bene, è leggero, va giù come una birra fresca d'estate. Non so perché, a metà racconto avevo già intuito che la narrante fosse un fantasma, ma ciò non ha tolto nulla al racconto che ho comunque piacevolmente concluso. La chiosa è elegante e efficace, anche se viene da chiedersi che fine faccia l'attuale fantasma quanto anche l'inquilina del racconto passerà a miglior vita... ;)
 
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11 replies since 28/11/2012, 22:52   122 views
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